Sodomizzazioni: la prima volta di Marco... 3° e ultima puntata

di
genere
bisex


Entrammo nella cameretta di Marco lasciando la porta socchiusa. lo spogliai facilmente di quel poco che aveva, lo baciai. “Come ci mettiamo? “ chiese con tono pratico
“Nella posizione del missionario è più romantico e per perdere la verginità ci sta ma a quattro zampe fa meno male”.
“Mi sento romantica stasdera”, decise declinando l’aggettivo al femminile
Mille baci dopo andai a prendere la crema, che spalmai dentro il suo buchino stretto. “Che freddo!” Commentò
Volle essere lui a spalmare la crema sul mio sesso. “Sarebbe bello se lo avesse fatto mia mamma. Sarebbe bello se ti avesse preparato lei, facendotelo diventare duro, spalmando lei la crema e portandoti da me in attesa sul letto!"
Era davvero una immagine affascinante. Non potevo aggiungere "ha fatto ben di più stamattina". Fu facile scacciare quel ricordo vedendo il mio ragazzino, nudo sul letto, truccato, impaurito (perfino un po' tremante) mentre attendeva di essere sverginato.
Iniziaai masturbandolo e baciandolo per eccitarlo. Poi puntai il mio sesso nel suo buchino. "Respira a fondo e fai come se volessi far uscire qualcosa dal culo" gli raccomandai
"Ma io voglio farlo entrare!" Rise
Tanti hanno saputo descrivere la sensazione che si prova entrando per la prima volta nel culo di un ragazzo. Per me il racconto è più difficile perché il mio era un gesto anche di amore. Fu faticoso all'inizio. "Ahi ahi, aspetta, fermati" disse più volte. Appena fui entrato di un centimetro ci fermammo per baciarci.
Gli chiesi di mettersi nella posizione più adatta: in ginocchio con il torace teso sulle braccia. Così potevo vedere (avevamo lasciato un po' di luce) il suo sedere meraviglioso. Lui allargò le chiappe per favorirmi: "Dai scopami, dai". Entrato più fondo lanciò un grido, "continua dai". Piangeva e parlava inarrestabile.
"Il mio culo è tuo amore. Sono la tua femmina".
A un certo punto riuscii a entrare fino in fondo. Lui si inarcò e così facendo iniziò a sentire piacere. "Ti sento dentro, Mi arriva in gola, Dio come è lungo". Non fermarti scopami, cerca di godere, fammi tua".
Quando avevo preso il ritmo giusto rise "Sei riuscito eh a sverginare e inculare un ragazzino, vero!"
"Sei uno stronzo che mi vuole solo scopare", si lamentò piangendo e ridendo "e io sono la povera femmina stupida che ci sta".
Guardando nello specchio intravidi che sua mamma si era avvicinata alla porta socchiusa, forse preoccupata da quello che sentiva. Non dissi nulla. Essendo venuto cinque volte in quella giornata la prima sonorizzazione di Marco durò a lungo.
A un certo punto mi chiese di fermarmi e fare una foto al suo buco, alla sua povera fighina come lo chiamava. Mise la pellicola davanti a se mentre continuavo e quando si svilupò e apparve (il suo buco era diventato una vera O con un centimetro almeno forse due di diametro) disse "ecco questo è il sigillo che hai impresso.Ora il mio culo è solo tuo, prendilo!"
"Prendilo, prendilo, prendilo, inculami" gridava a ogni colpo. C
ambiò posizione in modo da potersi masturbare mentre lo scopavo. Ora non sentiva quasi più dolore se non in occasione di certi affondi. Si menava l'uccello come un matto; ansimavamo tutti e due. Sentivo che contraeva i muscoli interni dell'ano e il mio piacere aumentava. Avvertendo che l'eiaculazione era vicina iniziò a dire "vieni dentro ti prego, mettimi incinta, godi nel mio culo".
Io venendo quasi dolorosamente riuscii solo a dire "Ti amo"

Riversi sul letto lo baciai dicendo un semplice "Grazie"
"Grazie di esserti fatto scopare, lo desideravo tanto
Grazie per quello che hai detto, grazie per aver scelto di farlo senza sotterfugi, grazie per avermi fatto sentire così maschio e potente"
Grazie ovviamente per il piacere che avevo sentito.
Il principino commosso piangeva.
"Ora che sei uscito sento un vuoto dentro"
E non solo quello infatti filò in bagno e anche io andai a pulirmi
Ma non era finita: Marco voleva raccontarlo alla mamma (che dalla camera a fianco non poteva non avere sentito) e secondo me ci aveva anche guardato.
Nudo (e nudo anche io, Marco mi aveva fatto segno di non rimettermi nemmeno i boxer) con qualcosa in mano un po' zoppicando e un po' piegato in avanti mi prese per mano ed entrammo nella camera della mamma che a letto fingeva di leggere.
Carla non disse niente nel (ri) vedermi nudo. "Mamma! è stato bellissimo. Sono anche venuto... beh toccandomi. All'inizio faceva male del resto vedi come è grosso disse prendendo in mano il mio cazzo" (entrando nella camera di lei come il cane di Pavolv era tornato abbastanza. solido).
"Guarda" disse passandole le due Polaroid una a una "Prima e dopo. Non sono proprio più vergine. Ma a un certo punto non mi ha fatto più male ed è stato bello. È così anche per voi?"
Carla che era arrossita prima vedendomi nudo e ancora di più guardando l'ano sverginato del figlio che poco tempo prima era un bambino, fu grata che la conversazione tornasse su temi più (si fa per dire) normali.
"Beh dietro non so, ma un rapporto sessuale tradizionale è credo ancora più piacevole per le femmine: abbiamo il clitoride e molte più terminazioni nervose dentro la vagina", rispose un po' didascalica Carla, "quindi credo che sia ancora più bello"
"Ma non è giusto!" Protestò Marco che intanto si era seduto sul letto appoggiando il capo su di me.
"Sì che è giusto. Considera che una volta le femmine una volta ogni dieci o venti rapporti restavano incinte e dovevano o partorire che è dolorosissimo o abortire che è peggio, e in ambedue i casi rischiavano di morire. Quindi direi che è giusto e poi i maschi più che... scopare, violentavano le loro donne e non avevano nessuna attenzione al piacere di lei.

"È vero" Francesco, non ha fatto nulla per il mio piacere. Pensava solo a entrare più dentro che poteva! Che stronzo" disse sorridendo. Anche a lui era spuntata una erezione.
"Comunque mi ha fatto male, mi fa male ancora ora ma sono felice di averlo fatto. Francesco è il mio uomo, lo amo e mi ama".

"Sono felice anche io che abbiate fatto questo passo di comune accordo, con amore, nel tuo letto con calma, senza sotterfugi", riflette Carla. "E vedo che Francesco è un bravo ragazzo, vedo che ti ama, credo che sappia muoversi bene nelle cose del sesso (diventai rosso io a quel punto) e sono sicura che le prossime volte starà attento anche al tuo piacere. Solo ti consiglio di aspettare un poco prima di rifarlo e di mettere una crema lenitiva e anestetica sulla parte prima di addormentarti!. La trovi nell'armadietto del bagno in alto a destra"

Marco andò subito in bagno a cercarla stavo per uscire quando Carla mi fermò dicendo
"Francesco!"
Mi voltai
"Grazie... per tutto!"

Io e Marco ci addormentammo abbracciati. Facemmo ancora l'amore il giorno dopo, trovai il modo più adatto per farlo e arrivò ad avere un orgasmo anale. "Come una donna" commentò entusiasta.
Poi tornai a Milano, Marco si mise con un compagno di scuola con il quale ogni pomeriggio, prima e dopo i compiti si faceva scopare e scopava.
La distanza (allora non c'erano telefonini e videochiamate) si faceva sentire: i nostri incontri divennero più radi. Io andai a vivere con una ragazza, qualche anno dopo anche lui. I ruoli si invertirono e rimasi io quello più innamorato e deluso che quando ci rivedevamo non si andasse oltre agli abbracci. Carla non la rividi praticamente più se non al battesimo del figlio di Marco.

Sono passati quasi 50 anni da quei giorni. Dio come mi sembrano vicini!
scritto il
2024-11-20
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