Sesso, inculate e passione durante la famosa alluvione.
di
lo studente poetico
genere
incesti
Questo fatto è successo durante una alluvione degli ultimi 10 anni, nord italia. Ci furono morti e l’area rimase sommersa per una settimana.
Ci fu anche sesso fra un giovane 22enne e due donne mature di cui una zia del protagonista. Ve la racconto con le parole del protagonista.
L’alluvione avvolse un gruppo di case in cui abitava la zia Bettina, stava per essere sommerso, per cui presi il mio pick up toyota a 4 ruote motrici, riuscii a guadare quella specie di fiume che passava davanti alle case, feci scendere la zia ed una vicina, e riuscii a risalire su una piccola collina poco distante prima che l'arqua invadesse tutta la pianura, ma eravamo ormai isolati anche se al sicuro.
La Protezione Civile, faceva buio, cercava di salvare le persone che erano sui tetti, e , capito che eravamo relativamente al sicuro, ci mandarono cibo coperte e tende, e passarono a situazioni più urgenti.
Zia Bettina era un po tettona, e certamente non magra, 52 anni, ma appetitosa, e la sua vicina , Lenina , era più o meno della stessa età,, un po più magra, ma con un bel culo e belle cosce, lo dico perché non era la prima volta che le guardavo, Pioveva, feci una tenda sul cassone del Toyota, ed un’altra a terra con le provviste e le coperte, io avrei dormito sui sedili, e preparai anche il cibo, per una cena.
Si creò subito un’atmosfera intima ma allegra, sotto la tenda, con le lampade d’emergenza, le due donne seminude, ed il giovanotto di cui vedevano l’eccitazione.
Infatti le donne avendo i vestiti bagnati si erano messe nude e avevano messo addosso solo le coperte, cosa che le riscaldava ma lasciava intravedere tette e cosce, cosa che mi fece eccitare da matti. I telefoni funzionavano e rassicurammo tutti, quindi loro si rilassarono, e mi dissero di cambiarmi pure io, al che dissi che non avevo un ricambio, ma loro mi dissero di mettere ad asciugare la roba che avevo e dormire pure nudo, magari con la coperta.
La cosa suonava quasi come una proposta per cui mi spogliai e misi la roba ad asciugare nell’abitacolo, intanto riscaldavo col motore, e poi con un fornelletto a gas che fungeva da stufa.
Quando dissi che mi sarei spostato nell’abitacolo per dormire, avevo messo i materassini sul fondo del cassone per farle dormire e fatto abbastanza caldo, loro si guardarono e poi mi invitarono a dormire con loro, “ non avrai mica paura di due donne” scherzavano.
Un po arrossi ve lo dico, Lenina disse, certo con quel tarello che si trova fra le gambe, non ha paura, di certo, e allungò una mano per toccarlo, cosa che me lo fece diventare durissimo. Sarà anche timido, ma reagisce bene.
Le donne ridevano, ormai avevano deciso di prenderla con gioia, si doveva aspettare, e la situazione era perfetta, anche se scomoda. Dai nipote, che bel torello che sei, mi hai sempre guardato le tette, porcellino, vuoi vederle bene? E si scoprì le tettone, cosa che mi fece subito avviare a prenderle in bocca, alternando fra l’una e l’altra, mentre Lenina me lo aveva preso in mano e me lo faceva diventare sempre più duro, menandolo.
Zia Bettina era tanto sensibile al seno, e ansimava, ma poi cominciai ad ansimare anche io, anche se non lasciavo le tette, quando Lenina me lo prese in bocca, con sapienza, una cosa sensazionale, che servì a farmi avere un primo orgasmo, cosa che fu una fortuna, perché mi era rimasta molta voglia, e però da quel momento in poi riuscivo a controllarmi molto di più, e quindi a dare soddisfazione alle due donne.
Zia Bettina fu la prima a farmi scopare in figa, cosa che feci con molta potenza, per la voglia che avevo di lei, e le procurai un forte orgasmo, mentre Lenina mi incitava, scesi dalla macchina per sciacquarmi un po, cosa che mi fece eccitare ancora di più e trovai Lenina a faccia in giù sdraiata, mentre anche zia Bettina si dava una lavata. Mi fece salire su di lei, e capii che godeva molto se la baciavo sulla schiena, e sul collo, da dietro, lei non era molto sensibile al seno, ma morderla un po sulla schiena la faceva impazzire.
Mi prese il cazzo in mano senza girarsi se lo puntò sulla figa e mi trovai a scoparla da dietro lei inarcava il culo, per farmi entrare tutto, era bagnatissima, godeva tanto e mi incitava, mentre la Zia Bettina che era risalita sul cassone, ci carezzava entrambi.
Dopo che Lenina ebbe il primo orgasmo, ci rilassammo un po, ma Lenia era un vulcano, voleva provare di più, e lo disse a zia Bettina, che ci incitò, Lenina si mise in ginocchio a pecora io passai dietro, e si fece inculare, godeva tantissimo, si vede che gli piaceva tanto.
Sborrai anche io, e mi abbattei fra loro due, che mi carezzavano felici.
Zia Bettina disse che mi dovevo riposare che prima che l’acqua si ritirasse sarebbero passate molte ore, mi baciò e ci addormentammo quasi di colpo. Nella notte la >Protezione civile ci chiamava per sapere come andava, ma quando si accorsero che dormivamo tranquilli, rassicurarono i parenti, anche loro alle prese con l’alluvione, e ci lasciarono dormire.
La mattina dopo sia zia Bettina che Lenina si alzarono con calma, preparai caffè ed altre cose, e spesso dovevamo stare sotto la tenda perché pioveva ancora.
Donne sagge, capivano che potevo stufarmi a fare troppo sesso, e anche loro, per cui si scherzava, parlando che avevano sognato di fare sesso con me, ogni tanto mia zia mi baciava in bocca, e sentiva il cazzo, per vedere se reagivo , e trovava sempre che mi risaliva subito.
Lenina parlava a telefono col suo uomo, che era fuori per lavoro, e lo tranquillizzava, poi rassicurava i parenti, mi elogiavano perché le avevo salvate ed ora le tenevo al sicuro.
La zona era completamente isolata vedevamo a distanza che avevano prelevato qualcuno dalle case sparse con gli elicotteri dai tetti, quando chiesero a noi se volessimo essere evacuati, le donne risposero di stare bene e di poter aspettare.
E ci credo. Mentre Lenina era ancora al telefono e stava fuori dalla tenda, la zia mi baciò con passione profonda, fu breve con i preliminari, me lo prese in bocca, e quando vide che ero durissimo, volle essere chiavata con forza, cosa che mi diede una grande soddisfazione, anche quando la sentii gridare per l’orgasmo, cosa che commosse Lenina che entrò in tenda e ci baciò in bocca entrambi.
Mi carezzavano lente entrambe, ci stava creando una forte passione fra noi, parlavamo tranquilli, anche se ci arrivavano molte telefonate, la gente pensava di assisterci, ma ci rompevano solo le palle, noi volevamo goderci il poco tempo che ci rimaneva.
Mi è rimasto impresso quando il suo compagno chiamò Lenina, che era sopra impalata sul mio cazzo, che non solo non smise, ma muoveva i fianchi con più forza, e stette diversi minuti a parlare al telefono e intanto godeva e mi faceva godere.
Quando Lenina ebbe il suo orgasmo anche zia Bettina volle montare sul cazzo, mettendomi le tettone in faccia,
Dopo un primo orgasmo si mise sul fianco nella posizione del cucchiaio, e io da dietro pensavo volesse in figa, ma invece mi puntò il cazzo sul buco del culo, e lentamente entrai, non era vergine e le piaceva in quella posizione laterale, non voleva forte ma continuo, ansimava, ed avemmo un altro orgasmo insieme.
Srop, disse Lenina ora facciamo riposare il nostro torello, e prepariamo la cena, in effetti nelle cassette di soccorso della Protezione civile c’era tanta roba, con i fornelletti che c’erano preparammo diverse cose, e mangiammo proprio di gusto, sapevamo che l'acqua si sarebbe presto ritirata e sarebbe finita quella parentesi di sesso passionale e godurioso che ci aveva presi.
Nella notte non ricordo neanche più quante volte alternai le due fighe e le loro bocche, furono dolcissime, ormai mi volevano veramente bene.
La mattina dopo l'arqua ormai era poca ma il fango tanto, rimanemmo prudenzialmente su consiglio della Protezione civile un altro po, poi ne pomeriggio ci raggiunsero, ma zia Bettina e Lenina decisero di rientrare nelle loro case che avevano il pian terreno completamente pieno di fango, ma ai piani superiori si poteva stare.
Ah, naturalmente chiesero ai parenti che potessi rimanere da loro, in modo da sentirsi più sicure, e accettai. Prima che arrivassero i loro uomini, figli, e vicini, vi garantisco, non perdemmo occasioni.
Mi chiesero di dimenticare tutto, avevano le loro famiglie, ma per fortuna in un modo o nell’altro, coprendosi l’una con l’altra ci rivedemmo altre colte, sempre con grande gusto, ma mai con le vette di passione e di sesso che avevamo raggiunto con l’alluvione.
Ci fu anche sesso fra un giovane 22enne e due donne mature di cui una zia del protagonista. Ve la racconto con le parole del protagonista.
L’alluvione avvolse un gruppo di case in cui abitava la zia Bettina, stava per essere sommerso, per cui presi il mio pick up toyota a 4 ruote motrici, riuscii a guadare quella specie di fiume che passava davanti alle case, feci scendere la zia ed una vicina, e riuscii a risalire su una piccola collina poco distante prima che l'arqua invadesse tutta la pianura, ma eravamo ormai isolati anche se al sicuro.
La Protezione Civile, faceva buio, cercava di salvare le persone che erano sui tetti, e , capito che eravamo relativamente al sicuro, ci mandarono cibo coperte e tende, e passarono a situazioni più urgenti.
Zia Bettina era un po tettona, e certamente non magra, 52 anni, ma appetitosa, e la sua vicina , Lenina , era più o meno della stessa età,, un po più magra, ma con un bel culo e belle cosce, lo dico perché non era la prima volta che le guardavo, Pioveva, feci una tenda sul cassone del Toyota, ed un’altra a terra con le provviste e le coperte, io avrei dormito sui sedili, e preparai anche il cibo, per una cena.
Si creò subito un’atmosfera intima ma allegra, sotto la tenda, con le lampade d’emergenza, le due donne seminude, ed il giovanotto di cui vedevano l’eccitazione.
Infatti le donne avendo i vestiti bagnati si erano messe nude e avevano messo addosso solo le coperte, cosa che le riscaldava ma lasciava intravedere tette e cosce, cosa che mi fece eccitare da matti. I telefoni funzionavano e rassicurammo tutti, quindi loro si rilassarono, e mi dissero di cambiarmi pure io, al che dissi che non avevo un ricambio, ma loro mi dissero di mettere ad asciugare la roba che avevo e dormire pure nudo, magari con la coperta.
La cosa suonava quasi come una proposta per cui mi spogliai e misi la roba ad asciugare nell’abitacolo, intanto riscaldavo col motore, e poi con un fornelletto a gas che fungeva da stufa.
Quando dissi che mi sarei spostato nell’abitacolo per dormire, avevo messo i materassini sul fondo del cassone per farle dormire e fatto abbastanza caldo, loro si guardarono e poi mi invitarono a dormire con loro, “ non avrai mica paura di due donne” scherzavano.
Un po arrossi ve lo dico, Lenina disse, certo con quel tarello che si trova fra le gambe, non ha paura, di certo, e allungò una mano per toccarlo, cosa che me lo fece diventare durissimo. Sarà anche timido, ma reagisce bene.
Le donne ridevano, ormai avevano deciso di prenderla con gioia, si doveva aspettare, e la situazione era perfetta, anche se scomoda. Dai nipote, che bel torello che sei, mi hai sempre guardato le tette, porcellino, vuoi vederle bene? E si scoprì le tettone, cosa che mi fece subito avviare a prenderle in bocca, alternando fra l’una e l’altra, mentre Lenina me lo aveva preso in mano e me lo faceva diventare sempre più duro, menandolo.
Zia Bettina era tanto sensibile al seno, e ansimava, ma poi cominciai ad ansimare anche io, anche se non lasciavo le tette, quando Lenina me lo prese in bocca, con sapienza, una cosa sensazionale, che servì a farmi avere un primo orgasmo, cosa che fu una fortuna, perché mi era rimasta molta voglia, e però da quel momento in poi riuscivo a controllarmi molto di più, e quindi a dare soddisfazione alle due donne.
Zia Bettina fu la prima a farmi scopare in figa, cosa che feci con molta potenza, per la voglia che avevo di lei, e le procurai un forte orgasmo, mentre Lenina mi incitava, scesi dalla macchina per sciacquarmi un po, cosa che mi fece eccitare ancora di più e trovai Lenina a faccia in giù sdraiata, mentre anche zia Bettina si dava una lavata. Mi fece salire su di lei, e capii che godeva molto se la baciavo sulla schiena, e sul collo, da dietro, lei non era molto sensibile al seno, ma morderla un po sulla schiena la faceva impazzire.
Mi prese il cazzo in mano senza girarsi se lo puntò sulla figa e mi trovai a scoparla da dietro lei inarcava il culo, per farmi entrare tutto, era bagnatissima, godeva tanto e mi incitava, mentre la Zia Bettina che era risalita sul cassone, ci carezzava entrambi.
Dopo che Lenina ebbe il primo orgasmo, ci rilassammo un po, ma Lenia era un vulcano, voleva provare di più, e lo disse a zia Bettina, che ci incitò, Lenina si mise in ginocchio a pecora io passai dietro, e si fece inculare, godeva tantissimo, si vede che gli piaceva tanto.
Sborrai anche io, e mi abbattei fra loro due, che mi carezzavano felici.
Zia Bettina disse che mi dovevo riposare che prima che l’acqua si ritirasse sarebbero passate molte ore, mi baciò e ci addormentammo quasi di colpo. Nella notte la >Protezione civile ci chiamava per sapere come andava, ma quando si accorsero che dormivamo tranquilli, rassicurarono i parenti, anche loro alle prese con l’alluvione, e ci lasciarono dormire.
La mattina dopo sia zia Bettina che Lenina si alzarono con calma, preparai caffè ed altre cose, e spesso dovevamo stare sotto la tenda perché pioveva ancora.
Donne sagge, capivano che potevo stufarmi a fare troppo sesso, e anche loro, per cui si scherzava, parlando che avevano sognato di fare sesso con me, ogni tanto mia zia mi baciava in bocca, e sentiva il cazzo, per vedere se reagivo , e trovava sempre che mi risaliva subito.
Lenina parlava a telefono col suo uomo, che era fuori per lavoro, e lo tranquillizzava, poi rassicurava i parenti, mi elogiavano perché le avevo salvate ed ora le tenevo al sicuro.
La zona era completamente isolata vedevamo a distanza che avevano prelevato qualcuno dalle case sparse con gli elicotteri dai tetti, quando chiesero a noi se volessimo essere evacuati, le donne risposero di stare bene e di poter aspettare.
E ci credo. Mentre Lenina era ancora al telefono e stava fuori dalla tenda, la zia mi baciò con passione profonda, fu breve con i preliminari, me lo prese in bocca, e quando vide che ero durissimo, volle essere chiavata con forza, cosa che mi diede una grande soddisfazione, anche quando la sentii gridare per l’orgasmo, cosa che commosse Lenina che entrò in tenda e ci baciò in bocca entrambi.
Mi carezzavano lente entrambe, ci stava creando una forte passione fra noi, parlavamo tranquilli, anche se ci arrivavano molte telefonate, la gente pensava di assisterci, ma ci rompevano solo le palle, noi volevamo goderci il poco tempo che ci rimaneva.
Mi è rimasto impresso quando il suo compagno chiamò Lenina, che era sopra impalata sul mio cazzo, che non solo non smise, ma muoveva i fianchi con più forza, e stette diversi minuti a parlare al telefono e intanto godeva e mi faceva godere.
Quando Lenina ebbe il suo orgasmo anche zia Bettina volle montare sul cazzo, mettendomi le tettone in faccia,
Dopo un primo orgasmo si mise sul fianco nella posizione del cucchiaio, e io da dietro pensavo volesse in figa, ma invece mi puntò il cazzo sul buco del culo, e lentamente entrai, non era vergine e le piaceva in quella posizione laterale, non voleva forte ma continuo, ansimava, ed avemmo un altro orgasmo insieme.
Srop, disse Lenina ora facciamo riposare il nostro torello, e prepariamo la cena, in effetti nelle cassette di soccorso della Protezione civile c’era tanta roba, con i fornelletti che c’erano preparammo diverse cose, e mangiammo proprio di gusto, sapevamo che l'acqua si sarebbe presto ritirata e sarebbe finita quella parentesi di sesso passionale e godurioso che ci aveva presi.
Nella notte non ricordo neanche più quante volte alternai le due fighe e le loro bocche, furono dolcissime, ormai mi volevano veramente bene.
La mattina dopo l'arqua ormai era poca ma il fango tanto, rimanemmo prudenzialmente su consiglio della Protezione civile un altro po, poi ne pomeriggio ci raggiunsero, ma zia Bettina e Lenina decisero di rientrare nelle loro case che avevano il pian terreno completamente pieno di fango, ma ai piani superiori si poteva stare.
Ah, naturalmente chiesero ai parenti che potessi rimanere da loro, in modo da sentirsi più sicure, e accettai. Prima che arrivassero i loro uomini, figli, e vicini, vi garantisco, non perdemmo occasioni.
Mi chiesero di dimenticare tutto, avevano le loro famiglie, ma per fortuna in un modo o nell’altro, coprendosi l’una con l’altra ci rivedemmo altre colte, sempre con grande gusto, ma mai con le vette di passione e di sesso che avevamo raggiunto con l’alluvione.
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