Sedotta da un prete

di
genere
confessioni

Questa storia inizia quando mia cugina Stefania insieme al suo fidanzato storico decidono di sposarsi.
Io mi chiamo Giulia e all'epoca avevo 24 anni.
Io e Stefania eravamo molto legati, tanto che appena prese la decisione mi chiese subito di fare da damigella d'onore.
Essendo molto all'antica volevano sposarsi in chiesa e quando iniziarono il percorso di preparazione mi chiese di accompagnarla ogni volta che non poteva andare col marito oppure era richiesti che andasse da sola.
Così arrivò il primo giorno in cui incontrai Aldo. Era il prete della piccola parrocchia del quartiere dove viveva mia cugina. Lui era il classico prete ultra cinquantenne, gorge più vicino ai 60. Niente di speciale, era stempiato e con la pancia, alto come me quando non indosso i tacchi (1.70 circa).
Quel primo giorno ci presentammo nel suo ufficio e lo vidi intento a leggere delle scartoffie... nemmeno sapevo che un prete avesse della burocrazia da smaltire.
Quando ci presentammo, mi strinse la mano con decisione e mi guardò in un modo che non saprei spiegare, diciamo che il sesto senso di donna mi si era acceso. Mi fissava dritto negli occhi con uno sguardo che mi aveva messo un po soggezione.
Durante quell'ora di chiacchierata dove lui spiegava a Stefania il percorso e che materiale avrebbe dovuto leggere per preparare al meglio spiritualmente il matrimonio, mi guardava spesso... troppo spesso.
Sempre dritto negli occhi e quando io distoglievo lo sguardo mi sembrava di vedere un cenno di sorriso. Non so ma ricordo bene che mi sentivo in inpabarazzo e per niente a mio agio.
C'era qualcosa in lui che non mi convinceva.
Quando finiamo di parlare, lui di nuovo porse la mano ma stavolta la stretta non era forte come prima ma più delicata, e mi sorrise.
Quella stessa sera, appena fui sul letto, ripensaci a quanto successo col prete ed ero molto turbata. Soprattutto perché mi sentivo molto in soggezione: era più grande di me, mi fissava in modo strano e soprattutto era un prete.
Dopo un paio di settimane di nuovo era necessario che io accompagnarsi mia cugina da Don Aldo.
Quel giorno avevo indossato una gonna neanche troppo corta, però esaltava molto bene le mie forme dato che era stretta. Quando entrammo nella suo ufficio, e mi vide mi sembrò che la vista delle mie gambe lo avesse innervosito.
Durante tutto l'incontro ogni scusa era buona per alzarsi e passarci del materiale ma notai che il suo sguardo spesso puntava verso le mie gambe accavallate.
La cosa mi turbò parecchio, e iniziava a non essermi più così indifferente questi suoi sguardi furtivi.
Quando ci salutammo mi prese una mano con entrambi le mani, e mentre mi augurava una buona serata, con le dita mi aveva accarezzata. Ne sono certa... non era una mia paranoia o immaginazione.
Quella sera ci misi parecchio per trovare il sonno, ero strana come mai mi era successo in vita mia. Ricordo anche che feci un sogno a sfondo erotico, ho solo qualche flash di un uomo anziano che mi prendeva contro un muro. Inutile dire che la mattina mi svegliai molto bagnata e soprattutto con una forte eccitazione.
Il terzo incontro per evitare malintesi mi vesti molto casta, volevo chiudere questa storia e concentrarmi sul matrimonio di mia cugina, ma ci pensò Aldo a distruggere i miei piani.
Si alzò in piedi e ci disse che entrambi dovevamo confessarci prima del grande evento: Stefania ovviamente perché era la sposa, ed io perché come damigella d'onore dovevo essere pura da ogni peccato per sostenerla in questo momento così importante. Almeno così mi disse, la cosa che mi fece sudare freddo fu che quando mi disse di presentarmi al confessionale mi mise una mano sulla spalla, e così senti le sua mani accarezzarmi vicino al collo. Ero imbarazzata, ma ero imbarazzata perché la cosa mi aveva elettrizzato.
Ricordo che ci diede appuntamento alla settimana successiva direttamente al confessionale in chiesa dopo la messa delle 12.
La sera arrivai a casa che ero molto su di giri. Ero single e non ho mai voluto un scopamico perché lo ritenevo una cosa vomitevole, ma vi giuro quella sera quanto avrei voluto un uomo con me... non importava chi, bastava solo che mi aiutasse a farmi a passare quella fame di sesso che Aldo mi stava facendo salire.
Non ho mai amato neanche la masturbazione, non fraintendete mi è capitato di sfogarmi, ma quella sera mi sono letteralmente ammazzata. Mai successo, la cosa che mi preoccupava è che cercavo di pensare a tutti i bei ragazzi ch3 ci provavano con me o che avevo incontrato in quei giorni, ma solo quando iniziai a pensare a Don Aldo l'orgasmo mi devastava.
Arrivò la domenica ed io e Stefania ci presentazione alle 12 in chiesa. Io cercai di essere sobria anche se devo ammettere avevao una gran voglia di vestirmi sexy. Ma non potevo fu più forte della mia voglia. Così mi misi una camicia bianca che mostrava il reggiseno nero sotto ed un paio di jeans attilati con scarpe da ginnastica bianche.
Così iniziammo. La prima fu Stefania, entrò nel confessionale. Credo sarà durato 10 minuti e poi la vidi uscire. Dall'altra parte del confessionale dalla sua piccola porticina uscì anche il prete che mi fece cenno di accomodarmi, mentre mia cugina si era inginocchiata a fare alcune preghiere vicino all'altare.
Ero nervosa. Appena entrai mi inginocchiai ed rimasi in attesa di sue indicazioni. All'inizio sembrava tutto nella norma, parlammo di peccati recenti del mio rapporto con la mia famiglia ecc. Ma poi la mia tranquillità fu spezzata da una domanda secca e chiara: hai avuto rapporti sessuali ultimamente? Col tuo fidanzata o con u amico?
Io ero pietrificata, non sapevo che rispondere. Mi uscì un flebile "non ho fidanzato". E lui subito replicò "e con qualche amico?"
Mai stata così in imbarazzo. Dissi semplicemente di no perché non mi piace avere questo tipo di rapporti. Lui mi sorprese quando disse "peccato, giovane e bella come sei dovresti lasciarti andare. Il signore non giudica questo tipo di comportamento se tutti e due le parti sono consapevoli che si tratta solo di sesso"
Rimasi stupita dalla risposta, non capivo perché mi diceva queste cose. Ma il mio stupore superò ogni limite quando mi fece la domanda successiva: "parlami del tuo ultimo rapporto sessuale"
Divenni rossa. Ero senza parole ma cercai di dimostrarmi serena. Così dissi che fu con il mio ultimo fidanzato a casa sua. Ma lui continuava cob le domande, mi disse che voleva sapere dove era successo e cone ero vestita. Quando mi fece queste domande la sua voce cambiò e divenne più profonda e ne ero certa, si stava eccitando.
Ero imbarazzata non sapevo come uscirne, ma le sue domande senza darmi possibilità di riflettere troppo mi stavano destabilizzando e senza rendermi conti stavo rispondendo a tutto.
"Avevo un vestito bianco, si esatto quel giorno indossai i tacchi. Lo smalto lo avevo messo sia sui piedi e mani di color bianco.. cosa lui fece per prima? Mi baciava e mi buttava sul divano. Mi accarezzava e mi toccava sotto il vestito..."
Davo dettagli spezzati, non erano un vero racconto ma un semplice botta e risposta. Lui domandava ed io rispondevo. Sentivo che la sua voce si faceva sempre più profonda, mentre mi continuava a chiedere sempre più dettagli. Voleva sapere che mutandine avevo, come me lo aveva tolti. Sentivo un rumore costante provenire dalla suo lato, come un qualcosa che strusciava costantemente della stoffa. Cazzo... si stava masturbando. Mi chiedeva se prima di iniziare lo avevo preso in bocca, se ero stato sopra o sotto. Mi ritrovai anche ad inventare perché ovviamente non mi potevo ricordare tutto, ma la cosa iniziò a eccitarmi da impazzire.
Lui ansimava e dal rumore della stoffa aveva anche accelerato il movimento. Io avevo iniziato a raccontare tutto senza più aspettare domande, sussurravo quanto mi piaceva sentirlo dentro, scorrere avanti e indietro, sentirmi aperta e posseduta. Lui aveva smesso di parlare, e stava solo mugolando. Iniziai a fare la voce sempre più sexy e da gattina, non riuscivo più a riconoscermi. So solo che volevo sentirlo venire. Anche solo la voce.
Mentre parlavo ad un certo punto senti che si agitava e poi ad un certo punto un lamento strozzato "ah ah aaaaaaah aaaaaaah aaaaah" io dissi solo "si si si".
Ero tesa come la corda di un violino.
Poi il silenzio. Dopo interminabili secondi mi disse solo "ci vediamo in chiesa".
Usci dal confessionale. Ero sconvolta ed eccitata da morire. Ero talmente sensibile che quando Stefania mi toccò un braccio per dirmi se andava tutto bene, una scossa elettrica mi attraversò il corpo. Ero ipersensibilità. Quel maledetto mi aveva lasciata in uno stato mai provato in vita mia.
Quella sera mi toccai tutta la notte. Lo volevo, mai un uomo mi era entrato così in testa. Una donna lo sa se riesci ad entrare nella sua testa, sei ormai entrato anche dentro.
Mancavano due settimane al matrimonio, e l'attesa fu terribile. Ero a mille, ogni giorno pensavo adesso vado da lui, mi inventò una scusa e vado a trovarlo. Ma quel poco di dignità e orgoglio che mi era rimasto me lo impedì. In fondo ero giovane ero bella, non era assolutamente ammissibile che fossi io a correre dietro di lui. Volevo fare sesso con lui, ma almeno con un minimo di corteggiamento, il sufficiente per mettere a posto la mia dignità.
Aspetti le due settimane.
Quando arrivò il fatidico giorno ero elettrizzata. Mi preparai con molta cura, ogni parte del mio corpo era liscia e lucente. Mi depilai le parti intima con un'attenzione mai avuta prima. Mi stupì nel mettere anche una goccia di profumo... ero proprio fuori di me.
Mimesi il mio vestito. Era nero lungo fino alle caviglie ma con uno spacco sulla gamba sinistra da infarto. Il tacco da 10 cm esaltava le forme delle mie splendide gambe. Il vestito fasciata e metteva in mostra il mio sedere sodo e ben alto. Una scollatura non esagerata ma sufficiente ad attivare l'attenzione di ogni uomo, merito di matre natura e della quarta che mi aveva regalato.
Mi sentivo bella ed attraente ed avevo in testa una sola cosa: lui.
Quando iniziò pa cerimonia, ovviamente entrai per prima insieme al testimone dello sposo, che stava sbavando letteralmente per me. Un pò mi dispiaceva, perché era un ragazzo molto carino e soprattutto per bene, ma quel giorno avevo altro in testa. Quando iniziai la camminata verso l'altare notai subito che Don Aldo mi stava guardando e si godeva la mia sfilata. I suoi occhi sembravano dirmi.. dopo ti faccio vedere io.
Io ero nervosa, perché mi fermai accanto al sacerdote,e lui ne salutarci subito mi accarezzò la schiena per un istante. Io sorrisi ma non risuci a guardarlo negli occhi.
Mi sentivo una scolaretta di fronte alla sua cotta. Mi sentivo stupida ed eccitata.
La cerimonia prosegui senza particolari eventi. Quando finalmente finì iniziarono il festeggiamenti. Tutti intorno agli sposi per le congratulazioni e le foto di rito. Io fui travolta dalla folla, finché non sentì un mano che mi prese una braccio. Mi girai e vidi che era Don Aldo. Senza dire una parola approfittando della distrazione generale mi fece cenno di seguirlo, e senza aspettare risposta andò verso una piccola porta dietro l'altare.
Ero combattuta, mi guardai intorno per capire se qualcosa avesse notato il suo gesto. Appena capi che era tutti troppo presi dagli sposi, dissi a mia madre che dovevo andare in bagno e che sarei tornato il prima possibile.
Poi con il cuori in gola andai verso quella piccola porta.
Il frastuono delle persone fu improvvisamente sostituito da un silenzio tombale. Solo il rumore dei miei tacchi spezzava questo silenzio. Ero disorientata il corridoio mi sembrava lungo e trovai solo porte chiuse. Poi in fondo vidi una porta aperta. Il mio cuore iniziò di nuovo a battere all'impazzata. Era finalmente arrivato il momento della verità. Sapevo che se entravo in quella stanza non potevo più tirarmi indietro. E sapevo cosa sarebbe successo.
Piano piano mi avvicinai alla porta, ero pronta a trovarmelo in piedi, e magari mi baciava lentamente mentre mi spogliava. Ma quello che trovai appena varcai la soglia mi lasciò letteralmente a bocca aperta.
Lui era seduto su un divanetto a due posti di fronte alla porta completamente nudo. Ed il suo sorriso mostrava l'orgoglio verso la sua erezione potente e così maschia. Non avevo mai visto un arnese così grande e così pulsante con tutte quelle vene grosse, ed una punta così ampia e rosea. Lui mi disse di entrare e chiudere a chiave. Ubbidii senza pensarci due volte. Dopo aver chiuso a chiave mi voltai di nuovo verso di lui e lo vidi che se lo accarezzava. Mi facevo cenno di avvicinarmi, che non mi avrebbe fatti male.
Quei 7 passi per andare da lui mi sono sembrati i passi lunghi della mia vita, mille pensieri mi balenavano in testa. Mi stavo chiedendo cosa diavolo stavo per fare, ma come un flauto magico ero ipnotizzato e lo volevo ad ogni costo.
Ero a pochi centimetri da lui in piedi.
"Quanto sei sexy... mi divertirò con te".
"Prima di iniziare voglio la tua bocca"
Feci cenno di si con la testa. Mi mi misi in ginocchio davanti a lui fra le sue gambe. Quando iniziai a toccare le sue cosce pelose iniziai a sentire le farfalle nello stomaco. Poi ci guardammo negli occhi, e mentre lo cevk impugnai questo bastone di carne e senza staccare gli occhi da suoi, tutto d'un colpo lo presi in bocca, almeno quello che sono riuscito a far entrare. Lui fece un sospiro. Iniziai a pompare con gusto. Sentire come mi pulsava sulla lingua mi mandava su di giri. Con una passione che non sapevo di avere chiudevo in una morsa letale il suo arnese fra le mie labbra e la lingua e lo facevk scorrere dentro e fuori. Sospirata sempre più forte ed io acceleravo, lo sentivo sempre più gonfio ero pronta a bere tutto, stavo impazzendo perché lo volevo sentire mentre veniva. Poi lui disse "ti prego basta fermati ti voglio venire dentro... sbrigati..." Mi staccai di corsa, mi alzai e salii sopra di lui. Lui mi toccava le cosce mentre io disperatamente mi spostava di lato il perizoma che avevo indossato e poi me lo puntai. Di colpo scesi e me lo piantai dentro. Sembrava non finire pou la penetrazione. Me lo sentivo fino allo stomaco. Un urlo mi scappò dalla bocca, non ero riuscita a trattenermi. Lui mi libero i seni, e se ne ficco uno in bocca. Mentre con le mani mi toccava senza sosta le cosce. Iniziai a saltare come impazzita, era fuori di me e senza controllo, urlavo e godevo... per la prima volta in vita mia stavo scopando senza pensieri, cob l'unico scopo quello di godere e di far godere questo vecchio. Cercavk di spingere più forte che potevo, sentire lo scorrere del suo membro che mi devastava l'anima mi dava una sensazione indescrivile. E così senza preavviso arrivò il orgasmo. Fu un uragano che aspettavo tempo. Iniziai a saltare come impossessata mentre strillare il suo nome "Aldo, Aldo Aldo Aldo, o dioooooooooooo". Era cone se fino a quel momento non sapessi cosa significava godere. E la cosa assurda fu che il piacere aumentò ancora di più appena senti lui staccarsi dalla mia terra e urlare con me, mentre sentivo un liquido caldo dentro che mi riempiva come fosse un idrante. Preso dalladrebalina mi afferrò per le cosce e mi sollevò dal divano mi diede due spinte in aria facendo letteralmente volare, per poi buttarmi sul tappeto per terra e stando sopra di me, diede altri colpi forti e violenti mentre continuava a schizzare il suo piacere dentro di me. I colpi furono così potenti che fui travolta da un secondo orgasmo. Mai mi ero successo. Fu diverso dal primo perché fu lungo interminabile, sembra infinito e mi stava dando delle scosse che mi avevano fatto venire la pelle d'oca. Finalmente iniziò a calmarsi. Io ero a pezzi e stavo sulle nuvole.
Fu una scopata selvaggia, voluta e anche tanto desiderata. Forse per questo fu così intensa.
Appena ci riprendermi mi ricomposi ma prima di andarmene mi diede un bacio con la lingua che mi sciolse. Vi giuro avrei ricominciato molto volentieri. Ma lui mi fece riprendere il controllo facendo mi notato che sono stata via troppo tempo. Così ci scambiammo i numeri di telefono e ci mettemmo d'accordo per vederci 2 giorni dopo.
E così andai via. Fortunatamente nessuno si accorse della durata della mia assenza.
Questa fu la storia di come mi ebbi il primo scopamico della mia vita. Allora avevo 24 anni. Oggi ne ho 28 e ancora adesso 2 volte a settimana, nonostante sia fidanzata, vado da lui a liberare il mio lato più selvaggio e perverso.
scritto il
2025-02-23
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