Coppia in crisi ottava parte

di
genere
dominazione

L'aria nella stanza è densa di tensione e anticipazione, ogni movimento lento e deliberato mentre il mio membro si avvicina sempre più alla rosellina stretta e rugosa dell'ano di Simona. Il mio membro, grosso e nodoso, pulsa con una forza quasi primordiale, pronto a violare quel territorio vergine.

La cappella violacea preme contro lo sfintere di Simona, un cerchio teso di carne che resiste all'invasione. Con una pazienza infinita, inizio a spingere, la pressione crescente che si fa strada con una lentezza esasperante. Sento ogni millimetro di pelle che cede sotto la mia presenza, ogni resistenza che viene superata con delicatezza ma inesorabilità.

Il respiro di Simona si fa più rapido e superficiale, i suoi gemiti un misto di piacere e apprensione. La mia mano ferma guida il mio membro, ogni movimento calcolato per massimizzare la penetrazione lenta e il piacere reciproco. La mia cappella si insinua sempre più in profondità, sento il calore e la tensione del suo orifizio che mi avvolgono.

All'improvviso, dopo alcuni istanti di crescente pressione, il suo sfintere cede. Il momento della rottura è quasi impercettibile, un istante di resistenza estrema seguito da una resa improvvisa. La carne si apre attorno alla mia cappella, provocando una fitta devastante che attraversa il corpo di Simona.

Simona inarca la schiena, la testa che si getta all'indietro in un arco perfetto, la bocca spalancata in un urlo silenzioso di dolore e sorpresa. Il suo corpo si tende come una corda di violino, ogni muscolo contratto in risposta alla fitta che l'ha attraversata. Per un istante, sembra sospesa nel tempo, senza respiro, gli occhi spalancati e pieni di lacrime.

Il mio membro avanza ulteriormente, la sua carne che mi accoglie con una stretta dolorosa ma inevitabile. La sensazione è travolgente, ogni nervo del mio corpo acceso dalla penetrazione, ogni pulsazione del suo sfintere una testimonianza della nostra connessione intensa e cruda.

Mentre il dolore di Simona si mescola al piacere, il suo respiro finalmente torna, spezzato e irregolare. I suoi gemiti sono un mix di agonia e estasi, una melodia di sottomissione che riempie la stanza. Continuo a spingere, il mio membro che si fa strada sempre più in profondità, esplorando e conquistando questo territorio vergine con una determinazione inesorabile.

La stanza era immersa in un silenzio teso, rotto solo dai gemiti soffocati di Simona e dai respiri pesanti di Michele. Ogni movimento, ogni suono, sembrava amplificato nella penombra. La stretta del suo sfintere è incredibile, calda e avvolgente, e ogni avanzamento è accompagnato da un fremito di piacere e potere.

Mentre continuo a penetrare Simona, i suoi gemiti si trasformano in grida soffocate di dolore misto a piacere. La sua schiena si inarca, la testa gettata all'indietro, il suo corpo che si arrende completamente alla mia volontà. Ogni movimento lento e deliberato è un atto di possesso, un segno del mio dominio su di lei.

Dall'angolo della stanza, Michele guarda la scena con occhi pieni di gelosia e desiderio. Vedere sua moglie, il suo corpo che si offre a me in un modo che a lui è sempre stato negato, lo fa impazzire. La vista del mio membro che penetra profondamente l'ano di Simona, sfondando quella barriera, scatena in lui un misto di rabbia e eccitazione. Il suo cazzo è di nuovo duro, l'eccitazione che pulsa in lui con una forza irrefrenabile.

Michele vorrebbe avvicinarsi, prendere il suo membro e metterlo nella bocca di Simona, sentire la sua lingua calda e umida che lo avvolge. Ma sa che non può. Ogni volta che ha tentato di farlo, l'ho fermato con uno sguardo severo e una parola tagliente. Io sono il Padrone di Simona, e solo io decido chi può avere accesso al suo corpo.

La frustrazione di Michele cresce, la sua mano che stringe nervosamente il proprio membro, desiderando quel piacere che gli è negato. Vedere Simona in questo stato, sentire i suoi gemiti di dolore e piacere, lo tormenta. Ma c'è anche una parte di lui che non può fare a meno di essere eccitata, di voler partecipare a questa scena di sottomissione e dominio.

Con una voce bassa e carica di potere, mi chino su Simona e le sussurro all'orecchio: "Sei la mia schiava. Dimmi, a chi appartieni completamente?"

Simona, con la voce spezzata e fioca, risponde: "A te, mio unico Padrone."

Le parole di Simona sono come un colpo al cuore per Michele. La sua gelosia e rabbia raggiungono un nuovo picco, ma sono accompagnate da un'ondata di eccitazione incontrollabile. Vedere sua moglie dichiarare la sua completa sottomissione a me, riconoscermi come suo unico Padrone, è un'esperienza devastante e allo stesso tempo irresistibilmente eccitante.

Continuo a muovermi dentro Simona, sentendo ogni spasmo del suo corpo, ogni gemito di dolore che si mescola al piacere. Ogni movimento è una dimostrazione del mio potere, della mia capacità di piegarla alla mia volontà. E mentre Michele guarda, impotente e desideroso, io continuo a godere di questa sottomissione totale, il mio dominio su Simona completo e innegabile.

La voce spezzata di Simona, che mi dichiarava il suo completo abbandono con quelle parole: "A te, mio unico Padrone," risuonava ancora nell'aria.

Stringendo saldamente i suoi capezzoli tra le dita, inizio una penetrazione sempre più selvaggia e dura del suo ano. Il mio membro, lungo 19 cm e grosso, entra e esce con forza crescente, sentendo ogni volta il suo sfintere sempre più dilatato e avvolgente. La sensazione del suo calore stretto attorno a me è indescrivibile, una fusione di piacere e potere.

Simona geme, il suo corpo che si inarca sotto di me, il dolore che si mescola al piacere in un connubio travolgente. Ogni spinta più dura dell'altra, ogni movimento un'affermazione del mio dominio totale su di lei. Gli umori copiosi della sua vagina scendono ad ogni mio colpo, rivoli di piacere che testimoniano la sua eccitazione estrema, creando un contrasto perfetto con la brutalità della penetrazione anale.

Dopo alcuni minuti di questa danza selvaggia, sento il suo ano cedere completamente alla mia volontà, ogni muscolo rilassarsi in una sottomissione totale. Con un'ultima spinta profonda, esco dal suo ano, osservando il risultato del mio dominio. Il suo sfintere è dilatato, le rughe della pelle contratte e rilassate, un rivolo di sangue che scende lentamente, segno del confine violato.

Senza esitazione, dirigo il mio cazzo gonfio e durissimo verso la bocca di Simona. Lei, con occhi pieni di sottomissione e desiderio, apre la bocca, accogliendo la mia cappella grossa e violacea. Inizia a leccare e succhiare avidamente, la sua lingua che esplora ogni centimetro della mia carne, il calore umido della sua bocca che avvolge completamente il mio membro.

Ogni movimento della sua bocca è carico di dedizione e voglia di piacere. Sento la tensione crescere dentro di me, il piacere che diventa sempre più intenso ad ogni suzione, ad ogni leccata. La vista di Simona, con le labbra strette attorno al mio cazzo, aumenta la mia eccitazione a dismisura.

Con un grido di piacere incontrollabile, le urlo: "Schiava, bevi tutto il mio nettare!" Il mio corpo si tende, ogni muscolo contratto, e inizio a eiaculare con forza nella sua bocca, sono carichissimo tutta la situazione mi ha eccitato moltissimo e svuoto completamente il contenuto davvero abbondante dei mie testicoli. Il mio seme esce in fiotti caldi e densi, riempiendo la sua bocca. Simona gemette di piacere, assaporando con gusto il sapore del mio seme, un'esperienza completamente nuova per lei.

Ogni goccia di sperma è inghiottita avidamente, senza lasciare cadere nulla. Simona obbedisce al mio ordine con una dedizione totale, sentendo ogni fiotto del mio piacere che riempie la sua bocca. La sua lingua che gioca con la mia cappella, le sue labbra che si muovono su e giù, aumentando ancora di più la mia eccitazione.

Il nostro legame si rafforza con ogni atto di sottomissione, ogni dichiarazione di dominio. Quando l'ultima goccia di sperma è stata inghiottita, Simona solleva lo sguardo verso di me, i suoi occhi pieni di sottomissione e gratitudine. Le sue labbra si aprono in un sorriso soddisfatto, il suo corpo che si rilassa, sapendo di avermi dato piacere e di aver trovato il suo posto come mia schiava, a quel punto con voce roca rotta dalla fortissima eccitazione simona mi dice "Grazie Padrone!"

Michele, che aveva osservato con occhi ardenti e pieni di desiderio la scena tra me e Simona, era rimasto lì, intrappolato in un vortice di gelosia e eccitazione. Il suo membro era rigido e pulsante, una testimonianza del suo desiderio frustrato.

Dopo aver fatto ingoiare a Simona ogni goccia del mio seme, la sua bocca ancora calda e umida attorno alla mia cappella, mi rivolgo a Michele con uno sguardo che mescola autorità e concessione. "Avvicinati," dico con voce ferma e decisa. "Puoi venire sulla schiena della mia schiava."

Michele, con gli occhi spalancati e pieni di gratitudine mista a incredulità, si avvicina lentamente, quasi esitante, come se temesse che l'offerta potesse essere ritirata all'ultimo momento. La tensione nei suoi movimenti è palpabile, il desiderio di partecipare finalmente a questa scena che lo ha tormentato così a lungo.

Simona, ancora prona sul letto e ansimante, si prepara a ricevere il piacere di Michele. La sua schiena si inarca leggermente, esponendo la pelle liscia e tesa, pronta a ricevere l'ultima parte di questa esperienza di sottomissione totale. Il suo corpo è una tela su cui la nostra lussuria si può imprimere.

Michele si inginocchia dietro di lei, il suo sguardo fisso sul corpo di Simona, i suoi occhi che seguono ogni curva, ogni movimento. La sua mano avvolge il proprio membro con una presa ferma, iniziando a masturbarsi con movimenti decisi e accelerati. Il suo respiro diventa affannoso, ogni colpo della sua mano un passo più vicino all'inevitabile rilascio.

Ogni spinta, ogni movimento della mano di Michele, è carico di un'intensità disperata. Il suo corpo si tende, i muscoli contratti, il suo sguardo fisso sulla schiena di Simona, immaginando il momento in cui potrà finalmente liberarsi. I suoi gemiti si mescolano a quelli di Simona, creando una sinfonia di piacere e desiderio.

Il momento culminante arriva rapidamente. Michele emette un grido soffocato, il suo corpo che si tende come una corda di violino, e con un ultimo movimento disperato della mano, il suo membro inizia a eiaculare. Fiotti caldi di sperma schizzano sulla schiena di Simona, tracciando linee di piacere sulla sua pelle tesa. Ogni fiotto è un segno di rilascio, un'espressione di desiderio finalmente soddisfatto.

Simona sente il calore dello sperma di Michele sulla sua schiena, i rivoli che scendono lungo la sua pelle in un contrasto sensuale con il freddo della stanza. I suoi gemiti si fanno più profondi, una testimonianza del piacere che prova nel sentirsi oggetto del nostro desiderio, la nostra schiava.

Michele, ansimante e soddisfatto, guarda il risultato del suo piacere sulla schiena di Simona, il suo corpo ancora tremante dall'intensità dell'orgasmo. Io, il Padrone, osservo la scena con un misto di soddisfazione e potere.

continua...

masterfill@gmail.com scrivetemi pure per sapere maggiori dettagli
scritto il
2024-06-15
1 . 9 K
visite
3
voti
valutazione
4.7
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.