6° - Hotel Smeraldo - Camera 302 [terza parte]

di
genere
trio

6°- PRIMA ESPERIENZA

Devo confessare che un’offerta così non mi era mai stata fatta.
E’ raro che il culo ti venga offerto, di regola il culo si prende senza chiedere e l'assenso è sempre implicito. Quando la donna non vuole te lo fa capire subito e assolutamente non bisogna insistere. Invece in questo caso il culo vergine di Simona è lì, a mia disposizione, ed io mi sento addosso un’eccitazione che mi fa vibrare. Il cazzo mi sembra che si sia gonfiato a dismisura, lo sento grosso e rigido come non l’ho mai avuto.
Voglio mangiare tutto il corpo di Simona, le massaggio le spalle, passo le nocche ai lati della sua spina dorsale, lei mugola - sì sì, così...ahhh che bello...-. La sua pelle è liscia e chiara, se insisto un po’ si arrossa facilmente, ed io su quelle zone rosate lascio decine di baci. Evito di palpare i glutei e scendo sulle cosce, ben tornite e delicate, ne racchiudo una per volta tra le mie mani e le strapazzo un po’. Proseguo il massaggio anche sui polpacci e mordicchio leggermente i piedi, anch’essi lisci e ancora integri.
Penso che Simona sia rilassata, non mi sembra che i suoi muscoli siano tesi. Però quando appoggio le mani aperte sulle sue chiappe ha un sobbalzo, segno che ha quel pensiero fisso che la turba.
Non resisto più, vado a palpare con forza le natiche, poi le separo con le dita per affondare il viso e leccare il suo buchino. E’ molto piccolo e stretto, penso sia meglio riempire di saliva tutto il solco delle chiappe, poi esploro la fica e l’ano con lingua larga, e lei mi agevola sporgendo il culo.
Prendo il boccettino dell’olio e ne verso in abbondanza tutt’intorno al buco. Quando è ben lubrificato provo a forzare un po’ con l'indice e lo vedo sparire tra le chiappe senza alcun fastidio da parte di Simona. Lo muovo dentro e fuori molte volte, l’ano è cedevole, morbido, quindi provo con due dita, ma ora Simona si lamenta, mugola. Io lascio che si sfoghi un po’, intanto che Marina accarezza la schiena di Simona, le palpa le chiappe e le sussurra qualcosa nell’orecchio che però non capisco.
Gioco un po’ con le due dita unite nel corpo di Simona, poi spingo e, quando sono completamente dentro le piego poco per ampliare di più il passaggio. Simona dimena il culo ma dopo un po’ noto che si placa, anche se sfrego su e giù con più vigore. Adesso il buco mi sembra ben preparato, è tenero ed elastico.
Prendo il mio cazzo in mano, lo masturbo un po’, Marina mi osserva, capisce. Tiene aperte le chiappe di Simona, ed io strofino il glande sull’ano. Vedo che Simona artiglia il lenzuolo con le unghie, è in attesa spasmodica di quella penetrazione che non ha mai provato in vita sua.
Spingo. Molto lentamente ma senza fermarmi. L'orifizio è molto stretto, ma cede, si sta aprendo. Simona solleva il sedere in su, ora la dilatazione è al massimo, il mio cazzo sta penetrando ormai inesorabile il suo culo.
Quando lancia un grido Marina la stringe forte, ma lei continua a gridare con la bocca affondata nel cuscino. Io mi fermo, aspetto che i muscoli dello sfintere si adattino, li sento meravigliosamente stretti intorno al glande. Il mio cazzo, purtroppo per Simona, non è mai stato così grosso e rigido.
Marina sta sussurrando tra i suoi capelli parole dolcissime che non sento, la schiena di Simona è leggermente ingobbita e tesissima. Tiene serrati anche i glutei, sono duri come pietre, perfino le dita di Marina, che li sta massaggiando, lasciano dei segni bianchi quando premono sulla carne. Poi, lentamente, Simona si calma, ma ci vanno almeno due o tre minuti, grazie anche alle carezze di Marina.
Solo allora ricomincio a spingere e Simona riprende a gemere ma io proseguo fino a che non sento i testicoli appoggiarsi sulle sue natiche. Adesso sono completamente dentro le viscere di Simona, mi abbandono su di lei e mi allungo fino a baciare la bocca di Marina.
Poi comincio a scivolare dentro e fuori il culo di Simona, dalla cappella ai testicoli, dapprima con calma e poi con più forza, e i suoi gemiti di dolore mi fanno impazzire. Qualche minuto dopo sento una differenza nei suoi lamenti, c’è meno dolore, sono respiri profondi, sono fremiti inframezzati da grida ma solo quando spingo con più violenza. Adesso Simona muove il culo seguendo la mia cadenza, le sue mani continuano ad artigliare il lenzuolo.
La sodomizzazione di Simona è completa, la ragazza è sverginata, e questo pensiero mi prende con una violenza che non riesco a fermare, è la stessa violenza con cui continuo a sfregare il mio cazzo dentro il buco del culo di Simona, ormai dilatato senza problemi.

Sto aumentando il ritmo e la furia, sono stravolto. Mi adagio ancora sul corpo di Simona, e lei muove la testa, liberando la bocca dal cuscino.
-Fermati...fermati...- mi sussurra ansimando.
-Che c'è...hai male?...-
-Vienimi dentro...-
-Davvero vuoi?-
-Sì, nessuno è mai venuto dentro di me...-
-E meno male!- esclama Marina, facendomi sorridere.
-...dai...continua...- dice Simona, senza badare alla battuta di Marina -...fammelo provare...-
Ricomincio a pompare, senza indugi. Un minuto e Simona riprende a parlare, pur assorbendo i colpi.
-Marina...-
-Tesoro, che c’è? stai calma, non agitarti...-
-Tirami su i capelli... sulla nuca...-
-Si... così? -
-Di più, voglio la nuca libera...nuda...-
-Oh... vuoi che...-
-Sì...voglio essere come te, voglio il suo morso...-
-Tesoro, tu ci farai morire dall’eccitazione...- dice Marina, e raccoglie in su i capelli della ragazza facendo apparire la sua nuca candida. Poi, rivolta a me, mi incita -E' tua anche questa.... mordila Alberto... mordila!-
Negli occhi di Marina posso scorgere una libidine che non avevo mai visto prima.

Quelle sue parole mi fanno subito effetto. Sono sufficienti pochi colpi secchi e mi perdo in un orgasmo magnifico, lungo e intenso. Simona non artiglia più il lenzuolo, ma sta immobile con i palmi aperti, ad ascoltare il maschio che spinge all’inverosimile il cazzo dentro di lei e spruzza dentro il suo ventre fiotti caldi di sperma.
Mentre godo affondo i denti nella nuca di Simona, i suoi capelli sulla lingua, la mordo più volte, ed ogni volta sento il gemito profondo della mia giovane femmina. Quando sto subendo l’ultimo fremito, mentre tengo ancora i denti stretti sul suo collo, apro gli occhi e vedo davanti a me il volto di Marina, seminascosto sotto la spalla di Simona. Lei riesce ad abbracciare me e Simona, e ci stringe forte entrambi in un unico abbraccio. Simona è spenta, incastrata tra di noi, non si muove, emette solo lunghi gemiti appena udibili.
Stiamo così per qualche minuto, io e Simona a peso morto su Marina, che ad un certo punto ci esorta a muoverci perchè sta asfissiando.
Mi scosto subito, e Simona si rianima mentre scivolo fuori, sbotta “ohhhhh” , si sente svuotata e dimena il culo. Marina riesce a sgattaiolare da sotto il corpo di Simona che ora sta immobile a pancia in giù, distesa nel letto, con la testa affondata nel cuscino.

[TERZA PARTE] continua...
di
scritto il
2024-11-11
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