4°-5° - Hotel Smeraldo - Camera 302 [terza parte]

di
genere
trio

4° - INTERMEZZO

Io resto a letto, rilassato, godendo della visione che le due ragazze mi regalano. E’ bello osservare i loro due sederi mentre camminano, una vicina all’altra. Il culo di Marina, maestoso, robusto, una presenza importante, come d’altronde il suo seno. Qualche accenno di cellulite, ma tutto assolutamente giusto per l’età e comunque non mi dispiace.
Il corpo di Simona invece è particolare: dalla vita in su è praticamente una bambina, minuta, il seno è piccolo, ma devo dire che si è sviluppato un po’ di più dalla prima volta che l’ho visto, ormai quasi un anno fa. I capezzoli sono grossi e gonfi, molto sensibili.
Dalla vita in giù invece presenta un bel culotto paffuto da adolescente, liscio e sodo. Uno splendido sedere tondo, e sotto, due cosce cicciottelle. In sostanza mi sembra che la ragazzina stia crescendo, alcune trasformazioni indicano che Simona inizia ad avere un bel corpo di donna. Sono felice di aver l'occasione di assistere in prima persona a questo cambiamento.

Marina esce dal bagno e si siede sul letto.
-Guarda!- esclama verso di me sollevando un braccio. Su un fianco si possono vedere parecchie impronte dei morsi di Simona. Sono appena visibili ma ci sono. Stessa cosa sotto entrambe le braccia e sulla pancia. Sull’altro fianco si notano di meno, Simona da quella parte ha stretto poco i denti. Posso notare dei segni anche sulla gola, anche quelli un po' più leggeri, altrimenti Marina avrebbe dovuto indossare per giorni una maglia a collo alto!
-Meno male che mio marito non c’è per un mese- dice Marina, massaggiandosi un fianco.
-Ti avevo sentita quando dicevi che non c’era per un mese. Ti dispiace che l’abbiamo fatto?-
-Oh Alberto... tu lo sai, io divento matta quando facciamo queste cose. Ogni volta c’è una novità! Simona poi è fantastica, mi fa morire -
-Parlate di me? - Simona arriva avvolta in un asciugamano, da un bacio su una guancia a Marina, poi continua: - Alberto, hai visto i segni? -
-Sì- rispondo - sei stata brava. Visibili ma non troppo.-
-Sai che Marina mi ha perdonato? -
-Sarà perchè grazie ai tuoi morsi ha avuto un orgasmo fantastico!-
-Uhm... può darsi... mamy, è così? - Simona sale sul letto e abbraccia Marina.
-Sì, lupacchiotta, è così. Tu mi fai godere in un modo...mmmm...-
-Grazie! però c’era anche Alberto che ti...-
-Che mi scopava - conclude Marina, ridendo dell’esitazione di Simona a dire le cose come stanno.
-Simona, via quell’asciugamano, ti voglio sempre tutta nuda. Vieni qui...-
Simona lancia l’asciugamano sulla poltroncina e si sdraia al mio fianco. Anche Marina si stende vicino a me, ed insieme cominciano ad accarezzarmi il petto, la pancia, i fianchi.
Marina mi sussurra: - Ti piace qui, vero? e qui... lo so che qui ti piace da morire...- mi sfiora la pancia appena sopra i peli del pube, mi solletica fin sui fianchi.
Simona è più diretta, sta lisciando il mio pene moscio, mi tasta i testicoli.
-Succhialo Simona, adesso che è ancora spento. Te lo fai crescere in bocca- suggerisco.
-Si.... tanto oggi ho messo in bocca di tutto... - dice Simona. La sua ironia è evidente, e Marina sbotta in una sonora risata.
Simona non ci mette molto a farmi indurire, è brava, ha una predisposizione naturale per i pompini. Io e Marina la osserviamo, l’eccitazione ci sta prendendo di nuovo, ci baciamo. Stringo tra le mani le tette di Marina e succhio forte un capezzolo. Lei geme piano, io continuo a baciare e a mordicchiare la sua carne morbida, so che Marina apprezza. La mia origine animale mi obbliga, senza che io ci pensi razionalmente, a muovermi su e giù nella bocca di Simona, come se fosse una fica.
-Scopa Simona, io vi guardo...- mi sussurra Marina.
-Sei stanca? -
-No, ma devo riprendermi... mi avete distrutto con i vostri morsi...-
-Tutto per il tuo piacere, cara- dico, sorridendo.
-E per il tuo, porco che non sei altro- dice Marina, e mi bacia. Sento la passione nella sua lingua che guizza, viva, nella mia bocca.
Poi ripete - dai, io vi guardo...-


5° - PROPOSTA INDECENTE

In realtà Marina non riesce a stare fuori dai giochi, e dopo un attimo la ritrovo dietro di me, mi stringe, sento le sue poppe sulla schiena, le sue mani sul petto e i suoi baci.
Con una mano tocco Simona su una spalla, lei si intrufola subito tra me a Marina. Guardo le sue labbra lucide, un filo di umore biancastro che cola, e penso che un secondo prima quelle labbra erano strette intorno al mio cazzo e questo pensiero mi spinge a baciarla sulla bocca. Il pensiero continua a frullarmi in mente mentre intreccio la mia lingua con la sua, e su di essa c’è ancora il mio sapore.
La faccio distendere supina, Marina la sta accarezzando su tutto il corpo, stringe piano i suoi capezzoli appuntiti, la bacia sul collo, preme le mani sulla sua pancia e poi sul pube. Simona sta godendo di quei contatti, ha un’espressione beata.
Io afferro le sue caviglie, le appoggio sulle mie spalle, e Simona apre gli occhi. Marina intanto ha afferrato la mia verga e sta strofinando il glande lungo tutta la fica di Simona. Poi, quando sento la cedevolezza dell’apertura, spingo con decisione, e subito affondo nel caldo della vagina. Simona ha una vibrazione, poi si placa. Mi distendo sopra di lei, coprendola interamente.
E’ una posizione per fare l’amore che adoro, una delle migliori. Marina intanto ha spostato la mano sulle mie natiche e mi suggerisce il ritmo.
Simona ansima a bocca aperta ogni volta che spingo, intanto ci guardiamo negli occhi, senza parlare, entrambi condividendo la cadenza dei nostri respiri. Amo la sua espressione, il viso stretto tra le sue ginocchia, non posso fare a meno di dirle quanto mi piace, lei accenna un sorriso e chiude gli occhi.
Marina continua a palparmi le natiche, mi massaggia, asseconda le mie spinte. Poi si posiziona dietro, racchiude in una mano i miei testicoli che sbattono sulle chiappe di Simona e ci gioca, strofina le dita fino sull’ano, sento il suo tocco delicato. So cosa vuole fare, la eccita molto penetrarmi con un dito, cosa che fa con molta difficoltà quando siamo solo io e lei a fare l’amore. Ora lo può fare più facilmente.
Dopo qualche secondo sento un liquido fresco tra le natiche, mi arresto, Simona apre gli occhi con aria interrogativa. Quando sento le mani di Marina che spalmano il liquido capisco che è l’olio che usa per lubrificare. Riprendo a pompare, Marina avvicina il suo volto ai nostri, lascia un bacino su una guancia di Simona, e le sussurra - tesoro, tranquilla, adesso ti ungo con un po’ di olio -, Simona sussurra - sì...sì...- e richiude gli occhi. Non credo che abbia capito.

Marina insiste con l’olio, con un dito mi allarga lo sfintere, e questa stimolazione mi fa aumentare la forza con cui abbatto i colpi su Simona. La quale dopo un attimo spalanca gli occhi all’improvviso e mi attanaglia le spalle obbligandomi a fermarmi. Subito penso che stia per venire, ma poi sento Marina che dice a Simona - rilassati, tesoro...sssttt....-.
Simona ha l’aria attenta, in attesa. Mi guarda e mi sussurra:
-Sta mettendo olio sul mio buchino...-
-Ha ragione Marina, rilassati... io ho già un suo dito dentro...-
-Uhhh... credo che lo voglia fare anche a me...-
-Non ti fa male, tranquilla...ricordi il plug?-
-Si si....eccolo...ahiii....-
Marina sta lavorando su di me e su Simona contemporaneamente, ha inserito un dito dentro il buco del culo di entrambi.
Io riprendo a chiavare Simona, anche lei si dimostra contenta, si vede che il suo buchino si è adattato alla penetrazione. Non posso negare che la situazione stia portando tutti e tre ad una eccitazione crescente. Infatti Marina adesso sta spingendo dentro due dita unite, sento una maggiore dilatazione, e credo faccia altrettanto con Simona perchè vedo una smorfia sul suo viso. Poi riprende ad ansimare più forte, il suo bacino contrasta i miei colpi con forza, ed i suoi ansimi sono diventati lamenti.
Marina ha smesso di tormentare il mio culo, credo si voglia concentrare su Simona. Infatti muove con forza le due dita dentro il buchino della ragazza, che a quel punto sta subendo una specie di doppia penetrazione. La ragazza si lamenta, geme, ha il volto in fiamme.
Poi si blocca, apre gli occhi. Marina si è fermata, si è avvicinata a noi e dice a Simona:
-Tesoro,ti piace?- Simona chiude gli occhi e fa cenno di sì.
-Però adesso continuiamo in un altro modo...- le comunica Marina, e la bacia sulla fronte, sugli occhi, sulle guance.
-...e tu esci di lì, maialone...- dice rivolta a me, sorridendo e pizzicandomi una chiappa. Poi si distende sul letto, supina.
Simona sta osservando la scena, curiosa, si vede che l’eccitazione è ancora in lei, latente. Si adagia al fianco di Marina, in attesa che le confidi cos’ha in mente. Marina le dice: -Tesoro, spostati su di me...-, e Simona si allunga tutta sul suo corpo, pancia contro pancia. Marina l’abbraccia così stretta che le sue tette schiacciate in quel modo sbordano un po’ ai lati. Avvolge Simona con le braccia sulla schiena, e poi le lascia carezze sulle reni, sul sedere, con le dita separa le chiappe e le massaggia delicatamente il buchino.
-Vuoi continuare quel gioco?- le bisbiglia, premendo le dita sull’ano. Simona ha il viso affondato nel cuscino, la bocca proprio sull’orecchio di Marina, non parla ma annuisce emettendo un sussurro di approvazione.
-Lo facciamo meglio adesso.Se sei d’accordo lo facciamo fare ad Alberto, che ne dici?-
Simona si stacca un po’, quel poco che le permette di parlare.
-In che senso?...con le dita?-
-No piccola...- risponde Marina.
-Oh no... ti prego...- Simona adesso capisce e spalanca gli occhi.
-Hai paura?-
-.....sì.....-
-Sei pronta, tesoro, puoi farlo... è la situazione giusta, sei molto eccitata... Alberto sarà molto delicato...-
-..... non so....-
-...e ci sono io, con te...-
Simona affonda di nuovo il viso nel cuscino. Marina sente il suo fiato caldo sull’orecchio, lascia la ragazza nei suoi pensieri e le accarezza i capelli. Dopo qualche minuto, Simona, senza alzare il capo e senza parlare, annuisce molte volte, e morde il lobo dell’orecchio di Marina.
-Ahi, lupacchiotta! non hai perso il vizio di mordere eh?- e capisce che anche Simona ride per i movimenti della pancia contro la sua.
Io ho assistito a tutta la scena seduto vicino a loro due, badando a non far ammosciare troppo l’uccello. Purtroppo ho sentito poco o nulla, ma mi fido di Marina, sicuramente ha in mente qualcosa. Infatti mi fa cenno che devo spostarmi.
Simona è tutta distesa su Marina, un bellissimo contrasto tra i due corpi, per ciò che posso vedere. Ho in bella vista il culo adolescente di Simona,così bianco e liscio, ho una voglia matta di toccarlo, di baciarlo, di strizzare quella carne così soda e morbida allo stesso tempo.
Marina apre con le dita le chiappe di Simona, appare il buchetto rosa scuro, il bordo leggermente più rosso per le sue sollecitazioni precedenti.
Marina mi guarda e sussurra: -Alberto, è tuo...-
Cerco di rendermi conto della situazione. Simona solleva un po’ il capo, libera le braccia dalla stretta di Marina e le allunga sul suo culotto. Allarga lei stessa le sue chiappe, offrendomi il suo buchino, a quanto ne so, ancora vergine.
-Sì sì... è tuo!- farfuglia quasi soffocata dal cuscino. - Ma se mi fai male, ti mordo il cazzo e me lo mangio!-

[TERZA PARTE] continua...
di
scritto il
2024-11-04
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