4. Il nuovo cliente

di
genere
dominazione

L'acqua è calda, mi da sollievo.
Lui mi ha fatto sedere tra le sue gambe e io mi sono abbandonata su di lui.
Nessuno dei due parla, sarebbe superfluo. L'unico rumore è il fruscio dell' acqua e qualche auto che sporadicamente passa all' esterno.
Mi sta accarezzando il collo, le spalle.
Mi sto rilassando forse un pò troppo.
Chiudo gli occhi e rivivo , come in un flashback, le sensazioni provate poco fa.
Sento il mio corpo fremere ancora, i capezzoli a pelo dell' acqua si irrigidiscono.
"Stai pensando a come ti ho scopato prima vero?"
Spalanco gli occhi e mi sento morire di vergogna. Come cavolo fa?
"Mi piace.." mi mormora all'orecchio e mi prende i capezzoli tra le dita e li stringe forte,fino a farmi male "Mi piace che tu sia così.. "
"Così come?" chiedo io senza pensarci.
Lui non risponde subito.
"Faresti qualsiasi cosa per compiacermi."
Non è una domanda, è un affermazione. Non serve che io dica si.
Perché è si la risposta. Farei qualsiasi cosa per compiacerlo, perché lui mi voglia scopare ancora, perché lui mi guardi famelico e mi faccia venire senza nemmeno toccarmi. Nessun uomo mi ha mai fatto questo effetto. E mi piace. E voglio continuare a sentirmi così.
"Alzati" mi dice .
Mi alzo con non poca fatica, solo mentre lo sto facendo mi rendo conto della visione che gli sto dando del mio retro.
Non so se sono più eccitata o più imbarazzata.
Attendo tremante mentre lui si alza, esce dalla vasca e mi passa un asciugamano pulito.
Mi avvolgo nel telo ed esco dalla vasca , facendo attenzione a non scivolare.
Lui esce dal bagno e io lo seguo . Si dirige verso la cucina accendendo ora tutte le luci lungo la strada.
Mi porge un bicchiere pieno d' acqua e io bevo avidamente mentre lui su accende una sigaretta, guardandomi.
L'ambiente è un open space e vicino si trova un salottino con un piccolo divano e due poltrone .
Lui si siede su una di queste. Sempre fumando e sempre guardandomi.
Ancora una volta il mio corpo si muove come guidato da una forza superiore.
Lascio cadere l'asciugamano, mi inginocchio e camminando a quattro zampe vado verso di lui.
Lo percepisco,è soddisfatto da ciò che vede.
Arrivo ai suoi piedi e alzo lo sguardo verso di lui. Spegne la sigaretta nel portacenere e mi guarda.
Non riesco a sostenere il suo sguardo abbasso gli occhi. Noto il gonfiore sotto il suo asciugamano e allungo una mano.
Mi rendo conto che mi sto mordendo il labbro.
Vorrei accarrezarlo da sopra l'asciugamano, vorrei prenderlo in bocca e farlo godere. Lui continua a guardarmi, sempre senza far trasparire nessuna emozione.
Ritraggo la mano e mi siedo sui talloni.
Forse non avrei dovuto farlo, mi sento così stupida.
Lui si alza, lascia cadere l'asciugamano e io mi trovo con il suo cazzo a pochi centimetri dal naso.
Mi protendo verso quell' asta dura e gonfia, ma lui si china su di me , mi afferra il mento con una mano e mi obbliga a guardarlo negli occhi.
Leggo desiderio, leggo brama.
Abbasso leggermente la testa, e poggio le mie labbra sulla sua mano, gli bacio il pollice con ..con devozione.
Lui mi passa il pollice sulle labbra,e poi me lo infila in bocca. Lo lecco e lo succhio.
Poco dopo lui lo toglie, sposta la mano dietro la mia nuca, e mi guida verso il suo cazzo.
Io apro la bocca,la visione che ho mi fa quasi sorridere. Mi sembra di essere in chiesa durante la comunione. Ci sta, lui è il mio Dio e voglio il suo corpo .
Le mie labbra sfiorano la sua cappella pulsante e gonfia. Apro la bocca , e accompagnata da lui, la faccio scorrere lungo tutta l'asta dura e nervosa.
Le mie mani restano sulle mie cosce,affondo le unghie nella pelle, mentre lo assaporo.
Il signor Matteo continua a guidare il mio movimento, detta lui il ritmo e a me piace da morire. Stringo le cosce, la sento pulsare e gocciolare.
Ad un certo punto, quando ho tutto il cazzo in bocca ,lui mi tiene lì, impedendomi di tornare indietro e di respirare. Non ero preparata e non riesco a introdurre abbastanza aria. Mi viene anche uno sforzo da vomito, ma lui mi tiene lì. Sento gli occhi che si riempono di
lacrime per lo sforzo, e quando inizio ad impanicarmi, lui fa marcia indietro, ridandomi aria.
Si china e mi bacia, leccando la saliva che mi copre il mento e il collo.
Mi bacia ancora e poi torna ad offrirmi il suo cazzo.
Avidamente lo rimetto in bocca. Stavolta lui non mi fa pressioni. Mi lascia fare. Lo lecco e succhio la cappella solleticandogli l'apertura uretrale .
Lo faccio uscire dalle labbra, e con la lingua scendo fino alle palle. Le succhio una alla volta, come dolci caramelle.
Lo sento gemere e mi afferra per i capelli, che sono ancora legati nello chignon.
Mi tira indietro la testa e mi penetra di nuovo la bocca. Mi scopa la bocca, e io godo da morire. Mi muovo appena , vorrei allargare un po le gambe per toccarmi, per masturbarmi.
Lui se ne accorge.
"No! Stai ferma come eri"
Non oso più muovermi.Lui non vuole.
Poco dopo sento una leggera vibrazione. E sento arrivare il suo seme a riempirmi la bocca. Quel succo acidulo e caldo. Che bevo avidamente senza sprecarne un goccia.
Lui si sposta, si piega, mi prende il viso tra le mani,mi bacia, leccandomi la lingua.
"Sei stata brava, ma ora tocca a me"
scritto il
2024-06-13
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