L’amministratore

di
genere
etero


Abito nel mio palazzo da quando sono nato ma solo negli ultimi cinque anni ho deciso di diventarne l’amministratore su richiesta di vari condomini.
Svolgo questo lavoro con passione e onestà e cerco sempre di conoscere i nuovi proprietari delle case.
Ultimamente infatti alcuni condomini di età avanzata sono passati a miglior vita e i figli hanno preferito vendere le case piuttosto che fittarle.
Così ho preso l’abitudine di presentarmi a casa dei nuovi proprietari per spiegare chi fossi, in che modo facessi il mio lavoro e dare loro il benvenuto nel condominio .
Qualche mese fa una coppia ha comprato l’appartamento situato al piano sotto il mio però nell’altra verticale.
Il portiere mi ha avvisato della cosa spiegandomi che si trattava di un uomo di affari con moglie e figlio, persone molto perbene .
Il marito era spesso fuori città per lavoro mentre la moglie lavorava prevalentemente di mattina.
Purtroppo con il ritorno del COVID e le relative restrizioni non avevo potuto presentarmi a casa loro.
Non era ancora neanche riuscito ad incontrarli di persona pur vivendo nella stessa scala.
Vidi la padrona di casa per la prima volta in un pomeriggio assolato quando tornato dal lavoro uscendo fuori al balcone e guardando nella direzione del loro terrazzo era stesa su un lettino a prendere il sole. Ne rimasi colpito.
Indossava un costume a due pezzi color azzurro, da quello che potevo vedere aveva un fisico invidiabile.
Doveva avere oltre 40 anni, capelli ricci e ramati. Dopo poco che la stavo guardando cominciò a spalmarsi la crema solare con maestria e lentamente su tutto il corpo. Lambiva con precisione i confini del costume, poi si mise a pancia sotto e slacciandosi il pezzo di sopra, e trasformò il pezzo di sotto del costume in un mini tanga infilandosi nel sedere i lembi del costume.
Aveva un culo perfetto, cominciò anche a stendere la crema solare sulle mezze lune... Cominciai a sospettare che stesse facendo tutto questo dopo avermi visto affacciato per giocare e provocarmi. Sta di fatto che il mio cazzo era diventato durissimo.
Rientrai in casa con l’immagine di quella donna in testa..
Forse era venuto il momento di presentarmi a quella famiglia.
Il giorno dopo tornai dall’ufficio più o meno alla stessa ora e mi affacciai curioso al balcone..
La signora era ancora lì stesa sul lettino a prendere il sole. Aveva un costume diverso. Sempre due pezzi ma di colore giallo.
Aveva in mano una bottiglia d’acqua con la quale si rinfrescava versandosi l’acqua su tutto il corpo e bagnando lo stesso costume.
La guardavo quasi estasiato, ogni suo movimento era incredibilmente sexy.
Decisi che sarei andato da lei; non riuscivo più a resistere alla curiosità di conoscerla.
Mi tolsi la giacca restando in camicia presi la cartellina dove avevo inserito i documenti da darle uscii di casa.
Scesi il piano che ci divideva e suonai il campanello di casa sua pervaso da un’emozione sinceramente ingiustificata.
Venne ad aprirmi dopo pochi istanti . Indossava uno di quei vestiti di lino che spesso si usano sulla spiaggia come copricostume.
Il vestito era chiuso con dei bottoni e la cintura stretta in vita esaltava ancora di più le forme della signora.
L’ampia scollatura mi faceva capire che indossava ancora il costume, evidentemente doveva ancora farsi la doccia. Tutto questo la rendeva incredibilmente sexy.
“Lei chi è?” Mi disse con una voce che mi stordì per la sua sensualità .
“Buona sera, sono Robert.. l’amministratore del condominio, sono venuto a dare a lei e a suo marito il benvenuto nel palazzo e a consegnarvi alcuni documenti tra cui il regolamento condominiale.”
“Piacere sono Serena Rossi, mio marito è fuori per lavoro ma prego si accomodi in casa posso offrirle un aperitivo ? Magari qualcosa di molto fresco vista la temperatura “
Serena era molto gentile oltre che molto bella. Vista da vicino era ancora più attraente. Il sorriso illuminava la stanza, i capelli ramati e ricci incorniciavano un viso molto bello.
Insomma quella donna ora mi piaceva ancora di più .
“Va bene una Schweppes ?” La sua domanda interruppe i miei pensieri.
“Certo. È l’ideale con questo caldo; la ringrazio”
“Un attimo e sono da lei si accomodi in salotto “
La vidi andare in cucina; la casa era strutturata come un open space tra cucina e salotto. Mise due bicchieri e le due bibite su un piccolo vassoio.
Nel farlo mi aveva dato le spalle e aveva cominciato ad ancheggiare.
Il vestito stretto in vita dalla cintura evidenziava, ammesso che ce ne fosse stato bisogno i suoi fianchi perfetti e il suo culo.
Ci sedemmo in salotto sui divani, e cominciammo a parlare amabilmente.
Serena mi raccontò di aver scelto lei la casa.
Mi raccontò ciò che finsi di non sapere, cioè che il marito era spesso fuori per lavoro e che il figlio ora era al mare da una zia per qualche giorno.
Eravamo uno di fronte l’altra con le bibite in mano mentre parlavamo e mentre la guardavo mi rendevo conto che il linguaggio del suo corpo mi trasmetteva qualcosa di molto eccitante.
Non riuscivo a capire se stesse giocando con me come fa il gatto con il topo o semplicemente quello fosse il suo modo di essere.
Da quando ero lì si era sbottonata un paio di bottoni del suo vestito e tendeva ad allargare leggermente le cosce.
Finita la bibita mi alzai dal divano per prendere la cartellina che avevo portato con i vari documenti da darle.
Mi ringraziò per la mia solerzia ma mi disse “Scusi se approfitto della sua gentilezza, anzi diamoci del tu..ok Robert?
Ok Serena..”
“Devo farti vedere una cosa in camera da letto. Sul soffitto c’è una grossa macchia di umido, dimmi come devo procedere per farmi rimborsare il danno dall’inquilino del piano di sopra che per fortuna non sei tu. Andiamo ti faccio vedere il problema ”
Mi condusse in camera da letto che era situata nell’altro lato della casa accanto a quella del figlio.
La camera era arredata in modo semplice, mobili scuri. Il letto era di una misura superiore a quello a due piazze.
“Ecco qui, proprio sopra l’armadio, l’acqua che cade dalla macchia di umidità ho paura possa danneggiare anche i mobili.”
“Hai ragione facciamo così. Domani chiama la proprietaria dell’appartamento di sopra segnalando il danno e inviale delle foto; è una donna ragionevole, sia lei che il condominio sono assicurati vedrai che non ci saranno problemi. Le dici che hai parlato co me e che è inutile mettere di mezzo gli avvocati. Vedrai che si risolverà tutto velocemente.”
“Grazie sei davvero un uomo gentile. “
“Figurati. Ora purtroppo devo andare è stato un piacere conoscerti “
Stavo cominciando ad uscire dalla stanza quando Serena si piazzò proprio davanti a me avvicinando il suo corpo al mio.
“Ti piaceva guardarmi mentre prendevo il sole vero?
“Lo vedo da come mi guardi anche ora che ti piaccio”
Mentre mi parlava con la mano afferrò il mio cazzo che era già duro da un po’.
“Si. Mi piaceva e scommetto che tu lo sapevi che fossi lì..” le risposi
Ci guardammo per un attimo negli occhi e cominciammo a baciarci.
Le lingue si intrecciarono con dolcezza e Serena cominciò a sbottonarmi il pantalone e la camicia mentre io facevo lo stesso con il suo vestito di lino. Lei cominciò a baciarmi lungo tutto il mio corpo mentre io una volta tolto il vestito le tolsi il costume di sopra ritrovandomi davanti agli occhi i sui seni sodi e grandi. I capezzoli erano turgidi e cominciai a leccarli. Notai che erano di una estrema sensibilità. Mentre continuavo a leccarli con avidità Serena arrivò presto con i suoi baci scendendo lungo il mio corpo al mio pene e dopo aver sbottonato il pantalone e abbassato i boxer prese in mano il mio pene durissimo e cominciò con la sua bocca a lavorarci…Lo baciò dolcemente poi cominciò a farlo entrare ed uscire dalla sua bocca e con la mano a segarlo. Guardarla era un vero spettacolo. L’espressione del suo viso ora era cambiata. I sui occhi tradivano avidità e desiderio.
Stavo ricevendo il più bel pompino della mia vita. Non si dedicava solo alla mia asta ma con una mano stimolava i miei testicoli.
Mi stava facendo letteralmente impazzire, il ritmo con cui faceva tutto ciò era fantastico. Non ci volle molto per portarmi al punto di non ritorno e quando venni esplosi letteralmente nella sua bocca.
In quel momento serrò ancora di più le labbra intorno al mio attrezzo in modo che neanche una gocciami sperma potesse fuoriuscire.
Ero veramente in estasi mi accasciai sul pavimento e le chiesi un attimo per riprendermi.
“D’accordo vado a sciacquarmi la bocca ma non ci mettere troppo a riprenderti che ho ancora tanta voglia “ mi rispose
Mi rialzai dopo poco e lei mi venne incontro. Ricominciammo a baciarci, stavolta c’era ancora più voglia di possederla; finimmo di spogliarci e restando in piedi lei si avvinghiò a me con le gambe, la tenevo in braccio e cominciai a penetrarla.
Una volta dentro cominciai a stantuffare aumentando gradatamente il ritmo. Le piaceva quella posizione, glielo lessi sul suo viso
“Scopami ti prego ti voglio tutto dentro” mi disse
Rimananendo aggrappata a me riusciva ad assecondare i mie movimenti mentre continuavamo a baciarci. “Lo sai che sei davvero bella!” Le dissi con sincerità guardandola negli occhi.
Dopo che aumentammo il ritmo le venni dentro copiosamente riempiendo il suo corpo del mio seme e ci lasciammo andare entrambi ad un urlo liberatorio.
“E’ stata la scopata più bella della mia vita” le dissi.
Tenendola ancora in braccio la appoggiai delicatamente sul letto.
“Anche per me è stato fantastico “ mi disse.
Mi rivestii in fretta e dopo averla baciata tornai a casa mia.
Ma sarei tornato presto….
scritto il
2021-07-20
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