Cuckold- Omaggio di Andrea 5° - Ingravidata dal marito col cazzo del suocero.
di
Andrea inc
genere
corna
Il racconto dell'esperienza in caserma, aveva rassicurato la mamma ed il papà sulle possibili conseguenze di quell'interrogatorio ed al tempo stesso, aveva eccitato tutti scatenando un'incontrollabile libidine che li aveva portati ad improvvisare un'orgia consumata in ogni angolo della casa.
L'immagine di Lara incinta che si faceva chiavare dal giovane appuntato e dal più maturo maresciallo in divisa, li aveva fatti arrapare tutti come bestie compreso il marito che, usato da tutti come toys sessuale, era stato coperto di umori e riempito di sborra in ogni pertugio regalando a sua volta alla suocera, abbondanti dosi di sborra.
In quella occasione, anche la moglie aveva voluto gratificarlo facendogli per la prima volta un pompino per poi baciarlo con la bocca piena del suo sperma.
La funzione di Ugo quale maritino terza troia di casa, andava via via consolidandosi sino a che al suocero non era balenata l'idea di trasformarlo in una vera femmina.
Il suocero aveva un amico chirurgo il quale gli aveva raccontato di alcuni interventi di rimozione testicolare fatti su ragazzi gay desiderosi di acquisire sembianze femminili ed anche di un paio di mogli che, volendo liberarsi dall'impiccio dei mariti impotenti che sporcavano con le loro disgustose perdite puzzolenti ed appiccicose, li avevano fatti castrare.
Naturalmente per delicatezza nei discorsi in famiglia non usava quei termini così crudi e truculenti e tuttavia, quell'argomento era oramai all'ordine del giorno.
L'unica vera controindicazione consisteva nel fatto che Ugo, a differenza di quegli altri mariti, aveva una eiaculazione abbondante e gustosa anche se le dimensioni del suo membro non gli consentivano di avere un vero rapporto sessuale.
La storia del prete in galera pareva dimenticata e Lara, aveva potuto partorire il figlio avuto da quel rapporto in tutta tranquillità e sicurezza col marito che lo aveva riconosciuto come aveva già fatto coi due precedenti figli.
Superato il periodo di convalescenza post parto, Lara aveva ripreso con maggiore voglia di prima a scopare in famiglia e farsi scopare anche da sconosciuti quando le partiva una libidine fuori controllo.
In quei casi le si scatenava la voglia di farsi ingravidare ancora memore, dei goduriosi momenti che viveva quando veniva scopata dai maschi ingrifati come animali dal suo pancione e dalle sue capacità di troia in calore.
Nonostante la sua spiccata vocazione da incontentabile mangia-cazzi, Lara col marito, aveva sempre un rapporto d'amore reso sempre più solido dalla sua totale complicità nell'assecondarla anche nelle sue voglie più trasgressive.
-Amore, mi piacerebbe avere un altro figlio.. da te!-
Aveva detto una sera a cena con voce tremula e lunghe pause.
Da quel momento, accantonata ogni discussione sulla possibile castrazione, si discuteva su come potersi fare ingravidare dal seme del marito.
L'inseminazione assistita o artificiale era tra le opzioni sino a che il suocero aveva avuto una brillante idea rivelatasi vincente.
Non era stato facile ma al terzo tentativo in cui la moglie era fertile, era stata finalmente ingravidata.
Pareva l'uovo di Colombo e si erano stupiti di non averci pensato prima.
Dunque, Lara distesa sul divano con la schiena sul cuscino, le natiche appoggiate alla spalliera, veniva aiutata dal padre a rimanere con la gambe larghe rivolte verso l'alto.
Mentre Lara restava in attesa in quella scomoda postura, la mamma faceva un pompino al marito e poi, con la bocca piena di sperma, l'andava a travasare nella fica ben aperta della figlia.
In quella posizione e così ben aperta, lo sperma le scivolava dentro senza trovare ostacoli.
Tuttavia, mentre la ragazza assumeva una posizione supina, lei lubrificava il cazzo del marito che a sua volta, lo infilava nella fica della figlie e, stando attento a non venire a sua volta, con la grossa cappella a mo di spatola, le spingeva dentro ogni traccia di seme attaccato alle pareti della vagina sino al contatto con la cervice uterina.
Il periodo fertile dura solitamente due/tre giorni e tuttavia, quella operazione ripetuta in quei giorni anche 4/5 volte si era protratta per alcuni giorni prima e dopo l'ovulazione sino a che, al terzo tentativo (Dopo tre mesi!) il ritardo delle sue mestruazioni ed il test di gravidanza, non avevano confermato l'attesa notizia.
Il bambino era stato messo in cantiere e mentre la moglie aveva ripreso a trastullarsi facendosi scopare col pancione sempre più gonfio, in famiglia avevano finalmente deciso sulla castrazione del marito.
segue
L'immagine di Lara incinta che si faceva chiavare dal giovane appuntato e dal più maturo maresciallo in divisa, li aveva fatti arrapare tutti come bestie compreso il marito che, usato da tutti come toys sessuale, era stato coperto di umori e riempito di sborra in ogni pertugio regalando a sua volta alla suocera, abbondanti dosi di sborra.
In quella occasione, anche la moglie aveva voluto gratificarlo facendogli per la prima volta un pompino per poi baciarlo con la bocca piena del suo sperma.
La funzione di Ugo quale maritino terza troia di casa, andava via via consolidandosi sino a che al suocero non era balenata l'idea di trasformarlo in una vera femmina.
Il suocero aveva un amico chirurgo il quale gli aveva raccontato di alcuni interventi di rimozione testicolare fatti su ragazzi gay desiderosi di acquisire sembianze femminili ed anche di un paio di mogli che, volendo liberarsi dall'impiccio dei mariti impotenti che sporcavano con le loro disgustose perdite puzzolenti ed appiccicose, li avevano fatti castrare.
Naturalmente per delicatezza nei discorsi in famiglia non usava quei termini così crudi e truculenti e tuttavia, quell'argomento era oramai all'ordine del giorno.
L'unica vera controindicazione consisteva nel fatto che Ugo, a differenza di quegli altri mariti, aveva una eiaculazione abbondante e gustosa anche se le dimensioni del suo membro non gli consentivano di avere un vero rapporto sessuale.
La storia del prete in galera pareva dimenticata e Lara, aveva potuto partorire il figlio avuto da quel rapporto in tutta tranquillità e sicurezza col marito che lo aveva riconosciuto come aveva già fatto coi due precedenti figli.
Superato il periodo di convalescenza post parto, Lara aveva ripreso con maggiore voglia di prima a scopare in famiglia e farsi scopare anche da sconosciuti quando le partiva una libidine fuori controllo.
In quei casi le si scatenava la voglia di farsi ingravidare ancora memore, dei goduriosi momenti che viveva quando veniva scopata dai maschi ingrifati come animali dal suo pancione e dalle sue capacità di troia in calore.
Nonostante la sua spiccata vocazione da incontentabile mangia-cazzi, Lara col marito, aveva sempre un rapporto d'amore reso sempre più solido dalla sua totale complicità nell'assecondarla anche nelle sue voglie più trasgressive.
-Amore, mi piacerebbe avere un altro figlio.. da te!-
Aveva detto una sera a cena con voce tremula e lunghe pause.
Da quel momento, accantonata ogni discussione sulla possibile castrazione, si discuteva su come potersi fare ingravidare dal seme del marito.
L'inseminazione assistita o artificiale era tra le opzioni sino a che il suocero aveva avuto una brillante idea rivelatasi vincente.
Non era stato facile ma al terzo tentativo in cui la moglie era fertile, era stata finalmente ingravidata.
Pareva l'uovo di Colombo e si erano stupiti di non averci pensato prima.
Dunque, Lara distesa sul divano con la schiena sul cuscino, le natiche appoggiate alla spalliera, veniva aiutata dal padre a rimanere con la gambe larghe rivolte verso l'alto.
Mentre Lara restava in attesa in quella scomoda postura, la mamma faceva un pompino al marito e poi, con la bocca piena di sperma, l'andava a travasare nella fica ben aperta della figlia.
In quella posizione e così ben aperta, lo sperma le scivolava dentro senza trovare ostacoli.
Tuttavia, mentre la ragazza assumeva una posizione supina, lei lubrificava il cazzo del marito che a sua volta, lo infilava nella fica della figlie e, stando attento a non venire a sua volta, con la grossa cappella a mo di spatola, le spingeva dentro ogni traccia di seme attaccato alle pareti della vagina sino al contatto con la cervice uterina.
Il periodo fertile dura solitamente due/tre giorni e tuttavia, quella operazione ripetuta in quei giorni anche 4/5 volte si era protratta per alcuni giorni prima e dopo l'ovulazione sino a che, al terzo tentativo (Dopo tre mesi!) il ritardo delle sue mestruazioni ed il test di gravidanza, non avevano confermato l'attesa notizia.
Il bambino era stato messo in cantiere e mentre la moglie aveva ripreso a trastullarsi facendosi scopare col pancione sempre più gonfio, in famiglia avevano finalmente deciso sulla castrazione del marito.
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