Anche a Natale

di
genere
tradimenti

Se si guardasse sul dizionario la definizione della parola “ninfomane”, uscirebbe il nome di mia suocera Olga.
Anche oggi che è il giorno di Natale, lei ha voglia di scopare e me lo sta facendo capire da quando ci siamo seduti a tavola con tutti i parenti, stuzzicandomi con il suo piede sexy in mezzo alle mie gambe.
Me la scopo da quasi un anno ormai, lei è totalmente diversa da sua figlia, mia moglie, che sembra sempre titubante nel fare sesso.
Penso sia frigida, o magari sono io che sono un cornuto, e lei lo prende regolarmente da qualcun'altro, ma la cosa non mi interessa, tanto c'è Olga a soddisfare tutte le mie voglie.
La natura è stata molto generosa con Olga, le ha dato un corpo stupendo.
Nonostante abbia quasi sessant'anni, ne dimostra almeno dieci in meno, farebbe invidia anche a una trentenne.
Chi non la conosce potrebbe tranquillamente pensare che sia rifatta, ma non è così. Tutto di lei è naturale, seno sodo e prosperoso compreso.
È una bellissima mature mora che ha sposato un ricco e brutto imprenditore che non fa altro che pensare ai soldi e al calcio, invece di soddisfare le voglie sessuali infinite della moglie.
“Sei proprio un coglione” penso, mentre lo guardo seduto al tavolo di fianco ad Olga e ascolto le sue ennesime cazzate.
Ogni tanto abbasso lo sguardo sul suo bel piede. Indossa delle calze di nylon velate rosse, da cui riesco a vedere bene le sue stupende dita sexy, tutte da succhiare e leccare.
Mi strofina il piede sul pacco come se fosse la lampada di Aladino, e volesse fare uscire il genio a forma di cazzo, il mio.
Mi guarda vogliosa mentre si morde un labbro, si agita nel momento in cui, furtivamente, le accarezzo il piede, giocando con sul alluce.
La vedo prendere in mano il cellulare mettendosi a scrivere qualcosa.
“Tesoro faccio gli auguri ai vicini di casa” le sento dire rivolgendosi al marito, ma appena mette giù il telefono, il mio vibra per un messaggio in arrivo.
Con discrezione lo leggo, è di Olga.
“Voglio che mi scopi! Fra 15 minuti nella mia stanza”.
La guardo sorridendole maliziosamente e lei mi fa un occhiolino.
Osservo mia moglie seduta fra i suoi amati zii, ben lontana da me, e penso “moscia, adesso vado a scoparmi quella figa di tua madre”.
Nella grande villa di famiglia la stanza matrimoniale si trova all'ultimo piano, lontano da occhi e orecchie indiscrete, perfetta per una sveltina natalizia.
Olga è già andata via e, anche io con una scusa, mi allontano dal tavolo e vado verso i piani di sopra.
Raggiungo la stanza da letto e apro la porta, trovando Olga sdraiata sul letto a gambe aperte.
“Vieni a scoparmi come una troia da strada, mio bel toro da monta” mi dice lei.
La guardo ancora per un istante, ammirando quanto sia bella completamente nuda, con solo le calze autoreggenti rosse addosso, che fanno un bel contrasto con il nero dei suoi peli pubici.
“Infilamelo tutto dentro subito, riempimi con la tua sborra calda” mi dice ansimante, mentre già bagnata, si masturba il clitoride.
Mi spoglio e in pochi secondi sono nudo davanti a lei, con il mio cazzo duro e pronto a soddisfarla.
Le penetro la figa con una sola spinta e inizio a scoparla subito con frenesia.
Lei urla di piacere, incurante del fatto di poter essere sentita, mentre spingo come un toro e le succhio i grossi capezzoli turgidi.
“Siii così così, siii sfondarmi tutta” grida arrapata, incitandomi a non smettere.
Le prendo in mano anche un piede e inizio a succhiare le dita, so che le piace, mentre osservo il mio cazzo entrare e uscire da lei e sporcarsi dei suoi densi umori bianchi.
“Sei la mia puttana” le dico eccitato come un maiale, continuando a montarla con forza e facendola godere come una cagna in calore.
Potrei durare ancora a lungo e scoparla in tante posizioni, prendendomi anche la sua bocca e il suo culo, ma non c'è tempo, qualcuno potrebbe chiedersi che fine abbiamo fatto e venire a cercarci.
“Vengo troia vengooo!” urlo un istante prima di sborrare copiosamente dentro Olga.
“Siii vieni vieni, anche io sto venendo” grida lei scossa dall'orgasmo.
Mi tiene contro di lei, aggrappata con le mani alle mie chiappe, sento le sue unghie sulla pelle e provo un immenso piacere.
La mia eiaculazione sembra infinita e continuo a penetrarla fino a quasi sentire male all'uccello.
Un fiotto di sperma cola fuori dalla sua vagina matura quando esco da lei. Con una mano Olga raccoglie un po' di quello sperma e se porta alla bocca, leccandola tutta.
“Che buon sapore che hai” mi dice con sguardo ancora voglioso.
In pochi minuti siamo ancora a tavola con tutti gli altri, come nulla fosse successo.
“Dove sei stato tesoro” mi chiede mia moglie.
“In bagno e poi a prendere una boccata d'aria” le rispondo, anche se vorrei dire semplicemente “a scopare con forza tua madre, lei si che ci sa fare, non come te che sei una frigida e fredda donna”.
di
scritto il
2025-03-20
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