2° - Hotel Smeraldo - Camera 302 [terza parte]
di
Metrox
genere
trio
2°- LUPACCHIOTTA
Ho messo la mascherina nera sugli occhi di Marina, ora non può più vedere nulla. Si stende al centro del letto, supina, con le braccia aperte e le gambe divaricate. Simona pare molto divertita, le ha sistemato un cuscino sotto la testa ed ora se la sta baciando, sussurra qualcosa all’orecchio di Marina, lei ride e si baciano ancora e ancora.
Marina ci racconta che, mancando l'opportunità di vedere, gli altri suoi sensi sembra che si stiano affinando. Sente di più la provenienza dei rumori, e quando viene toccata avverte come una piccola scossa. Simona la bacia sul collo, sotto il mento, si vede che Marina non se l’aspetta, sobbalza, e Simona ride. Le passa i polpastrelli sulla pancia, leggerissimi, e Marina sobbalza ogni volta.
Anch’io inizio a palpare Marina su tutto il corpo, un massaggio completo dai piedi alle poppe. Appena le sfioro l’interno delle cosce, lei apre di più le gambe e piega le ginocchia. Reprimo la voglia che mi viene impellente di leccarla e continuo le carezze, muovo le dita leggerissime sempre più su, fino a sfiorare tutt'intorno la fica ma senza toccarla. Mentre l’accarezzo confesso a voce alta che un mio desiderio, per adesso mai realizzato, è che vorrei legarla al letto e poi farla godere, e godere io stesso nell'assistere alla sua sofferenza per l'impossibilità di dare libertà fisica al suo orgasmo.
Lei mi risponde - Che perverso che sei, davvero mi faresti una cosa così?-
- Se avessi avuto una corda, l’avrei fatto adesso, e tu l’avresti accettato, lo so.-
- Lo so anch’io, maledetto!- esclama Marina, poi rilascia un respiro profondo.
Simona non le da tregua, la bacia dappertutto, sui fianchi e sui capezzoli, poi scende di botto sulla pancia e Marina, al contatto inaspettato, ha uno scatto. Qualche volta dalle sue labbra esce un “uhhh” prolungato, e Simona corre subito a baciarla su tutto il viso, anche sugli occhi coperti dalla mascherina.
Ci siamo incontrati, io e Simona, sulle mammelle da latte di Marina, e ci siamo buttati entrambi a succhiare i capezzoli, titillandoli all’interno delle nostre bocche. Dai sospiri che udiamo, pare che Marina subisca con molto piacere il doppio assalto.
Si sta comportando egregiamente, e anche se non è legata, continua a tenere braccia e gambe aperte, non so fino a quando resiste. Ma non ho dubbi, Marina sa come muoversi quando si fa sesso ad alto livello.
Gioco un po' con la lingua sull'ombelico, poi scendo a leccarle la fica. E’ senza peli, nuda e liscia come quella di Simona, solo più matura. E’ una fica corposa, piena, ho voglia di mangiarla tutta. La racchiudo tra le labbra e la stringo piano con i denti, è morbida e Marina lascia fare, respira profondamente, lo capisco da come solleva ritmicamente la pancia.
Dico a Simona di mettere un cuscino sotto il sedere di Marina, lei esegue, poi resta lì a fissare da vicino la mia lingua che penetra, che fruga, che solletica il clitoride. Si avvicina per guardare meglio quando mi riempio la bocca e serro tra i denti le grandi labbra e mi sussurra - ma non le fai male? - Io non rispondo, mi strofino dentro il fluido biancastro che cola dalla fica di Marina poi bacio Simona spingendo la lingua dentro la sua bocca, voglio condividere con lei il sapore di Marina.
Noto che la cosa rende Simona ancora più eccitata, sporge il viso sulla fica di Marina e tocca il clitoride con la lingua a punta, come per assaggiarlo, lo fa un po' di volte, poi inizia a muoverla veloce. Osservo con piacere quella linguetta che guizza ma soprattutto adoro l'espressione di Simona, così impegnata ed eccitata.
Le dico - Devi mordere Marina.- Quasi un ordine.
Mi guarda stranita. - Ma cosa stai dicendo?- mi domanda con aria preoccupata.
- La devi mordere dappertutto, devi lasciarle i segni dei tuoi denti. Dopo qualche giorno spariscono, tranquilla. Ma devi mordere con un po’ di forza.-
- Tu sei pazzo! - mormora poco convinta, ma vedo che comunque cerca di farlo.
Simona prova a usare i denti su una coscia, ma subito l’azione si trasforma in bacio. Io la guardo e sibilo - Devi morderla, non baciarla!-
Marina ha sentito, mi chiede - Cosa c’è? che fate?-, io le rispondo che Simona vuole fare la cagnolina, anzi, la lupacchiotta, poi riprendo a leccarla, a lingua larga, su tutto il pube.
Simona ritorna a mordere i fianchi di Marina, io la osservo - Di più, voglio vedere i segni dei denti! - le sussurro, e lei riprova, vedo che stringe le mandibole e Marina si contorce, si lamenta, e allora Simona si sposta più su e morde di nuovo. E poi sulla pancia, due, tre volte, morsi per capire la forza che deve metterci. Una volta ha stretto troppo i denti e Marina ha gridato portando le mani sulla zona dolorante - Ahiaaaa, ma cosa mi fate? - urla.
Simona osserva spaventata le impronte dei denti e in effetti una è più marcata delle altre. Ci posa sopra baci a non finire, mi guarda dispiaciuta.
- Adesso che hai capito come devi fare, mordila tutta! - E poi, rivolto a Marina - Tu, Marina, allarga le braccia, tienile come prima - lei annuisce, - lo so che ti piace come ti morde la tua lupacchiotta, ma è ancora un po’ inesperta, abbi pazienza.-
Marina sussurra - Mmmm...sì sì, ma non esagerate...-
Io mi levo sulle ginocchia per penetrare la fica di Marina, il cazzo mi sta scoppiando. Simona riprende il suo lavoro, rincuorata dalle parole di Marina. Si muove in ginocchio, la morde di nuovo sui fianchi, lì la carne è molle, vedo i segni che si fanno più evidenti man mano che si sposta.
Spingo l’uccello nel corpo di Marina, lei ha un sobbalzo, io inizio a pompare.
Simona adesso sale a mordere la parte più cedevole delle braccia, dalle ascelle verso il gomito, e ci lascia una serie di impronte rosate.
Marina si lagna, protesta, ma i suoi gemiti sono anche per le mie spinte sempre più forti, si sforza di tenere le braccia aperte, ma le gambe no, non ce l’ha fatta, mi stringe i fianchi con le sue coscione in posa missionaria.
- Su lupacchiotta, mordile le tette - dico incitando Simona, che adesso mi sorride eccitata, si passa la lingua sulle labbra umide e mima un ringhio scoprendo i denti.
Per agevolarla mi sollevo senza abbandonare il ritmo, strizzo tra le dita i capezzoli di Marina e li tiro verso l’alto in modo che le tette si allunghino. Simona ne addenta una, la morde in diversi punti, in modo più leggero ma sufficiente per lasciare dei segni visibili. Poi si sposta sull’altra tetta, giovane lupacchiotta nuda ormai completamente succube di un’eccitazione incontrollata, e riprende ad azzannare la carne con convinzione, con metodo. Morde e bacia, morde e bacia, incurante dei lamenti sempre più forti della sua vittima.
Marina sta girando la testa a destra e a sinistra, la mascherina nera le vieta il contatto visivo con la realtà e questo la porta ad amplificare gli stimoli di piacere e di dolore che le stanno arrivando da più parti. Inizia a grugnire a denti serrati, Simona l’addenta alla gola, è attirata dalla vena sul collo che sta pulsando, grossa e azzurra, ma prima vuole sfiorarla con le labbra, per captarne le pulsazioni. Marina alza il mento per offrire il collo alla sua cucciola e Simona, trascinata da un impeto animalesco, morde più volte la vena gonfia di sangue vivo.
Senza moderare il mio assalto, sfioro con il pollice il clitoride di Marina che spunta umido e rosso dalle labbra. E' solo questione di un attimo, lei afferra il corpo di Simona e lo attira con forza su di sè, poi si lascia andare ad un orgasmo profondo e prolungato.
[TERZA PARTE] continua...
Ho messo la mascherina nera sugli occhi di Marina, ora non può più vedere nulla. Si stende al centro del letto, supina, con le braccia aperte e le gambe divaricate. Simona pare molto divertita, le ha sistemato un cuscino sotto la testa ed ora se la sta baciando, sussurra qualcosa all’orecchio di Marina, lei ride e si baciano ancora e ancora.
Marina ci racconta che, mancando l'opportunità di vedere, gli altri suoi sensi sembra che si stiano affinando. Sente di più la provenienza dei rumori, e quando viene toccata avverte come una piccola scossa. Simona la bacia sul collo, sotto il mento, si vede che Marina non se l’aspetta, sobbalza, e Simona ride. Le passa i polpastrelli sulla pancia, leggerissimi, e Marina sobbalza ogni volta.
Anch’io inizio a palpare Marina su tutto il corpo, un massaggio completo dai piedi alle poppe. Appena le sfioro l’interno delle cosce, lei apre di più le gambe e piega le ginocchia. Reprimo la voglia che mi viene impellente di leccarla e continuo le carezze, muovo le dita leggerissime sempre più su, fino a sfiorare tutt'intorno la fica ma senza toccarla. Mentre l’accarezzo confesso a voce alta che un mio desiderio, per adesso mai realizzato, è che vorrei legarla al letto e poi farla godere, e godere io stesso nell'assistere alla sua sofferenza per l'impossibilità di dare libertà fisica al suo orgasmo.
Lei mi risponde - Che perverso che sei, davvero mi faresti una cosa così?-
- Se avessi avuto una corda, l’avrei fatto adesso, e tu l’avresti accettato, lo so.-
- Lo so anch’io, maledetto!- esclama Marina, poi rilascia un respiro profondo.
Simona non le da tregua, la bacia dappertutto, sui fianchi e sui capezzoli, poi scende di botto sulla pancia e Marina, al contatto inaspettato, ha uno scatto. Qualche volta dalle sue labbra esce un “uhhh” prolungato, e Simona corre subito a baciarla su tutto il viso, anche sugli occhi coperti dalla mascherina.
Ci siamo incontrati, io e Simona, sulle mammelle da latte di Marina, e ci siamo buttati entrambi a succhiare i capezzoli, titillandoli all’interno delle nostre bocche. Dai sospiri che udiamo, pare che Marina subisca con molto piacere il doppio assalto.
Si sta comportando egregiamente, e anche se non è legata, continua a tenere braccia e gambe aperte, non so fino a quando resiste. Ma non ho dubbi, Marina sa come muoversi quando si fa sesso ad alto livello.
Gioco un po' con la lingua sull'ombelico, poi scendo a leccarle la fica. E’ senza peli, nuda e liscia come quella di Simona, solo più matura. E’ una fica corposa, piena, ho voglia di mangiarla tutta. La racchiudo tra le labbra e la stringo piano con i denti, è morbida e Marina lascia fare, respira profondamente, lo capisco da come solleva ritmicamente la pancia.
Dico a Simona di mettere un cuscino sotto il sedere di Marina, lei esegue, poi resta lì a fissare da vicino la mia lingua che penetra, che fruga, che solletica il clitoride. Si avvicina per guardare meglio quando mi riempio la bocca e serro tra i denti le grandi labbra e mi sussurra - ma non le fai male? - Io non rispondo, mi strofino dentro il fluido biancastro che cola dalla fica di Marina poi bacio Simona spingendo la lingua dentro la sua bocca, voglio condividere con lei il sapore di Marina.
Noto che la cosa rende Simona ancora più eccitata, sporge il viso sulla fica di Marina e tocca il clitoride con la lingua a punta, come per assaggiarlo, lo fa un po' di volte, poi inizia a muoverla veloce. Osservo con piacere quella linguetta che guizza ma soprattutto adoro l'espressione di Simona, così impegnata ed eccitata.
Le dico - Devi mordere Marina.- Quasi un ordine.
Mi guarda stranita. - Ma cosa stai dicendo?- mi domanda con aria preoccupata.
- La devi mordere dappertutto, devi lasciarle i segni dei tuoi denti. Dopo qualche giorno spariscono, tranquilla. Ma devi mordere con un po’ di forza.-
- Tu sei pazzo! - mormora poco convinta, ma vedo che comunque cerca di farlo.
Simona prova a usare i denti su una coscia, ma subito l’azione si trasforma in bacio. Io la guardo e sibilo - Devi morderla, non baciarla!-
Marina ha sentito, mi chiede - Cosa c’è? che fate?-, io le rispondo che Simona vuole fare la cagnolina, anzi, la lupacchiotta, poi riprendo a leccarla, a lingua larga, su tutto il pube.
Simona ritorna a mordere i fianchi di Marina, io la osservo - Di più, voglio vedere i segni dei denti! - le sussurro, e lei riprova, vedo che stringe le mandibole e Marina si contorce, si lamenta, e allora Simona si sposta più su e morde di nuovo. E poi sulla pancia, due, tre volte, morsi per capire la forza che deve metterci. Una volta ha stretto troppo i denti e Marina ha gridato portando le mani sulla zona dolorante - Ahiaaaa, ma cosa mi fate? - urla.
Simona osserva spaventata le impronte dei denti e in effetti una è più marcata delle altre. Ci posa sopra baci a non finire, mi guarda dispiaciuta.
- Adesso che hai capito come devi fare, mordila tutta! - E poi, rivolto a Marina - Tu, Marina, allarga le braccia, tienile come prima - lei annuisce, - lo so che ti piace come ti morde la tua lupacchiotta, ma è ancora un po’ inesperta, abbi pazienza.-
Marina sussurra - Mmmm...sì sì, ma non esagerate...-
Io mi levo sulle ginocchia per penetrare la fica di Marina, il cazzo mi sta scoppiando. Simona riprende il suo lavoro, rincuorata dalle parole di Marina. Si muove in ginocchio, la morde di nuovo sui fianchi, lì la carne è molle, vedo i segni che si fanno più evidenti man mano che si sposta.
Spingo l’uccello nel corpo di Marina, lei ha un sobbalzo, io inizio a pompare.
Simona adesso sale a mordere la parte più cedevole delle braccia, dalle ascelle verso il gomito, e ci lascia una serie di impronte rosate.
Marina si lagna, protesta, ma i suoi gemiti sono anche per le mie spinte sempre più forti, si sforza di tenere le braccia aperte, ma le gambe no, non ce l’ha fatta, mi stringe i fianchi con le sue coscione in posa missionaria.
- Su lupacchiotta, mordile le tette - dico incitando Simona, che adesso mi sorride eccitata, si passa la lingua sulle labbra umide e mima un ringhio scoprendo i denti.
Per agevolarla mi sollevo senza abbandonare il ritmo, strizzo tra le dita i capezzoli di Marina e li tiro verso l’alto in modo che le tette si allunghino. Simona ne addenta una, la morde in diversi punti, in modo più leggero ma sufficiente per lasciare dei segni visibili. Poi si sposta sull’altra tetta, giovane lupacchiotta nuda ormai completamente succube di un’eccitazione incontrollata, e riprende ad azzannare la carne con convinzione, con metodo. Morde e bacia, morde e bacia, incurante dei lamenti sempre più forti della sua vittima.
Marina sta girando la testa a destra e a sinistra, la mascherina nera le vieta il contatto visivo con la realtà e questo la porta ad amplificare gli stimoli di piacere e di dolore che le stanno arrivando da più parti. Inizia a grugnire a denti serrati, Simona l’addenta alla gola, è attirata dalla vena sul collo che sta pulsando, grossa e azzurra, ma prima vuole sfiorarla con le labbra, per captarne le pulsazioni. Marina alza il mento per offrire il collo alla sua cucciola e Simona, trascinata da un impeto animalesco, morde più volte la vena gonfia di sangue vivo.
Senza moderare il mio assalto, sfioro con il pollice il clitoride di Marina che spunta umido e rosso dalle labbra. E' solo questione di un attimo, lei afferra il corpo di Simona e lo attira con forza su di sè, poi si lascia andare ad un orgasmo profondo e prolungato.
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