Sean diventa Selene, sotto di me e davanti a sua madre

di
genere
incesti

"Prendimi dai!, fammi il culo subito!" mi implorava il ragazzino, muovendo il sedere e divaricandolo in modo che la madre legata al letto vedesse il suo buchino palesemente non più vergine sul punto di essere riempito. Come ero arrivato a questo?

Storie di periferia, cose che succedono. Uscito di galera a 36 anni non avevo soldi né lavoro. Facevo qualcosetta qui e là. Poi incontrai la Samantha. Era più vecchia di me e sovrappeso ma non priva di sex appeal.
Soprattutto alzava qualche lira da un negozietto, un edicola che più che altro vendeva Gratta e vinci. In quella borgata pasoliniana pochi leggevano un giornale. Samatha aveva un marito che era sparito lasciandola con un figlio che al tempo aveva… XIII anni, cui aveva dato l'improbabile nome di Sean (pronunciato all'italiana).
Iniziando a vivere in casa loro, presto avevo capito che il ragazzo era, diciamo così, incuriosito da me. Scoprii che fingeva di dormire e ci spiava quando sua mamma si faceva scopare. Lo trovavo in corridoio quando nudo uscivo dalla camera per andare in bagno. Un giorno accesi la luce e indicando il mio cazzo ancora umido, gli dissi. "E con questo che ho fatto godere tua madre, eri sveglio e hai sentito no? Vuoi toccarlo?".
Sicuramente aveva ascoltato i gemiti forse aveva anche socchiuso la porta per vederci. Senza dire nulla lo prese in mano con venerazione. "Vorresti provare anche tu, non è vero?". Sean deglutì, senza staccare la mano dal mio sesso tonato duro. "Domattina fingi di andare a scuola e poi torna indietro. Ti aspetto nel tuo letto".
Iniziò così. Molte mattine Sean fingeva di andare a scuola alle 7.30 e tornava a casa quando sua mamma era uscita.
Lo iniziai piano piano, più per compassione che per voglia. Sean era magro ma aveva due rigonfiamenti sul seno come le bambine all'inizio della pubertà. Aveva la pelle scura. Gli insegnai a far godere un uomo con le mani, poi con la bocca. Gli toccavo le tettine stringendogli i capezzoli con delle mollettine. Mettevo delle dita o degli oggetti nel suo buchino mentre lo aiutavo a masturbarsi. Sean aveva un modo di fare femminile anche nel sesso.
Non cercai di affrettare le cose. Sua mamma ogni notte mi faceva godere abbastanza dentro di lei ma non era affatto portata ai preliminari come invece era Sean. Aspettavo che fosse lui a chiedermi di essere sverginato. Quando lo fece all'inizio mi negai. "Sei ancora molto giovane Sean", gli dicevo, "e poi ti farà male, guarda quanto è grosso" Lo appoggiavo sul suo bacino e gli facevo constatare come la punta arrivasse oltre il suo ombelico. "Una volta dentro non riuscirei a fermarmi". Ma io lo voglio, voglio che mi apri, che mi squarti!", implorava lui.

Una mattina, la Samantha aveva le sue cose e non si era fatta scopare, mi offrii di andare a svegliarlo. "Sussurrando al suo orecchio gli dissi "Ti voglio scopare Se…" mi venne l'illuminazione di dargli un nome da femmina "Selene", lo chiamai, "Ora esci e decidi, se torni però farai quello che tua mamma fa ogni notte con me". "Cioè… mi prenderai!?" chiese lui ancora mezzo assonnato. "Non hai idea quanto. Ma non avrò pietà, entrerò dentro di te come se fosse la figa della mia donna. Decidi Selene, Se torni sarài mia e non sarai più vergine".
Usai apposta la declinazione al femminile e fu questo a deciderlo. Appena uscita sua mamma, me lo trovai in casa davanti già nudo. Mi prese per mano e mi portò nel letto… di sua mamma. "Sono tua, fammi diventare donna, voglio essere la tua amante". Niente preliminari questa volta. Spalmai un po di lubrificante sul mio cazzo mentre lui si metteva nella posizione in cui ci aveva probabilmente più volte sorpresi e si fece sverginare senza urlare. Venire dentro il culetto di un ragazzino fu una esperienza piacevolissima per me, ma per Sean fu una rivoluzione. "Ecco cosa cercavo davvero", mi disse, "questa sensazione di essere davvero posseduta da un uomo!".
Col tempo, la cosa si ripetè spesso, Sean iniziò a prenderlo davvero come una femmina, chiedendo sempre di più, imparando a muovere il culo e perfino i muscoli del suo ano, a inseguirlo e imapalarsi quando ero stanco e a toccarsi in modo da venire quasi insieme a me. Era proprio donna nel suo darsi completo: "sono tua, il mio culo è tuo!" diceva.
Un pomeriggio un amico mi prese da parte con fare serio. Per un attimo temetti che la mia storia con Sean fosse stata scoperta ma non era quello che voleva dirmi. "La tua donna, Samantha. Va tutto bene con lei?".
Stupito risposi di sì. L'amico fece una espressione strana poi dopo una pausa "Vabbé meglio che te lo dico io. La tua donna va con Luigi". Luigi era il proprietario del negozio a fianco. So che c'erano state anche questioni di soldi fra lui e Samantha in passato.
Ero furente. Mi aveva reso ridicolo nel quartiere. Con un uomo più vecchio, basso e calvo. Pensai di piantarla e andarmene ma, sesso a parte… non potevo permettermelo. Dove sarei andato? Con quali soldi? Tornando a casa trovai il modo di parlarne con Sean che era ancora più incazzato di me e decidemmo di fargliela pagare.
La sera con una scusa la facemmo bere in modo che si addormentasse. Avevo comprato in un negozio delle corde con degli strap. Appena addormentata assicurammo le corde alla testiera del letto in modo da bloccarle braccia e gambe. Aspettammo un poco e poi accendemmo la luce per svegliarla.
"Tu ti fai scopare dagli uomini più vecchi. Ma io da mesi mi scopo un ragazzo che guarda caso è tuo figlio, anzi forse dovrei dire tua figlia." Mentre dicevo questo entrò Sean con un perizoma rosa che gli avevo regalato, si inginocchiò e iniziò non un pompino ma una vera lunga adorazione del mio sesso a 50 centimetri dagli occhi di sua mamma bloccata dalle cinghie. Samantha iniziò a blaterare e la imbavagliammo. "Il tuo uomo mi fa godere ogni mattina, mi ha reso donna, mi scopa fino in fondo, mi viene dentro qui, mi riempie di seme", diceva Sean, spalmando la crema sul mio sesso. "Con me gode più volte e più intensamente che con te. E godo anche io, come te. Non ci credi? Ora vedrai".
E così facendo si mise in ginocchio sul letto voltando il sedere verso il viso della madre e allargandosi il buchetto. "Vedi? Tuo figlio non è più vergine. Il suo culo è a disposizione del tuo uomo".
Entrando con un colpo solo dentro di lui troncai la conversazione. Sean fu superbo sia nel muoversi, sia nelle parole sempre più sconce che pronunciava con sempre meno fiato. Il suo schizzo colpì la vestaglia della madre poco prima che mi preparassi per la cavalcata finale. Scopavo il figlio di Samantha, davanti ai suoi occhi, il ragazzino che aveva generato e allevato, che immaginava imberbe e al di qua di ogni desiderio. In un attimo si era trasformato nella mia amante vogliosa e disponibile a ogni mio desiderio accogliendo con gioia ogni colpo di reni dentro nel suo intestino, così come i fiotti di sperma. Finita la scopata baciai Sean lungamente restandogli attaccato dietro, "sei stata bravissima", gli dissi". Sean attese che la madre ammirasse la fuoriuscita del mio sperma da culo per poi sdraiarsi al suo fianco rivolgendosi a lei come da femmina a femmina. "Il tuo uomo è davvero molto bravo a letto. Mi ha scopato benissimo, mi ha fatto godere e penso che gli sia piaciuto farmi il culo, a te cosa è sembrato?".

Andai a dormire in camera di lui quella notte. La mattina Sean andò a scuola dicendo solo una frase alla mamma "Se lo mandi via, io vado con lui". Samantha chiese a una vicina di tenerle il negozio e restammo a parlare tutta la mattina. La convinsi che Sean era più che gay: era proprio femmina e che tutto sommato era meglio che compisse con me i primi passi di una vita sessuale e sentimentale pericolosa.
Le spiegai che la cattiveria che avevamo mostrato era stata causata dal suo tradimento nei confronti miei e del figlio che aveva sputtanato inutilmente scegliendo un amante così di basso livello e tenendo tutt'altro che segreta la relazione.

Samantha capì che non aveva molta scelta. Cacciarmi via significava perdere insieme il figlio e un uomo che tutto sommato la soddisfaceva e dava alla casa una parvenza di normalità. Accettò di interrompere la relazione con Luigi e di dividermi con Sean: una notte una, una notte l'altra, come capita, in modo che il ragazzo smettesse di saltare la scuola per stare con me la mattina.

Ora Sean ha finito gli studi, ha anche avuto qualche storiella con dei coetanei, che mi racconta nei particolari quando torna a casa. Sta cercando un lavoro ma resta con noi. Anche io ho trovato un lavoro e la sera è bello a cena vedere lui e Samantha sereni ma impegnati nell'indovinare chi dei due avrei scopato nella notte.
scritto il
2021-08-19
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