Lettere: Federica a Sara
di
Joe Cabot
genere
prime esperienze
Cara Sara,
ti scrivo perché ho una importante confessione da farti perché sei la mia amica del cuore ed io non voglio perderti assolutamente. Da tempo mi chiedi chi è il ragazzo che frequento e mi rendo conto che la mia riservatezza (quando di solito ci diciamo tutto!) ti sta facendo venire brutti pensieri. Ora ti dirò tutto, proprio tutto, e poi capirai che non sto tramando nulla alle tue spalle ma mi sono solo messa in una situazione imbarazzante.
Il ragazzo è Matteo.
Credimi, non pensare a cose stupido come “ti sei finta mia amica solo per conoscere mio fratello”. Assolutamente non devi dubitare della nostra amicizia e proprio per questo, quando ha iniziato a corteggiarmi, ho deciso di tenerti lontana proprio per mettere a riparo la nostra amicizia a cui tengo tantissimo.
Alla tua festa di compleanno (è passato solo un mese e mi sembra ieri) io e Matteo siamo finiti in terrazza e ci siamo messi a parlare e dopo un po' mi sono resa conto che mi guardava in un certo modo, con quei suoi occhi verdi. Fino a quel momento guardandolo ho sempre pensato a te. Matteo come la versione maschile di Sara, moro anziché castana, occhi verdi anziché celesti, 20 anni invece che sedici. Ma d'improvviso l'ho guardato e ho visto un uomo, un bel ragazzo che mi guardava in un modo che mi faceva arrossire. Alla fine mi ha chiesto se poteva chiamarmi per un giro in moto. Tu sai quante volte mi hai raccontato di quando ti porta a correre lungo i tornanti che portano al passo di Monte Castello, e di come ti piace. Stupidamente ho pensato di farti torto ad accettare, ma poi.... Insomma ci sono andata.
Abbiamo corso a lungo, io stretta a lui, con il motore che rombava tra le mie gambe e lui tra le braccia. Sapessi quanto sono stata felice. Solo il timore (stupido, lo so) di poterti ferire mi impediva di godere pienamente la cosa.
Alla fine mi ha riportata a casa ed è stato così dolce e gentile. Ci siamo baciati e io (non ci crederai) ma di nuovo ho pensato a te perché (non prendermi per matta) ma avete le labbra proprio uguali, carnose. Praticamente Matteo ha la bocca di Jim Morrison! E tu gli somigli moltissimo.
Il giorno dopo tu non sapevi nulla e per me è iniziato un calvario. Come potevo godermi questo bel momento senza condividerlo con te? Eppure l'imbarazzo si è trasformato in silenzio, e questo in mille sotterfugi e sensi di colpa. Ma ora basta ti racconto tutto e spero che non ti arrabbierai.
Ieri l'altro abbiamo fatto l'amore.
Lo so cosa stai pensando e scusami ma è proprio così. Tu e i tuoi siete andati a Verona e la cosa era libera. Mi è sembrato così strano entrare a casa tua senza salutarti, passare davanti alla porta della tua camera, vedere il poster del concerto dei Baustelle ed andare dritta verso la camera di Matteo...
Lui è stato veramente fantastico e ti auguro sopra ogni cosa che la tua prima volta sia meravigliosa come lo è stata la mia. Io ero molto tesa, puoi ben capirlo, e stavo seduta sul suo letto come una sfinge. Lui si è seduto al mio fianco, mi ha messo una mano sulle spalle e mi ha coccolata, mi ha baciato a lungo e solo quando non ne potevo proprio più, mi ha chiesto se volevo vederlo. Ho risposto di sì. Lui si è spogliato ed è rimasto nudo di fronte a me. È proprio un bel ragazzo. Io avevo timore solo a guardarlo (per non parlare di guardarlo tra le gambe!). Me ne stavo lì e guardavo un po' a destra e un po' a sinistra. Lui mi ha chiamato per nome: “Federica, amore mio”. Proprio così ha detto e io mi sono sciolta. Si è avvicinato ed io ho allungato le mani sui suoi fianchi, sulle sue cosce e poi.... Poi non so come ma.... Beh, visto che ho deciso di dirti tutto tutto: non so come ma l'ho baciato anche lì, anche se baciato non è proprio la parola giusta ma quelle che si usano per questa cosa sono tutte così brutte... mentre farlo è stato così bello. Aveva appena fatto la doccia e profumava di buono ma anche di uomo. In bocca ho sentito che si ingrossava, tanto che non mi ci stava più. Non era il primo che facevo, lo sai, ma era il primo che facevo con gusto. Scusa se ti dico queste cose, ma sennò non capisci: tuo fratello ha proprio un gran bel cazzo. Proporzionato e bello.
Mi ha fatto alzare che io avrei continuato a tenerlo in bocca, a succhiarlo.... Scusa non pensare che io sia una troia, è stato tutto così bello e dolce. Insomma mi ha alzata e mi ha spogliata con calma. Mi ha detto che sono bellissima, che gli piacciono i miei seni, i miei capelli, le mie spalle e tutte queste cose mentre le nominava le baciava, dalla fronte ai miei piedi. Sapessi quando mi ha stesa per baciarmi i piedi... ho creduto di morire. E poi l'inguine... ho urlato!
Quando è entrato io ero un lago, credimi, mai successo così tanto. Un po' mi ha fatto male ma non è questo che ricordo. È entrato con molta cautela, stando tanto sulla porticina finchè io gli ho passato le gambe attorno ai fianchi e gli ho spinto il culo contro di me. Mi sono fatta male da sola! Lui mi ha detto “stai attenta, piccolina, amore mio”, ma se uno mi dice così, io altro che stare attenta. Quando era tutto dentro ho visto che piano piano cambiava, che la gentilezza e l'autocontrollo stavano lasciando spazio all'eccitazione pura e semplice. Si mise a farfugliare il mio nome, credo. E poi d'un tratto si tolse da me quel tanto che bastò per venirmi sulla pancia. Sapessi quanto ero ancora eccitata. Altro che dolore, l'ho stuzzicato finchè non mi ha presa di nuovo.
Ti prego: non volermi male. Non pensare che io sia una troia. Mi manca tanto la confidenza che ho solo con te e spero che ora tu capisca tanti miei silenzi ma anche che ci tengo a tuo fratello e che lui tiene a me.
T.V.U.M.D.B.
Fede
ti scrivo perché ho una importante confessione da farti perché sei la mia amica del cuore ed io non voglio perderti assolutamente. Da tempo mi chiedi chi è il ragazzo che frequento e mi rendo conto che la mia riservatezza (quando di solito ci diciamo tutto!) ti sta facendo venire brutti pensieri. Ora ti dirò tutto, proprio tutto, e poi capirai che non sto tramando nulla alle tue spalle ma mi sono solo messa in una situazione imbarazzante.
Il ragazzo è Matteo.
Credimi, non pensare a cose stupido come “ti sei finta mia amica solo per conoscere mio fratello”. Assolutamente non devi dubitare della nostra amicizia e proprio per questo, quando ha iniziato a corteggiarmi, ho deciso di tenerti lontana proprio per mettere a riparo la nostra amicizia a cui tengo tantissimo.
Alla tua festa di compleanno (è passato solo un mese e mi sembra ieri) io e Matteo siamo finiti in terrazza e ci siamo messi a parlare e dopo un po' mi sono resa conto che mi guardava in un certo modo, con quei suoi occhi verdi. Fino a quel momento guardandolo ho sempre pensato a te. Matteo come la versione maschile di Sara, moro anziché castana, occhi verdi anziché celesti, 20 anni invece che sedici. Ma d'improvviso l'ho guardato e ho visto un uomo, un bel ragazzo che mi guardava in un modo che mi faceva arrossire. Alla fine mi ha chiesto se poteva chiamarmi per un giro in moto. Tu sai quante volte mi hai raccontato di quando ti porta a correre lungo i tornanti che portano al passo di Monte Castello, e di come ti piace. Stupidamente ho pensato di farti torto ad accettare, ma poi.... Insomma ci sono andata.
Abbiamo corso a lungo, io stretta a lui, con il motore che rombava tra le mie gambe e lui tra le braccia. Sapessi quanto sono stata felice. Solo il timore (stupido, lo so) di poterti ferire mi impediva di godere pienamente la cosa.
Alla fine mi ha riportata a casa ed è stato così dolce e gentile. Ci siamo baciati e io (non ci crederai) ma di nuovo ho pensato a te perché (non prendermi per matta) ma avete le labbra proprio uguali, carnose. Praticamente Matteo ha la bocca di Jim Morrison! E tu gli somigli moltissimo.
Il giorno dopo tu non sapevi nulla e per me è iniziato un calvario. Come potevo godermi questo bel momento senza condividerlo con te? Eppure l'imbarazzo si è trasformato in silenzio, e questo in mille sotterfugi e sensi di colpa. Ma ora basta ti racconto tutto e spero che non ti arrabbierai.
Ieri l'altro abbiamo fatto l'amore.
Lo so cosa stai pensando e scusami ma è proprio così. Tu e i tuoi siete andati a Verona e la cosa era libera. Mi è sembrato così strano entrare a casa tua senza salutarti, passare davanti alla porta della tua camera, vedere il poster del concerto dei Baustelle ed andare dritta verso la camera di Matteo...
Lui è stato veramente fantastico e ti auguro sopra ogni cosa che la tua prima volta sia meravigliosa come lo è stata la mia. Io ero molto tesa, puoi ben capirlo, e stavo seduta sul suo letto come una sfinge. Lui si è seduto al mio fianco, mi ha messo una mano sulle spalle e mi ha coccolata, mi ha baciato a lungo e solo quando non ne potevo proprio più, mi ha chiesto se volevo vederlo. Ho risposto di sì. Lui si è spogliato ed è rimasto nudo di fronte a me. È proprio un bel ragazzo. Io avevo timore solo a guardarlo (per non parlare di guardarlo tra le gambe!). Me ne stavo lì e guardavo un po' a destra e un po' a sinistra. Lui mi ha chiamato per nome: “Federica, amore mio”. Proprio così ha detto e io mi sono sciolta. Si è avvicinato ed io ho allungato le mani sui suoi fianchi, sulle sue cosce e poi.... Poi non so come ma.... Beh, visto che ho deciso di dirti tutto tutto: non so come ma l'ho baciato anche lì, anche se baciato non è proprio la parola giusta ma quelle che si usano per questa cosa sono tutte così brutte... mentre farlo è stato così bello. Aveva appena fatto la doccia e profumava di buono ma anche di uomo. In bocca ho sentito che si ingrossava, tanto che non mi ci stava più. Non era il primo che facevo, lo sai, ma era il primo che facevo con gusto. Scusa se ti dico queste cose, ma sennò non capisci: tuo fratello ha proprio un gran bel cazzo. Proporzionato e bello.
Mi ha fatto alzare che io avrei continuato a tenerlo in bocca, a succhiarlo.... Scusa non pensare che io sia una troia, è stato tutto così bello e dolce. Insomma mi ha alzata e mi ha spogliata con calma. Mi ha detto che sono bellissima, che gli piacciono i miei seni, i miei capelli, le mie spalle e tutte queste cose mentre le nominava le baciava, dalla fronte ai miei piedi. Sapessi quando mi ha stesa per baciarmi i piedi... ho creduto di morire. E poi l'inguine... ho urlato!
Quando è entrato io ero un lago, credimi, mai successo così tanto. Un po' mi ha fatto male ma non è questo che ricordo. È entrato con molta cautela, stando tanto sulla porticina finchè io gli ho passato le gambe attorno ai fianchi e gli ho spinto il culo contro di me. Mi sono fatta male da sola! Lui mi ha detto “stai attenta, piccolina, amore mio”, ma se uno mi dice così, io altro che stare attenta. Quando era tutto dentro ho visto che piano piano cambiava, che la gentilezza e l'autocontrollo stavano lasciando spazio all'eccitazione pura e semplice. Si mise a farfugliare il mio nome, credo. E poi d'un tratto si tolse da me quel tanto che bastò per venirmi sulla pancia. Sapessi quanto ero ancora eccitata. Altro che dolore, l'ho stuzzicato finchè non mi ha presa di nuovo.
Ti prego: non volermi male. Non pensare che io sia una troia. Mi manca tanto la confidenza che ho solo con te e spero che ora tu capisca tanti miei silenzi ma anche che ci tengo a tuo fratello e che lui tiene a me.
T.V.U.M.D.B.
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