Luca ed Elisa 10° Capitolo

di
genere
incesti

Tornati dopo la cena e rientrati in appartamento, Luca spogliò la sorella e la fece sedere sul tavolo, completamente nuda, la baciò e contemporaneamente prendendo le gambe le sollevò fin quasi a toccare le spalle di lei.
Elisa indietreggiò con il busto un po’, rimanendo comunque seduta, ma Luca la riposizionò sull'orlo.
Luca: “Dove vuoi scappare bella troia. Sei mia e solo mia. Dove vuoi andare, ormai ti devi far sbattere solo da me.”
Aveva il buco della figa e del culo in visione.
Elisa: “Hai il piatto migliore a disposizione fratello e, non ti lamenterai della tua sorellina.”
Luca: “Sei la mia sorellina ora? Non sei più vecchia di me?”
Elisa: “Ti sembra così vecchia la mia gattina? È sono un po’ sciupata, ma non si aspettava nessuna che sarebbe stata aperta dal tuo palo.”
Luca,si inginocchiò su una gamba sola, e cominciò a baciare la sua gattina.
La baciava e la leccava.
Con la lingua cercava di entrare.
Elisa: "Mi fai morire così."
Luca proseguì per molto tempo, la sorella ansimava sempre più intensamente, ed alcune gocce cadevano per terra.
Elisa: “Dai se devi sbattermi fallo, sono la tua preda e tu il mio carnefice.”
Poi Luca si alzò, davanti a lei, ed aiutandosi con una mano puntò la sua cappella sulla vagina e cominciò a spingere, molto lentamente.
Elisa aveva voglia di sdraiarsi, più il pene di Luca la penetrava, ma era troppo divertente vederlo scomparire dentro di lei.
Con la mano destra prese il pene del fratello e lo sentì entrare in lei.
Luca fu lento e gentile, così Elisa percepi perfettamente tutta la conformazione del pene.
Elisa lo guardava negli occhi senza proferire parola, voleva capire e vedere lo sguardo di lui mentre la possedeva.
Sentiva scorrere il pene dentro di lei.
Elisa: “Ahh ahhh mi fai morire continua così. Cazzo sento il cazzo di mio fratello quanto è forte e duro.”
Luca la aiutava a stare seduta, con le gambe piegate in su.
Molto lentamente, molto lentamente la sbatteva.
Quando fu tutto dentro Elisa si lamentò, cominciò a dire di no, no tutto dentro, ma lui non la ascoltò e la baciò.
La baciò molto appassionatamente, fermo immobile piantato dentro mentre lei si lamentava e lo sberlava sulla schiena per fargli capire di diminuire la presa, ma niente.
Lui sentiva la calda vagina contrarsi e rilassarsi, perché cercava di riprendere la forma originaria ma aveva un grosso cazzo dentro. che glielo impediva.
Sentiva l’entrata dell’utero.
La contrazione delle pareti della vagina era un buon segno, voleva dire che non aver osato troppa violenza, significava che la sorella non era stata sfondata dal suo arnese.
Rimase li in quella posizione finchè non si svuotò dentro alla sua donna.
Elisa fece un sospiro profondo quando si senti riempita, cercò di indietreggiare ma non serviva.
Poi Luca la prese e la sollevò dal tavolo, la mantenne in braccio ferma in questa posizione, e cominciò a sbattersela così.
Lei continuò a lamentarsi dal piacere, ma dalla troppa forza che metteva il fratello.
Luca non ascoltandola le cominciò a succhiarle il collo.
A far impazzire Luca erano anche le tette spremute contro il suo torace.
Luca la riposizionò sul tavolo, le estrasse l'arnese da dentro, la fece distendere di lato velocemente e le infilò in bocca il pene dove si svuotò nuovamente.
Elisa capì perfettamente quando Luca stava per venire, perché percepiva le contrazioni del pene prima dell'eiaculazione e così per far divertire ancora di più il suo maschio, stringeva bene il pene tra le labbra in modo da far capire che poteva continuare e che la presa era salda.
Poi si chinò e la baciò in bocca dicendogli: "Sei la migliore delle Troie."
Elisa: "Sono la tua Troia amore mio, non andare da nessuna."
Elisa si posizionò distesa sul tavolo supina, con le gambe piegate e allargate.
Elisa: "Voglio essere il tuo piatto prediletto, devi mangiare solo me."
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2025-02-03
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