Una ragazza delicata
di
Olof Rekkolong
genere
masturbazione
Sono una ragazza delicata e molto pulita. Faccio il bagno due volte al giorno, perchè fa caldo (siamo in agosto) e poi voglio che il mio ragazzo mi trovi sempre bella pulita e profumata.
Sono le quattro del pomeriggio di domenica. Suona il campanello. Ecco, il mio ragazzo è arrivato.
Lui entra, mi bacia e vorrebbe fare subito l’amore. Calma, calma, gli dico. Prima dobbiamo lavarci.
Lo porto in bagno dove, sopra uno sgabello ho preparato un catino pieno di acqua tiepida. Tiro giù la cerniera dei suoi jeans e gli prendo il pisellino. Lascia fare a me, gli dico. Vorrebbero lavarselo da solo, ma preferisco farlo io, così sono sicura di lavarglielo bene.
Ma oggi è il 22 e non è un numero fortunato. Dunque prendo in mano il suo pisellino e lo immergo nell’acqua. Poi lo insapono e lo soffrego delicatamente, per pulirlo senza fargli male. Devo ancora risciacquarlo e sento che quello si raddrizza. Ho le manine piccole e adesso riesco appena a tenerlo in mano. Sto per risciacquarlo, ma il pisello si contorce, sussulta e esce subito il latte.
Adesso non è più possibile fare l’amore insieme, perchè il mio ragazzo dice che non ci riesce subito!
Aspettiamo una mezz’ora ascoltando musica e mangiando un gelato, perchè fa molto caldo.
Poi ripeto il lavaggio. Il mio fidanzato non vorrebbe, ma io voglio essere sicura che il suo pisellino sia bello pulito. Lo prendo in mano con la massima delicatezza, per non fargli fare il latte. Lo lavo bene, pian pianino; lo insapono e lo risciacquo un paio di volte. Ancora il pisellino si drizza, diventa duro. Così è più facile da risciacquare; ma non ho ancora finito che quello sussulta, ha degli scatti e fuoriesce ancora dell’altro latte.
Che dispettoso; dobbiamo aspettare un’altra mezz’ora. Mentre aspettiamo mi faccio baciare la vagina. Poi gli ordino di leccarla perchè è così bello sentire la lingua che spinge per entrare dentro. Anche il sederino voglio che mi lecchi. Mi volto a pancia in giù e lui ci passa sopra la lingua. Ancora. Ancora gli dico. È così divertente. Non fa male come un rapporto frettoloso. È rilassante e gratificante. E io poi ho un bel sederino sporgente. Me lo dicono tutte le mie amiche; attira gli sguardi dei maschi e anche le carezze, quando sono in tram.
Il mio ragazzo dice che adesso è pronto per fare l’amore. Bene, era ora. Ma non con un pisellino così sudicio. Lui protesta, ma io glielo prendo in mano. È già mezzo indurito e così è più facile lavarlo. Con la brocca gli verso sopra un po’ di acqua tiepida, mi bagno le mani e lo insapono; poi risciacquo pure il pisello che diventa ancora più duro. Gli raccomando di non fare il latte, altrimenti poi mi passa la voglia, mi stanco e non facciamo più niente. Il mio fidanzato mi prega di fare presto. Che fretta cè? Bisogna pulirlo bene; che sia ben insaponato... ecco... così... Adesso con le mani bagnate di acqua tiepida un po’ alla volta sciolgo il sapone; non troppo veloce, affinchè non mi faccia il latte...
Io ho tutte le attenzioni e quello stupido sussulta. Il mio fidanzato grida, mentre sento gli spruzzi di latte caldo sulle mie tettine.
Basta, adesso non facciamo più niente e io corro a lavarmi le tettine.
TRADUZIONE
Aprile 2015
Sono le quattro del pomeriggio di domenica. Suona il campanello. Ecco, il mio ragazzo è arrivato.
Lui entra, mi bacia e vorrebbe fare subito l’amore. Calma, calma, gli dico. Prima dobbiamo lavarci.
Lo porto in bagno dove, sopra uno sgabello ho preparato un catino pieno di acqua tiepida. Tiro giù la cerniera dei suoi jeans e gli prendo il pisellino. Lascia fare a me, gli dico. Vorrebbero lavarselo da solo, ma preferisco farlo io, così sono sicura di lavarglielo bene.
Ma oggi è il 22 e non è un numero fortunato. Dunque prendo in mano il suo pisellino e lo immergo nell’acqua. Poi lo insapono e lo soffrego delicatamente, per pulirlo senza fargli male. Devo ancora risciacquarlo e sento che quello si raddrizza. Ho le manine piccole e adesso riesco appena a tenerlo in mano. Sto per risciacquarlo, ma il pisello si contorce, sussulta e esce subito il latte.
Adesso non è più possibile fare l’amore insieme, perchè il mio ragazzo dice che non ci riesce subito!
Aspettiamo una mezz’ora ascoltando musica e mangiando un gelato, perchè fa molto caldo.
Poi ripeto il lavaggio. Il mio fidanzato non vorrebbe, ma io voglio essere sicura che il suo pisellino sia bello pulito. Lo prendo in mano con la massima delicatezza, per non fargli fare il latte. Lo lavo bene, pian pianino; lo insapono e lo risciacquo un paio di volte. Ancora il pisellino si drizza, diventa duro. Così è più facile da risciacquare; ma non ho ancora finito che quello sussulta, ha degli scatti e fuoriesce ancora dell’altro latte.
Che dispettoso; dobbiamo aspettare un’altra mezz’ora. Mentre aspettiamo mi faccio baciare la vagina. Poi gli ordino di leccarla perchè è così bello sentire la lingua che spinge per entrare dentro. Anche il sederino voglio che mi lecchi. Mi volto a pancia in giù e lui ci passa sopra la lingua. Ancora. Ancora gli dico. È così divertente. Non fa male come un rapporto frettoloso. È rilassante e gratificante. E io poi ho un bel sederino sporgente. Me lo dicono tutte le mie amiche; attira gli sguardi dei maschi e anche le carezze, quando sono in tram.
Il mio ragazzo dice che adesso è pronto per fare l’amore. Bene, era ora. Ma non con un pisellino così sudicio. Lui protesta, ma io glielo prendo in mano. È già mezzo indurito e così è più facile lavarlo. Con la brocca gli verso sopra un po’ di acqua tiepida, mi bagno le mani e lo insapono; poi risciacquo pure il pisello che diventa ancora più duro. Gli raccomando di non fare il latte, altrimenti poi mi passa la voglia, mi stanco e non facciamo più niente. Il mio fidanzato mi prega di fare presto. Che fretta cè? Bisogna pulirlo bene; che sia ben insaponato... ecco... così... Adesso con le mani bagnate di acqua tiepida un po’ alla volta sciolgo il sapone; non troppo veloce, affinchè non mi faccia il latte...
Io ho tutte le attenzioni e quello stupido sussulta. Il mio fidanzato grida, mentre sento gli spruzzi di latte caldo sulle mie tettine.
Basta, adesso non facciamo più niente e io corro a lavarmi le tettine.
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