Le analisi del sangue ( dedicato a Milli)
di
Robert75
genere
etero
Questo è un racconto di fantasia dedicato a Milli, una delle scrittrici che mi ha molto colpito per la sua bravura. I protagonisti di questo racconto siamo io e lei, alcuni dettagli fisici sono reali mentre i luoghi sono immaginari.
Il mio primo incontro con Martina non fu dei più felici. Mi sembrò subito una donna antipatica,autoritaria ed insensibile.
Il medico di base mi aveva ordinato di effettuare delle analisi del sangue di routine visto che erano tre anni che non facevo controlli e mi aveva consigliato un laboratorio di analisi di sua fiducia.
Io odio farmi le analisi del sangue, non perchè abbia paura del prelievo o mi dia fastidio la vista del sangue ma perchè ho delle vene sottilissime ed ogni volta che incontro un infermiere questi non vuole arrendersi al fatto che mi debba tirare il sangue dalle vene della mano, visto che dal braccio non è possibile. Probabilmente per la maggior parte di loro è una questione di orgoglio professionale, ma tanto è che alla fine devo discuterci prima che si arrendano all'evidenza e facciano come dico io.
Mi recai di mattina presto al laboratorio consigliatomi dal medico e dopo aver espletato le pratiche per il rilievo mi dissero di aspettare in una saletta che presto sarebbe arrivata l'infermiera.
Fu una bella donna bionda, alta poco meno di 170 cm, dotata di un bel corpo anche se era nascosto dal camice bianco e sotto indossava la classica tenuta verde da infermiera. a presentarsi , "Piacere Martina" mi disse con un sorriso molto sincero.
"Molto lieto sono Robert" risposi educatamente ricambiando il sorriso.
Le spiegai il problema delle vene e la pregai di fare ciò che le consigliavo per tirarmi il sangue.
"Lei è un medico?Un infermiere ?" Fu la sua risposta secca ed infastidita. Ad ognuno il suo lavoro" concluse il discorso.
Dopo aver controllato le mie braccia avendoci stretto il laccio emostatico si rese conto a malincuore che avevo ragione, e mi tirò il sangue dalla mano usando un ago sottilissimo per farmi sentire meno dolore.
"Non sia soddisfatto di avere ragione, non è mica bello avere le vene così sottili"
"Ha frainteso non sono mica felice di avere ragione" le risposi.Da qui ne nacque un battibecco che per fortuna si concluse subito anche perché non avevo nessuna intenzione di litigare e non vedevo l'ora di uscire da quel posto.
Uscito dal laboratorio andai a fare colazione nel primo bar che trovai e mi accomodai ad un tavolino ordinando un cornetto ed un cappuccino.
Stavo cominciando a rilassarmi mentre mangiavo il cornetto quando udii una voce conosciuta dirmi "Non era meglio una camomilla al posto del cappuccino?" Era proprio Martina anche se stentai a riconoscerla.. Si era cambiata indossava una minigonna ed una camicetta e stavolta il suo bel fisico era messo in evidenza, aveva un bel seno da terza misura abbondante ed un gran bel sedere, i suoi capelli biondi non erano pù legati e nascosti dalla cuffietta,insomma era davvero una donna che poteva far girare la testa a qualsiasi uomo,
"Posso offrirle qualcosa per farmi perdonare? Si sieda con me" Le dissi
"D'accordo un succo di frutta" rispose e si accomodò proprio di fronte a me...
"Mi dispiace per stamattina cominciai ma lei mi fermò subito "Non ne parliamo più. Oggi per fortuna ho finito il turno e sono libera per il resto della giornata".
Così cominciammo a discutere del più e del meno, scoprimmo di avere alcune passioni in comune come pittura e lettura, di amare da morire il mare lei mi confidò di avere dei figli ed io le parlai del mio lavoro di avvocato, di quanto mi piacesse ma anche come togliesse tante energie. Senza accorgercene passammo insieme più di un'ora, mi disse che doveva tornare a casa e fare le faccende di una casalinga. Il caso volle che dovessimo fare la stessa strada, accettò un passaggio, salita in macchina la minigonna si tirò più sù scoprendo ancora di più le sue belle gambe..Inutile che provassi a negarlo a me stesso ma mi era diventato davvero duro...
"È una bella giornata ti va di fare una passeggiata vicino al mare?" Le proposi passando al tu senza chiederle il permesso.
Mi guardò sorpresa, ci fu un breve istante che a me parve un'eternità in cui ci guardammo fissi negli occhi e poi cominciammo a baciarci con foga. La lingua di uno entrava con forza nella bocca dell'altra i respiri si erano fatti affannosi e i battiti cardiaci erano aumentati. La mia mano accarezzava le sue cosce cerando di infilarsi sotto quella minigonna che nel frattempo era diventata ancora più corta, e la sua mano accarezzava il mio cazzo senza entrare nei miei pantaloni.
"Non credo che tu abbia voglia di guardare il mare...Andiamocene da qui portami dove vuoi" mi disse.
Misi in moto la macchina e nel giro di qualche minuto arrivammo sul lungomare, trovai presto il posto dove parcheggiare, scendemmo e stavolta in mezzo alla strada con il rischio di essere visti continuammo a baciarci ed abbracciarci: mi piaceva accarezzarle il sedere, "C'è un alberghetto qui vicino.." le dissi
"Chissà quante ne hai portate vero?...Andiamoci!"
Arrivammo a piedi in 5 minuti camminando abbracciati e sorridenti come due quindicenni che vanno per la prima volta a fare l'amore, entrati in albergo parlai con il portiere che accettò di non registrarci grazie ad una buona mancia, "Tranquilla, il tuo compagno non riuscirà mai a scoprire che sei stata qui " le dissi
"Grazie." mi rispose.
Salimmo le scale del primo piano e finalmente entrammo in quello che sarebbe stato il nostro nido d'amore per un paio di ore, ci spogliammo e non mi ero sbagliato...Martina nuda era ancora più bella di come avevo sperato..Le sue tette sode e grandi erano una goduria da baciare ed i suoi capezzoli turgidi fantastici da poter leccare
"Ti voglio dentro, puoi stare tranquillo prendo la pillola" mi disse mentre dopo averla presa in braccio la distesi sul letto piazzandomi sopra di lei, allargò le gambe per potermi accogliere meglio, quando entrai cominciai a spingere con forza, avevo la meravigliosa sensazione di stare facendo qualcosa di magnifico, non era solo sesso era qualcosa di più, forse l' avevo desiderata dal primo momento in cui l'avevo vista, la mia carne nuda nella sua era qualcosa di fantastico, i suoi occhi erano vivi, felici. Le venni dentro copiosamente, raggiungemmo l'orgasmo insieme e per un attimo mi fermai su di lei, ero stanco e soddisfatto in quella stanza faceva caldo eravamo sudati, per la fretta non ci eravamo preoccupati di aprire le finestre lasciando tutto nella penombra. Cominciammo a scambiare qualche parola intervallate da baci appassionati
"Fuori c'è il mondo che ci aspetta e non ho voglia di affrontarlo. Che ne pensi di restare qui, mangiamo in camera e passiamo la giornata insieme " le proposi
"Mi piacerebbe ma ho una famiglia che mi aspetta, è stato bello, travolgente ma purtroppo devo tornare alla vita reale" fu la sua risposta
"Mi piacerebbe rivederti." Le dissi
"Non lo so Robert, ci devo pensare questa è la prima volta che vado a letto con uno sconosciuto vorrei capire cosa mi è successo" mi rispose, mentre i sui grandi occhioni erano di nuovo coperti da un velo di preoccupazione.
"Facciamo così, sarai tu a decidere, questo è il mio biglietto da visita ci ho scritto il numero di cellulare privato, a quello mi trovi sempre, possiamo anche solo prenderci un caffè insieme e fare due chiacchiere, non dobbiamo finire di nuovo a letto..." Le risposi
"Lo sai che ci finiremmo" mi sorrise
Prima di andare via ci facemmo entrambi una doccia veloce,
Lasciammo la stanza dopo avere aperto le finestre e guardato insieme lo splendido panorama, abbracciati e guardandoci negli occhi.
Uscimmo dall'albergo e tornammo alla macchina passando di nuovo davanti al mare e tenendoci stretti ci abbracciammo di nuovo e ci baciammo
"Visto? È' una questione di chimica" mi disse mentre sembrava più serena
L'accompagnai dove mi chiese, poi tornai a casa mia.
La sera mentre guardavo distrattamente la televisione ripensando a quello che era successo ed accorgendomi che lei mi mancava, mi arrivò un messaggio sul cellulare da un numero che non era in memoria
Era lei "Ti sto pensando e non so se la cosa mi piace...ma la vita è breve...!
Buona notte baci. Martina
Le risposi subito : "Anche io ti sto pensando, è vero la vita è molto breve se mi hai scritto significa che ho una speranza...
Buona notte piccola baci
Lo scambio di messaggi finì e nel letto ebbi bisogno di parecchio tempo per addormentarmi, diviso tra la speranza di rivederla e la paura che lei ci ripensasse...
Il mio primo incontro con Martina non fu dei più felici. Mi sembrò subito una donna antipatica,autoritaria ed insensibile.
Il medico di base mi aveva ordinato di effettuare delle analisi del sangue di routine visto che erano tre anni che non facevo controlli e mi aveva consigliato un laboratorio di analisi di sua fiducia.
Io odio farmi le analisi del sangue, non perchè abbia paura del prelievo o mi dia fastidio la vista del sangue ma perchè ho delle vene sottilissime ed ogni volta che incontro un infermiere questi non vuole arrendersi al fatto che mi debba tirare il sangue dalle vene della mano, visto che dal braccio non è possibile. Probabilmente per la maggior parte di loro è una questione di orgoglio professionale, ma tanto è che alla fine devo discuterci prima che si arrendano all'evidenza e facciano come dico io.
Mi recai di mattina presto al laboratorio consigliatomi dal medico e dopo aver espletato le pratiche per il rilievo mi dissero di aspettare in una saletta che presto sarebbe arrivata l'infermiera.
Fu una bella donna bionda, alta poco meno di 170 cm, dotata di un bel corpo anche se era nascosto dal camice bianco e sotto indossava la classica tenuta verde da infermiera. a presentarsi , "Piacere Martina" mi disse con un sorriso molto sincero.
"Molto lieto sono Robert" risposi educatamente ricambiando il sorriso.
Le spiegai il problema delle vene e la pregai di fare ciò che le consigliavo per tirarmi il sangue.
"Lei è un medico?Un infermiere ?" Fu la sua risposta secca ed infastidita. Ad ognuno il suo lavoro" concluse il discorso.
Dopo aver controllato le mie braccia avendoci stretto il laccio emostatico si rese conto a malincuore che avevo ragione, e mi tirò il sangue dalla mano usando un ago sottilissimo per farmi sentire meno dolore.
"Non sia soddisfatto di avere ragione, non è mica bello avere le vene così sottili"
"Ha frainteso non sono mica felice di avere ragione" le risposi.Da qui ne nacque un battibecco che per fortuna si concluse subito anche perché non avevo nessuna intenzione di litigare e non vedevo l'ora di uscire da quel posto.
Uscito dal laboratorio andai a fare colazione nel primo bar che trovai e mi accomodai ad un tavolino ordinando un cornetto ed un cappuccino.
Stavo cominciando a rilassarmi mentre mangiavo il cornetto quando udii una voce conosciuta dirmi "Non era meglio una camomilla al posto del cappuccino?" Era proprio Martina anche se stentai a riconoscerla.. Si era cambiata indossava una minigonna ed una camicetta e stavolta il suo bel fisico era messo in evidenza, aveva un bel seno da terza misura abbondante ed un gran bel sedere, i suoi capelli biondi non erano pù legati e nascosti dalla cuffietta,insomma era davvero una donna che poteva far girare la testa a qualsiasi uomo,
"Posso offrirle qualcosa per farmi perdonare? Si sieda con me" Le dissi
"D'accordo un succo di frutta" rispose e si accomodò proprio di fronte a me...
"Mi dispiace per stamattina cominciai ma lei mi fermò subito "Non ne parliamo più. Oggi per fortuna ho finito il turno e sono libera per il resto della giornata".
Così cominciammo a discutere del più e del meno, scoprimmo di avere alcune passioni in comune come pittura e lettura, di amare da morire il mare lei mi confidò di avere dei figli ed io le parlai del mio lavoro di avvocato, di quanto mi piacesse ma anche come togliesse tante energie. Senza accorgercene passammo insieme più di un'ora, mi disse che doveva tornare a casa e fare le faccende di una casalinga. Il caso volle che dovessimo fare la stessa strada, accettò un passaggio, salita in macchina la minigonna si tirò più sù scoprendo ancora di più le sue belle gambe..Inutile che provassi a negarlo a me stesso ma mi era diventato davvero duro...
"È una bella giornata ti va di fare una passeggiata vicino al mare?" Le proposi passando al tu senza chiederle il permesso.
Mi guardò sorpresa, ci fu un breve istante che a me parve un'eternità in cui ci guardammo fissi negli occhi e poi cominciammo a baciarci con foga. La lingua di uno entrava con forza nella bocca dell'altra i respiri si erano fatti affannosi e i battiti cardiaci erano aumentati. La mia mano accarezzava le sue cosce cerando di infilarsi sotto quella minigonna che nel frattempo era diventata ancora più corta, e la sua mano accarezzava il mio cazzo senza entrare nei miei pantaloni.
"Non credo che tu abbia voglia di guardare il mare...Andiamocene da qui portami dove vuoi" mi disse.
Misi in moto la macchina e nel giro di qualche minuto arrivammo sul lungomare, trovai presto il posto dove parcheggiare, scendemmo e stavolta in mezzo alla strada con il rischio di essere visti continuammo a baciarci ed abbracciarci: mi piaceva accarezzarle il sedere, "C'è un alberghetto qui vicino.." le dissi
"Chissà quante ne hai portate vero?...Andiamoci!"
Arrivammo a piedi in 5 minuti camminando abbracciati e sorridenti come due quindicenni che vanno per la prima volta a fare l'amore, entrati in albergo parlai con il portiere che accettò di non registrarci grazie ad una buona mancia, "Tranquilla, il tuo compagno non riuscirà mai a scoprire che sei stata qui " le dissi
"Grazie." mi rispose.
Salimmo le scale del primo piano e finalmente entrammo in quello che sarebbe stato il nostro nido d'amore per un paio di ore, ci spogliammo e non mi ero sbagliato...Martina nuda era ancora più bella di come avevo sperato..Le sue tette sode e grandi erano una goduria da baciare ed i suoi capezzoli turgidi fantastici da poter leccare
"Ti voglio dentro, puoi stare tranquillo prendo la pillola" mi disse mentre dopo averla presa in braccio la distesi sul letto piazzandomi sopra di lei, allargò le gambe per potermi accogliere meglio, quando entrai cominciai a spingere con forza, avevo la meravigliosa sensazione di stare facendo qualcosa di magnifico, non era solo sesso era qualcosa di più, forse l' avevo desiderata dal primo momento in cui l'avevo vista, la mia carne nuda nella sua era qualcosa di fantastico, i suoi occhi erano vivi, felici. Le venni dentro copiosamente, raggiungemmo l'orgasmo insieme e per un attimo mi fermai su di lei, ero stanco e soddisfatto in quella stanza faceva caldo eravamo sudati, per la fretta non ci eravamo preoccupati di aprire le finestre lasciando tutto nella penombra. Cominciammo a scambiare qualche parola intervallate da baci appassionati
"Fuori c'è il mondo che ci aspetta e non ho voglia di affrontarlo. Che ne pensi di restare qui, mangiamo in camera e passiamo la giornata insieme " le proposi
"Mi piacerebbe ma ho una famiglia che mi aspetta, è stato bello, travolgente ma purtroppo devo tornare alla vita reale" fu la sua risposta
"Mi piacerebbe rivederti." Le dissi
"Non lo so Robert, ci devo pensare questa è la prima volta che vado a letto con uno sconosciuto vorrei capire cosa mi è successo" mi rispose, mentre i sui grandi occhioni erano di nuovo coperti da un velo di preoccupazione.
"Facciamo così, sarai tu a decidere, questo è il mio biglietto da visita ci ho scritto il numero di cellulare privato, a quello mi trovi sempre, possiamo anche solo prenderci un caffè insieme e fare due chiacchiere, non dobbiamo finire di nuovo a letto..." Le risposi
"Lo sai che ci finiremmo" mi sorrise
Prima di andare via ci facemmo entrambi una doccia veloce,
Lasciammo la stanza dopo avere aperto le finestre e guardato insieme lo splendido panorama, abbracciati e guardandoci negli occhi.
Uscimmo dall'albergo e tornammo alla macchina passando di nuovo davanti al mare e tenendoci stretti ci abbracciammo di nuovo e ci baciammo
"Visto? È' una questione di chimica" mi disse mentre sembrava più serena
L'accompagnai dove mi chiese, poi tornai a casa mia.
La sera mentre guardavo distrattamente la televisione ripensando a quello che era successo ed accorgendomi che lei mi mancava, mi arrivò un messaggio sul cellulare da un numero che non era in memoria
Era lei "Ti sto pensando e non so se la cosa mi piace...ma la vita è breve...!
Buona notte baci. Martina
Le risposi subito : "Anche io ti sto pensando, è vero la vita è molto breve se mi hai scritto significa che ho una speranza...
Buona notte piccola baci
Lo scambio di messaggi finì e nel letto ebbi bisogno di parecchio tempo per addormentarmi, diviso tra la speranza di rivederla e la paura che lei ci ripensasse...
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