Riconobbi subito il suo volto 3.

di
genere
etero

Lasciate Laura e Paola a scuola, me me tornai subito a casa, eccitatissimo al pensare che quella mattina Angela non andava al lavoro e così avrei potuto riprendere il discorso interrotto dalle sue figlie causa scuola. Quando entrai in casa sentii subito la voce sensualissima arrapantissima di Angela che mi chiamava dal piano di sopra e quindi salii le scale quasi cadendo per quanto correvo saltando i gradini e poi..., quando la vidi stesa sul letto acchittata con reggiseno semi aperto, rosso, slippini che coprivano la figona pelosissima e calze e reggicalze rosso sfumato, a rete con piccoli fori: mi sentii doppiamente ingrifato, tanto che invece di sfilarmi quasi strappai pantaloni e camicia e, per fortuna che era estate ed allora ci misi un lampo per denudarmi tutto. Mi sdraiai al suo fianco e la baciai i bocca ma poco dopo fu lei a giudarmi sul da farsi spingendomi la testa giù al suo pancino, all'inguine che subito leccai, mordicchiando il grilletto poi ed intanto tentavo di infilarle l'Indice nel suo dolce forellino che era ben custodito dalle sue natiche sode, tonde dalla pelle simile a seta. Dopo che tra un succhia e lecca mi fermo un attimo, vado a piazzarmi al suo fianco e le sussurro nell'orecchio che vorrei tanto possederla nel culo ma lei si sposta da me scattando velocemente e poi mi si rivolge come se le avessi parlato di profanare un sacro tempio ma poi si riprende calmandosi e mi dice subito checi aveva provato con suo marito ma la pratica era per lei insopportabile, dolorosissima ed allora non voleva più sentire "quella musica": Finsi di accettare la sua condizione ma dopo una brevissima pausa, ripresi l'assedio al suo culetto baciandola all'ano, mordicchiandole le natiche e lei, che in un primo momento mi era sembrata assente, indifferente, un attimo dopo mi chiedeva di farle peovare il gioco accostandole il cazzone al forellino che lei stava disperatamente tringendo moltissimo ma io la rileccai quasi infilandole una parte della linguee lì Angela si lasciò andare e, prendendomi in pugno il cazzo, se lo accosò all'ano e spinse il culo quasi avvinghiando il glande ma poi le prevalse il dolore ed allora io fui veloce a predere la scatolina del gel e con quella sostanza assai lubrificante, gliene cospargei molto all'ano e spinsi dentro il pisellone che ci si accomodò per quasi metà ma poi lei si rese conto che stava per essere inculata completamente ed allora mi urlò di fermarsi immediatamente ma capii che se lasciavo andar via il tentativo di deflorarla subito, mai più la avre potuto possedere analmente e spinsi maledettamente sforzandomi assai e lei lanciò urla di dolore maledicendomi per quanto le stavo facendo orivare, subire. Dopo che stantuffai a lungo il bel culetto, arivai all'orgasmo e mi lasciai andare sborrandole dentro non sò minimamente quanto sperma. quando feci uscire il cazzo lei mi fissò negli occhi con un'espressione cattiva, mai vista in vita, mia, piena di odio. Lei rimase un pco girata di fianco ma poi si rigirò guardandomi in faccia ...e lì mi sarei aspettato chissà quale sue violenta reazione ma invece...no!... la vidi piangere d'improvviso ma poi si fermò e mi disse che le avevo fatto provare tanto dolore ma ora finalmente potevamo goderci insieme la distruzione del culetto permettendomi così di trapanarle il bel culo. La abbracciai, baciai in bocca e poi le proposi di scaldare un poco la sua figona scopandola, poi saremmo ritornati ad occuparci del bel culo penetrandolo ancora e lì, ero certo, non le avrei fatto un altro doloroso attacco. La scopai ben tre volte per poi fermarmi qualche secodo e dopo giù di nuovo a forzarle il culone tondo, sodo,...che godimento e lì, quella volta anche lei potè dire di avere provato, come me, piacere e non più dolore. Quei giorni alla mattina era un problema interrompere i giochi a letto per me ed Angela dovendo io accompagnare a scuola le ragazze, ma quella sera, durante la cena, la televisione pubblicizzò alcune vetturette che si potevano guidare anche senza avere la patente di guida e, dopo un rapido consulto con Angela, decidemmo di acquistare una di quelle vetturette che al giorno dopo andammo io ed Angela a Roma a vederla e, conclusione, Angela tornò a casa con la mia auto ed io volli sincerarmi della solidità e sicurezza della automobilina, così Laura e Paola, dopo pranzo, furono accompagnate nel fienile di casa mia ed io scoprii la già annunciata sorpresa e lì le ragazze quasi perderono i sensi dall'emozione, dalla gioia. Passai l'intero pomeriggio accompagnando le ragazze una per volta intente alla guida e, solo quando le vidi sicure e disinvolte nel condurre quel gioiellino, le lasciai andare al paese a prendere gelato per tutti noi. Alla mattina dopo io ed aaaAngela stavamo ancora in pieno sonno ma le ragazze ci svegliarono dicendo che giunte a scuola ci avrebbero chiamato col telefonino confermendo il loro arrivo lì. Così ci sentimmo più tranquilli e ciò ci stuzzicò il potere dedicarci all'amoreggiare in pace e lì Angela mi prese il cazzo in bocca e me lo fece raddrizzare, poi se lo accosò al culo auto infilandosi dentro. Scopammo a lungo poi si avvicinava metà mattina così ci alzammo dal letto ed iniziammo i nostri compiti del giorno. Le giornate scorrevano tranquille ma, come sempre succedono cose nuove: Laura si era influenzata ed allora al mattino, passava dal suo lettino al lettone con me e le controllavo la febbre ed il necessario. Un giorno però lei s'infilò sotto le mie coperte ma io stavo al secondo sonno e poi... .
scritto il
2025-02-18
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