1° - Hotel Smeraldo - Camera 302 [terza parte]
di
Metrox
genere
trio
1° - RITORNO ALLA CAMERA 302
Non sono mai deluso da Marina, ogni incontro è una piacevole scoperta.
La novità di oggi è la sua fica completamente depilata quindi trovo piacevolissimo affondare la bocca, come sto facendo ora, nella sua vagina così liscia. Sto passando la lingua su tutto il pube, e poi sotto, tra le cosce, e lecco anche il suo buchetto tra le chiappe.
Marina ha sollevato le gambe e le sostiene con le mani sotto l’incavo delle ginocchia, così tutto il suo tesoro è a mia disposizione e io ne approfitto. Marina sta gemendo, ma non è ancora il momento, mi stacco appena sento che il suo respiro si fa affannoso.
D'altronde abbiamo iniziato da poco, siamo arrivati da nemmeno mezz’ora. Avevamo intenzione di aspettare Simona, ma lei ha mandato un whatsapp a Marina dicendo che ha perso il treno e che prende quello successivo. Questione di circa quaranta minuti.
Ci siamo spogliati subito. E’ stupendo abbracciare Marina quando siamo entrambi nudi, in piedi, lo facciamo sempre appena entriamo in camera. Adoro sentire dopo mesi di lontananza la polpa piena delle sue mammelle sul mio petto mentre la stringo forte, e a quel contatto il mio cazzo ancora a riposo s’indurisce subito e spinge sulla sua pancia. A Marina piace molto sentirlo come si gonfia e, quando è diventato bello duro spinge la pancia verso la mia in modo da intrappolare il cazzo in verticale tra di noi. Poi si muove su e giù, mentre continuiamo a baciarci, è magnifico questo sfregamento.
Adesso ho in bocca il sapore del liquido denso che fuoriesce dalla sua fica, ne raccolgo più che posso con la lingua e lo spargo sull’ano. Marina ha un sussulto, quando ci poso la lingua sopra, adoro queste sue vibrazioni.
Ho voglia di scoparla. Mi distendo sopra il suo corpo e lei appoggia le gambe sulle mie spalle. Poi punto il cazzo tra le grandi labbra e lo spingo con lenta decisione dentro la sua fica, completamente, fino ai testicoli. Marina stringe le dita sui miei fianchi, sento le unghie mentre mi trattiene fermo. Poi sposta le mani sulle mie natiche e mi detta il ritmo. Io inizio a pomparla, le sue coscione strette tra il mio petto e le sue tette mi impediscono di stendermi su di lei, però riesco a vedere la sua espressione mentre facciamo l’amore, ed è fantastico.
Ci guardiamo negli occhi mentre continuo a strusciare dentro e fuori dal suo corpo.
- Stttt...fermati!- esclama Marina con gli occhi spalancati - ho sentito bussare!-
- Ho sentito anch’io, dev'essere Simona - le dico.
Scendo dal letto e mi avvicino alla porta.
-Chi è? - domando. Sono cosciente di essere nudo, meglio essere sicuri che sia effettivamente lei.
-Ma sono io, Simona!-
-Ahahah... sì sì, ora ti apro!-
Simona entra tutta rossa in viso dicendo che ha fatto una corsa perchè le spiaceva farci attendere troppo. Poi, vedendomi nudo con il membro rigido, si arresta di colpo.
-Oh Alberto, che sorpresa! Sei il top! Nessuno mi ha mai accolto così! - e si mette a ridere mettendosi le mani sulle guance.-
-Stavamo aspettandoti e così, giusto per ammazzare il tempo, abbiamo iniziato.-
-Avete fatto bene, e Marina? Marina, dove sei? - esclama raggiungendo il letto sul quale era stesa Marina, coperta dal lenzuolo - Oh, eccoti qui! Ciaoooo mamy!-
-Ciao tesoro, benarrivata! come stai? -
-Oh Marina, mi spiace, vi ho disturbato. - dice Simona mentre le da due baci sulle guance.
-Dai, vieni qui con me -
-No no, non voglio, continuate da dove vi siete interrotti. Vi sto a guardare!-
-Non tentarmi, diavoletto! Dai, spogliati e vieni subito qui in mezzo a noi -
-Ok,va bene, Marina, ho proprio nostalgia di... di tutto!-
-Ti siamo mancati?- domando.
-Si si, Alberto, lo devo ammettere. Sono stata molte volte sul punto di chiamarvi, ma poi ho pensato che vi avrei messo a disagio, che siete sposati, ecc., quindi ho lasciato perdere-
-Brava ragazzina, hai capito tutto - dico mentre Simona è alle prese con la cerniera della gonna che poi raccoglie da terra dove è scivolata, la posa sulla poltroncina e si sfila il maglioncino. Il reggiseno non c’è, come al solito.
-Dai piccola, ti voglio nudissima e poi salta qui, che ho una tremenda voglia di abbracciarti -
-Mamy, sei impaziente!- dice Simona ridendo. Si sfila le mutandine, salta sul letto e rimane in piedi a gambe divaricate proprio sopra la mia faccia e quella di Marina.
-Non ve ne frega niente di me, è questa che volete! Confessate!!-
-Uhhhhh, hai ragione, vieni qua, farfallina!-
Non vedo l’ora di sbaciucchiare Simona, e la trascino giù, in mezzo a noi.
Marina la stringe subito e la bacia sulla bocca, a lungo, mentre io accarezzo le sue belle natiche, reprimendo la voglia di violare subito almeno con un dito il suo piccolo buco.
Il mio cazzo è ridiventato durissimo, Simona è un portento per stimolare l’uccello di un uomo, solo che lei non è pienamente cosciente di questa sua potenza. Ci arriverà con gli anni, ma per adesso è una giovane femmina che sparge sensualità e feromoni, ed io sono una sua consapevole preda.
Guardo Marina come è impegnata nel baciare Simona e penso che anche lei è una preda. Io e lei, prede felici di una ragazzina che ci affascina con la sensualità della sua bella gioventù.
-Ragazze, quando avete finito di limonare, ho dei regali per voi - dico, senza smettere di palpare Simona ovunque.
-Alberto, mio cavaliere, vedere vedere! - esclama Marina, mettendosi seduta.
-Alberto, un regalo! - le fa eco Simona, entusiasta.
Mi alzo e raggiungo la mia borsa, prendo due pacchettini e li porgo alle mie due adorabili compagne di letto. Simona sembra una bambina che scarta i doni di Babbo Natale!
I miei regali sono mutandine un po’ particolari. Appena hanno visto di cosa si tratta, entrambe lasciano subito il letto per indossarle. Si guardano, ridono ed io le esorto a farsi vedere, a esibirsi.
Sembrano molto divertite, si scambiano le mutandine ed io sono in paradiso. Sdraiato sul letto, gioco con il mio cazzo duro in onore delle due ragazze.
-Grazie Alberto, sono divertentissime! Non ho mai indossato roba di questo genere! Le dobbiamo tenere su? - domanda Simona, sale sul letto e mi bacia.
-Come vuoi - rispondo - siete molto sexy s-vestite così! Tu che dici, Marina?-
-Io le tengo un po’, queste blu con il filo che sparisce nella fessura sono fenomenali, ad ogni passo lo sento dentro... mmmmm...però non saprei dire se è un piacere o un fastidio.-
-Scommetto che nemmeno Marina ha mai indossato biancheria di questo genere.-
-Puoi ben dirlo, Alberto! La mia mamy è una signora, non va in giro con un filo che la stuzzica davanti e dietro!- Simona è entusiasta, pare si diverta molto.
-Però, Simona, qui è bellissimo lasciarsi stuzzicare dal filo, nessuno mi vede!-
-Tanto più che tu hai la fica cicciotta, e il filo sparisce del tutto, ahahaha....- Mi sembrava divertente intervenire con il mio punto di vista.
-Quanto sei poco educato, non sono affatto cicciotta! - mi dice Marina con finto disappunto.
-La mia è solo una constatazione! e poi mi riferivo solo alla tua fica!-
Simona si sta provando gli slippini rosa con un triangolino davanti che non copre nulla, nel frattempo alza gli occhi per osservare meglio le mutandine che indossa Marina.
-Wow, mamy!! me ne sono accorta solo adesso! hai usato la mia cremina!-
-Si, l’ho comprata, ti piace?-
-Dio mio, sei sexyssima così!-
-Anche dietro, come mi hai consigliato, guarda.-
Marina si mette di fianco, sposta il filo tra le chiappe e le apre un po’ per far vedere a Simona che è depilata anche intorno al buchino. Simona si precipita per darle un grosso bacio sulle natiche.
Io non capisco, sono distratto e attirato dal fatto che, seppure le porzioni di pelle coperte da quelle pseudomutandine siano piccolissime, le loro nudità sono così dannatamente eccitanti.
-Mi sono perso qualcosa? - chiedo incuriosito.
-Cose di donne - risponde lesta Marina. Poi si guardano complici.
-Come hai fatto con tuo marito? - chiede Simona - se n’è accorto?-
-Sì, ma gli ho detto che avevo un po’ d’irritazione e che inoltre me lo aveva consigliato anche l’estetista. Mi sembra che anche lui abbia apprezzato, anche se è una pratica che usa poco, e solo dietro mia richiesta.-
-Beh, meno male- conclude Simona
-Adesso non c’è, è partito ieri pomeriggio.-
-Dov’è andato? -
-Negli Stati Uniti, per lavoro. Sta via più d’un mese -
-Uhhh... e come farai tutta sola, mamy? - chiede Simona con aria furbetta.
-So cosa intendi, ragazzina sozzona... farò da sola, con le mie manine...-
Simona sorride e sbaciucchia le tette di Marina in tutta la loro ampiezza.
-Ma, Alberto, il regalo era per noi o per te? - mi chiede Marina afferrandomi il pene floscio. Lo massaggia piano, ma non è una masturbazione, sono piuttosto carezze.
-Non è finita, Marina, ho ancora una cosa per te -
-Per me?!?!-
-Sì Marina, voglio proprio che la usi tu - dico e prendo una bustina trasparente che contiene una mascherina nera, come quelle che si usano nei viaggi in aereo per dormire.
-Toh, una mascherina per dormire... tu vuoi che dorma, ho capito, così tu ti puoi spupazzare Simona!
-Ahahah...ma no Marina!! è un gioco, la devi mettere, scommetto che ti piacerà -
-Dai mamy, poi la uso anch’io, dev’essere divertente! -
[TERZA PARTE] continua...
Non sono mai deluso da Marina, ogni incontro è una piacevole scoperta.
La novità di oggi è la sua fica completamente depilata quindi trovo piacevolissimo affondare la bocca, come sto facendo ora, nella sua vagina così liscia. Sto passando la lingua su tutto il pube, e poi sotto, tra le cosce, e lecco anche il suo buchetto tra le chiappe.
Marina ha sollevato le gambe e le sostiene con le mani sotto l’incavo delle ginocchia, così tutto il suo tesoro è a mia disposizione e io ne approfitto. Marina sta gemendo, ma non è ancora il momento, mi stacco appena sento che il suo respiro si fa affannoso.
D'altronde abbiamo iniziato da poco, siamo arrivati da nemmeno mezz’ora. Avevamo intenzione di aspettare Simona, ma lei ha mandato un whatsapp a Marina dicendo che ha perso il treno e che prende quello successivo. Questione di circa quaranta minuti.
Ci siamo spogliati subito. E’ stupendo abbracciare Marina quando siamo entrambi nudi, in piedi, lo facciamo sempre appena entriamo in camera. Adoro sentire dopo mesi di lontananza la polpa piena delle sue mammelle sul mio petto mentre la stringo forte, e a quel contatto il mio cazzo ancora a riposo s’indurisce subito e spinge sulla sua pancia. A Marina piace molto sentirlo come si gonfia e, quando è diventato bello duro spinge la pancia verso la mia in modo da intrappolare il cazzo in verticale tra di noi. Poi si muove su e giù, mentre continuiamo a baciarci, è magnifico questo sfregamento.
Adesso ho in bocca il sapore del liquido denso che fuoriesce dalla sua fica, ne raccolgo più che posso con la lingua e lo spargo sull’ano. Marina ha un sussulto, quando ci poso la lingua sopra, adoro queste sue vibrazioni.
Ho voglia di scoparla. Mi distendo sopra il suo corpo e lei appoggia le gambe sulle mie spalle. Poi punto il cazzo tra le grandi labbra e lo spingo con lenta decisione dentro la sua fica, completamente, fino ai testicoli. Marina stringe le dita sui miei fianchi, sento le unghie mentre mi trattiene fermo. Poi sposta le mani sulle mie natiche e mi detta il ritmo. Io inizio a pomparla, le sue coscione strette tra il mio petto e le sue tette mi impediscono di stendermi su di lei, però riesco a vedere la sua espressione mentre facciamo l’amore, ed è fantastico.
Ci guardiamo negli occhi mentre continuo a strusciare dentro e fuori dal suo corpo.
- Stttt...fermati!- esclama Marina con gli occhi spalancati - ho sentito bussare!-
- Ho sentito anch’io, dev'essere Simona - le dico.
Scendo dal letto e mi avvicino alla porta.
-Chi è? - domando. Sono cosciente di essere nudo, meglio essere sicuri che sia effettivamente lei.
-Ma sono io, Simona!-
-Ahahah... sì sì, ora ti apro!-
Simona entra tutta rossa in viso dicendo che ha fatto una corsa perchè le spiaceva farci attendere troppo. Poi, vedendomi nudo con il membro rigido, si arresta di colpo.
-Oh Alberto, che sorpresa! Sei il top! Nessuno mi ha mai accolto così! - e si mette a ridere mettendosi le mani sulle guance.-
-Stavamo aspettandoti e così, giusto per ammazzare il tempo, abbiamo iniziato.-
-Avete fatto bene, e Marina? Marina, dove sei? - esclama raggiungendo il letto sul quale era stesa Marina, coperta dal lenzuolo - Oh, eccoti qui! Ciaoooo mamy!-
-Ciao tesoro, benarrivata! come stai? -
-Oh Marina, mi spiace, vi ho disturbato. - dice Simona mentre le da due baci sulle guance.
-Dai, vieni qui con me -
-No no, non voglio, continuate da dove vi siete interrotti. Vi sto a guardare!-
-Non tentarmi, diavoletto! Dai, spogliati e vieni subito qui in mezzo a noi -
-Ok,va bene, Marina, ho proprio nostalgia di... di tutto!-
-Ti siamo mancati?- domando.
-Si si, Alberto, lo devo ammettere. Sono stata molte volte sul punto di chiamarvi, ma poi ho pensato che vi avrei messo a disagio, che siete sposati, ecc., quindi ho lasciato perdere-
-Brava ragazzina, hai capito tutto - dico mentre Simona è alle prese con la cerniera della gonna che poi raccoglie da terra dove è scivolata, la posa sulla poltroncina e si sfila il maglioncino. Il reggiseno non c’è, come al solito.
-Dai piccola, ti voglio nudissima e poi salta qui, che ho una tremenda voglia di abbracciarti -
-Mamy, sei impaziente!- dice Simona ridendo. Si sfila le mutandine, salta sul letto e rimane in piedi a gambe divaricate proprio sopra la mia faccia e quella di Marina.
-Non ve ne frega niente di me, è questa che volete! Confessate!!-
-Uhhhhh, hai ragione, vieni qua, farfallina!-
Non vedo l’ora di sbaciucchiare Simona, e la trascino giù, in mezzo a noi.
Marina la stringe subito e la bacia sulla bocca, a lungo, mentre io accarezzo le sue belle natiche, reprimendo la voglia di violare subito almeno con un dito il suo piccolo buco.
Il mio cazzo è ridiventato durissimo, Simona è un portento per stimolare l’uccello di un uomo, solo che lei non è pienamente cosciente di questa sua potenza. Ci arriverà con gli anni, ma per adesso è una giovane femmina che sparge sensualità e feromoni, ed io sono una sua consapevole preda.
Guardo Marina come è impegnata nel baciare Simona e penso che anche lei è una preda. Io e lei, prede felici di una ragazzina che ci affascina con la sensualità della sua bella gioventù.
-Ragazze, quando avete finito di limonare, ho dei regali per voi - dico, senza smettere di palpare Simona ovunque.
-Alberto, mio cavaliere, vedere vedere! - esclama Marina, mettendosi seduta.
-Alberto, un regalo! - le fa eco Simona, entusiasta.
Mi alzo e raggiungo la mia borsa, prendo due pacchettini e li porgo alle mie due adorabili compagne di letto. Simona sembra una bambina che scarta i doni di Babbo Natale!
I miei regali sono mutandine un po’ particolari. Appena hanno visto di cosa si tratta, entrambe lasciano subito il letto per indossarle. Si guardano, ridono ed io le esorto a farsi vedere, a esibirsi.
Sembrano molto divertite, si scambiano le mutandine ed io sono in paradiso. Sdraiato sul letto, gioco con il mio cazzo duro in onore delle due ragazze.
-Grazie Alberto, sono divertentissime! Non ho mai indossato roba di questo genere! Le dobbiamo tenere su? - domanda Simona, sale sul letto e mi bacia.
-Come vuoi - rispondo - siete molto sexy s-vestite così! Tu che dici, Marina?-
-Io le tengo un po’, queste blu con il filo che sparisce nella fessura sono fenomenali, ad ogni passo lo sento dentro... mmmmm...però non saprei dire se è un piacere o un fastidio.-
-Scommetto che nemmeno Marina ha mai indossato biancheria di questo genere.-
-Puoi ben dirlo, Alberto! La mia mamy è una signora, non va in giro con un filo che la stuzzica davanti e dietro!- Simona è entusiasta, pare si diverta molto.
-Però, Simona, qui è bellissimo lasciarsi stuzzicare dal filo, nessuno mi vede!-
-Tanto più che tu hai la fica cicciotta, e il filo sparisce del tutto, ahahaha....- Mi sembrava divertente intervenire con il mio punto di vista.
-Quanto sei poco educato, non sono affatto cicciotta! - mi dice Marina con finto disappunto.
-La mia è solo una constatazione! e poi mi riferivo solo alla tua fica!-
Simona si sta provando gli slippini rosa con un triangolino davanti che non copre nulla, nel frattempo alza gli occhi per osservare meglio le mutandine che indossa Marina.
-Wow, mamy!! me ne sono accorta solo adesso! hai usato la mia cremina!-
-Si, l’ho comprata, ti piace?-
-Dio mio, sei sexyssima così!-
-Anche dietro, come mi hai consigliato, guarda.-
Marina si mette di fianco, sposta il filo tra le chiappe e le apre un po’ per far vedere a Simona che è depilata anche intorno al buchino. Simona si precipita per darle un grosso bacio sulle natiche.
Io non capisco, sono distratto e attirato dal fatto che, seppure le porzioni di pelle coperte da quelle pseudomutandine siano piccolissime, le loro nudità sono così dannatamente eccitanti.
-Mi sono perso qualcosa? - chiedo incuriosito.
-Cose di donne - risponde lesta Marina. Poi si guardano complici.
-Come hai fatto con tuo marito? - chiede Simona - se n’è accorto?-
-Sì, ma gli ho detto che avevo un po’ d’irritazione e che inoltre me lo aveva consigliato anche l’estetista. Mi sembra che anche lui abbia apprezzato, anche se è una pratica che usa poco, e solo dietro mia richiesta.-
-Beh, meno male- conclude Simona
-Adesso non c’è, è partito ieri pomeriggio.-
-Dov’è andato? -
-Negli Stati Uniti, per lavoro. Sta via più d’un mese -
-Uhhh... e come farai tutta sola, mamy? - chiede Simona con aria furbetta.
-So cosa intendi, ragazzina sozzona... farò da sola, con le mie manine...-
Simona sorride e sbaciucchia le tette di Marina in tutta la loro ampiezza.
-Ma, Alberto, il regalo era per noi o per te? - mi chiede Marina afferrandomi il pene floscio. Lo massaggia piano, ma non è una masturbazione, sono piuttosto carezze.
-Non è finita, Marina, ho ancora una cosa per te -
-Per me?!?!-
-Sì Marina, voglio proprio che la usi tu - dico e prendo una bustina trasparente che contiene una mascherina nera, come quelle che si usano nei viaggi in aereo per dormire.
-Toh, una mascherina per dormire... tu vuoi che dorma, ho capito, così tu ti puoi spupazzare Simona!
-Ahahah...ma no Marina!! è un gioco, la devi mettere, scommetto che ti piacerà -
-Dai mamy, poi la uso anch’io, dev’essere divertente! -
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