Badante nuova
di
Battocchiolo.
genere
etero
Per la signora Laura, la mia badante, era giunto il momento di andare in pensione e così, affezzionatissima a me, propose di dare a sua nipote Susanna il posto che stava lasciando lei. Ne fui subito d'accordo ed il giorno dopo Susanna si presentò a dare il "cambio di guardia" La signora me la presentò: era una ragazzona di trentanni, alta, bionda un viso d'Angelo con gli occhioni verdi, collo cigneo, seno terza misura, fianchi abbondanti, gambe affusolate...insomma...un gran pezzo di figa ed io, invalido civile, osservavo allibito la meraviglia della natura! Quel giorno cucinò il suo ultimo pranzo la signora Laura e Susanna seguì con attenzione come doveva essere il cucinare per me. Mi sentivo un Re circondato dalle mie suddite. Dopo la giornata di lezione pratica, alla serala zia di Susanna ci lasciò e partì per il suo paese vicino Roma ed io e Susanna rimanemmo soli. Cenammo e raggiungemmo il salotto a vedere la TV poitutti a letto...ognuno il proprio...ahimè! Al mattino dopo le chiesi se aveva la patente di guida e mi rispose di sì ma le mancava l'auto. Uscimmo insieme per farle prendere la mano con la mia vecchia Citroen così lei poteva girare da sola per spese ed altro e quindi tornammo a casa carichi di spesa alimentare. Lei sistemò tutto in dispensa e poi si mise a spolverare il lampadario del salotto ma lo scalandrino dove era salita si mosse malamente e se non lo fermavo io lei finiva per terra. Ci ridemmo sopra ma ero un pò preoccupato ed allora sistemai meglio gli snodi dei gradini. Ma il destino volle che il giorno dopo sentii in salotto Susanna urlare di paura e la trovai caduta a terra con lo scalandrino anche lui a terra. La presi in braccio e la sdraiai sul divano ma lei provò ad alzarsi però una gamba le duoleva assai così la condussi al Pronto soccorso dove la dimisero poco dopo con un tutore alla coscia ed io avevo il compito di massaggiarla con pomata molto efficace. Il pensiero di massaggiarle la coscia, di carezzargliela, mi dispiaceva per il motivo necessario ma il palparle le sinuose cosce perchè "mi sinceravo che anche l'altra gamba stesse meglio". Rimase tutto il giorno sdraiata ed io servii la cena veloce e fredda che lei gradì molto e dopo la avrei massaggiata di nuovo. Il guardarla in viso ci fece incrociare i nostri sguardi e massaggia e carezza, i nostro volti si avvicinarono fino a dopo la zona di sicurezza tanto pericolosa ed infatti lì ci ritrovammo subito dopo avvinghiati abbracciati ed altrettanto avvinghiati con le lingue! Le dissi poi che data la "pericolosa" situazione creatasi con la caduta, era meglio dormire insieme sul mio lettone e così la presi in braccio e la trasferii in camera mia. Riprendemmo a baciarci appassionatamente come se fosse da tempo che ci si scambiavano tenerezze, effusioni...e questo era solo l'inizio, riprenderò domani la parte seguente, grazie a voi per l'attenzione prestata a questo mio scritto.
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