L'irrersistibilità dell'incesto . Madre e sorelle, un periodo di folle eccitazione.
di
lo studente poetico
genere
incesti
Le mie due sorelle erano due vere stronze, con me, io avevo meno anni di loro, e non mi hanno mai molto curato.
Arrivato ai miei 19 anni, però, forse anche per opera di mia madre, che era in crisi con suo marito, un incidente di gioco, per me sportivo agonista, mi fece rimanere in casa per mesi, e da li iniziò un periodo folle di eccitazione.
Loro avevano avuto qualche ragazzo, ma poca cosa, non erano certo atletiche, anzi un po culone, ed essendo un po maligne, erano evitate da parecchi. Ormai una aveva 28 anni e l’altra 34.
Mia mamma mi disse “ma prova un po tu a svegliarle,” alludendo, risposi : a “ma’ sono due stronze anche cattive, e non hanno niente della tua sensualità”.
Avvenne che ebbi un incidente di gioco, e rimasi fratturato a casa e ingessato. Due mesi immobile. terribile.
Mia mamma in quel momento assisteva la nonna che non stava bene e mandava le sorelle a turno ad aiutarmi,visto che dovevo rimanere a letto ingessato.
Sapete a 19 anni che effetto fa stare fermi, che ce l’hai sempre durissimo, e ti viene una immensa voglia di scopare.
Mia madre quando aveva visto com’era duro, senza dire niente mi aveva segato. Ma ora non poteva venire e arrivò la Carmen, la prima delle due sorelle, 35enne ormai.
Ecco il cocco di mamma , mi sfotteva, comunque mi aiutò per mangiare, e per sistemare il letto, e nel rifarlo si accorse che ce l’avevo durissimo.
Oh, ma cos’è, mi chiese meravigliata, ed io la presi in giro, sei troppo eccitante, è colpa tua. Come, io? Ma che dici, sei tu un maniaco, e poi sono tua sorella mica puoi voler fare sesso con me.
Non so perché, risposi “e che ci sarebbe di male” . Restò un po turbata, e si addolcì un po, mi aiutò ad andare in bagno, e poi mi pulì anche le parti basse, accorgendomi che ero bagnato di sborra perché ero venuto da solo. “ Ma guardalo” che porcello, ma sorrideva.
Oh Carmen, mi fai vedere le tette?, chiesi fra il serio e lo scherzoso. Ma vai scemo, cosa vuoi vedere? Ma era lusingata e si vedeva, Solo un po, però e basta, capito? Ok, dai, e si scoprì il petto, mostrando una 4 taglia soda, di solito era così accollata e non si capiva,.
Mi fece effetto il gesto non me l’aspettavo, si riabbottonò, ma ora si vedeva un po di seno. Sai che le tue tette sono belle? Le dissi, che voglia di baciarle. No dai, rispose, siamo fratelli, non si può.
Aveva un vestitino al ginocchio, e ormai il gioco mi aveva preso, ero eccitatissimo e le chiesi di farmi vedere anche le cosce. Ma che pazzo, ma il gioco ormai la eccitava, e dopo un po si alzò la gonna e mi mostrò le cosce, e mi chiese se mi piacessero, mentre io le vedevo lo slip e un po di pelo che ne usciva, non si rasava.
Non mi potevo muovere ero in trazione, e quindi non le potevo saltare addosso, e le chiesi di darmi un bacetto. Stranamente, non si fece pregare mi accostò le labbra e mi baciò sulla bocca.
Nel farlo il suo seno venne a portata delle mie mani e della mia bocca, per cui lo presi, mentre lei diceva, “no, no, ti prego” ma non faceva resistenza, e cominciai a ciucciarlo, mentre lei cominciava ad ansimare. Le presi la mano e la portai sul cazzo, e lei non si ritrasse, non era molto pratica, ma si divertiva.
Stava arrivando mia madre, e fu un peccato si era scaldata tanto, si ricompose, mia madre, anche se si era accorta di qualcosa, fece finta di niente, in se approvava, Carmen si ritirò.
Il turno successivo capitò poi all’altra sorella, Luisa, più giovane, e un po acida.
Se ne stette tutto il tempo a guardare il telefono, portandomi al massimo un bicchiere d’acqua, e parlando pochissimo.
E che cazzo, le dissi, se non volevi venire, lo potevi dire, non ti ho chiesto niente sei qui perché mamma e papa te lo hanno chiesto , l’ho capito, ma sei mia sorella.
E che ti credi, che io sono come le ragazzine che ti corrono dietro? Non mi interessi per niente e non fare il galletto con me. Arrivò mia mamma e vide che la situazione era ben diversa da quella con la Carmen. Luisa se ne andò senza salutare, mia madre mi disse che non la capiva perché fosse così acida, Boh, mamma, però un effetto me l’ha fatto. Cosa? Vedi, ormai sono moscio, dissi, è una cura per non farmelo tirare sempre. Mia madre si mise a ridere, lo toccò, e disse che altro che moscio, ma non si era resa conto che era bastata la sua mano a fallo risalire.
Quando tornò la Carmen c’erano l’infermiera ed il dottore, diedero buone notizie, non c’era bisogno di operare, potevo guarire da solo, ma dovevo stare a riposo assoluto e andare avanti con una nuova ingessatura.
Carmen mi sfottè un po, ed ora come farà i nostro macho a riposo? Ma mi diede la mano, mi baciò con un po di passione, era cambiata totalmente.
Era seduta vicino al letto con le cosce quali scoperte, allungai le mani e le toccai la figa, lasciò fare, ma si eccitava tanto, ma la nuova ingessatura ora mi lasciava libero il bacino, quindi il cazzo svettava su. Non me l’aspettavo, quando vide la situazione, mi salì sopra e si portò all’altezza del cazzo, se lo infilò, chiuse gli occhi e cominciammo a scopare intensamente io non potevo fare forte quindi faceva lei, Era caldissima, tanto che arrivò presto a un orgasmo, poi le venne la paura che io sborrassi dentro e la ingravidassi, e scese, ma mi fece venire con la sua mano baciandomi.
Che mi fai fare, fratellino, la ringraziai, è stato un momento bellissimo della mia vita. Anche della mia, rispose.
Ormai c’era complicità fra noi, sospetto che la mamma avesse capito, e vedere cambiare carattere ad una delle sue figlie acide fece piacere anche a mio padre.
Mia madre passava la sera prima di andare a letto e vedendo che avevo cambiato ingessatura, e che avevo libero il bacino e potevo fare un po di movimenti, ne fu felice. Ora puoi anche far l’amore porcellino, mi disse, toccandomi.
Carmen e la mamma erano impegnate, dovette tornare Luisa, che era esperta di legge e di assicurazione, per cui mi portò delle carte da firmare. Cercò di spiegarmi che risarcimento mi spettava, e mi chiese come andasse, solo per quantificare la somma da chiedere, risposi?
Ci rimase male, ma no, scusami, io sono così, non è che non ti voglio bene, ma sono sbrigativa.
Ma dai, le dissi, sono il tuo fratello piccolo, mi hai tenuto in braccio, e mi tratti peggio che un estraneo antipatico. Beh ma che t’aspetti, ma non era così fredda ora. Vuoi che ti faccio da infermiera? Ma no, ma potevi darmi almeno un bacetto, una carezza, cazzo, mi ignori del tutto.
La cosa la sorprese, beh, vuoi un bacetto? si calò per baciarmi su una guancia, era un po grossa di sena, e lo sentii sulla spalla. Cosa che mi provocò una nuova eccitazione che si notava sotto il lenzuolo e non gli sfuggì. Sei anche tu il solito maniaco sessuale? Perché? Non vedi, sei tutto in tiro. Me ne sono accorto sai. Usai la tattica solita, e le dissi che era colpa sua. Funzionò anche stavolta. E’ che mi piaci e mi fai eccitare. Ma sono tua sorella, sei pazzo? Si, sono pazzo, e non risposi altro e me ne stetti zitto.
Oramai ero preso in quel gioco incestuoso, colpa anche di mia madre che mi aveva segato come farebbe un’infermiera, ma sempre un po complice.
Ma che ti aspetteresti da me, chiese Luisa. Nulla, mentii, mi è capitato nella notte di svegliarmi pensando di far l’amore con te, ma non è colpa mia, è un istinto. Perciò eri incazzato con me? Si, scusami, non ci pensare più. Ma guarda questo pazzo, ma non era più così sicura di se.
Notai che ora scopriva le ginocchia e accavallava le cosce, e c’eravamo solo noi in stanza.
Quando arrivò mia mamma se ne andò, ma prima mi baciò sulle labbra, senza premere troppo, ma inequivocabile.
La più incestuosa, forse involontariamente era mia madre, che si era accorta del gioco che avveniva, e pensava che fosse utile a tutti.
Mi scoprì dal lenzuolo, e quando vide che ero duro, me lo prese in bocca, sorridendo, come per gioco, ma si divertiva anche lei. Dai, faglielo fare anche alle tue sorelle, mi disse, lasciandomi-
Mio padre mi disse che le mie sorelle dovevano aver trovato qualcuno che le faceva rinascere, si erano messe tutte belle andavano dal parrucchiere, e sculettavano. Mia madre disse che era normale, e che andava tutto bene.
Insomma mia madre stava raggiungendo il suo obiettivo. E lo strumento ero io.
Mi chiese come era stato con Carmen. Meraviglioso, ma. Aspetta che anche Luisa …. disse.
Tornò Carmen, si era messa benissimo, irriconoscibile rispetto a prima, gonna al ginocchio, cosce e calze curate, seno eretto, un bel trucco, sapessi quanti complimenti, mi disse, mai prima così, fratellino, è merito tuo.
Stavolta aspettò che fossimo soli in casa, Luisa era al lavoro, e si calò fra le mie gambe, e mi prese in bocca dandomi tanto piacere e poi si impalò sopra, muovendosi in modo da non farmi male.
Avemmo tantissimo piacere, tanto che si portò anche sul mio petto e mi insegnò a leccargli la bella figona che aveva, strappandole gemiti di piacere e più orgasmi.
Non avevamo più riserve, mi disse che sarebbe finito, l’incesto non deve durare, ma che ora era una gioia immensa.
Quando tornò mia madre mi chiese cosa avessimo fatto, e le dissi che le avevo anche leccato la figa.
Aspetta disse lei andò in bagno a lavarsi, e poi mi mise la figa vicino alla bocca, fai così e così, mi spiegava come farlo in modo da far impazzire anche la Luisa. Intanto se la godeva, mi disse che non aveva più rapporti con mio padre .Poi me lo prese in bocca e mi fece sborrare, bevendomi tutto cosa che m'impressionò, ma eravamo tutti travolti dalla passione incestuosa proprio di mia mamma.
Si avvicinava la guarigione, ormai potevo fare più movimenti, quando finalmente anche Luisa si decise.
In verità mia madre e Carmen davano meno peso al fatto incestuoso, ma lei era fortemente turbata dall’aria sensuale che si era creata. Mio padre aveva un’amante e poco si curava di noi.
Ne parlammo, fu sincera, aveva molte remore, ma desiderava dei momenti di piacere.
La capivo e le posi teneramente una mano sulla coscia, lei s alzò le gonne, vedi, che belle cosce ho?
Insomma voleva esibirsi un po con me, e la feci camminare per la camera , mostrare le tette senza toccarla, e quando se ne andò mi baciò in bocca in modo intenso. Ormai c’era complicità anche con lei, ma non avemmo veri e propri momenti di sesso, se non dopo che tornai risanato e in piedi.
Luisa e Carmen, si resero conto che quell’incesto multiplo e prolungato, avrebbe potuto rovinarmi la vita, Si prefissero di farmi tornare allo sport, alle ragazze, agli studi, e si impegnarono, mia madre anche capì, ma secondo lei, non avendo noi fatto sesso in figa, non era incesto con lei.
Per fortuna ebbi dei successi sportivi, fui ammesso ad una buona università, e mi trasferii per studiare.
Carmen fece innamorare parecchi, e scelse un parente di mio padre, sistemato e brava persona e si sposò. Luisa prima che partissi per l’Università mi invitò nel suo studio, dove fummo da soli e facemmo l’amore in un modo passionale, e sentito. Ti voglio bene, mi disse, ma questa è l’unica ed ultima volta, Anche lei si unì con un collega, e fu un bel matrimonio.
Mio padre ormai passava più tempo con la sua amante, anzi non veniva più quasi a casa, e mia madre pensò di venire più spesso nella città dove studiavo, per accudirmi. Eh si, facemmo l’amore, fu bellissimo, si ma avevo un po di rimorso. Ma per lei era ormai diventato un modo accettabile, seppi anche da lei che da giovane aveva avuto rapporti con un fratello e la madre sapeva. L a Carmen e la Luisa se la portavano a casa spesso, la fecero distrarre, la misero ad accudire i nipoti, e così mi svezzarono del tutto.
Capitarono negli anni dei momenti con Carmen e Luisa. Per noi non era ne incesto ne tradimento, era una cosa naturale. Alla fine dei conti ci amavamo. Forse nostra madre l’aveva desiderato e voluto.
Arrivato ai miei 19 anni, però, forse anche per opera di mia madre, che era in crisi con suo marito, un incidente di gioco, per me sportivo agonista, mi fece rimanere in casa per mesi, e da li iniziò un periodo folle di eccitazione.
Loro avevano avuto qualche ragazzo, ma poca cosa, non erano certo atletiche, anzi un po culone, ed essendo un po maligne, erano evitate da parecchi. Ormai una aveva 28 anni e l’altra 34.
Mia mamma mi disse “ma prova un po tu a svegliarle,” alludendo, risposi : a “ma’ sono due stronze anche cattive, e non hanno niente della tua sensualità”.
Avvenne che ebbi un incidente di gioco, e rimasi fratturato a casa e ingessato. Due mesi immobile. terribile.
Mia mamma in quel momento assisteva la nonna che non stava bene e mandava le sorelle a turno ad aiutarmi,visto che dovevo rimanere a letto ingessato.
Sapete a 19 anni che effetto fa stare fermi, che ce l’hai sempre durissimo, e ti viene una immensa voglia di scopare.
Mia madre quando aveva visto com’era duro, senza dire niente mi aveva segato. Ma ora non poteva venire e arrivò la Carmen, la prima delle due sorelle, 35enne ormai.
Ecco il cocco di mamma , mi sfotteva, comunque mi aiutò per mangiare, e per sistemare il letto, e nel rifarlo si accorse che ce l’avevo durissimo.
Oh, ma cos’è, mi chiese meravigliata, ed io la presi in giro, sei troppo eccitante, è colpa tua. Come, io? Ma che dici, sei tu un maniaco, e poi sono tua sorella mica puoi voler fare sesso con me.
Non so perché, risposi “e che ci sarebbe di male” . Restò un po turbata, e si addolcì un po, mi aiutò ad andare in bagno, e poi mi pulì anche le parti basse, accorgendomi che ero bagnato di sborra perché ero venuto da solo. “ Ma guardalo” che porcello, ma sorrideva.
Oh Carmen, mi fai vedere le tette?, chiesi fra il serio e lo scherzoso. Ma vai scemo, cosa vuoi vedere? Ma era lusingata e si vedeva, Solo un po, però e basta, capito? Ok, dai, e si scoprì il petto, mostrando una 4 taglia soda, di solito era così accollata e non si capiva,.
Mi fece effetto il gesto non me l’aspettavo, si riabbottonò, ma ora si vedeva un po di seno. Sai che le tue tette sono belle? Le dissi, che voglia di baciarle. No dai, rispose, siamo fratelli, non si può.
Aveva un vestitino al ginocchio, e ormai il gioco mi aveva preso, ero eccitatissimo e le chiesi di farmi vedere anche le cosce. Ma che pazzo, ma il gioco ormai la eccitava, e dopo un po si alzò la gonna e mi mostrò le cosce, e mi chiese se mi piacessero, mentre io le vedevo lo slip e un po di pelo che ne usciva, non si rasava.
Non mi potevo muovere ero in trazione, e quindi non le potevo saltare addosso, e le chiesi di darmi un bacetto. Stranamente, non si fece pregare mi accostò le labbra e mi baciò sulla bocca.
Nel farlo il suo seno venne a portata delle mie mani e della mia bocca, per cui lo presi, mentre lei diceva, “no, no, ti prego” ma non faceva resistenza, e cominciai a ciucciarlo, mentre lei cominciava ad ansimare. Le presi la mano e la portai sul cazzo, e lei non si ritrasse, non era molto pratica, ma si divertiva.
Stava arrivando mia madre, e fu un peccato si era scaldata tanto, si ricompose, mia madre, anche se si era accorta di qualcosa, fece finta di niente, in se approvava, Carmen si ritirò.
Il turno successivo capitò poi all’altra sorella, Luisa, più giovane, e un po acida.
Se ne stette tutto il tempo a guardare il telefono, portandomi al massimo un bicchiere d’acqua, e parlando pochissimo.
E che cazzo, le dissi, se non volevi venire, lo potevi dire, non ti ho chiesto niente sei qui perché mamma e papa te lo hanno chiesto , l’ho capito, ma sei mia sorella.
E che ti credi, che io sono come le ragazzine che ti corrono dietro? Non mi interessi per niente e non fare il galletto con me. Arrivò mia mamma e vide che la situazione era ben diversa da quella con la Carmen. Luisa se ne andò senza salutare, mia madre mi disse che non la capiva perché fosse così acida, Boh, mamma, però un effetto me l’ha fatto. Cosa? Vedi, ormai sono moscio, dissi, è una cura per non farmelo tirare sempre. Mia madre si mise a ridere, lo toccò, e disse che altro che moscio, ma non si era resa conto che era bastata la sua mano a fallo risalire.
Quando tornò la Carmen c’erano l’infermiera ed il dottore, diedero buone notizie, non c’era bisogno di operare, potevo guarire da solo, ma dovevo stare a riposo assoluto e andare avanti con una nuova ingessatura.
Carmen mi sfottè un po, ed ora come farà i nostro macho a riposo? Ma mi diede la mano, mi baciò con un po di passione, era cambiata totalmente.
Era seduta vicino al letto con le cosce quali scoperte, allungai le mani e le toccai la figa, lasciò fare, ma si eccitava tanto, ma la nuova ingessatura ora mi lasciava libero il bacino, quindi il cazzo svettava su. Non me l’aspettavo, quando vide la situazione, mi salì sopra e si portò all’altezza del cazzo, se lo infilò, chiuse gli occhi e cominciammo a scopare intensamente io non potevo fare forte quindi faceva lei, Era caldissima, tanto che arrivò presto a un orgasmo, poi le venne la paura che io sborrassi dentro e la ingravidassi, e scese, ma mi fece venire con la sua mano baciandomi.
Che mi fai fare, fratellino, la ringraziai, è stato un momento bellissimo della mia vita. Anche della mia, rispose.
Ormai c’era complicità fra noi, sospetto che la mamma avesse capito, e vedere cambiare carattere ad una delle sue figlie acide fece piacere anche a mio padre.
Mia madre passava la sera prima di andare a letto e vedendo che avevo cambiato ingessatura, e che avevo libero il bacino e potevo fare un po di movimenti, ne fu felice. Ora puoi anche far l’amore porcellino, mi disse, toccandomi.
Carmen e la mamma erano impegnate, dovette tornare Luisa, che era esperta di legge e di assicurazione, per cui mi portò delle carte da firmare. Cercò di spiegarmi che risarcimento mi spettava, e mi chiese come andasse, solo per quantificare la somma da chiedere, risposi?
Ci rimase male, ma no, scusami, io sono così, non è che non ti voglio bene, ma sono sbrigativa.
Ma dai, le dissi, sono il tuo fratello piccolo, mi hai tenuto in braccio, e mi tratti peggio che un estraneo antipatico. Beh ma che t’aspetti, ma non era così fredda ora. Vuoi che ti faccio da infermiera? Ma no, ma potevi darmi almeno un bacetto, una carezza, cazzo, mi ignori del tutto.
La cosa la sorprese, beh, vuoi un bacetto? si calò per baciarmi su una guancia, era un po grossa di sena, e lo sentii sulla spalla. Cosa che mi provocò una nuova eccitazione che si notava sotto il lenzuolo e non gli sfuggì. Sei anche tu il solito maniaco sessuale? Perché? Non vedi, sei tutto in tiro. Me ne sono accorto sai. Usai la tattica solita, e le dissi che era colpa sua. Funzionò anche stavolta. E’ che mi piaci e mi fai eccitare. Ma sono tua sorella, sei pazzo? Si, sono pazzo, e non risposi altro e me ne stetti zitto.
Oramai ero preso in quel gioco incestuoso, colpa anche di mia madre che mi aveva segato come farebbe un’infermiera, ma sempre un po complice.
Ma che ti aspetteresti da me, chiese Luisa. Nulla, mentii, mi è capitato nella notte di svegliarmi pensando di far l’amore con te, ma non è colpa mia, è un istinto. Perciò eri incazzato con me? Si, scusami, non ci pensare più. Ma guarda questo pazzo, ma non era più così sicura di se.
Notai che ora scopriva le ginocchia e accavallava le cosce, e c’eravamo solo noi in stanza.
Quando arrivò mia mamma se ne andò, ma prima mi baciò sulle labbra, senza premere troppo, ma inequivocabile.
La più incestuosa, forse involontariamente era mia madre, che si era accorta del gioco che avveniva, e pensava che fosse utile a tutti.
Mi scoprì dal lenzuolo, e quando vide che ero duro, me lo prese in bocca, sorridendo, come per gioco, ma si divertiva anche lei. Dai, faglielo fare anche alle tue sorelle, mi disse, lasciandomi-
Mio padre mi disse che le mie sorelle dovevano aver trovato qualcuno che le faceva rinascere, si erano messe tutte belle andavano dal parrucchiere, e sculettavano. Mia madre disse che era normale, e che andava tutto bene.
Insomma mia madre stava raggiungendo il suo obiettivo. E lo strumento ero io.
Mi chiese come era stato con Carmen. Meraviglioso, ma. Aspetta che anche Luisa …. disse.
Tornò Carmen, si era messa benissimo, irriconoscibile rispetto a prima, gonna al ginocchio, cosce e calze curate, seno eretto, un bel trucco, sapessi quanti complimenti, mi disse, mai prima così, fratellino, è merito tuo.
Stavolta aspettò che fossimo soli in casa, Luisa era al lavoro, e si calò fra le mie gambe, e mi prese in bocca dandomi tanto piacere e poi si impalò sopra, muovendosi in modo da non farmi male.
Avemmo tantissimo piacere, tanto che si portò anche sul mio petto e mi insegnò a leccargli la bella figona che aveva, strappandole gemiti di piacere e più orgasmi.
Non avevamo più riserve, mi disse che sarebbe finito, l’incesto non deve durare, ma che ora era una gioia immensa.
Quando tornò mia madre mi chiese cosa avessimo fatto, e le dissi che le avevo anche leccato la figa.
Aspetta disse lei andò in bagno a lavarsi, e poi mi mise la figa vicino alla bocca, fai così e così, mi spiegava come farlo in modo da far impazzire anche la Luisa. Intanto se la godeva, mi disse che non aveva più rapporti con mio padre .Poi me lo prese in bocca e mi fece sborrare, bevendomi tutto cosa che m'impressionò, ma eravamo tutti travolti dalla passione incestuosa proprio di mia mamma.
Si avvicinava la guarigione, ormai potevo fare più movimenti, quando finalmente anche Luisa si decise.
In verità mia madre e Carmen davano meno peso al fatto incestuoso, ma lei era fortemente turbata dall’aria sensuale che si era creata. Mio padre aveva un’amante e poco si curava di noi.
Ne parlammo, fu sincera, aveva molte remore, ma desiderava dei momenti di piacere.
La capivo e le posi teneramente una mano sulla coscia, lei s alzò le gonne, vedi, che belle cosce ho?
Insomma voleva esibirsi un po con me, e la feci camminare per la camera , mostrare le tette senza toccarla, e quando se ne andò mi baciò in bocca in modo intenso. Ormai c’era complicità anche con lei, ma non avemmo veri e propri momenti di sesso, se non dopo che tornai risanato e in piedi.
Luisa e Carmen, si resero conto che quell’incesto multiplo e prolungato, avrebbe potuto rovinarmi la vita, Si prefissero di farmi tornare allo sport, alle ragazze, agli studi, e si impegnarono, mia madre anche capì, ma secondo lei, non avendo noi fatto sesso in figa, non era incesto con lei.
Per fortuna ebbi dei successi sportivi, fui ammesso ad una buona università, e mi trasferii per studiare.
Carmen fece innamorare parecchi, e scelse un parente di mio padre, sistemato e brava persona e si sposò. Luisa prima che partissi per l’Università mi invitò nel suo studio, dove fummo da soli e facemmo l’amore in un modo passionale, e sentito. Ti voglio bene, mi disse, ma questa è l’unica ed ultima volta, Anche lei si unì con un collega, e fu un bel matrimonio.
Mio padre ormai passava più tempo con la sua amante, anzi non veniva più quasi a casa, e mia madre pensò di venire più spesso nella città dove studiavo, per accudirmi. Eh si, facemmo l’amore, fu bellissimo, si ma avevo un po di rimorso. Ma per lei era ormai diventato un modo accettabile, seppi anche da lei che da giovane aveva avuto rapporti con un fratello e la madre sapeva. L a Carmen e la Luisa se la portavano a casa spesso, la fecero distrarre, la misero ad accudire i nipoti, e così mi svezzarono del tutto.
Capitarono negli anni dei momenti con Carmen e Luisa. Per noi non era ne incesto ne tradimento, era una cosa naturale. Alla fine dei conti ci amavamo. Forse nostra madre l’aveva desiderato e voluto.
2
2
8
voti
voti
valutazione
7.3
7.3
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
La sorella e la madre. Storia di incesto felice.racconto sucessivo
La suocera dimessa diventa vorace di cazzo
Commenti dei lettori al racconto erotico