Una storia vera: spettacolo inatteso sul bus

di
genere
voyeur

Sono un porco, lo ammetto. Ma non è stato sempre così. C'era un tempo in cui ero solo un ragazzino timido e direi anche poco sveglio, che sognava la ragazza perfetta dei film d'amore. L'innocenza dominava i miei pensieri. Ma la vita è le mie esperienze mi hanno letteralmente trasformato. Non saprei dire quando successe questo cambiamento, e non credo che tutto sia stato influenzato da un solo episodio, ma di certo so che l'evento a cui ho assistito tanti anni fa sul bus ha segnato per sempre il mio modo di vedere il mondo, e le donne.
Ricordo che era un giorno come tanti, quasi anonimo che pensi sarà l'ennesima giornata che finirà nel dimenticatoio. E come avveniva tutte le volte, dopo la scuola dovevo prendere il bus per ritornare a casa. Ovviamente c'era una folla impressionante alla fermata, ed ogni volta c'era da lottare per riuscire a ritagliarsi uno spazio adeguato per sopravvivere al viaggio.
Quel giorno c'era anche lei, Aurora (nome di fantasia), da considerare probabilmente una delle ragazze più belle della scuola se non addirittura la più bella. Lei aveva 18 anni faceva il quinto anno ed era più grande di me. Io come ogni volta la guardavo estasiato. Biondissima, come sempre con i capelli lunghissimi e lisci raccolti a coda di cavallo, ad esaltare anche la splendida brillantezza del suo collo, un viso angelico da principessa disney, che ti fa sognare e venire voglia di sposarla subito. Tutto esaltato da un corpo da copertina, merito di anni di pallavolo, quindi potete immaginare che era anche alta, forse 1.77 o gu di lì. Io la sognavo, quando mi passava vicino mi sentivo un nano da giardino e arrossivo. Pensavo che con una così non potevo avere speranza. Nessuno poteva averla. So che molti ragazzi, anche quelli più fighi la corteggiavano, ma lei era ferrea. Era fidanzata con un ragazzo che doveva aver vinto alla lotteria. Lei era seria, intelligente (andava benissimo a scuola), come vi scrivevo prima, un sogno per tutti. E con questi pensieri, come ogni pomeriggio la guardavo sognando ad occhi aperti.
Un particolare non da poco era il suo abbigliamento: quel giorno indossava delle scarpe da ginnastica bianchissime (come cavolo faceva non lo so) e una gonna a pieghe svolazzante che arrivava a metà coscia. E sopra una tshirt semplice con una leggerissima scollatura. Da vera scolaretta. Era da infarto, come sempre...
Fui svegliato dai miei pensieri quando senti la forte frenata del bus e la calca che si avvicinava dalle porte. Io fui fortunato stavolta, perché capitai dalla parte di Aurora, almeno avrei avuto qualcosa da ammirare durante il viaggio.
Appena le porte si aprirono entrammo tutti a spintoni e parolacce,incazzature delle persone che erano già dentro e di quelle che provavano ad entrare. Io non so come sia successo, ma fra spinte, spallate varie mi ritrovai contro la parete posteriore del bus, e accanto a me c'era anche Aurora divisa dalle sue amiche trascinate via dalla folla. Ero contento, mi era capitato altre volte di viaggiare accanto a lei, ed ogni volta come anche questa volta il suo profumo inebriava le mie narici.
Quando l'autobus ripartì, iniziai ad esplorare la mia zona meglio. E nel girarmi di qua e di là notai un signore di mezza età poco più in là che notando Aurora iniziò a fissarla. Era vestito in modo trasandato, aveva una maglietta bianca che nascondeva molto male la sua pancia prominente e una tuta blu con scarpe da ginnastica. La fissava. Senza perderla neanche per un istante. Lei ogni tanto incrociata il suo sguardo per poi improvvisamente guardare altrove. Lui era imperterrito. Poi con una mossa allungò il collo, era evidente che voleva ammirare meglio il suo corpo, e così fece una vera e proprio radiografia, mettendo sempre più in imbarazzo Aurora. Nessuno sembrava notare questo signore tranne me ed ovviamente anche lei.
Io pensavo che era inutile, lei rifiuta le avances di ragazzi sportivi, e ben messi... "non hai speranze amico!" E mentre lo pensavo un leggero sorriso mi scappò. Lui però non la mollava. Quando arrivammo alla prima fermata, ci fu una ressa fra chi scendeva e saliva, era difficile non venire strattonati. Appena le porte si richiusero, ognuno cercava il suo spazio, ed in tutto questo movimento notai che il nostro amico aveva guadagnato terreno, avvicinandosi a noi. Ormai mancava al massimo un altro muro composto da due persone e poi questo signore sarebbe stato davanti a noi. Lui ora poteva osservarla meglio, e sembrava molto 'emozionato' nel vedere la gonna che indossava e che splendide gambe aveva. Forse da lontano non era riuscito a notare questo dettaglio, ma ora aveva uno sguardo veramente da animale affamato.
Lei per il nervosismo (credevo), iniziava a giocare con i capelli guardando fuori, ma ogni tanto cercava di capire cosa faceva questo individuo. La cosa ridicola è che non sembrava curare la mia presenza accanto ad Aurora, quindi non si era accorto che io stavo notando tutto.
Lui era concentrato su altro. La cosa non so perché iniziò ad eccitare anche me.
Sapevo però che sarebbe finita male per il signore, figurati se Aurora non lo prende a schiaffi se si avvicina.
Quando arrivammo alla seconda fermata, ci fu un'altra ressa. E come un'anguilla il nostro amico si avvicinò ancora. Stava in piedi che si teneva su un palo guardando lei. C'era solo una signora a separarli. Lei continuava a giocare nervosamente con i suoi capelli biondi, ma la cosa che mi sorprese che non si era spostata. Poteva farlo, in fondo questo vecchio è palesemente un maniaco, ma lei era lì ferma in attesa... di cosa non so. Ma non potevo accettare che fosse in attesa del suo predatore. Non lei... la mia principessa della disney.
Lui guardava insistentemente il suo seno, e poi abbassava lo sguardo ad ammirare quelle gambe così sode e lucenti. Lei era sempre più nervosa, sentivo il suo respiro farsi sempre più affannato.
Io nom sapevo cosa fare, volevo scendere perché mi sentivo un terzo incomodo, ma volevo sapere cosa sarebbe successo. Poi arrivò la terza fermata quella della verità. Dove sicuramente lui avrebbe provato a mettersi davanti ad Aurora. Ero emozionato, ed anch'io questa volta lottare come questo signore, per non perdere il primo posto ad uno spettacolo inatteso. I flussi di salita e discesa delle persone diedero a lui l'occasione di sgusciare e smarcare la vecchietta e così la sua preda era stata raggiunta.
Aurora era appoggiata alla parete posteriore con a fianco il finestrino e si teneva con la mano destra ad una sbarra. Lui era davanti che si teneva ad una barra posteriore su cui era poggiata lei, e lì teneva un giacchetto (sicuramente tattico), coprendo così la visuale dell'altra mano libera che invece era ferma a pochi centimetri da Aurora.
Non riuscivo più a vedere nulla, così senza pensarci due volte mi misi su dritto, ed allungai il collo più che potevo. Cercai di nascondere questo mio gesto facendo finta di sistemare il mio zaino prendendolo in braccio. Ora finalmente potevo vedere tutto. Vedevo che la mano del vecchio la teneva ancora aderente a sé, ma il modo in cui muoveva le sue dita evidenziava la sua agitazione e desiderio. Aurora era in piedi che fissava fuori ma ogni tanto lanciava qualche sguardo in bass verso la sua mano, era agitata forse paura, forse eccitazione, so solo che non si spostava. Lui iniziò a guardarsi intorno, e mi fissò per alcuni secondi che mi sembrarono interminabili, mi misi paura ed usai tutte le mie forze per sembrare estraneo e sovraprensiero. Forse dopo essersi assicurato se mi fossi accorto di qualcosa, ricominciò a guardare la mia Aurora. Lei giocava affannosamente con i capelli, ma poi inizio a mordere un labbro... cazzo era eccitata. Non potevo crederci.e non poteva crederci nemmeno il signore che rincuorato da questo gesto, iniziò le sue manovre. Si avvicinò paurosamente a lei, e di scattò lei si bloccò. Poi vidi con la coda dell'occhio che stava allungando la mano. Afferrò con due dita l'orlo della sua gonna. Lei era come paralizzata con gli occhi socchiusi. Aspettava. E lui non si fece attendere troppo. Con le due dita con cui teneva l'orlo, le allungò e le appoggiò sulla splendida coscia di Aurora. Lei come presa da una scossa spalancò gli occhi e fece un lungo sospiro. Anche lui sembrava in trance... si godeva con quelle due dita la pelle vellutata della sua gamba. Le muoveva lentamente a fare un cerchio. Io ero così invidioso ma anche eccitato. Vidi che poi le dita divennero tre, poi quattro, e alla fine posò tutta la sua mano aperta sulla sua coscia, all'altezza dellorlo della gonna. La toccava lentamente, e la tuta mostrava bene la sia erezione. Lei sollevò leggermente la gamba aumentando così la pressione della sua mano. A questo punto il vecchio fu invitato a nozze. A mano aperta passò al suo interno coscia ed iniziò a salire. Sempre gustandosi la delicatezza della giovane pelle, potevo vedere bene come la sua mano si trovasse completamente sotto la sua gonna, e cone la gonna posando sul suo polso, sollevava sempre di più il soffice indumento. Lei stringeva forte le sbarre del bus e si mordeva le labbra con gli occhi completamente chiusi. Lui muoveva la mano sicuramente per godersi la sua gamba, ma quando lei spalancano gli occhi tirò la testa all'indietro capì che ora era giunto in paradiso. Lui la guardava fisso cone imbambolato e si godeva con la mano la su intimità mentre con gli occhi si estasiava nel vedere un viso così angelico godere grazie a lui. Vedevo un movimento ritmico del suo polso, mentre lei sollevava ed inpuntava una gamba seguendo il suo movimento. Poi improvvisamente lei si mise una mano in bocca ed iniziò a mordere disperatamente il palmo. L'ultima accelerazione della mano la fece sciogliere come neve al sole, tanto che scivolò verso il basso sollevamento involontariamente tutta la sua gonna e questo mi fece vedere la mano del signore che premeva contro la sua fessura da sopra le mutandine bianche... era il mio idolo. Aveva messo le mano in posto che io solo sognavo. Le sue mutandine era zuppe, ed avevo un alone frontale segno dell'organo appena raggiunto. Appena Aurora si ricompose, il vecchio tirò fuori la mano e lei ricompose la gonna, ma ormai lei era partita. Infatti era talmente infoiata che senza nemmeno preoccuparsi di chi c'era intorno (io) abbassò lo sguardo e con le due mano iniziò a toccare con forza il cazzo eretto di lui da sopra la tuta. Lo faceva con violenza e tabto desiderio. Tanto da far quasi scappare un urlo di dolore misto piacere al misterioso signore. Lui poi la fermò le blocco le mani e le sussurrò un semplice e veloce "non qui, seguimi".
Come d'incanto arrivò proprio una fermata e scesero frettolosamente insieme ad altre persone. Non so il perché ma non volevo sapere dove e cosa avrebbero fatto, la cosa mi stava piacendo e non potevo perdermi niente. Non credevo che avrei mai visto Aurora avere un orgasmo.
Scesi anch'io e tenendomi a debita distanza lì seguivo. Li vedevo camminare a poca distanza uno dall'altro. Erano veloci, avevano fretta o forse sarebbe meglio dire voglia. Entrarono rapidamente in parco. Quando arrivai anch'io lì, erano stati così veloci che li avevo persi do vista. Ero incavolato. Non sapevo dove andare... volevo trovarli. Poi mi accorsi che poco più là c'era un piccolo casolare abbandonato tutto recintato per impedire di entrare le persone. Mi avvicinai in correndo ma facendo attenzione a non farmi notare troppo. Posai lo zaino in un angolino e girando intorno alla casa furtivamente mi accorsi che c'era una porta con catena, ma che in realtà quella catena non bloccava nulla. Così lentamente apri il cancelletto ed entrai. Avevo il cuore in gola, speravo di trovarli. Cercavo di capire se erano dentro finché non senti un uomo parlare.
"Si si così, sapevo che eri brava"
Non riuscivo a capire da dove venisse, così senza pensarci due volte scavalcsi una finestra rotta ed entrai. Era una casa abbandonata e c'erano ancora mobili che cadevano a pezzi. Camminavo lentamente verso la porta della stanza in cui ero e sentivo sempre più forte la voce del signore.
"Ingoialo tutto, cazzo che bocca che hai"
Non potevo credere alle mie orecchie. Aurora stava facendo un pompino al vecchio. Dovevo assolutamente vedere. Il mio cazzo era così duro che volevo segarmi. Uscì dalla stanza e mi trovai in un corridoio buoi, e mi diresse verso una porta rotta in fondo. Sentivo sempre più forti i suoi lamenti di godimento. Ma iniziavo a sentire anche rumori di risucchio.. era lei. Mi sbrigai. Giunto davanti alla porta mi inginocchiai e a gattoni mi avvicinai alla serratura. Ero fortunato. Non c'era nessuna serratura ma un buco grande cone un pugno. Comunque vero ninja mi lanciai e alzai la testa cercando lentamente. Mi si presentò uno spettacolo meraviglioso. Vedevo il vecchio in piedi con la tuta e boxer a terra all'altezza delle caviglie, le sue mani erano posate sulla di Aurora a guidare la velocità delle pompate. Vedevo il suo cazzo uscire e scomparire dalla sua bocca e lei in ginocchio su un qualcosa che sembrava un asciugamano.
"Sei la più figa che me l'abbia mai succhiato"
Lei mugolava sempre più forte, si gustava con lussuria il suo membro, lo mangiava e succhiava con passione. Stava godendo anche lei ma con la bocca. Lui iniziò a spingere anche con il bacino, si stava letteralmente scopando la faccia.
Lamenti animaleschi e urla di godimento stavano annunciando che ormai non riusciva più a resistere.... e proprio quando sembrava fatta Aurora si fermò di colpo. Il signore er incredulo e aveva lo sguardo di dissenzo. Stava per venire nella sua bocca e lei sul più bello aveva fermato tutto. Vedevo Aurora che si alzava in piedi e lo guardava, il suo viso non era più solo angelico ma direi quasi diabolico. Io nel vedere tutto questo non riuscì più a trattenermi e iniziai a slacciarmi I pantaloni per prendere in mano il mio cazzo che urlava vendetta. Lei era in piedi davanti a lui. E senza dire una parola, iniziò ad alzarsi la gonna... mio dio che spettacolo. Il suo corpo era perfetto... come invidiavo quel vecchio. Sollevata la gonna afferrò il bordo dell'elastico e tirò giù le mutande. Vedevo cadere la stoffa lungo le sue gambe. Lui non riuscì a resistere e prese in mano il suo attrezzo, lo impugnò ed iniziò una lenta masturbazione. Caduto il sottile indumento Aurora sollevò prima una gamba e poi l'altra è si tolse del tutte le mutande. Poi fece due passi indietro, e si sedette su un qualcosa che sembrava un materasso un po trasandato. Si sdraio e divaricate le gambe fece capire a lui cosa desiderava. Vidi per la prima volta l'intimità di una donna e mai avrei pensato che avrei visto quella di Aurora, sarebbe stata la giornata perfetta se fossi stato io lì con lei... ma mi accontentavo di questa piccola conquista.
Il signore non si fece pregare.e iniziò a posizionarsi sopra di lei fra le cosce. La gonna era tutta sollevata, e lui iniziava a puntare verso la metà aiutandosi con una mano. Quando lui posò il suo cazzo pulsante fra le sue labbra gonfie di desiderio lei prese l'uomo per i fianchi e lo attirò verso di sé portandolo alla piena penetrazione. Entrambi guardardandosi negli occhi si lasciarono scappare un semplice ma eccitante "aaah aaah ahhh".. lui cominciò a pompare con forza, vedevo che era lento ma deciso in ogni penetrazione. Lei lo afferrava e ogni volta che usciva lo attirava per farlo entrare di nuovo dentro. I lamenti di Aurora si trasformarono in un urla di piacere.
"Ah ah ah cazzzooo entra entra ancora ah ah"
Lui sembrava perso, mordeva i suoi seni da sopra la maglietta, era talmente preso dal godimento che non riusciva a ragionare. Poi aumentò il ritmo si distese completamente sopra di lei e con le due mano afferrò le sue cosce iniziando delle spinte veramente violente. Lei urlava così forte che non riuscì più a tenermi e venni supra la mia mano. Fortunatamente per lei l'uomo era più resistente e continuò a scoparla con tutte le energie finché le sue urla annunciava la sborrata pazzesca che stava riversando dentro Aurora. Lei si avvinghió a lui e non poteva che accompagnare le sue urla e poi all'improvviso la vidi tremare, sembrava presa da spasmi incontrollati seguiti dalle urla più eccitanti mai sentite dalle mie orecchie. Tremava ogni suo muscolo mentre lui era concentrato a spingere ed eruttare ogni singola goccia del suo piacere dentro di lei. Non so quanto durò il loro orgasmo, ma finalmente iniziarono a riprendere fiato, lui uscì e si distese esausto al sup fianco. Aurora era sconvolta. Aveva entrambi le mani che coprivano la faccia e la vedevo che era rimasta a gambe aperte e continuava ad avere piccoli ma intensi spasmi. Tanto poi iniziò ad abbracciarsi e a mettersi le mano in mezzo alle gambe. Ci mise veramente tanto a riprendersi lei, tanto che quando si mise seduta ogni tanto la vedevo ogni tanto fermarsi perché arrivava un'altra scossa.
Quando lui si riprese si sedette accanto a lei e la baciò con la lingua in modo così passionale che lei si sciolse cadendo di nuovo sul materasso. Poi lui si staccò e le disse
"Dammi il tuo numero"
Lei prese lo zaino che aveva posato in un angolo della stanza e si scambiarono i contatti.
"Dai ora sistemati che se no fai tardi a casa"
Lei annuì e si mise di corsa le mutande e si ricompose velocemente.
Si guardarono un'ultima volta e si dissero un semplice "ciao"
Poi la vidi prendere lo zaino e scappare via. Lui era ancora lì. Che si buttò sul materasso e ridacchiava con fare da vincente. Prese il suo cellulare e scrisse non so a chi. Poi si sistemò anche lui e andò via.
Questa storia seppur incredibile in realtà è avvenuta veramente. Questo cambiò completamente la mia vita e soprattutto il modo in cui vedevo Aurora.
In fondo non era perfetta cone la immaginavo e anche lei era fatta di carne. Aveva trovato una persona che aveva saputo prenderla in tutti i sensi, e a cui ha voluto concedersi solo con lo scopo di fare sesso e godere... niente di più e niente di meno. Capì che non era questione di bellezza ma di saper far eccitare mentalmente una donna era certamente più importante.
Come continua questa storia? Ovviamente c'è una continuazione, perché io per un po di settimane iniziai a pedinarla ma per vedere se si incontravano altre volte magari nel casolare. In realtà riuscì a beccarli solo altre 2 volte. Una in macchina ed una di nuovo li nel casolare. Se non ho fatto male i conti la loro storia di sesso è durato poco, credo meno di un mese e non vale la pena raccontare altri fatti a riguardo perché niente fu più così intenso come quella loro prima volta. Forse per questo finì. Quello che credo valga la pena raccontare è la storia di questo signore misterioso. Che vedevo ogni tanto comparire sul bus. Capì che era un porco seriale. Quando decisi di iniziare ad indagare su di lui e a seguirlo? Quando un giorno distrattamente cercando di capire se Aurora l'avrebbe incontrato, lo vidi scendere dal bus seguito da una donna sui 40 anni.
Divenne il mio eroe e su di lui potrei raccontarvi molte storie.
scritto il
2024-11-23
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