La Sublime porta-2
di
Doris.night
genere
gay
Di sublimi porte ne esistono più d'una, scoprii. Avevo cominciato a frequentare dei trans: da principio la curiosità, poi la passività, fatto sta che cominciai a prenderci gusto.
Si! Sono state esperienze eccitanti...penetranti, ma in qualche modo insoddisfacenti. Non perchè il piacere che ne avevo ricavato fosse turbato da scrupoli o ripensamenti, ma perchè, essendo stati rapporti mercenari, la loro durata mi aveva procurato - dopo - un bisogno e un desiderio ancora più acuti.
Quella sera quando riportai il trans al marciapiede sul quale l'avevo prelevato, mi capitò una cosa strana: ripartendo da lì, notai una macchina che era ferma e che si avviò insieme a me e dietro di me.
La cosa divenne preoccupante, dopo una serie di diversioni che avevo fatto appositamente.
Decisi di fermarmi al primo bar aperto che, nonostante l'ora, trovai.
In effetti erano in due quelli che scesero ed entrarono nel bar con me, dandomi un forte timore ed una certa ansia.
Siete della polizia? - decisi così di affrontare l'anomalia.
No, no, stia tranquillo, cercavamo solo un momento di incontro e una possibilità di colloquio! - Disse uno dei due.
Diciamo...per un'intervista – disse l'altro e poi, rivolto ad un cameriere – ci porta fuori tre caffè?
A me un wisky con ghiaccio! - Corressi io.
Oh...si, mi scusi...ma venga, sediamoci a un tavolo fuori!
Ero curioso di capire. E i due attaccarono:
Le piacciono i trans?
Bè...come avrete constatato...!
Oh...certo...certo. Vede...accetterebbe un'intervista senza veli sulle sue scelte e preferenze sessuali?
Voi chiedete e vediamo cosa intendete!
Per cominciare lei come si definirebbe? Bisessuale, omosessuale o che?
Direi un eterosessuale che comincia ad apprezzare un certo grado di passività!
E non ha mai fantasticato su una relazione francamente omosessuale...mi spiego...immagino che le sue esperienze etero non siano state mercenarie e quindi abbiano fruito di tempi e modi più soddisfacenti anche nelle più agitate “sveltine”- diciamo...
Bè, certo, ma dove volete arrivare?
Soltanto ad invitarla ad un sano e rilassato party omosessuale!
Non mi fate ridere...e voi vi appostate su un marciapiedi di trans...diciamo: per rimorchiare clienti che forse non hanno ancora fatto un vero salto di sponda?
Per questo e anche per poter scegliere una presenza...anche esteticamente gradevole. Lei è un “belluomo”...immagino ne sia pienamente cosciente?
Il complimento fa parte del discorsetto – cercai la parola – d'ingaggio?
La metta pure così, ma se solo la sfiora un qualche interesse, l'appuntamento sarebbe per domani sera all'indirizzo che troverà spiegato in questo biglietto.
E mi allungò un foglietto dove scorsi anche una specie di cartina.
Se accetta, potrà, le assicuro, essere la porta per una “sublime esperienza” oserei definirla.
E' una metafora di orgia?
Se preferisce il sarcasmo all'esperienza?.. O è semplice paura?..Comunque decida lei,,,a ben rivederla domani sera, speriamo!
Ci lasciammo subito dopo, senza ulteriori divagazioni. Divagazioni che dovetti affrontare da solo, anche dopo essere andato a letto.
Anzitutto sugli strani reclutatori e poi...poi: dai...con i trans avevo goduto sia in bocca che a gambe aperte. Dal mio ultimo contatto ero anche riuscito a farmi sborrare in faccia, ora quanto ero disposto ad andare oltre? A breve l'ardua risposta!
Si! Sono state esperienze eccitanti...penetranti, ma in qualche modo insoddisfacenti. Non perchè il piacere che ne avevo ricavato fosse turbato da scrupoli o ripensamenti, ma perchè, essendo stati rapporti mercenari, la loro durata mi aveva procurato - dopo - un bisogno e un desiderio ancora più acuti.
Quella sera quando riportai il trans al marciapiede sul quale l'avevo prelevato, mi capitò una cosa strana: ripartendo da lì, notai una macchina che era ferma e che si avviò insieme a me e dietro di me.
La cosa divenne preoccupante, dopo una serie di diversioni che avevo fatto appositamente.
Decisi di fermarmi al primo bar aperto che, nonostante l'ora, trovai.
In effetti erano in due quelli che scesero ed entrarono nel bar con me, dandomi un forte timore ed una certa ansia.
Siete della polizia? - decisi così di affrontare l'anomalia.
No, no, stia tranquillo, cercavamo solo un momento di incontro e una possibilità di colloquio! - Disse uno dei due.
Diciamo...per un'intervista – disse l'altro e poi, rivolto ad un cameriere – ci porta fuori tre caffè?
A me un wisky con ghiaccio! - Corressi io.
Oh...si, mi scusi...ma venga, sediamoci a un tavolo fuori!
Ero curioso di capire. E i due attaccarono:
Le piacciono i trans?
Bè...come avrete constatato...!
Oh...certo...certo. Vede...accetterebbe un'intervista senza veli sulle sue scelte e preferenze sessuali?
Voi chiedete e vediamo cosa intendete!
Per cominciare lei come si definirebbe? Bisessuale, omosessuale o che?
Direi un eterosessuale che comincia ad apprezzare un certo grado di passività!
E non ha mai fantasticato su una relazione francamente omosessuale...mi spiego...immagino che le sue esperienze etero non siano state mercenarie e quindi abbiano fruito di tempi e modi più soddisfacenti anche nelle più agitate “sveltine”- diciamo...
Bè, certo, ma dove volete arrivare?
Soltanto ad invitarla ad un sano e rilassato party omosessuale!
Non mi fate ridere...e voi vi appostate su un marciapiedi di trans...diciamo: per rimorchiare clienti che forse non hanno ancora fatto un vero salto di sponda?
Per questo e anche per poter scegliere una presenza...anche esteticamente gradevole. Lei è un “belluomo”...immagino ne sia pienamente cosciente?
Il complimento fa parte del discorsetto – cercai la parola – d'ingaggio?
La metta pure così, ma se solo la sfiora un qualche interesse, l'appuntamento sarebbe per domani sera all'indirizzo che troverà spiegato in questo biglietto.
E mi allungò un foglietto dove scorsi anche una specie di cartina.
Se accetta, potrà, le assicuro, essere la porta per una “sublime esperienza” oserei definirla.
E' una metafora di orgia?
Se preferisce il sarcasmo all'esperienza?.. O è semplice paura?..Comunque decida lei,,,a ben rivederla domani sera, speriamo!
Ci lasciammo subito dopo, senza ulteriori divagazioni. Divagazioni che dovetti affrontare da solo, anche dopo essere andato a letto.
Anzitutto sugli strani reclutatori e poi...poi: dai...con i trans avevo goduto sia in bocca che a gambe aperte. Dal mio ultimo contatto ero anche riuscito a farmi sborrare in faccia, ora quanto ero disposto ad andare oltre? A breve l'ardua risposta!
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Sosta molto consentitaracconto sucessivo
L'Imperatrice
Commenti dei lettori al racconto erotico