Schiava e regina
di
Gisella gis
genere
sadomaso
Capitolo secondo. Ritiratasi Enrichetta, abitava nella casa a fianco, il padrone si premurò di cominciare il mio addestramento. Mi lego' le mani dietro la schiena con un paio di manette e nuda com'ero mi portò davanti a una porticina. Era la porta di uno sgabuzzino ricavato in un sottoscala. Mi bendo', anteponendo 2 grossi batuffoli di cotone tra la benda e gli occhi, in modo che la luce non filtrasse. Ammanettò anche le caviglie collegando le stesse ai polsi. Quindi mi imbavagliò e mi gettò nel sottoscala. Chiuse la porta con doppia mandata e mi lasciò in quella scomodissima posizione. Nel giro di pochi minuti cominciai ad essere tutta dolorante. Inoltre faceva un gran caldo e cominciai a sudare come una fontana. Mi sembrava di soffocare. Dopo parecchie smanie riuscii ad addormentarmi. Fui svegliata dal rumore della serratura. Fui presa dì peso e posta su quello che credo fosse un secchio. "Puoi fare i tuoi bisogni" . Pisciai liberando la vescica che mi scoppiava. Il padrone mi tolse il bavaglio. "Padrone ma quanto ci devo restare, io non c'è la faccio più, ho dolori da tutte le parti. Mi rispose neanche, mi infilo' in bocca 2 cucchiaini di caffè e mi rimise il bavaglio. Questa è la tua colazione. Mi rigettò nel sottoscala e richiuse la porta. Passarono altre ore, io soffrivo, morivo dal caldo e sudavo. Avevo la vescica che mi stava scoppiando. La porta si riaprì, era Enrichetta. Mi fece pisciare e mi imboccò qualcosa che sputai subito dopo. Ma che cos'è,dissi, sembra colla. È pasta in bianco, certo un po' scotta, è stata cucinata 4 ore fa. Per punizione di averla sputata, oggi resterai digiuna per tutta la giornata e per tutta la giornata di domani. Questa la conserviamo compreso quella che hai sputato e la mangerai dopodomani. Non avrai altro finché non sarà nel tuo stomaco. Quando tornò per farmi pisciare mi informò che il padrone aveva allungato di un giorno la punizione. Rimasi così 3 giorni digiuna con loro che venivano di tanto in tanto a farmi fare i bisogni e a darmi un po' d'acqua solo 2 cucchiai per volta e mai fresca. Quando arrivò il momento di mangiare il padrone mi imboccò la colla che malgrado la fame da lupi che avevo ingoiai con molta difficoltà, tanto era cattiva. L'indomani mi diedero una cipolla in un pasto e una testa d'aglio in un altro pasto. Il cattivo sapore mi rimase in bocca per parecchie ore. Io passavo le giornate piangendo e soffrendo, soffrendo e piangendo. Poi, la porta si aprì la prima prova era finita. "Posso fare una doccia padrone, dissi. Assolutamente no fu la risposta". Posso almeno riposare un po'. Il padrone si arrabbiò. Stai riposando da 15 giorni. Enrichetta falle fare colazione e mettila a pulire la casa e falla sgobbare per bene. Con grande piacere, Vittorio. Ancora nuda mi servi' un bicchiere di latte. Ma è acido, dissi. Per le schiave va bene, bevi e mettiti al lavoro. Dopo 2 minuti indossata una divisa da lavoro ero in ginocchio a lavare i pavimenti. Ci rimasi fino all'una di notte, a parte brevissime pause per andare in bagno e mangiare le schifezze che mi servirono, colla a pranzo e un pezzo di pane durissimo a cena. All'una il padrone mi informò che l'indomani cominciava la seconda fase del mio addestramento. Sveglia alle 3, lavoro fino alle 8, in piedi contro il muro fino alle 8 di sera, ancora lavoro fino a mezzanotte. 12 ore in quella posizione, padrone. Non mi rispose neanche e mi trombò per una buona mezz'ora facendomi godere come una maialina. Poi mi addormentai ma neanche il tempo di prendere sonno fui nuovamente in piedi. Le giornate che seguirono furono pesantissime. Stanca morta da 5 ore di lavoro durissimo, venivo messa nuda e con le mani legate dietro la schiena,contro il muro e ci restavo per 12 lunghissime ore soffrendo pesantemente, morta dal caldo e sudatissima. Tra l'altro non posso andare in bagno e sono costretta a farmi di sopra e sono quindi sporca dei miei escrementi e mi è vietato di lavarmi. Alle 8, distrutta, mi devo rimettere al lavoro fino a mezzanotte, pulendo anche la stanza che ho sporcato col mio piscio e la mia cacca. Qualcosa da mangiare mi viene imboccato, ma si tratta sempre di pasta scotta, pane raffermo, frutta marcia, verdure scondite che non sanno di niente e il cattivo sapore che rimane in bocca per delle ore. Ho fatto questa vita per 15 giorni. Il 28 agosto il padrone mi ha avvisato che la seconda fase dell'addestramento era finita. L'indomani iniziava la terza.
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