Oh che bel castello...( era una canzone di mezzo secolo fà! ). 4.
di
Battocchiolo.
genere
dominazione
Dopo averla spogliata di tutti i suoi indumenti, le bloccai polsi e caviglie con i braccialetti d'acciaio ed iniziai i giochi piazzandole sui capezzoli le solite mollette da bucato e lì lei iniziò a riprendere i sensi. La girai poi a pancia sotto così potevo sperimentare gli spilloni sulle ben polpose natiche e, infilatole il primo spillone, lei emise un lamentoso gemito così poi, girandole la testa di lato, potei vedere bene le smorfie espresse dal suo paffuto viso. Infilai nella stessa natica il secondo spillone e lì la cicciona strillò ben bene e ciò mi stimolò ad infilare il terzo spillone sempre a sinistra insieme ai primi precedenti; cambiai gioco sfilando tutt'e tre gli strumenti del mio piacere e, sulla natica sforacchiata ci passai cotone ben imbevuto di alcool e ne vidi e sentii subito i risultati del nuovo gioco, infatti lei urlò supplicandomi di liberarla dagli anelli e farla andare via da lì e lei non avrebbe parlato con nessuno, in cambio della sua libertà ma ottenne chiaramente lo scontato contrario, infatti presi il frustino ed iniziai a frustarle il culo e le coscione fino alle ginocchia poi passai a sculacciate assai potenti che la fecero gridare a lungo ed infine le infilai il batacchione in culo senza il minimo ausilio di gel od altre pomate e lo sfregare del cazzone nel suo culone fu ancora più doloroso, insopportabile e lei iniziò a singhiozzare piangendo ma non certo riuscì a convincermi ad interrompere il gioco ed infatti, mentre la stavo inculando, le frustavo le natiche. Decisi poi di praticarle delle punture iniettandole medicinali a base della vitamina B che causava un bruciore tale nella carne viva e lì la cicciona urlò e mi supplicò ancora di lasciarla andare via da lì. Poi, visto che io non mollavo, allora giocò la carta che il suo telefonino col satellitare poteva essere individuato e perciò il suo "fidanzato" che poi, in realtà era il suo protettore, poteva benissimo individuare dove lei si trovasse e venire poi sul posto. Per tutta risposta la rigirai a pancia sopra, le legai le gambe tenendole così ben allargate e la penetrai subito in figa scopandola forsennatamente per più volte. Venne poi l'ora del pranzo ed andai a preparare roba da mangiare per me e le mie schiave. Tornai giù ed alla cicciona le dissi di farmi un bel bocchino per guadagnarsi il pasto offertole e lei capì che doveva solo subire ed in silenzio: mi fece un lavoretto da vera professionista e ne godei pazzamente. Le liberai una mano e la lasciai a mangiare. Passai poi dalla magrolina e feci la stessa cosa: pranzo offerto in cambio con un bel bocchino e lei mi fece godere altrettanto benissimo. Me ne andai poi alla mia sala da pranzo e, mentre mangiavo, pensavo alla biondona che avevo lasciato sulla strada stordita da sonnifero e mi venne il sospetto che lei, una volta ripresasi completamente, avrebbe potuto ricordare dove la avevo portata con la mia auto, così pensai che le due schiave non dovevano più andare via da lì... ma come? Trovai la soluzione: eliminarle e, dato che i soldi non mi mancavano certo, ordinai un piccolo scavatore preso a noleggio. Quando me lo portarono a casa, m'informarono su come saperlo usare e giustificai il suo uso per piantare grossi alberi nel mio terreno. Rimasto solo misi subito in pratica l'uso insegnatomi prima, facendo una buca profonda tre metri. Me ne andai dalle schiave, lasciando aperte le porticine così l'una sentiva le urla dell'altra ed io ne avrei ben goduto! Iniziai con la moretta e, dopo che le avevo infilato nelle sue magre chiappette quattro spilloni per una, la penetrai nell'ano con il fallo pieno di acqua bollente e lì lei urlò pazzamente e subito si unirono le imprecazioni nei miei confronti da parte della cicciona ed io in tutta risposta, passai da lei e le feci la stessa cosa facendola urlare pazzamente. Tornai dalla minutina e le ripassai il fallo incandescente alla figa, intanto le dilatai l'ano con due dita e ci infilai poi il mio cazzone facendola piangere disperatamente. Dopo che me ne venni più volte la presi a fraustate dapertutto: sulle natiche, sulle spalle, le cosce e poi i seni. Quando fui stufo e stanco, cominciai a pensare come eliminarla senza grida strazianti...ma quante volte avevo sentito dire:" quando si fanno iniezioni bisogna fare uscire dall'ago l'aria perchè non circoli poi nel corpo arrivando al cuore portando alla morte": Che bell'idea, la misi subito in pratica: riempii la siringa di solo aria ed infilai l'ago diretto nella vena facendo passare l'aria nel braccio. Tolta la siringa uscii dalla cella e passai alla cicciona che vedendomi riempire una siringa di solo aria, si mise subito a gridare a perdifiato ed allora volli vedere perchè la moretta rimaneva in silenzio: non era più in grado di parlare e muoversi...era già morta! Tornai alla cicciona e subito dopo lei si unì al viaggio con la moretta!! L'enorme buca era gia stata preparata e mi rimase solo di portare i due corpi lì, coprendo poi, tutto e mettendo nel terreno alcune piante di rosa per giustificare eventualmente la terra rimossa intorno. Dopo un meritato riposino, decisi di reclutare nuove schiave, quindi presi l'auto andandomene a caccia di nuove reclute.
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