Sensualità e passione con la zia. Il laureato.

di
genere
incesti

Quando finalmente mi aprì le cosce, e iniziammo un forte momento di piacere, dopo una lunga attesa, sembrò il culmine di un lungo desiderio.
E che importa che ormai avesse 55 anni, quella sorella di mio padre, zia Carolina, ed io ne avessi 26, non avevo mai tanto desiderato una donna.
Abitava da sola in una parte del palazzo con cortile di famiglia, ed era rimasta zitella, ma certamente non perché gli uomini non la volessero.
Era molto ben fatta, vita sottile, fianchi giusti, belle cosce ed un petto che impressionava.
Quando io non ero ancora nato si erano scatenati per lei alcuni giovani, che rivaleggiavano per lei, ma quello che lei aveva scelto si rivelò uno stronzo, il che provocò anche una serie di casini interfamiliari, cosa che mi fu raccontato anche anni dopo.
Lei scelse di non voler più nessuno, ed anche se era ammirata da tutti.
Non era affatto stupida, era una maestra di scuola elementare, aveva tutta una serie di amiche, era stimata, per cui aveva vissuto comunque una vita bella.
A me voleva bene, questo nipote, un po atletico, molto sportivo, ma bravo a scuola, e mi aiutò nei miei studi, fin che non andai all’Università in un’altra città.
Quando andavo da lei per studiare, impazzivo, mi contenevo, ma morivo dalia voglia di toccarla, e di farci sesso. Quante seghe, che non vi dico.
Lei qualcosa deve aver capito, a volte mi baciava, una volta mi fece baciare il seno, altre volte mi toccava sorridendo, fermandosi appena osavo alzare le mani.
Mi faceva studiare, e arrivai all’università, mi ero anche trovato una ragazza, che si laureò con me, facevo sesso abbastanza regolarmente, ma ero sempre inquieto quando tornavo a casa, pensavo alla zia.
Mi festeggiò con molto calore, per la laurea e la mia nuova professione, decisi di andare su a casa sua per ringraziarla particolarmente.
Nessuno pensò a male, e nemmeno io speravo granché.
Entrai nel suo appartamento, era nel salottino, con gli occhiali, leggeva, e vi dirò, a me quegli occhiali affascinavano. Era veramente attraente, si intravedevano le ginocchia perfette, era un po scollata, e si vedeva un bel po di tette.
Ciao zia, ero venuto non so perché, ti disturbo? Ma no, sei il mio nipotino più caro, anche se ora sei un signor dottore.
Sei felice con la tua ragazza? E’ brava si è laureata, arriverà presto al successo.
Insomma zia, sembra perfetta. Ma ti manca qualcosa? Non ci fai l’amore? Ma si certo.
Mi prese la mano, mi fece sedere vicino a se, mi disse che aveva sempre capito che la guardavo, ma che lei per lealtà verso la famiglia, e per darmi modo di scegliere con consapevolezza, mi aveva tenuto a bada.
Non è giusto che tu guardi una zia anziana, sei nel fiore della vita, devi fare carriera, e io cosa potrei darti? Ma sorrideva, e mi chiese, ma tu che ti aspetti?
Il discorso era perfetto, risposi, ma io non ce la faccio a sopprimere l’eccitazione che mi fai venire ogni volta che ti guardo, vuol dire che cercherò di calmarmi, e lei si mise a ridere, e perché dovresti fare questo sacrificio, cosa volevi, vieni qui.
Mi prese la testa e cominciammo a baciarci da parte mia quasi con furia, quando prendemmo respiro scherzò, mi sa che oggi mi distruggi, stai calmo, anche io ti desidero da tanto tempo, ora che ne abbiamo la possibilità deve rimanere solo un meraviglioso segreto fra noi.
Misi la testa su quel bel petto, e q8uando si scoprì il seno rimasi incantato, quel seno era sodo, bellissimo di forma, dolcissimo. Mi muovevo con gioia fra un capezzolo e l’altro e vedevo che lei era sensibilissima mi metteva le unghie nelle spalle, per cui allungai una mano fra le sue cosce, sentii umidi gli slip, e lei mi toccava, aprendo i pantaloni, e portandolo fuori con difficoltà era durissimo.
Mi abbassai anche fra le sue cosce con la testa per baciare la sommità delle cosce, e trovai il monte di venere, mentre mi sentii avvolgere il cazzo dalle sue labbra, era meraviglioso.
Quel piacere reciproco fu interrotto da un bacio profondo mentre ci spogliavamo e andavamo sul letto, e fui finalmente dentro di lei.
Quanti sogni, quante seghe, ed ora si avverava, qualsiasi altra donna avessi provato fino allora mi sembrava niente, rispetto al calore con cui ero dentro di lei, ai suoi fianchi al calore che condividevamo.
Quando avemmo un orgasmo contemporaneo, rimasi dentro di lei, cercando di non pesarle, lei sorrideva, sapessi quante volte ho pensato a questo momento ma zia è meraviglioso, anche io lo sognavo sempre.
Si vede che il momento è venuto ora, ora devi essere prudente, io non posso essere la tua vita futura, anche se ti voglio bene come mai ho voluto bene nella mia vita.
Come facciamo? Io ti voglio. Bene, impara a muoverti nel buoi, stanotte ti aspetto, ora vai altrimenti qualcuno ha sospetti, e poi ci saranno altri momenti, che ci ritaglieremo.
Nella notte arrivai da lei con facilità, e avemmo un rapporto più sereno, ma caldo ed intenso, per me giovane era un altro sesso, una pienezza che non mi aspettavo.
Le forze giovanili mi facevano sentire gradito alla zia, che apprezzava molto la mia capacità di ripartire dopo un orgasmo, e la delicatezza con cui aspettavo che lei avesse il suo.
Io sentivo una donna pulita, sana, vogliosa, femmina piena e consapevole.
Quando ero dentro di lei sentivo un’attrazione che non sentivo con altre donne.
Nei mesi successivi imparammo ad andare fuori città, a goderci dei giorni assieme, non eravamo mai stanchi.
Io mi barcamenavo con la mia fidanzata ufficiale, che si aspettava una proposta di matrimonio, ma lei aveva peso ogni significato per me.
La zia mi disse che quella ragazza non era adatta a me, aveva una grossa ambizione sociale, mentre io ero più spontaneo e passionale, lei troppo controllata pe me avremmo finito per litigare.
Insomma, mi disse la zia, tu farai carriera solo se non ci sarà lei di mezzo. Ma se vuoi sposala.
Forse aveva ragione, fu la mia fidanzata che mi lasciò, quando vide che nella professione mi facevo guidare dall’istinto e che facevo anche progressi in politica. Lei voleva diventare ricchissima e trovò quello giusto.
Ma la zia non era contenta, mi disse che il nostro rapporto era fisico e passionale, ma non era amore, ed in ogni caso non avrebbe avuto senso.
E seppe scegliere, spesso trovai da lei una sua ex allieva, bellissima e sensuale, molto femminile, la zia era convinta che io ero adatto a donne molto femminili.
Beh, me ne innamorai, e finimmo per sposarci.
La mia moglie una volta mi chiese se fossi ancora preso da mia zia. Cercai di negare, ma no, mi disse, lei è stata leale, mi ha detto di voi, ma io capisco cosa vi lega, e non ne sono gelosa, il vostro è un amore puro, anche se a letto siete due porcelli.
Ora però, visto che invecchi, dedicati anche a me.
Si era perfetto far l’amore con mia moglie. Ma la zia non la dimenticai mai. E, confesso, aveva piu di 70 anni quando avevamo ancora dei rapporti.
scritto il
2024-05-15
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