Elena di Troia o forse...senza “di”
di
VicentinoGrey
genere
trio
L'uomo si presentò puntuale a casa di Elena per sistemare il suo PC. La giovane aveva colto alcune frasi scambiate dal suo patrigno con il suo amico Marcello, un informatico invitato la sera prima a cena a casa di sua madre. Aveva saputo che Daniele stava organizzando un trio con la compagna, sua madre, e Marcello, di cui aveva apprezzato la vivacità intellettuale e la prestanza fisica nonostante la maturità avanzata. Con la scusa del PC lento, gli aveva proposto un orario in cui sarebbe rimasta a casa da sola ed ora avrebbe potuto sedurlo per scoprire altri aspetti di quell'uomo. Aveva indossato un paio di short bianchi per mostrare i suoi tatuaggi sulle gambe e un top attillato per evidenziare il piccolo seno rinforzato da un generoso push up.
Il fisico asciutto, l'altezza quasi da modella e il colore biondo dei capelli ondulati erano gli ingredienti per attrarre lo sguardo di un uomo. E Marcello era nel nutrito gruppo di coloro che avrebbero voluto Elena distesa su un letto. L'uomo capì di non esserle indifferente fin dal momento in cui lei si sedette sulle sue gambe per digitare la password di accesso al PC, adducendo la scusa di non voler divulgare il codice e dai successivi casuali ma frequenti contatti con le mani, i seni, i fianchi per assistere alle operazioni di miglioria del computer.
“Non sono fatto di legno, Elena. Cerca di stare più attenta o ti troverai con i pantaloncini alle caviglie!” le disse in tono esasperato.
“Non c'è problema...faccio da sola” e si tolse i pantaloncini rimanendo in slip.
“Porc...” esclamò Marcello “Vieni qui e fammi vedere come te la cavi con questo” e fece sgusciare fuori dai jeans il suo membro già eretto.
Elena si mise in ginocchio e si sedette sui talloni per essere più comoda nel regalargli un eccitante pompino.
Marcello non si perdette un istante della visione dellla lingua che saliva e scendeva lungo l'asta e della bocca che strofinava le morbide labbra sulla sua cappella gonfia. Era uno spettacolo insperato e quindi particolarmente eccitante.
“Spogliati del tutto: voglio vederti nuda come una maialina”.
“Mmmh...e tu cosa vuoi farmi, porcellone?”.
“Non ti anticipo nulla, ma sarà un pomeriggio indimenticabile per entrambi. Te l'assicuro!” affermò l'uomo.
Elena si alzò in piedi e si spogliò con lentezza, godendo delle espressioni estasiate che prendevano vita sulla faccia di Marcello, il quale non perse tempo a togliersi scarpe, calzini, jeans e boxer.
“Sarai già fradicia, vero cagnetta? Vieni qui e impalati sopra di me”.
Elena rise e obbedì con gratitudine e si godette la progressiva dilatazione del suo sesso prodotta dalla grossa cappella dell'uomo. La giovane e atletica donna iniziò a sbattersi con foga sul suo uccello, respirando e mugolando. Marcello le prese i capezzoli tra le dita e li tenne fermi, così Elena, muovendosi, potè decidere quanto eccitare i suoi sensi con la trazione. Il leggero dolore misto al piacere le procurò un intenso orgasmo, accompagnato da gridolini di estrema soddisfazione.
“Già venuta? E io?” chiese l'uomo.
“Tu non preoccuparti: fammi respirare e poi andiamo in camera matrimoniale e mi fai fare un altro giro di giostra”.
Pochi minuti dopo, Elena si sdraiò sul letto e invitò Marcello con due sole parole “scopami forte”.
La penetrazione selvaggia ebbe inizio e la stanza echeggiò delle voci ansanti dei due amanti.
“Ho bisogno di prendere fiato. Mettiti carponi” le ordinò l'uomo, dopo qualche minuto.
Elena si posizionò con la faccia rivolta verso la porta e gemette quando il cazzo le entrò nuovamente nel sesso.
A ogni colpo ricevuto, un “oh” le usciva dalla gola finché la vista di Daniele che entrava nella stanza bloccò entrambi.
“Che cazzo state facendo? E tu Elena, che mi combini? Hai programmato di sposarti e scopi con uno con l'età di tuo padre?”.
“Non farmi prediche: ti ho sentito mentre parlavi con lui per fare un'orgia a tre con mia madre, ignara per giunta, e il signore che mi sta trombando”.
“Adesso decido io cosa fare. Tu, bella mia, apri la bocca e fai star buono il tuo patrigno. Lui non dirà niente a tua madre e tu farai altrettanto. Quel trio ci sarà solo quando tua madre sarà coinvolta volontariamente e questo sarà un mio problema. Chiaro? Tu, denudati e dalle il cazzo da succhiare. E tu ragiona sul fatto che dopo il matrimonio sarà difficile avere due cazzi a disposizione”.
Con i capelli stretti tra le dita di Marcello e le sue parole, gli ultimi tentennamenti di Elena svanirono. La forzatura le evitava di dover passare per una troia, anche se l'assenza di ribellione la rendeva di fatto una porcellina desiderosa di trasgredire alle regole.
Daniele le mise il membro davanti alla bocca ed Elena allungò la lingua per solleticargli il frenulo. Mezzo minuto dopo, il glande le solleticava la gola e la saliva colava dal mento.
Rimasero così per una decina di minuti, con Marcello che alternava penetrazioni lente e profonde ad assalti degni di un film pornografico. Durante uno di questi, Elena godette per la seconda volta. Fu così che Daniele si stese sul letto, fece salire la giovane sul suo membro e Marcello decise di godere a sua volta con la bocca di Elena.
La situazione era eccitante per il trio. Daniele era estasiato da avere la figliastra come fonte di piacere e vederla alle prese con Marcello la rendeva ancora più troia di quanto avesse immaginato. Bastarono pochi minuti perché sentisse l'ondata inarrestabile dell'orgasmo.
“Sto per venire! Togliti, se non vuoi rimanere incinta” disse.
“Prendo la pillola...riempimi pure di sborra...” gli replicò.
A quella volgarità, Marcello si lasciò andare e le schizzò sulla faccia. Daniele godette dentro di lei. Elena gridò il suo terzo orgasmo.
“Cosa state combinando??” esclamò sua madre, entrando in camera e raggelando i tre amanti.
Il fisico asciutto, l'altezza quasi da modella e il colore biondo dei capelli ondulati erano gli ingredienti per attrarre lo sguardo di un uomo. E Marcello era nel nutrito gruppo di coloro che avrebbero voluto Elena distesa su un letto. L'uomo capì di non esserle indifferente fin dal momento in cui lei si sedette sulle sue gambe per digitare la password di accesso al PC, adducendo la scusa di non voler divulgare il codice e dai successivi casuali ma frequenti contatti con le mani, i seni, i fianchi per assistere alle operazioni di miglioria del computer.
“Non sono fatto di legno, Elena. Cerca di stare più attenta o ti troverai con i pantaloncini alle caviglie!” le disse in tono esasperato.
“Non c'è problema...faccio da sola” e si tolse i pantaloncini rimanendo in slip.
“Porc...” esclamò Marcello “Vieni qui e fammi vedere come te la cavi con questo” e fece sgusciare fuori dai jeans il suo membro già eretto.
Elena si mise in ginocchio e si sedette sui talloni per essere più comoda nel regalargli un eccitante pompino.
Marcello non si perdette un istante della visione dellla lingua che saliva e scendeva lungo l'asta e della bocca che strofinava le morbide labbra sulla sua cappella gonfia. Era uno spettacolo insperato e quindi particolarmente eccitante.
“Spogliati del tutto: voglio vederti nuda come una maialina”.
“Mmmh...e tu cosa vuoi farmi, porcellone?”.
“Non ti anticipo nulla, ma sarà un pomeriggio indimenticabile per entrambi. Te l'assicuro!” affermò l'uomo.
Elena si alzò in piedi e si spogliò con lentezza, godendo delle espressioni estasiate che prendevano vita sulla faccia di Marcello, il quale non perse tempo a togliersi scarpe, calzini, jeans e boxer.
“Sarai già fradicia, vero cagnetta? Vieni qui e impalati sopra di me”.
Elena rise e obbedì con gratitudine e si godette la progressiva dilatazione del suo sesso prodotta dalla grossa cappella dell'uomo. La giovane e atletica donna iniziò a sbattersi con foga sul suo uccello, respirando e mugolando. Marcello le prese i capezzoli tra le dita e li tenne fermi, così Elena, muovendosi, potè decidere quanto eccitare i suoi sensi con la trazione. Il leggero dolore misto al piacere le procurò un intenso orgasmo, accompagnato da gridolini di estrema soddisfazione.
“Già venuta? E io?” chiese l'uomo.
“Tu non preoccuparti: fammi respirare e poi andiamo in camera matrimoniale e mi fai fare un altro giro di giostra”.
Pochi minuti dopo, Elena si sdraiò sul letto e invitò Marcello con due sole parole “scopami forte”.
La penetrazione selvaggia ebbe inizio e la stanza echeggiò delle voci ansanti dei due amanti.
“Ho bisogno di prendere fiato. Mettiti carponi” le ordinò l'uomo, dopo qualche minuto.
Elena si posizionò con la faccia rivolta verso la porta e gemette quando il cazzo le entrò nuovamente nel sesso.
A ogni colpo ricevuto, un “oh” le usciva dalla gola finché la vista di Daniele che entrava nella stanza bloccò entrambi.
“Che cazzo state facendo? E tu Elena, che mi combini? Hai programmato di sposarti e scopi con uno con l'età di tuo padre?”.
“Non farmi prediche: ti ho sentito mentre parlavi con lui per fare un'orgia a tre con mia madre, ignara per giunta, e il signore che mi sta trombando”.
“Adesso decido io cosa fare. Tu, bella mia, apri la bocca e fai star buono il tuo patrigno. Lui non dirà niente a tua madre e tu farai altrettanto. Quel trio ci sarà solo quando tua madre sarà coinvolta volontariamente e questo sarà un mio problema. Chiaro? Tu, denudati e dalle il cazzo da succhiare. E tu ragiona sul fatto che dopo il matrimonio sarà difficile avere due cazzi a disposizione”.
Con i capelli stretti tra le dita di Marcello e le sue parole, gli ultimi tentennamenti di Elena svanirono. La forzatura le evitava di dover passare per una troia, anche se l'assenza di ribellione la rendeva di fatto una porcellina desiderosa di trasgredire alle regole.
Daniele le mise il membro davanti alla bocca ed Elena allungò la lingua per solleticargli il frenulo. Mezzo minuto dopo, il glande le solleticava la gola e la saliva colava dal mento.
Rimasero così per una decina di minuti, con Marcello che alternava penetrazioni lente e profonde ad assalti degni di un film pornografico. Durante uno di questi, Elena godette per la seconda volta. Fu così che Daniele si stese sul letto, fece salire la giovane sul suo membro e Marcello decise di godere a sua volta con la bocca di Elena.
La situazione era eccitante per il trio. Daniele era estasiato da avere la figliastra come fonte di piacere e vederla alle prese con Marcello la rendeva ancora più troia di quanto avesse immaginato. Bastarono pochi minuti perché sentisse l'ondata inarrestabile dell'orgasmo.
“Sto per venire! Togliti, se non vuoi rimanere incinta” disse.
“Prendo la pillola...riempimi pure di sborra...” gli replicò.
A quella volgarità, Marcello si lasciò andare e le schizzò sulla faccia. Daniele godette dentro di lei. Elena gridò il suo terzo orgasmo.
“Cosa state combinando??” esclamò sua madre, entrando in camera e raggelando i tre amanti.
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