Un esame impegnativo - seconda annualità
di
grillino
genere
bisex
Trascorso il tempo stabilito dal mio piano di studi, mi accingevo a dare la seconda annualità dell'esame tanto sospirato e evitato da tutti per la severità e "particolarità" del professore. La prima annualità l'avevo risolta come ho già raccontato, vendendo la mia dignità di maschio e studente! La seconda provai a studiare, mesi e mesi sui libri, frequentando le lezioni sia del professore titolare che del suo infimo e porco assistente, a cercare su internet articoli e testi integrativi. Ma nulla mi toglieva dalla mente quel pomeriggio fatidico, dove solamente scopando con l'assistente più giovane di qualche anno di me, ebbi un bel 30 e lode che rialzò la mia scarsissima media. Continuai a sentire che il dottor. M.B. perseguiva sempre gli stessi "metodi" di valutazione, sia con le femmine che con i maschi, per conseguire l'esame nella sua materia, avendo carta bianca dall'ordinario. Tutta l'università di Genova ormai sapeva, e chi poteva si prestava a questo ricatto. Insomma, non sentendomi pronto, mi prenotai per un "colloquio" per la seconda annualità. Il professore mi fissò un appuntamento sempre di martedì pomeriggio, sul tardi. Nel corridoio eravamo io e Laura, una mia collega di corso, 21 anni, molto carina, bionda tinta, capelli lunghi e occhi chiari, la classica fighetta bene genovese. Rimasi di stucco a trovarla lì e pensai ad un colloquio serio, privo di "ricatti". Il professore uscì a chiamarci e ci fece entrare insieme, io e Laura ci guardammo un pò imbarazzati e esitanti, ma lui chiuse a chiave la porta dietro di noi e così capimmo il nostro comune destino. Ci sedemmo davanti alla sua scrivania e lui esordì, dopo un preambolo sulla sua materia "...allora, voi due darete l'esame insieme, oggi mi va così...altri l'hanno già fatto ed è andato bene,non fate stronzate e avrete un bel 30, ok?" io e Laura ci guardammo,ci scambiammo un'occhiata di forzata intesa e accettammo le condizioni del dottorino. E lui iniziò a dettare il gioco..."Andrea, ora ci fai vedere qualcosa di bello, mettiti lì al centro, spogliati e masturbati!" Il prof mi fece piazzare al centro del piccolo studio,davanti a loro due seduti, mi calai pantaloni e mutande e mi presi il mio pisello e iniziai a segarmi, sotto gli occhi imbarazzati di Laura e quelli famelici del prof. Il cazzo rimase moscio dalla vergogna, appena appena si indurì,ma cercavo di eccitarmi guardando le tette e le gambe di Laura,ma l'imbarazzo era troppo! Allora il prof si rivolse a lei "Dai Laura, aiuta Andrea, vai e fagli un pompino..." Laura si alzò esitante, si inginocchiò ai miei piedi e iniziò a masturbarmi piano,poi si ingoiò l'uccello che si fece subito durissimo dentro quella splendida bocca di ventenne, calda e umida! La ragazza, che neanche pagata mi avrebbe diversamente fatto un pompino proprio a me, uno studente poveraccio e terrone, iniziò a spompinarmi alla grande, succhiando e leccando il mio cazzo con apparente disinvoltura, stringendo con le sue manine delicate e affusolate il mio grosso membro di ventenne arrapato. Il professore si godeva la scena, aprendosi quindi i pantaloni e masturbandosi lascivamente il suo membro, con occhi languidi e la bocca semiaperta. Poi si alzò,si inginocchiò affianco a Laura e gli tolse di mano il mio cazzo, ingoiandolo voracemente. La ragazza rimase impietrita, non si aspettava tanto da quel porco, e guardò sia il professore farmi un bocchino con tanta passione che io impassibile farmi succhiare l'uccello da quel maschio! Ci guardammo negli occhi e gli feci un amaro sorriso e un cenno di assenso, per dire che era normale quello che stava accadendo. L'assistente poi ripassò la cappella a Laura "dai mia cara, continua tu...ma nel frattempo spogliati che ora ci divertiamo..." Laura, ormai entrata nell'atmosfera viziosa, si rimise il mio cazzo in bocca succhiandolo avidamente, quindi il prof le sfilò la camicetta e le slacciò il reggiseno, denudando le piccole tette acerbe e iniziò a leccargli i capezzoli e masturbandosi lui stesso. Appena avuti entrambi i cazzi duri come il marmo, l’assistente alzò di peso Laura, la mise a pecorina sull’angolo della scrivania e le leccò brevemente la fichetta, trovandola già bella bagnata “ora cara mia io e Andrea ti scopiamo, tu fai la brava e non rompere i coglioni, qualsiasi cosa vi chieda, il vostro esame è appeso a un filo…” Laura non proferì parola, rimanendo sulla scrivania passivamente, il prof quindi si inumidì la gonfia cappella e di schianto le trapanò la fica, facendola sobbalzare,iniziando a scoparla con furore, rosso in viso e eccitato come un mulo. Lui mi disse di piantarmi davanti a lei e farmi succhiare il cazzo e così feci, prendendole la testa e costringendola a sbocchinarmi. La ragazza era visibilmente in difficoltà, penso perché data la giovane età era la prima volta che veniva scopata da due uomini. Era paonazza dallo sforzo del pompino e dalle vergate che l’assistente gli dava nella vagina, gli colava la saliva dagli angoli della bocca e gli umori della fica lungo le cosce, ma stava godendo come una troietta! Il professore mi ordinò poi di scambiarci i ruoli, ed io mi trovai a scoparmi la più bella fica del corso, con una vagina caldissima, stretta e accogliente, e lui davanti a farsi succhiare l’uccello da quelle labbra piccole e turgide. Mi godetti quel culetto sodo e tondo, la sfondai con la cappella sino alle viscere perché non mi sarebbe mai più ricapitato…Poi ci ricambiammo il posto e ripresi a farmelo succhiare, sporco dei suoi umori…ero al settimo cielo! Io non resistetti a lungo e dopo pochissimo gli spinsi il membro in gola e gli sborrai dentro…Laura soffocò dallo sperma, un vero fiume, e lo vomitò subito sulla scrivania, imbrattando documenti e tesine…io mi masturbai sulla sua faccia, schizzandola su quel viso dolce da bambolina. Il professore continuò a scoparla, godendosi ridendo la scena, e facendogli raggiungere un’orgasmo che la sconvolse, poi si sfilò dal suo corpo e ci ordinò “bravi che siete…ora però tocca ad Andrea sostenere l’esame…dai ragazzo, stenditi…” preso da immensa vergogna per la presenza della ragazza, esitai ma il prof mi prese per il braccio e mi buttò a forza al posto della Laura, mi aprì le cosce e disse “vieni Lauretta, ora sputa e lecca il culo di questo bel maschietto…poi io me lo inculo e tu gli succhi il cazzo da sotto..dai, sbrigati!!” Laura, intontita dall’orgasmo e dalla situazione, eseguì come un automa, ficcando il viso tra le mie chiappe e leccando maldestramente il mio buco del culo…sentivo la sua piccola lingua raspare i peli e dentro l’ano, ma con poca salivazione…il prof allora la scansò e si mise a leccarmi lui il culo, inondandomi di saliva il retto. Si piazzò dietro di me e, facendosi prima succhiare la minchia dalla ragazza per indurirlo ancora un po’, mi sfondò il culo con pochi ma violenti colpi, senza nessun riguardo “aaaahhh….cazzo…professore…ahiaaaa mi sfondaaaa, pianooo” non volevo gridare per non fare il frocetto davanti a Laura, ma soffrivo come un porco sgozzato, il bruciore nello sfintere sfondato mi stava lacerando…l’assistente continuò comunque a incularmi come niente fosse, martellandomi con la sua mazza nel culo a ritmo sostenuto. Laura ci guardava stupita, a occhi sgranati, io non avevo il coraggio di ricambiare lo sguardo…ero viola dalla vergogna e giravo la testa in basso, il prof allora prese la ragazza e la fece inginocchiare sotto di me, ordinandole di farmi un pompino e lei eseguì come una brava scolaretta, succhiandomi e segandomi il pisello, mezzo moscio dal dolore e dall’imbarazzo…ma Laura fu brava e, compensando la figuraccia da checca inculata, il mio cazzo si gonfiò subito nella sua bocca! Raggiunsi in breve l’apice del piacere, il professore mi inculava senza sosta con splendidi colpi di cazzo e sotto una meravigliosa ventenne universitaria della "Genova bene" mi ciucciava il pisello…con un grido soffocato sborrai un’altra volta nella bocca di Laura, che ormai stette ferma e si ingoiò i tanti fiotti di sperma che gli sparai in gola…il professore si chinò sopra di me masturbandomi l’uccello stretto tra le labbra di lei…e continuava a spingermi la cappella nel retto…ero in estasi!!! Finito l’orgasmo, l’assistente si sfilò dal culo, lasciandomi una fastidiosa sensazione di vuoto e di bagnato, ci fece inginocchiare davanti a lui e ci incitò a spompinarlo a vicenda…ci guardava con aria imperiosa e sarcastica, mentre io lo spompinavo passando poi quel cazzo enorme nella bocca della mia collega d’esame…Laura gli succhiava la cappella e gli leccava tutta l’asta, per poi ripassarlo a me, lo ingoiai vorace e lo aspiravo, aspettando entrambi il fatidico getto di piacere! Presi da questa foga, facevamo a gara per far godere di più quel dispotico stronzo, fino a quando un suo gemito gutturale ci preannunciò una raffica di fiotti di sborra che ci colse entrambi in pieno viso e a bocche aperte, come due passerotti…Laura lo masturbò velocemente, i suoi schizzi ci bagnarono la faccia e i capelli, entrarono in gola aspri e caldi, lui ci fissava estasiato e paonazzo dal godimento dell'eiaculazione…Guardai Laura, lei ricambiò lo sguardo quasi assente, aveva il viso dolce e sensuale rigato da filamenti di sperma, la bocca impastata da saliva e liquido seminale, ed io mi sentivo allo stesso modo ai suoi occhi…finito di far godere il prof lui ci fece alzare, pulire con dei fazzoletti e rivestire, dicendo “bravi ragazzi, siete stati molto bravi…vi siete meritato proprio un bel 30 e lode…” ancora con il cazzo penzoloni e gocciolante, andò alla scrivania e ci firmò i libretti. Laura ed io li prendemmo, salutammo e in silenzio uscimmo dalla sua stanza, prendendo due scale d’uscita diverse, quasi ignorandoci…Chissà, forse ci rivedremo alla terza annualità!
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Un prestito a caro prezzo - terza rataracconto sucessivo
Una collega disperata - terzo episodio
Commenti dei lettori al racconto erotico