Schiava e regina

di
genere
sadomaso

Capitolo terzo. Il 29 agosto cominciò la terza fase del mio addestramento. Alle 8, con la schiena a pezzi, ero in piedi dalle 3, fui fatta vestire, sporca e sudata com'ero. Il padrone mi fece salire in macchina. Era il mio primo giorno da regina. Malgrado fossi stanca morta ero su di giri. Facemmo colazione al bar. Mangiai 2 cornetti e un cappuccino. Finalmente un pasto decente. Arrivammo ad una clinica. Cosa siamo venuti a fare, Vittorio. Siamo qui per te. Per me? Ci accolse il dottor Giovanni b. amico del mio padrone. Così questa è la famosa schiava, complimenti Vittorio. E tu gioia mia, spogliati. Cooosa, devo spogliarmi? Ma che cosa sta dicendo. Fai come ti ha detto, disse il padrone. Padrone ma io mi vergogno. Non ne hai motivo, sono medici. C'erano infatti altri 2 dottori. Nervosissima e piena di vergogna mi spogliai restando completamente nuda. Ma questa signorina si lava disse il dottore. Non tanto rispose il padrone. Mettetela sotto una doccia fredda per una buona mezz'ora e fatele un clistere. No, vi prego, no. Il clistere no, l'acqua fredda no, vi prego, padrone, padrone. Senza tanti complimenti fui afferrata e messa sotto l'acqua gelata per mezz'ora. Aiuto, aiuto è gelata, è gelata, è troppo fredda, qualcuno mi aiuti. Dopo mezz'ora di supplizio, ancora tutta bagnata mi fu fatto un clistere che dovetti trattenere per mezz'ora. Fu dolorosissimo. Aaaah, aaaah, aaaah, aaaah, che male, che dolore, aaaah aaaah aaaah aaaaaaaaah. Le coliche erano tremende, poi sembravano attenuarsi e ripartivano ancora più forti. Dopo mezz'ora mi liberai e ancora tutta scombussolata fui rimessa sotto la doccia fredda. Tutta nuda fui visitata. La visita fu molto imbarazzante, il dottore mi palpò centimetro per centimetro e infilo' le mani dentro la vagina e nel buco del culo. Alla fine si rivolse al mio padrone. Lasciala digiuna per una settimana, falle queste iniezioni e me la riporti. No,no, le iniezioni no, gli aghi mi fanno paura e poi perché devo restare digiuna? Nessuno mi rispose. A casa il padrone istruì Enrichetta. Per una settimana non deve toccare cibo, falle queste iniezioni, 2 per natica tre volte al giorno e falla lavorare sodo. Stanotte va a letto all'una, da domani sveglia alle 6 e a letto alle 23. Solo 17 ore di lavoro, non ti sembrano poche? Per ora va bene così. Credevo che finalmente avrei dormito un po'. Ma era una mera illusione. Ogni notte mi svegliavano verso le tre, mi facevano fare un lavoro e mi rifacevano andare a letto. Quando tornai in clinica, riebbi l'umiliazione della doccia fredda e del clistere, un'altra visita imbarazzante e un'altra settimana di digiuno. Intanto Enrichetta si divertiva a farmi le iniezioni. Io gridavo di dolore. Ahi, ahi l'ago è troppo doloroso, basta vi prego. Ma subivo 12 iniezioni al giorno. In quel momento non lo sapevo, la maggior parte erano di acqua distillata fatte al solo scopo di bucarmi il culo e farmi gridare di dolore. Quando tornai in clinica si accorsero che ero anemica. Fui ricoverata. Fui messa prima dentro un contenitore di acqua calda, mi sembrava di rinascere ma l'acqua continuò a scaldarsi diventando bollente. Pietà, pietà, è troppo calda, mi ustiono, sto cuocendo. Con la pelle tutta arrossata fui spostata in un contenitore di acqua fredda che diventava sempre più fredda. Cominciai a gridare. Alla fine fui messa a letto e cominciarono a tempestarmi di iniezioni, clisteri e amarissime fialette di ferro. Il 29 settembre tornai a casa distrutta. Dovevo continuare iniezioni e fialette.Era finita la terza fase dell'addestramento. Ero pronta per il matrimonio del 6 ottobre. Enrichetta non andò tanto per il sottile e incurante delle mie sofferenze mi mise subito al lavoro. Mi aspettava una montagna di panni da lavare

scritto il
2024-08-12
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