Fuerteventura 2

di
genere
incesti

Dopo esserci tirati un po’ a lucido, decidemmo di uscire a mangiare una pizza. L’aria era fresca e si poteva sentire il profumo dell’oceano. Ci serviroo abbastanza velocemente e, mentre mangiavamo, un ragazzo si fermò a guardareil menù, che era esposto proprio vicino al nostro tavolo. Ogni tanto dava un’occhiata verso di noi, poi tornava a leggere, fino a che non si decise a chiedere:
“Como es la comida aqui?”
“Buena e barada!” rispose Fulvio. Non sapevo conoscesse lo spagnolo, ma, come mi chiarì lui dopo, sapeva solo poche parole e quasi niente di grammatica.
“Familia?” chese il ragazzo.
“No! El esel marido e ella su esposa!”
“Y tu eres?”
“El tercero!”
Non ci voleva un interprete per capire che Fulvio continuava a presentarci come un trio.
“Me gustaria follar ella!”
“Che ha detto?” chiesi, notando come mio figlio se la rideva di gusto.
“Che gli piacerebbe scoparti!” disse, sempre ridendo.
Decisi di tenere il gioco, tanto lui dioveva mangiare e noi tornare a casa a dormire.
“Digli che piacerebbe anche a me, ma c’è mio marito”
“Intiendo, senora! Però Tu tienes el tercero!”
Guardai mio marito.
“Ma lo senti, quest’impertinente?”
Lui, al solito, fece spallucce-
“Guarda che, se tu non hai niente da obiettare, io me lo scopo,sai?” dissi per provocarlo.
“Bene! Invitiamolo a casa per il bicchiere della staffa!” colse la palla al balzo Fulvio ed, in men che non si dice, pagammo il conto, compreso una bottiglia di tequila e tornammo a casa. Quei 2 stronzi forse credevano che io non sapessi come giocare, ma,appena entrati in casa, mi fiondai sul ragazzo e lo baciai.
“Piacere, tesoro! A letto, sono sicura che parleremo la stessa lingua!”
Lui rispose al mio bacio, facendomi capire subito che ci sapeva fare.
“A letto parleremo tutti la stessa lingua!” aggiunse Fulvio, venendomi vicino.
“Pretendete che scopi con tutti e tre?”
“Mica vorrai tenerci fuori? Tu non si così cattiva!” e mi baciò anche lui, mentre mio marito aveva già preso a spogliarsi. Allungai la mano e trovai il suo cazzo già in tiro, mentre l’altro si impossessava di una tetta che aveva tirato fuori dalla camicia e mi mordicchiava il capezzolo. Mio marito,seduto su una sedia, si gustava la scena, segandosi. Impugnai anche il cazzo dell’altro ragazzo e fissai il mio sguardo in quello di mio marito, poi scivolai lentamente in ginocchio, fino a trovarmi quei due randelli all’altezza della bocca e li feci scivolare, alternandoli, tra le mie labbra. Fu allora che anche lui non resistette più e si avvicinò a me, proprio di fronte, offrendomi una terza fontana a cui abbeverarmi. A giudicare dal piacere che dimostravano, dovevo essere brava, pur essendo alle prime esperienze con più cazzi. . ma la mia micina cominciava a prudere e reclamare la sua parte. Sfilai, con qualche difficoltà dovuta alla posizione, la gonna, rimanendo col solo perizoma: la cosa non sfuggì al bel giovanotto che non si fece pregare e, stendendosi passando tra le gambe di mio marito, cominciò a leccarmi una fica rorida di umori come non ricordavo di averla mai avuta. Mi sorpresi a pensare che stavo spompinando padre e figlio, mentre un perfetto estraneo mi scopava la fica, ma la cosa, invece di imbarazzarmi, mi eccitò ancora di più: volevo quei tre cazzoni dentro di me e li volevo tutti. Volevo sentirmi porca e sentirmi dire che lo ero. Non ci fu bisogno di esternarlo: lo capirono, o forse sentivano anche loro lo stesso bisogno: mi accompagnarono sul letto e, mentre uno mi scopava, gli altri due mi offrivano da trastullare i loro cazzi di bocca e di mano. Si alternarono tra le mie cosce tutti e tre, portandomi, ripetutamente, in paradiso, al punto che tutto quel che riuscivo a pensare era che mi dispiaceva non averlo fatto prima. Il sesso con mio marito era stato sempre appagante, ma questo era talmente coinvolgente da lasciare la voglia addosso. Mi riempirono di sborra la faccia, che io cercavo di leccare. Poi Fulvio chiese:
“Perché non ci facciamo un selfie, tutti e quattro”
“Buona idea!” risposi “Il tempo di pulirmi e mettere qualcosa addosso…”
“No! Lo facciamo così come siamo: sei stupenda con tutta quella sborra in faccia!”
Guardai mio marito che, al solito, fece spallucce. Allora mi misi in posa tra loro tre, tutti nudi, mentre mio figlio scattava un po’ di foto con il suo cellulare.
E la voglia continuò per tutto il periodo di vacanza: adottammo Miguel. Veniva in spiaggia con noi, cenava con noi, scopava con noi. Ma, come tutte le cose belle, le vacanze finirono e dovemmo tornare a casa, con tanti bei ricordi di chiavate fantastiche e la promessa di rivederci, che sapevamo tutti non avremmo mantenuto.
Davanti alla porta di casa, Fulvio ci fermò:
“Mamma, papà aspettate!” ci guardò con un espressione di imbarazzo, ma anche di speranza. “Perché non continuiamo a fingere di essere un trio anche a casa?”
Guardai mio marito e lui che fece? Spallucce! Mi venne da ridere.
“Andiamo a scopare, che è meglio!” dissi, prendendoli per mano e portandomeli direttamente in camera da letto.

di
scritto il
2024-10-19
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