3° Hotel Smeraldo - Camera 302 [terza parte]

di
genere
trio

3° - MASTURBAZIONE

Dopo l'orgasmo così cercato e voluto, Marina pare esausta ma in pace. Io con difficoltà stacco Simona dal suo abbraccio, ho notato che la ragazza deve calmarsi, è ancora agitata, si muove frenetica sulle ginocchia intorno a Marina, che intanto ha allungato le gambe, tenendole accavallate, e stringe le cosce. Si accarezza il pube facendo scorrere leggero un dito lungo la fessura.
Simona ha il fiatone, si avvicina e mi abbraccia stretto, trema e sussurra - Sei un pazzo, Alberto...ma cosa mi hai fatto fare...-
Appena mi sembra più pacata, vado a togliere la mascherina a Marina, che invece ha un’espressione di serenità incredibile, è bellissimo come il viso di Marina s’illumina dopo un orgasmo.
Simona le sfiora le guance e la bacia tantissime volte, chiamandola per nome. La bacia sugli occhi, sulle guance, insiste sulle labbra fino a che Marina le schiude, ed allora ecco il bacio, lungo, sensuale.

-Ciao lupacchiotta- sussurra infine Marina, e Simona ride, un riso fresco, limpido, sembra che fuoriesca dalla bocca tutta quell’eccitazione compressa che la faceva tremare.
-Come stai mamy?-
-Sono distrutta, ma lo rifarei subito-
-Non ti ho fatto malissimo, vero?-
-Si invece, mi hai fatto malissimo, ma è un male che non avevo mai provato. Sicuramente è merito della mascherina, mi girava la testa, mi sembrava di volare, ed ogni tanto sentivo le fitte improvvise dei tuoi denti... mmmm...-
-Invenzione del sottoscritto, non dimentichiamoci eh? Anch’io voglio intervenire nella discussione!-
-Oh, Alberto, amore mio... vieni qui, lo sai che sei tu il mio amante adorato, con le tue fantasie così perverse-
Mi distendo anch’io al suo fianco. Marina mi domanda - Tu sei venuto? io non mi sono resa conto di nulla-
-No, non ancora, ma basta poco, una piccola sollecitazione e schizzo -
-Ecco, adesso vi dimenticate di me- protesta Simona.
-No tesoro, tu sei la mia lupacchiotta, adesso pensiamo anche a te- le dice Marina con l’intenzione di confortarla.
-Cosa vorresti come compenso per la superba performance che hai appena concluso? - domando ironicamente a Simona.
-Oh, Alberto... a questo punto vorrei solo un orgasmo, da qualunque parte provenga!-
-Allora rivelaci un tuo desiderio inconfessato, e ti facciamo godere con quello- Marina cerca di sollecitarla. - Lo so che ne hai tanti, ragazzina. Qualche curiosità da soddisfare, su... a diciotto anni io ne avevo a bizzeffe!-
-Fra un po' ne faccio venti!! - cinguetta sorridendo.
-Auguri anticipati, tesoro, che bello! Allora dobbiamo farti un regalo!-
-Un pomeriggio con voi due è già un bel regalo! - dice Simona. Allunga una mano e stringe il mio pene, non più durissimo, ma molto sensibile alle sollecitazioni di una manina come quella di Simona.
Poi si accoccola sul seno di Marina, la sento mormorare- Alberto, Marina... ho voglia... dai, vi prego, fatemi qualcosa...-
Ad una richiesta così accorata non possiamo restare insensibili. Io le stringo piano il piccolo seno, e Marina l'accarezza, quando ad un tratto Simona si scuote ed esclama:
-Beh...una curiosità ce l'avrei, Alberto.-
-Uh! chissà che idea balorda t’è venuta - esclamo con finta preoccupazione.
-Però mi devi soddisfare, eh? giura!-
-Se non lo fa lo sculacciamo- Marina è venuta in soccorso.
-Dai, spara! - dico.
-Voglio che tu scenda dal letto e vada là, sul tappeto. In piedi.-
-Tutto qui? E poi?
-E poi devi masturbarti, per me... voglio guardarti...-
-Wow, ma questa cosa ti piace proprio eh, ragazzina? Mi ricorda qualcosa... io ho già dato, vero lupacchiotta? - commenta Marina.
-Si si... lo so! - risponde Simona, e ridono entrambe.
-Dai Alberto, esibisciti! - mi esorta Marina.
-Tanto duro poco - dico, sicuro di non metterci troppo a venire.
Scendo dal letto e raggiungo il posto che mi ha indicato Simona.
-La ragazzina vuole vedere come si masturba un maschio adulto- dice Marina, che si è messa a sedere sul letto per accogliere Simona che si è rannicchiata tra le sue braccia, pronta a vedere lo spettacolo.
-Dai comincia... però mi sembra che non tu non sia ancora pronto...- dice Simona accennando col capo al mio pene.
-Sei un po' floscio, Alberto, forse hai bisogno di un aiuto- interviene Marina.
-Marina, forse... se ci baciamo, dici che serve? - suggerisce Simona.
-Mah... è un po’ poco...-
-Posso intervenire? - dico io, un po' piccato.
-No, tu devi solo obbedire! - dice Marina, e ridacchiano entrambe.
-Simona è la tua lupacchiotta - ho deciso di non cogliere il sarcasmo delle ragazze.
-Sì, e allora?-
-E tu sei la sua lupa- suggerisco. - La sua mamma lupa.-
-Uhm...come la lupa di Roma?- domanda Marina.
-Esatto, come la lupa di Roma - confermo.

Marina e Simona si guardano, poi Marina si mette in ginocchio, a quattro zampe, proprio come la lupa di Roma.
Le mammelle a penzoloni, grosse, ampie... e Simona, la lupacchiotta che ha capito tutto, si mette sotto, apre la bocca proprio sotto un capezzolo, con uno scatto lo acchiappa in bocca e ciuccia così forte che la poppa si allunga di molto rispetto all’altra. Poi passa all’altra tetta, mentre Marina mi guarda, e ai miei occhi sovraeccitati lei mi appare davvero come una femmina che allatta.
Il cazzo mi è tornato durissimo e non poteva essere altrimenti, la scena cui sto assistendo è fenomenale. Sono affascinato dal viso di Simona, quando succhia si creano due fossette sulle guance e dalle labbra strette sul capezzolo escono colature di saliva che nella mia mente offuscata dall’eccitazione sono rivoli di latte.
Mi masturbo, Simona mi vede e lascia la mammella, si solleva e si appoggia su un gomito. Riprende a masturbarsi anche lei, e Marina se la mangia con gli occhi.

-Voltati adesso- mi ordina Simona - voglio vederti anche dietro-
-Dillo chiaramente, Simona... dillo, che vuoi vedergli il culo- le suggerisce Marina in un orecchio.
-Sì sì... voglio vederti il culo... - ripete Simona a voce alta.
Bello sentire Simona che parla in modo così disinvolto. Mi volto, sono cosciente dei loro sguardi e mi scopro improvvisamente un po’ felice ma un po’ imbarazzato, non sono abituato ad essere oggetto di sguardi spudoratamente avidi.
Marina parla in un sospiro vicinissima all'orecchio di Simona, e intanto la sfiora dappertutto regalandole brividi intensi. - Guarda che bello, lupacchiotta... guarda come stringe le chiappe, vedi le cosce come sono tese?... non credo che Alberto si sia mai masturbato in piedi. Lo fa solo per te.-
-Sì sì...adesso voltati ancora- mi dice Simona con una voce strana, roca.
Io eseguo e mi volto lentamente, quando sono di profilo Simona mi ordina di fermarmi. Sta osservandomi con un'espressione famelica, si sfrega la fica sempre più veloce, mentre Marina le sta accarezzando i capelli, le da bacetti e le sussurra altre parole che non sento ma che hanno su di lei un effetto strepitoso.
Oh mamy... - mormora Simona, quasi un lamento.
Io sono estasiato dai movimenti di Simona, si masturba con la mano aperta, qualche volta si ferma per inumidire il dito medio nella vagina, poi riprende lesta a sollecitare il clitoride. Ha le guance rosso fuoco e gli occhi fissi sul mio uccello.

Mi sposto rimettendomi davanti a loro, continuo a masturbarmi, mi avvicino, sono ad una spanna dal viso di Simona e tutto questo è troppo per lei. Senza staccare gli occhi dalla mia mano sussurra: - Mamy... sto venendo...sto venendo...-
Marina allora strofina le palme aperte sulle tettine di Simona poi le stringe i capezzoli duri tra l’indice e il pollice, torcendoli poco. Simona chiude gli occhi, la sua pancia sobbalza seguendo il ritmo del respiro via via sempre più marcato e poi il suo corpo si tende, le cosce si irrigidiscono e perfino le dita dei piedi si arricciano per il godimento.
Anch’io sento l’orgasmo che sta arrivando: - Simona, apri la bocca!- pretendo con un grido strozzato, stringendo forte la base del pene per rallentare lo spruzzo. Simona apre un attimo gli occhi poi li richiude in fretta, fa cenno di no, gira la testa e tiene le labbra serrate. Marina mi dice perentoria - No, non ancora! Vieni sulle mie tette-, mette le mani sotto le poppe e me le porge. Io non riesco più a reprimere l’orgasmo e lascio schizzare lo sperma sul suo seno, gocce biancastre cadono anche sulle spalle di Simona, ancora rannicchiata nel grembo di Marina.
Mentre godo, Simona - adesso ha gli occhi spalancati - fissa continuamente il mio cazzo che spruzza sperma sulle mammelle di Marina. E’ faticoso l’orgasmo dal momento che sono ancora in piedi, quando sono preda degli ultimi brividi sono obbligato ad aggrapparmi alla testiera del letto. Simona allunga una mano, mi palpa i testicoli a lungo, poi mi fa girare di schiena, cosa che faccio con un po’ di difficoltà. Preferirei buttarmi sul letto!
Faccio come vuole lei, Simona appoggia le mani sui miei fianchi e sento che mi sfiora le chiappe, le accarezza, le palpa. Lascio che faccia, che si riempia gli occhi di questo momento. Mi apre un po’ le natiche e mi solletica l’ano, poi le dita vellicano più sotto, fino a sfiorare le palle. Sussurra pianissimo -che bello che sei- ma questa volta io la sento, mi volto per baciarla ma vedo che Marina mi ha preceduto, la sta abbracciando stretta stretta e la bacia con passione.

Mi sembra di aver esaudito egregiamente la richiesta di Simona, penso che abbia goduto come desiderava. Io sento svanire lentamente la mia eccitazione quindi decido di non disturbarle e vado a lavarmi.
Quando torno assisto ad una scena che supera ogni mia fantasia erotica. Mi appoggio allo stipite della porta del bagno e osservo con attenzione.
Vedo Marina che lecca una goccia di sperma caduta sulla spalla di Simona, poi estrae di più la lingua e la fa vedere alla ragazza, che guarda incantata. Quindi lecca un’altra grossa goccia e fa la stessa cosa, allunga la lingua e la fa vedere a Simona, poi chiude la bocca e deglutisce.
Simona segue ogni movimento, attenta e curiosa. Quando Marina le porge le sue mammelle con sopra abbondanti tracce della mia sborra, Simona guarda prima lei e poi lo sperma, è indecisa, non sa che fare, lo vedo chiaramente.
Marina le sussurra con voce dolce:
-Tesoro... solo se vuoi... non c’è fretta, sei giovane, hai tutto il tempo del mondo.-
Simona annuisce. Avvicina la bocca ad una tetta, rimane ferma un attimo, poi, decisa, passa la lingua su un piccolo grumo di sperma e la fa vedere a Marina. Poi chiude la bocca e ingoia come fosse una medicina. Ha un conato di vomito, ma si riprende subito. E' rossa in viso, arriccia il naso e fa una smorfia, deglutisce ancora. Sorride e sbuffa, sventola le mani sul volto per farsi aria e alza le spalle come se avesse fatto una marachella.
Marina le accarezza una guancia e le da un bacetto sulle labbra
-Facile, no?-
-Si però ora vado a sciacquarmi la bocca!- annuncia Simona saltando velocemente giù dal letto.
-Vengo anch’io, voglio dare un’occhiata a cosa mi avete fatto!- dice Marina.

[TERZA PARTE] continua...
di
scritto il
2024-10-31
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