Sodomizzazioni: la prima volta di Marco, non l'ultima della madre / 2° puntata
di
zio francesco
genere
bisex
Dopo aver scopato e sodomizzato la giovane mamma, aspettando il ritorno da scuola del figlio Marco, mio fidanzato ormai da qualche mese, mi addormentai. Non sentii Marco rientrare da scuola, mi svegliai con la sua mano sul mio cazzo mentre mi sfilava i boxer. Era giù nudo. Magro, splendido nei suoi XIV anni, con i capelli biondi tagliati a calotta. Si sdraiò di fianco a me. Guardai l’orologio, erano le due del pomeriggio. “Non hai fame?” Chiesi. “Non di cibo” rispose.
“Capisco ma io metterei qualcosa in bocca”. Fece una espressione delusa ma io chiarii l’equivoco abbassandomi fino al suo sesso già lungo e durissimo con i testicoli quasi aderenti all’asta. Lo presi in bocca mentre con le mani gli massaggiavo il sedere stupendo (ci sono poche cose meglio disegnate del culo di un ragazzino) . Quando il dito che gli infilai dentro raggiunse l’obiettivo. Marco venne subito. Invece di ingoiare il suo seme lo condivisi con lui limonando.
“Ora tocca a me” Si sdraiò sopra di me nella posizione a 69 che gli era cara. Era diventato bravissimo con i pompini e aveva imparato quanto mi piaceva se mi strizzava i testicoli. La visione del suo sedere davanti ai miei occhi sarebbe potuta bastare in realtà per venire come accadde.
Si accorse che avevo impiegato più del solito a eiaculare. La ragione era un’altra ma confessai che aspettandolo mi ero masturbato più volte.
“Pensando a cosa ti sei toccato”
“ A te”
“Si ma cosa”
“Pensavo a….”
“A incularmi”
“Si esatto”
A te piacerebbe?”
Era una domanda facile. Si certo! Ma la presi alla larga. “Inculare è una sensazione stupenda e tu hai un sedere che mi attira tantissimo, è difficile pensare ad altro quando lo vedo. Ma non è solo questo, Marco, io… ti amo. Questa non è una cotta per il bel ragazzino. Io sono affascinato da te, ti penso sempre quando sono a casa lontano, parlo di te con tutti gli amici e le amiche con cui posso farlo. Mi hanno buttato fuori dalla FGCI perché avevano capito della nostra storia a Cuba. Insomma io sento che sarebbe giusto e non solo bello avere un rapporto completo, insomma entrare dentro di te”
Guardai il suo viso, era serio ma felice. Continuai
“D’altra parte è vero che fa male, all’inizio e anche le altre volte se non si ha davvero voglia, se non ci si è nella giusta.. diciamo:disposizione d’animo”.
E quale sarebbe questa disposizione d’animo ?
“Io, Marco (segue il cognome) , adoro questo cazzo, amo quest’uomo e voglio renderlo felice dandogli il culo” risposi, “è un totale mettersi a disposizione dell’altro”.
“Ma non è bello farsi scopare?”
“Sì poi diventa bello. Poi chi è ’sotto’ finisce per volerlo quanto e più di chi è ‘sopra’. Ma ala prima, le prime volte, non è detto che sia così, la parte mentale è importante anche per rilassarsi abbastanza da accoglierlo.
“Già è proprio grande” ammise pensoso mentre lo teneva in mano (inutile dire che con questi discorsi era tornato duro, “e il mio buchino come è? Fammi una foto!” Nudo come era andò a prendere la Polaroid. Si mise a 90’ chiedendomi di fotografargli l’ano.
Ci baciammo come due innamorati mentre aspettavamo che la foto si sviluppasse.
“Come è piccolo” esclamò. E sì che io avevo cercato di tenerlo largo mentre facevi la foto.
“E’ proprio una fighina vergine”
Mentre lo masturbavo, si fece raccontare delle due volte che avevo sverginato le mie fidanzatine. Cosa avevano detto prima e dopo, cosa avevo sentito io e loro.
Dopo un lungo silenzio disse
“Stasera sarai protagonista di una terza deflorazione”
“Cioè?”
“Voglio darti il culo, Francesco. Voglio che sia tua anche questa parte di me. Perché ti amo, perché mi hai fatto godere e scoprire tante cose, perché è giusto che tu sia il mio primo uomo. Mi fai sentire grande e a volte mi fai sentire molto femmina, soprattutto quando mi metti un dito dentro!” Commentò perché era quello che stavo facendo mentre parlava.
“Quando….?” Esitavo a finire la frase
“Quando ti darò il culo? Stasera, Stanotte. Non lo voglio fare di nascosto, voglio annunciarlo a mia mamma” (e qui feci fatica a non sorridere) e voglio un vero rito. Una cena speciale…. Insomma tutto.
Ci addormentammo un po’ felici
Svegliati andammo a fare la spesa, comprammo una torta (con due candeline: uno zero e un uno che intrecciamo fra di loro).
Quando Carla entrò Marco le andò incontro festante, sembrava ancora più giovane. “Sai mamma ho deciso. Stasera sarò… completamente suo” indicandomi. “Ho deciso che sarà con lui che perderò la verginità. Lo amo, è il mio uomo, mi fa godere… insomma voglio essere suo”, disse tutto di un fiato.
Carla arrossì e aveva diverse ragioni per farlo. Si dovette sedere. “Bene Marco sono un po’ preoccupata come sai di questa cosa ma sono felice che tu provi amore e che sei amato soprattutto da un ragazzo serio e bravo e considerato come Francesco. Solo temo che…”
“Si mamma farà male lo so”.
“Esatto, ma so che Francesco sarà bravissimo anche se come dire…” nn poteva certo continuare dicendo “perché so bene da stamattina come è grosso il suo cazzo” e continuò la frase “è ormai un uomo”.
“Voglio proprio farlo mamma. E voglio farlo stasera qui in casa”.
“Allora mi organizzo per uscire” commentò Carla
“No, ti prego mi sentirò meglio, più … sicuro se in casa ci sei anche tu mentre….” Non poteva dire “Mentre il mio uomo mi svergina aprendomi il buco del culo”
A cena bevemmo molto, un po’ meno io, molto Carla che, incitata da Marco e da me, raccontò di come aveva perso la sua verginità (su una 500) e del suo primo rapporto anale (non il padre di Marco, tenne a specificare) sopportato a fatica “sperando che finisse presto”.
“Non sono storie belle le mie” commentò, sarà di sicuro molto più bello per te: con un uomo che ami, sul tuo letto, in casa tua, potendo dormire abbracciati dopo… Ti invidio un po’ sai!, Vi invidio tutti e due. A proposito… avete qualcosa?”!
Assentii, ho comprato una crema apposita in Farmacia
“Ma allora lo sapevi che mi avresti avuto oggi!” Esclamò un po’ deluso Marco
“Il motto degli scout è ‘siate preparati’”, risposi, “non lo sapevo ma ci speravo. Oh Marco quanto ho voglia di scopare con te!”
Marco aveva da tempo appoggiato la sua mano sul mio sesso (era ormai abbastanza bevuto) mi costrinse ad alsaarmi e delineando sui jeans il gonfiore del mio sesso.
“Guarda mamma che gran cazzo ha il mio fidanzato!”
“Davvero potente. Vuoi che ti dica che invidio anche questo?. Non sono discorsi che si fanno tra mamma e figlio”
“Stavi per dire figlia, ammettilo”. La interruppe Marco
“No no”
“Beh io stasera mi sento proprio femmina” e si alzò andando nelle camere.
Io e Carla ci guardammo. “Lo invidio proprio”, commentò lei
“E’ stato bellissimo stamattina”, sussurrai
“Sì anche troppo. Sono stata, siamo stati, davvero due stronzi”
“Non so perché ma nelle scopate più belle almeno uno dei due è uno stronzo. Questa volta eravamo in due” commentai
“Per questo è stato così bello!”, rise
Marco tornò in salotto. Sopra il suo corpo con solo delle mutandine da femmina aveva steso una sorta di stola semitrasparente. Si era truccato molto gli occhi e aveva messo un velo di rossetto sulle labbra e qualcosa sulle guance e profumava.
“Sono tua amore, sono la tua vergine che vuole essere scopata”.
“Forse è meglio che aspettiate un poco avete appena finito di mangiare” commentò la mamma alzandosi per sparecchiare.
“Giusto e poi… non voglio che tu venga dopo due colpi”. Mi portò sul divano mi fece abbassare i jeans e in ginocchio mentre la mamma andava su e giù per sparecchiare mi fece una lunga e affezionata pompa.
Venuto nella sua bocca, lo baciai.
“Ecco la mia ragazzina che sta per dare il culo al suo uomo. Ha paura ma ha voglia Pensa: quella che abbiamo fatto era l’ultima foto del tuo buchino vergine”.
“Non è solo questione di voglia è che il mio culo è tuo, serve farti godere, prendilo!”. Si alzò e nudo come era andò dalla mamma a farsi dare un bacio e una sorta di benedizione. “Non preoccuparti se mi senti gridare” disse “si ma se c’è un problema chiamami” rispose la mamma.
Andai anche io da lei per ricevere un identico bacio (ben più casto di quelli che ci eravamo scambiati la mattina) “Sii cauto: dovrai frenare la tua passione” mi raccomandò.
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