Domina vobiscum

di
genere
dominazione

L'uomo brizzolato consegnò i documenti alla receptionist, avvisandola che dì a poco sarebbe stato raggiunto dalla coppia che avrebbe condiviso con lui la camera all'ultimo piano del motel.
Si avviò con il borsone verso l'ascensore e raggiunse la camera. Dopo una decina di minuti, mentre stava svuotando ordinatamente il contenuto del bagaglio, un tocco leggero di nocche alla porta lo fece trasalire.
Davanti a lui c'era la giovane coppia che avrebbe condiviso con lui una situazione completa-mente nuova.
Francesca era accompagnata da Vincenzo, un suo coetaneo.
Appena entrati, tutti respirarono quella sottile aria di imbarazzo che aleggia in quelle situazioni dove non si è ancora raggiunto una sufficiente familiarità. Era la prima volta che i tre si erano incontrati e sapevano benissimo cosa sarebbe accaduto di lì a poco.
- Forza, spogliatevi. È inutile rimandare una cosa che sappiamo debba essere fatta. Più tempo passa, più l'indecisione sale.
Le parole, fredde e determinate, furono pronunciate mentre Francesca si accomodò sulla poltroncina posta a lato del letto, accavallando le gambe.
Christian sbottonò la camicia bianca con esasperante lentezza, mentre Vincenzo si affrettò a togliersi tutto, ansioso di essere oggetto di attenzioni da parte della ragazza e dell'uomo maturo.
La ragazza diede uno sguardo distratto al corpo atletico e liscio del giovane, mentre rimase più a lungo a studiare il fisico e le movenze dell'uomo che aveva l'età di suo padre.
Quando entrambi furono nudi, vide che Vincenzo era già eccitato, ma anche il membro più maturo era percorso da fremiti di eccitazione.
- Prendete in mano il cazzo dell'altro e menatevelo - ordinò senza molte cerimonie.
I due uomini ubbidirono. Vincenzo chiuse gli occhi, quando la mano di Christian avvolse il suo sesso, muovendosi lentamente su e giù.
Francesca si eccitò subito e lo dimostrò sfilando via gli slip da sotto la gonna e tirandone su il lembo fino all'altezza del sesso. Allargò le gambe e mostrò i movimenti sensuali delle dita che massaggiavano le labbra già luccicanti di umori.
Christian e la ragazza rimasero con gli occhi reciprocamente incollati sul viso, l’una a studiare cosa provasse l’uomo, dichiaratosi eterosessuale, e l’altro a cogliere la soddisfazione della donna nel suo atto di sottomissione.
Dopo qualche minuto, Francesca si spogliò completamente, mostrando i seni sodi e con i capezzoli ritti.
Christian sorrise con malcelata ammirazione per quella pelle giovane e fresca.
- Mmmhh, mi sto annoiando a vedervi così. Vincenzo, mettiti in ginocchio e fagli un pompino. Vi voglio di profilo così vedo quanto ingoierai di quel bel cazzone.
Al giovane non parve vero ricevere un ordine simile, mentre Christian si imbarazzò. Era la prima volta che un uomo si apprestava a entrare così in contatto con il suo corpo.
Vincenzo spostò delicatamente il prepuzio e scoprì il glande violaceo dell'uomo in piedi. Con molta perizia e passione iniziò a leccarlo e succhiarlo teneramente, come un bambino attaccato al biberon.
Stavolta Christian capitolò di fronte a tanta maestria, socchiudendo gli occhi, e anche Francesca aumentò il ritmo della sua masturbazione, respirando forte.
Infilò il medio dentro la vagina mentre con il pollice si trastullava il clitoride.
Si riempì beatamente gli occhi delle immagini offerte dalla lingua di Vincenzo che lambiva lo scroto di Christian per salire fino alla punta del membro e ingollarlo fino quasi a soffocare.
Non pensava che un ragazzo fosse così appassionato nel compiere una fellatio e renderla così eccitante e superba.
Ancora una volta, Francesca dimostrò una inattesa ingordigia nel vedere più situazioni scabrose con i due uomini come protagonisti.
- Mettetevi a 69 sul letto. Voglio Christian sotto e Vincenzo sopra, con il viso di Christian da questo lato del letto, così posso vedere mentre si ingozza con un bell'uccello giovane!
L'uomo rimase di stucco ancora una volta, eppure non avrebbe dovuto sorprendersi: quella ragazza aveva un repertorio di fantasie ed esperienze da fare invidia a una navigata quarantenne. Lei però aveva solo diciannove anni.
L'uomo si dispose come desiderato dalla giovane e rimase un po' perplesso quando si trovò il proprio fallo nella vorace bocca di Vincenzo e il suo membro turgido a pochi centimetri dalla sua faccia.
- Dai, su! - lo incitò la ragazza - basta tirar fuori la lingua e solleticarlo in punta. Poi si stringono le labbra attorno alla cappella e si ingoia il manico.
La volgarità con cui descriveva l'azione mise ancor più in imbarazzo l'uomo, ma che dimostrò la sua imperizia nell'affrontare questi marosi di sessualità a lui indigesta.
- Allora? Devo infilarti una mano dentro per farti decidere?
Christian sapeva che la minaccia non era reale, ma l'idea di essere punito per una cosa che sapeva di dover affrontare gli fece superare l'imbarazzo e si mise il cazzo di Vincenzo in bocca, succhiando con energia.
Il giovane gemette di piacere e avvertì l'uomo di stare più attento, altrimenti sarebbe venuto presto.
Christian non ebbe problemi a esaudire la richiesta: già avere un cazzo in bocca era stato un grande sforzo. Pensare di essere riempito di sperma estraneo gli faceva girare la testa.
Si lasciò annebbiare il cervello dalle sensazioni che Vincenzo gli elargiva ai genitali. Membro e testicoli erano oggetto di una venerazione senza pari.
Francesca ormai mulinava le dita a gran velocità ed era prossima all'orgasmo. Si fermò per concedersi lo spettacolo migliore.
- Adesso basta. Voglio venire assieme a voi due. Vincenzo: alzati e appoggia le mani sul muro. Tu, Christian, inculalo. Finché lo sfondi, prendigli in mano il cazzo e fagli una sega. Cerca di sborrare quando lui sta per godere.
Ancora una volta, il cinquantenne rimase sorpreso dal linguaggio colorito della giovane.
Non volle però correre rischi e quindi indossò un preservativo, incassando una smorfia di rimprovero da parte di Francesca.
Vincenzo si sistemò come richiesto da Francesca, gongolante per sentire dentro di sé il grosso membro di Christian.
Quest'ultimo ormai si rese conto di essersi assuefatto alla vicinanza di un corpo maschile e non ebbe difficoltà a sodomizzare l'amante.
Entrò senza curarsi di prestare attenzione, suscitando nel ragazzo l'impressione di essere riempito da un palo nodoso. Quando arrivò a toccare con il ventre le natiche lisce e sode di Vincenzo, Christian iniziò a martellarlo con energia e a muovere parimenti la mano attorno alla verga ritta e dura come legno.
Francesca ormai respirava solo con la bocca, stordita dalla carenza di ossigeno, bruciato dall'eccitazione. Inebetita dalla lussuria materializzata davanti ai suoi occhi, la ragazza si era infilata due dita nel sesso e si strapazzava i capezzoli.
I due uomini stavano mugolando in un crescendo lento, ma costante.
L'orgasmo si stava approssimando per il trio e Francesca si premunì di avvertire Vincenzo.
- Voglio vederti sborrare sulla scrivania, giovanotto! Spostatevi pian piano fino a mettervi in posizione.
Sempre rimanendo incollati, la coppia maschile si pose davanti alla ragazza e rivolti verso la scrivania. Christian riprese la sodomizzazione con una foga tale che in più di un'occasione il viso di Vincenzo si contrasse in una smorfia di dolore.
Francesca se ne accorse e iniziò a emettere suoni sempre più intensi fino a urlare il suo godimento quando il primo fiotto di sperma schizzò potente dal sesso del giovane per sparpagliarsi sul piano in legno.
Si estasiò nel vedere il resto del seme che sprizzava copioso e nell'udire le grida rauche dell'uomo che godeva nel retto del giovane.
Guardò la spossatezza impossessarsi di Vincenzo e il suo pene che lentamente si abbassava sul mobile, lasciando una piccola pozzanghera bianca sotto la punta.
Vide Christian che, tenendo il preservativo alla base, si sfilava dal corpo del giovane amante.
Poi, con la voce ammorbidita dall'orgasmo, disse al coetaneo:
- Non puoi lasciare il mobile in quelle condizioni. Pulisci tutto con la lingua.
Il ragazzo sorrise e la accontentò.
scritto il
2022-02-18
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