Riconobbi il suo volto 6.

di
genere
etero

Gli incontri clandestini tra me e Laura andavano avanti ormai da tempo ma un giorno, approfittando che Angela era a fare spese e Paola era da una sua compagna di scuola, allora io e la mia Laura ce la stavamo spassando, scopando beatamente. Caso volle che Paola arrivò da Michela, la sua compagna, senza preavviso, così suonò alla sua porta e nessuno le rispose, così riprese la strada di casa ed arrivò senza farsi sentire perchè in discesa aveva spento il motore ed entrò poi in casa senza che la sentissimo, perciò, mentre stavo slinguando Laura, notai con la coda dell'occhio che Paola era appoggiata al telaio della porta della camera, intenta ad osservarci: Io rimasi di sasso, Laura se ne accorse dopo e Paola, senza fare chiasso, con molta spontaneità si rivolse a me, dicendomi che se non volevo che Angela fosse informata dell'episodio avvenuto, mi dovevo dedicare anche a lei, da sola oppure anche insieme a Laura, anzi, senza dire più nulla, si spogliò anche lei e si piazzò sul lettone in mezzo a noi due. Io, dopo una pausa di smarrimento di riflessioni, compresi subito che se non stavo al gioco avrei perso Angela e così chiesi aloro se già lesbicheggiavano tra loro ma risposero no ed allora presi in mano il gioco, proponendol che se si mettevano formando il numero sessantanove, le avrei guidate ad imparare lo scambio di leccata alla fighina. Quella volta le osservai intente a slinguarsi e poi le vidi spontaneamente trasportate a baciarsi anche in bocca tra loro ma poi si rigirarno verso di me e laura m'infilò la lingua in bocca e intanto Paola si mise in bocca il batacchione che quando si gonfiò paurosamente lei quasi voleva mollare tutto il gioco ma la sorellina le propose di sedersi sopra il cazzone salendo e scendendo e lei lo fece subito, sborrando poida allagare il lettone che era per gli ospiti e dunque il nostro era sempre in ordine e pulito. Chiesi a Paola es aveva già fatto sesso e mi parlò di un suo compagno di scuola che la sverginò non facendole sentire nulla: nè dolore e nè piacere...che delusione poveretta ed allora lì fu lei a chiedermi sevolevo scoparla io e non me lo feci ripetere di nuovo, anzi, le iniziai a sgrillettarla per poi leccarle la figa e, mentre le mordicchiavo un capezzolo, le accostai il glande alla figa e la penetrai lentamente al prio ingresso ma poi mi scatenai come se stessi a violentarla ma lei non gridò di dolore ma solo di piacere, tanto piacere poi mi disse. Le allagai la fighetta con un'ondata di sperma e la sorellina si precipitò poi a prendersi in bocca lo sperma che ancora traboccava tra le mie gambe. Da quel giornosi scatenò tra me ele sorelline una tempesta di sesso da sfinire tutti noi sonoramente e lì iniziarono i guai per me perchè... se sparavo col mio fucile tutte le mie cartucce con le "bambine" cosa potevo poi fare con la loro mammina che al solo vederla mi faceva sentire in Paradiso? Abituata come era Angela, poteva accontentarsi con una o due scopate per sera? E le volte precedenti eravamo capaci di godere più volte ma ora potevo mantenere bene lo stesso ritmo?
scritto il
2025-02-25
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