Pamela, Andrea e io

di
genere
etero

Ogni settimana c’è una missione di lavoro da fare, sono quasi stufa della mia azienda. Viaggi, alberghi, ristoranti sembra tutto molto bello ma alla lunga è stancante e noioso.
Ho trovato nel sesso la mia rottura della routine, e per fortuna i miei colleghi sono di grande aiuto. L’altro top-manager che viaggia spesso con me, Andrea, già lo conoscete; ho parlato di lui già in altri racconti. E’ l’amante perfetto, bello e elegante, colto, ma soprattutto discreto e sposato, un membro di assoluto rilievo per una affamata e troia come me!
Stavolta però andiamo a Torino in tre, e l’altro compagno di viaggio non è il mio capo, l’amante numero uno in azienda, ma Pamela, la nostra segretaria amministrativa. Una ragazza sui 35 anni, bassa di statura, cicciottella, capelli raccolti a coda di cavallo, occhialini dorati da nerd, sempre sorridente ma assolutamente anonima e sfigata come donna. Non credo sia nemmeno fidanzata o impegnata, parla poco di se e non esce mai la sera con i colleghi se non invitata a forza. In treno la guardo, nel suo abbigliamento così sobrio ma dimesso, la bocca regolare, il naso piccolo, le gambe sode ma nulla di eccezionale anche nella sua gonna corta e le calze nere. Ha pochi gioielli, essenziali, ma noto che ha delle mani molto belle, piccole e curate, il seno in vista, una 3^ taglia, il culo è grosso ma sodo.
Vedo che anche Andrea se la guarda, ci siamo già capiti…lo immagino nudo sopra di lei che la sovrasta, lei piccola e indifesa che tenta di arginare la sua passione controllata, le sue manine che gli impugnano il grosso cazzo e lo masturba imbranata…la sua piccola bocca che a fatica glielo succhia avida finalmente di un membro maschile…Andrea che le sborra dentro…Mi accorgo che ho le mutandine completamente bagnate, sto fissando la mia collaboratrice sul treno come farebbe un qualsiasi maschio arrapato. Anche Andrea riesce a far finta di nulla, ma osservando bene il suo pacco, noto che è gonfio a dismisura. La Pamela parla e sorride come una idiota incosciente, ci racocnta delle sue domeniche in parrocchia o con la madre a fare shopping per Milano, è quasi irritante, ma mi eccita questa sua “normalità”.
Mi alzo, invito Andrea al vagone bar a prendere un caffè, ma due vagoni dopo ci chiudiamo dentro alla toilette e gli chiedo di succhiargli il cazzo e eiacularmi in bocca, ho troppa voglia! Il mio collega subito mi accontenta e all’apice del suo piacere raggiungo l’orgasmo anch’io, masturbandomi sotto la gonna. Rientriamo al posto, ricomposti e i caffè in mano.
A Torino prendiamo l’albergo, lo Sheraton, poi ognuno nella sua stanza. Pomeriggio d’intenso lavoro in filiale aziendale,poi cena con i colleghi. Io e Andrea ci scambiamo delle occhiate furtive, lo sguardo rivolto a Pamela, quindi iniziamo a farla bere versandogli continuamente del Barbera. Notiamo che inizia a essere alticcia, è più gioviale e meno seriosa, a fine cena si slaccia l’insulsa camicetta bianca da Oviesse, lasciano intravedere le sue belle tette, il reggiseno chip nero con un minimo di pizzo, noto che Andrea la divora con gli occhi, eccitato, lei incrocia il suo sguardo e avvampa…qualcosa deve succedere stasera!
A cena finita, siamo tutti un po’ ubriachi, salutiamo i colleghi e il taxi ci riporta in hotel. Abbiamo le camere attigue, tutte in fila, nel corridoio propongo di finire la serata in camera mia, a bere qualcosa dal frigo-bar. Andrea accetta co entusiasmo, la Pamela esita, ma ride come una stupida, allora apro la porta e la spingo dentro con dolce fermezza. Ci sediamo tra il salottino e il letto, tiro fuori del whisky e del prosecco, li beviamo aumentando il grado nostro alcolico, Andrea parte con delle barzellette porno, molto spinte…la ragazza scoppia a ridere ogni volta, ma guarda Andrea vogliosa. Vorrei lasciarli soli, ma voglio anch’io la mia parte di spettacolo e di cazzo. Mi apro il vestito, lo lascio cadere in terra e rimango in reggiseno, perizoma e tacchi a spillo, lamentandomi del caldo. Andrea è su di giri…Pamela mi guarda come una marziana sulla sua poltroncina, io esordisco “ragazzi, diamo un senso a questa serata…dai divertiamoci un po’ tra colleghi…Pamela, facciamo impazzire questo bell’uomo…” mi inginocchio tra le gambe di Andrea, gli apro la patta e gli sfodero il suo fantastico pisello già in erezione…con un boccone solo lo prendo a in gola e inizio a spompinarlo, guardando di traverso Pamela che spalanca gli occhi come un’idiota trasognata. Succhio voracemente il cazzo del collega, che gode e sorride ammiccante alla ragazza…lo masturbo, lo lecco, lo bacio sulla cappella enorme e già bagnata…mi infilo la mano nelle mutandine e inizio un lento ditalino voglioso…sono in estasi…Pamela è pietrificata, in realtà tutti in ufficio intuiscono la mia relazione sessuale con Andrea, ma nessuno ne è sicuro. La guardo vogliosa con quel pisellone in mano, le faccio l’occhiolino, ma lei rimane impietrita col bicchiere in mano…Mi alzo, la vado a prendere…la porto vicino a Andrea…le slaccio la camicetta lentamente, la apro e le slaccio il reggiseno facendo esplodere le tette, sono molto belle, dure e con bei capezzoli a punta…le sussurro “Pamela, rilassati, vedrai che sarà bellissimo…Andrea è uno scopatore meraviglioso, ti piacerà, lasciati andare e fai quello che faccio io…” lei è attonita, le braccia lungo i fianchi, paonazza in viso…la tiro giù in ginocchio sulla moquette tra le gambe di Andrea, prendo il suo pisellone e lo ingoio, lo succhio vogliosa guardando Pamela negli occhi…Andrea geme, carezza in viso lei dolcemente “dai Pamela, stai tranquilla, non diremo nulla, ci stiamo solo rilassando dopo una dura giornata di lavoro… “ poi la prende per la nuca e la tira verso il cazzo, io glielo porgo sulle labbra, Pamela le socchiude e la cappella gli entra in bocca, finalmente!! La ragazza inizia a spompinarlo da vera imbranata, sembra una verginella, lo succhia e lo lecca come fosse un gelato…mi ricorda io ai tempi del liceo ai primi pompini a mio fratello o ai compagni di classe nei bagni. Comunque, Pamela sta facendo un pompino a Andrea, gli impugna maldestra il cazzo cercando di segarlo, le labbra sono serrate e scorrono su e giù monotone su quel palo di carne pulsante, io li guardo vogliosa e soddisfatta di aver sbloccato questa ebete della nostra segretaria…mi masturbo nelle mutandine, ho la fica fradicia! Lei ci guarda in cerca di approvazione, gli sorridiamo benevoli, Pamela si stacca degli attimi dal cazzo per prendere fiato, allora lo continuo a spompinare io…Andrea geme, sento che è al limite. Faccio riprendere a Pamela, lo risucchia e lo lecca con sempre più foga, la troietta…le grosse palle di Andrea fremono, gli faccio l’occhiolino e spingo la testa di Pamela contro il suo cazzo, Andrea urla disperato “ooohhhPamela..Pamela…dai dai dai continua che ti sborroooo in bocca…” la ragazza non si rende conto, continua a succhiarlo spinta da me, Andrea grugnisce e gli eiacula in piena bocca, spingendogli dentro ancora di più il suo cannone di carne viva…la ragazza arrossisce, soffoca dallo sperma, tenta di levarselo dalla bocca ma io e Andrea la teniamo stretta al palo…apre le labbra e vomita sul cazzo parte della sborra che non ha ingoiato…è uno spettacolo bellissimo e la invidio! Allora la faccio liberare da quel meraviglioso pisello eruttante, appena esce dalla sua bocca si prende un fiotto di sperma in pieno viso, sugli occhialini, e lo prendo in bocca io, finendo di prendermi l’ultima schizzata in gola. Lo succhio e lo pulisco bene, Andrea ancora trema di piacere…lo amo quando fa così. La sua verga si agita nella mia bocca, lo masturbo dolcemente, guardando Pamela impietrita, ci fissa, il rivolo di sperma le attraversa il viso, il suo seno è eccitato e turgido…
Andrea si alza, si spoglia nudo, il suo pisello penzola semi-dritto tra le sue cosce pelose, prende Pamela e la bacia in bocca voglioso, lei sembra priva di resistenza, ma vedo che è eccitata. Li lascio fare, Andrea la mette sul letto, le toglie le mutandine da sotto la gonna, le apre le cosce e si fionda verso la sua fichetta…inizia a succhiarla e leccarla, Andrea è molto bravo nel sesso orale…Pamela cede, inizia a smaniare, a contorcersi sul letto con le testa di Andrea tra le cosce…sento che lui la succhia, le lecca rumoroso la clitoride…la mani corrono una sulle tette a strizzarle i capezzoli l’altra nella fica a masturbarla. Pamela emette dei gridolini, geme scomposta, non sa che fare la verginella, non credo che qualcuno le abbia mai leccato la fica così…io sono seduta sulla poltroncina, a cosce larghe, e mi masturbo voracemente, raggiungendo subito un paio di orgasmi a quella scena…Pamela mi cerca con lo sguardo, poi strilla, credo abbia avuto un orgasmo. Andrea si alza dalla sua fica, le lecca i capezzoli, le strizza le tette, si struscia addosso come un cane voglioso…si mette sopra di lei, le mette il pisello mezzo moscio in bocca e se lo fa ingoiare. La ragazza lo ingoia imbranata, lo succhia per inerzia, il cazzo di Andrea si gonfia velocemente tornando alla durezza giusta. Non resisto, mi alzo e vado tra le gambe di Pamela…lui intuisce, continua a farsi spompinare, io mi tuffo in quella fichetta neanche depilata e inizio a leccarla, le succhio la clitoride, le infilo due dita dentro e la masturbo delicatamente. Sento il corpo di Pamela irrigidirsi, vorrebbe fare qualcosa, ma l’eccitazione la domina…la sua fica è buona, pulita, salata…sento che vibra e continua a emettere umori…li bevo…la lecco. Andrea ha un pisello enorme ora, lo tira fuori da quella boccuccia, mi alzo e glielo prendo io in bocca. Alterno il pompino ad Andrea con una leccata di capezzoli alla nostra segretaria…è tutto bellissimo, l’atmosfera è carica…lei è pronta al sacrificio estremo. Mi tolgo, Andrea si sistema tra le sua cosce, Pamela ha il viso terrorizzato, le pianta il cazzo nella figa e con una botta secca la sfonda! La ragazza è senza fiato, gli occhi spalancati, Andrea inizia a scoparla come un montone, su e giù nella sua fichetta stretta, su quel corpicino cicciotto mezzo nudo, ancora con gli occhialetti sul viso…vedo il grosso membro di lui che penetra nelle sue carni allargandole, le tette che sobbalzano ad ogni violento colpo di Andrea…lei è in estasi, anche se non lo sa! Mugula, geme, stringe le lenzuola tra le mani dal piacere e dal dolore…non ha mai avuto un cazzo così grosso dentro la pancia! Mi chino su di lei, la bacio di sorpresa in bocca, la sua lingua reagisce timidamente e si lega alla mia, ha le labbra morbide…Andrea di sfila da lei, io corro a prendergli il pisello in bocca, lo spompino un po’, poi mi metto alla pecorina e Andrea mi prende da dietro, scopandomi vigorosamente. Pamela ci guarda da sdraiata, ferma e ancora incredula. Le allungo una mano tra le cosce e la masturbo, geme, Andrea si sfila da me e si getta ancora su di lei penetrandola, la scopa, poi torna da me e mi prende ancora…ho l’ennesimo orgasmo. Mi metto da una parte e mi godo lo spettacolo…Andrea gira Pamela a “quattro zampe”, con un colpo secco la penetra da dietro, Pamela urla, lui la scopa infoiato tenendola per il culo…la sbatte con forza, le sue tette sballottano a ritmo, la sua bocca è aperta e incredula…chissà a cosa penserà il giorno dopo, in ufficio, alla scrivania, mentre ripenserà a questo momento e ci guarderà entrambi nei nostri box vetrati.
Andrea è rapito da questa troietta, se la scopa con foga, guardandomi e ridendo con un ghigno soddisfatto. Io mi accarezzo i capezzoli e la micetta in modo lascivo, appoggiata alla spalliera del letto, mi godo la scena.
Poi mi alzo, mi metto a fianco a lui per godermi l’entrata e l’uscita del suo piselllone da dentro la pancia di questa solerte impiegatuccia, gli accarezzo il petto, i capezzoli, la mia mano scende a sfiorargli i grossi testicoli…lui mi sussurra “hai avuto un’idea eccezionale, Marynella, sei proprio una gran troia…questa sfigata è veramente affamata di cazzo…” e io gli sussurro “noi donne abbiamo un sesto senso particolare…dai, sfondala per bene e poi sborrale dentro…falla godere, mio bel toro!”. Pamela è rapita dalla scopata, non sente nulla, emette continui gridolini di piacere…Andrea sta per venire, lo vedo e lo sento, ormai lo conosco…ansima e mugugna…accelera i colpi…esce dalla sua fica, la gira a pancia sopra, e corre con il cazzo tra le sue tette e lo chiude tra di esse, e lancia un urlo disumano “Pamela Pamelaaaa…eccomi apri la bocca per dio che vengo…apri la bocca…” e le sborra addosso! Gli schizzi la raggiungono in pieno viso, in bocca, tra il grosso seno…è un fiume in piena il mio amante.
Strizza le tette sul pisello gocciolante, si scarica per bene, poi io mi avvicino a loro due e prendo in bocca il suo cazzo e lo pulisco per benino, continuando poi a leccare il suo sperma dal seno di Pamela, che rimane immobile e stordita. E’ tutto così buono, il sapore di lui e quello della pelle di lei…
Ci accasciamo sul letto soddisfatti, intontiti dall’alcool e dal sesso, ci addormentiamo credo all’unisono.
Dopo un tempo indefinito, mi risvegliano le urla di Pamela…con gli occhi socchiusi dal dormiveglia, vedo che Pamela è sopra Andrea, impalata sul suo cazzo, che stanno scopando di nuovo, sul bordo del letto! Andrea è un toro, ha dei tempi di ripresa eccezionali…lei è sconvolta, si muove sinuosa e vogliosa sulle cosce di lui, Andrea le succhia i capezzoli come un vampiro…la scuote con violente affondate nella ventre, lei mi guarda e sorride vergognosa, Andrea si gira e mormora “sta zoccola si è scatenata…mi ha risvegliato con un pompino…non la fermiamo più…è assatanata di cazzo!...ora le sborro dentro!” Pamela sembrava aver gradito l’affermazione, e accelera il suo movimento di bacino, bacia Andrea avidamente sul collo, in bocca, gli lecca le mani come una serva affettuosa…Io osservo i due quasi divertita, non tolgo l’osso alla cagna…Andrea inizi a sospirare, a gemere…Pamela stavolta capisce tutto, ancheggia più veloce, lui la avverte “Pamela, attenta, piano che ti sborro veramente in figa…non ho il preservativo…stai attenta, ti avverto che lo faccio…” ma lei lo ignora e si avvinghia a lui come posseduta. Andrea allora, dopo qualche altra botta, lancia un urlo e le eiacula nel ventre…Pamela avvampa in viso, rimane senza fiato…la capisco! Continua a cavalcarlo ancora per molto, poi baciandolo si solleva e lascia uscire dalla sua passerina infuocata il pisello ancora mezzo duro del suo manager e capo diretto. Gioisco a tanta devozione, Pamela si accascia a fianco a me, Andrea corre in bagno a pisciare. Lei si avvicina sorniona, e mi sussurra “grazie dottoressa, non pensavo che le vostre trasferte di lavoro fossero così interessanti…mio dio che bello…”. Poi ognuno nelle sue camere.
L’indomani mattina, in treno, regnava una strana atmosfera, fatta di imbarazzanti silenzi e sguardi complici. Ora sappiamo di avere un’altra compagna di lavoro …giochi.
scritto il
2018-09-21
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