L'amante di Norma
di
VicentinoGrey
genere
zoofilia
A primavera è naturale uscire all'aperto per farsi accarezzare dalla brezza. Norma aveva deciso di dare aria anche alla sua femminilità e, indossato un abito corto al ginocchio, lasciò a casa gli slip. Passeggiare per il parco era corroborante per l'anima. L'aria tiepida, il canto degli uccelli, il verde luminoso erano rilassanti. Per questo suo stato di distacco terreno, si spaventatò nell'incrociare Mara e Tiziana a una svolta del sentiero delimitato da un'alta siepe.
Guarda chi c'è! Il nostro giocattolino a spasso – esclamò Mara, reggendo il guinzaglio a cui era attaccato un alano nero.
Ciao, Norma, come va? Hai voglia di aggregarti a noi due? - incalzò Tiziana.
Ciao, ragazze. Veramente no. Non posso accettare. Ho paura dei cani da quando uno mi morse da bambina.
Tanto gentile e tanto onesta pare – la canzonò Mara.
la Norma nostra quand'ella altrui saluta – proseguì l'amica.
ma dai cavalli si fa scopare
e quando Black, l'alano, infilò il muso sotto il vestito di Norma e iniziò ad annusare e uggiolare
e non sen va in giro con la fica asciutta! - completò Tiziana, osservando il comportamento del cane.
E adesso che facciamo? - chiese Mara – chi mi può tenere a freno questa bestia allupata? È tutta colpa tua, Norma. Te ne vai in giro con la fica bagnata e ecciti persino gli animali. Adesso devi rimediare. Ci accompagni per un po' e dovrai mettere tranquillo Black.
Norma spalancò gli occhi. Cosa sarebbe successo quando le due ragazze si sarebbero accorte che non portava gli slip? E cosa intendeva per “mettere tranquillo” quella specie di vitello canino?
No, ti prego, non puoi chiedermi di stare vicino a una bestia del genere. Ho verarmente terrore dei cani! - implorò Norma.
Hai fatto esperienza nel frattempo, sei cresciuta, non sei più una bambina. È giusto iniziare a vincere le vecchie paure – disse Tiziana.
Su, andiamo. Tiziana ci guiderà a casa mia, tu la segui e io chiudo la fila sperando che il cane non mi sfugga dalle mani. Poverino, è bisognoso di affetto, dopo tanti anni trascorsi nel canile di Perugia.
Una decina di minuti dopo, il trio di donne raggiunse il giardino dove viveva Mara.
Su, vieni qui. Ti do una sistemata al trucco e per il resto mi pare tu sia abbastanza elegante per avvicinarti a Black.
Norma rimase paralizzata. Le due ragazze volevano che lei calmasse l'alano ma non aveva la minima idea di cosa avessero in mente.
Ecco, Norma, osserva bene le palle di Black. Vedi? Belle grosse e nere. Adesso fai la brava e ti sdrai di fianco sull'erba e gliele lecchi.
Non puoi chiedermi di umiliarmi fino a questo punto. Giuro! Ho paura dei cani e mi blocco se ne ho uno vicino.
È il momento buono per rimuovere i blocchi mentali nati nel passato – continuò Mara – spogliati, sennò sporchi il vestito d'erba.
Quando le ragazze si resero conto che Norma portava solo il reggiseno, imbottito per giunta, non le risparmiarono gli epiteti più ingiuriosi.
Hai visto che troia? Fa la mamma adorabile, pensa solo alla famiglia e poi se ne va a spasso con la fica al vento. Che puttana! - commentò Tiziana.
Proprio una gran zoccola e dopo questa scoperta ho pure perso la pazienza. Dai, stronza, sdraiati a terra e fatti annusare da Black.
Norma non sapeva se avere più paura dell'alano o delle possibili vendette da parte delle due crudeli amiche. Decise di obbedire e allargò le gambe per farsi leccare dal cane. Chiuse gli occhi mentre l'animale si avvicinava al suo sesso bagnato, ansimando per l'eccitazione. Il contatto con la ruvida lingua le fece perdere un battito del cuore. La foga con cui il muscolo guizzante le passava e ripassava sulle labbra grondanti umori le fece sperimentare insolite e stimolanti sensazioni . Colse l'attimo in cui l'alano si spostò di lato, per strofinare il muso sulla gamba di Mara, e vide il suo membro sporgente, turgido e di un rosa intenso.
Direi che Black è pronto per essere coccolato. Su, Norma, mettiti supina mentre io faccio venire Black sopra di te.
La giovane donna ubbidì ed ebbe una scarica di brividi a contatto con l'erba fresca e al pensiero che Mara non si sarebbe limitata solo a rimanere passiva. L'ordine della ragazza la raggelò e le bloccò ogni muscolo.
Dai, troia, succhialo per bene. Fallo venire, su!
Norma era proprio sotto il pene di Black ma era incapace di muoversi. La combinazione di ribrezzo, paura, imbarazzo e umiliazione l'avevano immobilizzata, impedita di parlare e di muoversi.
Tiziana si avvicinò di lato e le mise una mano sotto la testa e l'altra sotto il reggiseno. Le strinse con forza un capezzolo e Norma strillò per il dolore. Nel momento stesso in cui aprì la bocca, la ragazza le spinse la testa in alto fino a farle infilare il membro canino e poi la tenne in posizione.
Ecco, brava la nostra zoccola. Visto che non è difficile? Per te che hai spompinato cavalli dovrebbe essere una passeggiata. Bene, bene, bene. Vedo che ci metti pure passione e riesci a succhiarlo tutto, fino alla base. Non dimenticarti le palle. Hai visto Mara? Che gran puttana! L'avresti mai detto? Ah, queste quarantenni inibite che si lasciano convincere a fare di tutto pur di uscire dalla routine quotidiana!
Le parole entrarono fin dentro la sua anima, gravando come macigni. Era una donna che si sentiva utile solo per dare piacere agli altri? Il modo era secondario rispetto all'obiettivo? E la sua dignità? Merce di poco conto per gli altri, ma per sé stessa, quanto valeva? Stava adoperando la sua bella bocca per dare piacere alla razza di animale che trent'anni prima l'aveva ferita. Provava disgusto ma ancor più temeva per le chiacchiere che sarebbero girate in città se le due cassiere avessero deciso di parlare delle sue poco edificanti imprese.
Senti come uggiola? Sei proprio una brava pompinara – rimarcò Mara – ma adesso mettiti a pecora. Black sta per scoppiare.
Inebetita dalla situazione e incapace di reagire, Norma si mise a carponi con uno sforzo immenso. I suoi muscoli erano svuotati di ogni energia per la paura. Non erano le dimensioni del membro a spaventarla ma la foga e le possibili conseguenze sulla sua pelle per la posa del coito. Temeva di essere graffiata e irritata per la velocità con cui i cani si accoppiano.
Su, Black, vieni qui. Senti che profumo emana questa puttana. Dai, salici sopra e sfondala. È quel che si merita per andare in giro senza mutande e mandare in calore i poveri cani come te.
Nonostante le emozioni opprimenti, il suo sesso era fradicio per la forzata situazione di ansia e imbarazzo. Norma strillò quando Black si appoggiò alla sua schiena e si sforzò di rilassarsi per evitare dolore nella penetrazione. Funzionò. Udì l'ansimare dell'alano rimbombarle nelle orecchie e il suo sesso trapanato a una velocità inimmaginabile.
Che scena incredbile! - esclamò Tiziana – mi fa eccitare. Adesso ne approfitto.
La ragazza si denudò e si sedette su uno sgabello davanti alla faccia di Norma. La prese per le orecchie e se la portò in mezzo alle gambe.
Norma vinse la sua naturale ritrosia per il sesso femminiile e spinse la propria lingua tra le labbra roride di umori della cassiera. Black continuava a possederla con furia e disgustosament sbavava sulle sue spalle. Bastarono poche decine di secondi e il cane eiaculò, accompagnando il gesto con un sonoro uggiolare.
Brava Norma. Black è rilassato adesso. Fai venire Tiziana e poi tocca a me.
Tiziana ebbe bisogno di un paio di minuti per godere e poi Mara la sostituì. Norma ebbe l'ordine di masturbarsi mentre leccava il sesso dell'amica ma di godere solo quando lei sarebbe stata vicina all'orgasmo.
Lo sconvolgimento delle donne era tale che anche Mara godette in poco tempo, e con lei, Norma.
Quando giunse il rilassamento, le due ragazze, seminude, ordinarono a Norma di rivestirsi e di mettersi in ginocchio davanti a loro. Mara appoggiò la gamba sinistra sullo sgabello e Tiziana la destra. Con le fiche aperte e direzionate verso la donna, si svuotarono le vesciche su faccia e petto, costringendola poi a tornare a casa con l'abito bagnato e semitrasparente.
Camminare in quelle condizioni in mezzo alla gente la sconvolse al punto da spingerla a masturbarsi non appena chiuse l'uscio di casa dietro di sé.
Guarda chi c'è! Il nostro giocattolino a spasso – esclamò Mara, reggendo il guinzaglio a cui era attaccato un alano nero.
Ciao, Norma, come va? Hai voglia di aggregarti a noi due? - incalzò Tiziana.
Ciao, ragazze. Veramente no. Non posso accettare. Ho paura dei cani da quando uno mi morse da bambina.
Tanto gentile e tanto onesta pare – la canzonò Mara.
la Norma nostra quand'ella altrui saluta – proseguì l'amica.
ma dai cavalli si fa scopare
e quando Black, l'alano, infilò il muso sotto il vestito di Norma e iniziò ad annusare e uggiolare
e non sen va in giro con la fica asciutta! - completò Tiziana, osservando il comportamento del cane.
E adesso che facciamo? - chiese Mara – chi mi può tenere a freno questa bestia allupata? È tutta colpa tua, Norma. Te ne vai in giro con la fica bagnata e ecciti persino gli animali. Adesso devi rimediare. Ci accompagni per un po' e dovrai mettere tranquillo Black.
Norma spalancò gli occhi. Cosa sarebbe successo quando le due ragazze si sarebbero accorte che non portava gli slip? E cosa intendeva per “mettere tranquillo” quella specie di vitello canino?
No, ti prego, non puoi chiedermi di stare vicino a una bestia del genere. Ho verarmente terrore dei cani! - implorò Norma.
Hai fatto esperienza nel frattempo, sei cresciuta, non sei più una bambina. È giusto iniziare a vincere le vecchie paure – disse Tiziana.
Su, andiamo. Tiziana ci guiderà a casa mia, tu la segui e io chiudo la fila sperando che il cane non mi sfugga dalle mani. Poverino, è bisognoso di affetto, dopo tanti anni trascorsi nel canile di Perugia.
Una decina di minuti dopo, il trio di donne raggiunse il giardino dove viveva Mara.
Su, vieni qui. Ti do una sistemata al trucco e per il resto mi pare tu sia abbastanza elegante per avvicinarti a Black.
Norma rimase paralizzata. Le due ragazze volevano che lei calmasse l'alano ma non aveva la minima idea di cosa avessero in mente.
Ecco, Norma, osserva bene le palle di Black. Vedi? Belle grosse e nere. Adesso fai la brava e ti sdrai di fianco sull'erba e gliele lecchi.
Non puoi chiedermi di umiliarmi fino a questo punto. Giuro! Ho paura dei cani e mi blocco se ne ho uno vicino.
È il momento buono per rimuovere i blocchi mentali nati nel passato – continuò Mara – spogliati, sennò sporchi il vestito d'erba.
Quando le ragazze si resero conto che Norma portava solo il reggiseno, imbottito per giunta, non le risparmiarono gli epiteti più ingiuriosi.
Hai visto che troia? Fa la mamma adorabile, pensa solo alla famiglia e poi se ne va a spasso con la fica al vento. Che puttana! - commentò Tiziana.
Proprio una gran zoccola e dopo questa scoperta ho pure perso la pazienza. Dai, stronza, sdraiati a terra e fatti annusare da Black.
Norma non sapeva se avere più paura dell'alano o delle possibili vendette da parte delle due crudeli amiche. Decise di obbedire e allargò le gambe per farsi leccare dal cane. Chiuse gli occhi mentre l'animale si avvicinava al suo sesso bagnato, ansimando per l'eccitazione. Il contatto con la ruvida lingua le fece perdere un battito del cuore. La foga con cui il muscolo guizzante le passava e ripassava sulle labbra grondanti umori le fece sperimentare insolite e stimolanti sensazioni . Colse l'attimo in cui l'alano si spostò di lato, per strofinare il muso sulla gamba di Mara, e vide il suo membro sporgente, turgido e di un rosa intenso.
Direi che Black è pronto per essere coccolato. Su, Norma, mettiti supina mentre io faccio venire Black sopra di te.
La giovane donna ubbidì ed ebbe una scarica di brividi a contatto con l'erba fresca e al pensiero che Mara non si sarebbe limitata solo a rimanere passiva. L'ordine della ragazza la raggelò e le bloccò ogni muscolo.
Dai, troia, succhialo per bene. Fallo venire, su!
Norma era proprio sotto il pene di Black ma era incapace di muoversi. La combinazione di ribrezzo, paura, imbarazzo e umiliazione l'avevano immobilizzata, impedita di parlare e di muoversi.
Tiziana si avvicinò di lato e le mise una mano sotto la testa e l'altra sotto il reggiseno. Le strinse con forza un capezzolo e Norma strillò per il dolore. Nel momento stesso in cui aprì la bocca, la ragazza le spinse la testa in alto fino a farle infilare il membro canino e poi la tenne in posizione.
Ecco, brava la nostra zoccola. Visto che non è difficile? Per te che hai spompinato cavalli dovrebbe essere una passeggiata. Bene, bene, bene. Vedo che ci metti pure passione e riesci a succhiarlo tutto, fino alla base. Non dimenticarti le palle. Hai visto Mara? Che gran puttana! L'avresti mai detto? Ah, queste quarantenni inibite che si lasciano convincere a fare di tutto pur di uscire dalla routine quotidiana!
Le parole entrarono fin dentro la sua anima, gravando come macigni. Era una donna che si sentiva utile solo per dare piacere agli altri? Il modo era secondario rispetto all'obiettivo? E la sua dignità? Merce di poco conto per gli altri, ma per sé stessa, quanto valeva? Stava adoperando la sua bella bocca per dare piacere alla razza di animale che trent'anni prima l'aveva ferita. Provava disgusto ma ancor più temeva per le chiacchiere che sarebbero girate in città se le due cassiere avessero deciso di parlare delle sue poco edificanti imprese.
Senti come uggiola? Sei proprio una brava pompinara – rimarcò Mara – ma adesso mettiti a pecora. Black sta per scoppiare.
Inebetita dalla situazione e incapace di reagire, Norma si mise a carponi con uno sforzo immenso. I suoi muscoli erano svuotati di ogni energia per la paura. Non erano le dimensioni del membro a spaventarla ma la foga e le possibili conseguenze sulla sua pelle per la posa del coito. Temeva di essere graffiata e irritata per la velocità con cui i cani si accoppiano.
Su, Black, vieni qui. Senti che profumo emana questa puttana. Dai, salici sopra e sfondala. È quel che si merita per andare in giro senza mutande e mandare in calore i poveri cani come te.
Nonostante le emozioni opprimenti, il suo sesso era fradicio per la forzata situazione di ansia e imbarazzo. Norma strillò quando Black si appoggiò alla sua schiena e si sforzò di rilassarsi per evitare dolore nella penetrazione. Funzionò. Udì l'ansimare dell'alano rimbombarle nelle orecchie e il suo sesso trapanato a una velocità inimmaginabile.
Che scena incredbile! - esclamò Tiziana – mi fa eccitare. Adesso ne approfitto.
La ragazza si denudò e si sedette su uno sgabello davanti alla faccia di Norma. La prese per le orecchie e se la portò in mezzo alle gambe.
Norma vinse la sua naturale ritrosia per il sesso femminiile e spinse la propria lingua tra le labbra roride di umori della cassiera. Black continuava a possederla con furia e disgustosament sbavava sulle sue spalle. Bastarono poche decine di secondi e il cane eiaculò, accompagnando il gesto con un sonoro uggiolare.
Brava Norma. Black è rilassato adesso. Fai venire Tiziana e poi tocca a me.
Tiziana ebbe bisogno di un paio di minuti per godere e poi Mara la sostituì. Norma ebbe l'ordine di masturbarsi mentre leccava il sesso dell'amica ma di godere solo quando lei sarebbe stata vicina all'orgasmo.
Lo sconvolgimento delle donne era tale che anche Mara godette in poco tempo, e con lei, Norma.
Quando giunse il rilassamento, le due ragazze, seminude, ordinarono a Norma di rivestirsi e di mettersi in ginocchio davanti a loro. Mara appoggiò la gamba sinistra sullo sgabello e Tiziana la destra. Con le fiche aperte e direzionate verso la donna, si svuotarono le vesciche su faccia e petto, costringendola poi a tornare a casa con l'abito bagnato e semitrasparente.
Camminare in quelle condizioni in mezzo alla gente la sconvolse al punto da spingerla a masturbarsi non appena chiuse l'uscio di casa dietro di sé.
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