la zia depressa diventa una gran troia.
di
lo studente poetico
genere
incesti
Fu proprio mia madre a chiedermi di andare a visitare quella zia, moglie di un fratello di mio padre, che era stata sua amica in gioventù.
Avevo 38 anni, e la zia (ma anche mia madre) aveva 62 anni, e stava in un paese vicino Milano, dove mi ero trasferito per lavoro.
Fra l’altro mi ero separato dalla mia compagna storica, e volevo passare un periodo di sesso libero senza tante menate affettive,
A mia madre dissi, ma la zia a malapena si ricorda di me, non posso fare nulla.
Comunque le telefonai, le chiesi se volesse vedermi, per portarle i saluti di mia madre.
Accettò, fu gentile, andai una sera, portai dei fiori, non sapevo come comportarmi.
Era assieme ad un’amica, classica milanese minuta di ossa ma piena di carne, con seno prorompente e culo tondo, di viso ben messa, più giovane della zia.
L’amica era un tipo spiritoso, le disse molto esplicita, ma guarda un po, che nipote che hai, mica male, ha la faccia un po del malandrino con le donne..
La zia che la conosceva, mi guardò, per me è ancora il bambino in culla,
ma zia, ho 40 anni,
La discussione si fece piacevole, sapevano che mi ero separato dalla mia compagna, e mi chiesero come facessi con le donne, ora, niente zia, avventure, se capitano, se no a letto presto e una corsetta.
E vai con chi capita? Ma no, dai non sono così morto di fame, una donna mi deve piacere.
L’amica cominciava a scosciarsi un po, mi sorrideva un po complice, annotai la cosa, chissà perché non volevo far vedere alla zia che fossi interessato ad un'avventura con la sua amica.
La zia era un po amara, e mi colpì, disse molto esplicitamente che non aveva avuto mai avventure, sempre fedele al marito, che non è che le desse tante soddisfazioni.
Non so perché, risposi stupidamente che non le mancava niente per recuperare.
Mi manca l’età, mi rispose. Ora la osservai meglio, in effetti era ancora conservata, un bel seno, e con l’abito un po corto, si vedevano belle cosce, che lei accavallò, quasi a farsi notare da me.
Ci guardammo con interesse, reciprocamente c’era del feeling fra noi.
L’amica prese a parlare di se stessa, ma vedevo che la zia rifletteva, come colpita.
Mi era venuta un po di allegria e le invitai a cena fuori, per una delle prossime serate, la zia era ufficialmente a lutto, ma accettò volentieri, l’amica era entusiasta.
La sera fissata, prenotai in uno dei più bei ristoranti imi conoscevano, prepararono su una veranda da dove si vedeva tutto il panorama, un menù di classe, che le sorprese e le riempì di meraviglia.
La zia però si era messa proprio bene, una scollatura che le metteva in risalto un bel seno armonico e teso, pelle bianchissima, fianchi fasciati da una gonna leggera che faceva vedere che non aveva pancia, un bel fisico, per una 60enne.
L’altra si era vestita un po provocante, ma la zia mi appariva molto più attraente, comunque non feci torto a nessuna delle due e feci i giusti complimenti.
Non voglio farla lunga, fu una bella serata per loro, e anche per me, mi esibivo un po, le accompagnai a casa, l’ amica mi lasciò un bigliettino con il suo numero di telefono, la zia la portai fino alla porta,
mi chiese se volessi salire da lei, ero un po imbarazzato, lei capì, mi baciò ma il breve bacio familiare si tramutò all’improvviso in un bacio sensuale e passionale.
Rimasi un po scosso, lei mi allontanò, vai a casa ora.
La natura è quella che è, la mattina dopo scambiai una telefonata con l’amica, che, pur essendo sposata, si capiva, avrebbe gradito qualche momento di relax.
Non mi feci pregare , vivendo da solo, organizzai subito, e ci fu un lungo pomeriggio di sesso.
Era smaliziata, io le piacevo, e lei a me non era indifferente, ma diciamo che ci esibimmo un po, facendo sesso in più modi, con una cura dei particolari ma la cosa era appunto tecnica, a le sembrava non dispiacere. A me mancava qualcosa.
Ma che cazzo è? Mica sarà per quel bacio della zia, devo essere matto, mi dissi.
La sua amica però, deve aver capito qualcosa, mi disse che era stata felice con me, ma che si avvertiva che era successo qualcosa, che lei forse intuiva, ma non disse.
Ma mi fece molti complimenti ala virilità, ed alla capacità di stare con le donne,
E niente, dovevo chiamarla ancora, andare da lei, quando l’avvisai che la volevo vedere, - sospirò, ma ci tieni davvero?
Andai un po in affanno, e, non era più depressa, no, si avverte quando una donna ti vuole, e la volevo anche io.
MI piaceva, mi dissi, basta che ci faccio l’amore, e poi basta, non voglio farmi coinvolgere.
E fu così, inaspettato e voluto, le parole erano solo un modo di farsi confermare che volevamo entrambi la stessa cosa, non perse tempo a dirmi che potevo essere mia madre, eravamo salo un uomo e una donna,
I baci erano solo l’apertura di una porta sul piacere, affondai il mio viso in quel seno meraviglioso, dolcissimo, lei aveva un piacere immenso, si sentiva desiderata, mi accarezzava ovunque potesse,
la spogliai fremente, la trovai intatta e calda, con la pelle fresca.
Lei mi ammirava e me lo diceva, non esitava a darmi dei baci sensuali in molte parti del corpo, come facevo io del resto, e arrivammo presto a unirci in un primo atto d’amore, completo, una immersione in una donna che mi desiderava, che si scatenava, una sensazione magnifica, e volevo che lei avesse da me lo stesso piacere che mi dava.
Un orgasmo contemporaneo ci lasciò felici e finalmente un po appagati, tanto da poter rimanere vicini e carezzarsi.
Ma che mi fai, io sono una vecchia, ma zia, mai visto una ragazza calda come te.
Bastò poco, perché ricominciassimo, lei era curiosa, e voleva provare le cose che aveva sentito dire e poco praticato, quando affondai la testa fra le sue cosce, per metterle la lingua sul clitoride, quasi sveniva.
Ma non rimase ferma, ricambiò con la sua bocca, ed era fiera di eccitarmi in quel modo.
Nella notte avemmo un altro rapporto più lento e consapevole, meno folle del primo, apprezzammo il piacere immenso che ci dava quella sessualità inaspettata.
Mi dicono che la tua compagna era bellissima, che sei stato con tante belle ragazze, come mai questa cosa con me? Ti vedo appassionato e sincero.
Zia, sei una gran figona, risposi.
Ma la mia amica è come me? E come lo sai? Gliel’ho chiesto io, mi ero accorto che poteva succedere qualcosa fra noi. E lei + più libera di me.
Zia non lo so, quello che è successo con te non è paragonabile a nulla.
Lei era una qualsiasi, non poteva bastare per togliermi la voglia di te.
Sarà stato quando ti ho baciato in culla, scherzò.
Ma era troppo saggia per tenermi vincolato a lei, e favorì addirittura un rappacificamento con la mia compagna.
Ma rimase sempre quella strana passione, tanto che ci furono ancora momenti nostri indivisibili, che solo noi potevamo capire.
E comunque, credetemi, era una bomba sessuale, solo degli imbecilli potevano averla trascurata.
Avevo 38 anni, e la zia (ma anche mia madre) aveva 62 anni, e stava in un paese vicino Milano, dove mi ero trasferito per lavoro.
Fra l’altro mi ero separato dalla mia compagna storica, e volevo passare un periodo di sesso libero senza tante menate affettive,
A mia madre dissi, ma la zia a malapena si ricorda di me, non posso fare nulla.
Comunque le telefonai, le chiesi se volesse vedermi, per portarle i saluti di mia madre.
Accettò, fu gentile, andai una sera, portai dei fiori, non sapevo come comportarmi.
Era assieme ad un’amica, classica milanese minuta di ossa ma piena di carne, con seno prorompente e culo tondo, di viso ben messa, più giovane della zia.
L’amica era un tipo spiritoso, le disse molto esplicita, ma guarda un po, che nipote che hai, mica male, ha la faccia un po del malandrino con le donne..
La zia che la conosceva, mi guardò, per me è ancora il bambino in culla,
ma zia, ho 40 anni,
La discussione si fece piacevole, sapevano che mi ero separato dalla mia compagna, e mi chiesero come facessi con le donne, ora, niente zia, avventure, se capitano, se no a letto presto e una corsetta.
E vai con chi capita? Ma no, dai non sono così morto di fame, una donna mi deve piacere.
L’amica cominciava a scosciarsi un po, mi sorrideva un po complice, annotai la cosa, chissà perché non volevo far vedere alla zia che fossi interessato ad un'avventura con la sua amica.
La zia era un po amara, e mi colpì, disse molto esplicitamente che non aveva avuto mai avventure, sempre fedele al marito, che non è che le desse tante soddisfazioni.
Non so perché, risposi stupidamente che non le mancava niente per recuperare.
Mi manca l’età, mi rispose. Ora la osservai meglio, in effetti era ancora conservata, un bel seno, e con l’abito un po corto, si vedevano belle cosce, che lei accavallò, quasi a farsi notare da me.
Ci guardammo con interesse, reciprocamente c’era del feeling fra noi.
L’amica prese a parlare di se stessa, ma vedevo che la zia rifletteva, come colpita.
Mi era venuta un po di allegria e le invitai a cena fuori, per una delle prossime serate, la zia era ufficialmente a lutto, ma accettò volentieri, l’amica era entusiasta.
La sera fissata, prenotai in uno dei più bei ristoranti imi conoscevano, prepararono su una veranda da dove si vedeva tutto il panorama, un menù di classe, che le sorprese e le riempì di meraviglia.
La zia però si era messa proprio bene, una scollatura che le metteva in risalto un bel seno armonico e teso, pelle bianchissima, fianchi fasciati da una gonna leggera che faceva vedere che non aveva pancia, un bel fisico, per una 60enne.
L’altra si era vestita un po provocante, ma la zia mi appariva molto più attraente, comunque non feci torto a nessuna delle due e feci i giusti complimenti.
Non voglio farla lunga, fu una bella serata per loro, e anche per me, mi esibivo un po, le accompagnai a casa, l’ amica mi lasciò un bigliettino con il suo numero di telefono, la zia la portai fino alla porta,
mi chiese se volessi salire da lei, ero un po imbarazzato, lei capì, mi baciò ma il breve bacio familiare si tramutò all’improvviso in un bacio sensuale e passionale.
Rimasi un po scosso, lei mi allontanò, vai a casa ora.
La natura è quella che è, la mattina dopo scambiai una telefonata con l’amica, che, pur essendo sposata, si capiva, avrebbe gradito qualche momento di relax.
Non mi feci pregare , vivendo da solo, organizzai subito, e ci fu un lungo pomeriggio di sesso.
Era smaliziata, io le piacevo, e lei a me non era indifferente, ma diciamo che ci esibimmo un po, facendo sesso in più modi, con una cura dei particolari ma la cosa era appunto tecnica, a le sembrava non dispiacere. A me mancava qualcosa.
Ma che cazzo è? Mica sarà per quel bacio della zia, devo essere matto, mi dissi.
La sua amica però, deve aver capito qualcosa, mi disse che era stata felice con me, ma che si avvertiva che era successo qualcosa, che lei forse intuiva, ma non disse.
Ma mi fece molti complimenti ala virilità, ed alla capacità di stare con le donne,
E niente, dovevo chiamarla ancora, andare da lei, quando l’avvisai che la volevo vedere, - sospirò, ma ci tieni davvero?
Andai un po in affanno, e, non era più depressa, no, si avverte quando una donna ti vuole, e la volevo anche io.
MI piaceva, mi dissi, basta che ci faccio l’amore, e poi basta, non voglio farmi coinvolgere.
E fu così, inaspettato e voluto, le parole erano solo un modo di farsi confermare che volevamo entrambi la stessa cosa, non perse tempo a dirmi che potevo essere mia madre, eravamo salo un uomo e una donna,
I baci erano solo l’apertura di una porta sul piacere, affondai il mio viso in quel seno meraviglioso, dolcissimo, lei aveva un piacere immenso, si sentiva desiderata, mi accarezzava ovunque potesse,
la spogliai fremente, la trovai intatta e calda, con la pelle fresca.
Lei mi ammirava e me lo diceva, non esitava a darmi dei baci sensuali in molte parti del corpo, come facevo io del resto, e arrivammo presto a unirci in un primo atto d’amore, completo, una immersione in una donna che mi desiderava, che si scatenava, una sensazione magnifica, e volevo che lei avesse da me lo stesso piacere che mi dava.
Un orgasmo contemporaneo ci lasciò felici e finalmente un po appagati, tanto da poter rimanere vicini e carezzarsi.
Ma che mi fai, io sono una vecchia, ma zia, mai visto una ragazza calda come te.
Bastò poco, perché ricominciassimo, lei era curiosa, e voleva provare le cose che aveva sentito dire e poco praticato, quando affondai la testa fra le sue cosce, per metterle la lingua sul clitoride, quasi sveniva.
Ma non rimase ferma, ricambiò con la sua bocca, ed era fiera di eccitarmi in quel modo.
Nella notte avemmo un altro rapporto più lento e consapevole, meno folle del primo, apprezzammo il piacere immenso che ci dava quella sessualità inaspettata.
Mi dicono che la tua compagna era bellissima, che sei stato con tante belle ragazze, come mai questa cosa con me? Ti vedo appassionato e sincero.
Zia, sei una gran figona, risposi.
Ma la mia amica è come me? E come lo sai? Gliel’ho chiesto io, mi ero accorto che poteva succedere qualcosa fra noi. E lei + più libera di me.
Zia non lo so, quello che è successo con te non è paragonabile a nulla.
Lei era una qualsiasi, non poteva bastare per togliermi la voglia di te.
Sarà stato quando ti ho baciato in culla, scherzò.
Ma era troppo saggia per tenermi vincolato a lei, e favorì addirittura un rappacificamento con la mia compagna.
Ma rimase sempre quella strana passione, tanto che ci furono ancora momenti nostri indivisibili, che solo noi potevamo capire.
E comunque, credetemi, era una bomba sessuale, solo degli imbecilli potevano averla trascurata.
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