Sono diventato la puttanella della mamma

di
genere
incesti

La mia vita cambiò il giorno in cui mio padre e mia madre decisero di separarsi, mia madre mi disse che odiava mio padre e la vita che le faceva fare e che non poteva più rimanere accanto a lui. Non ci rimase, quindi, che lasciarlo solo e rifarci la nostra vita lontano da lui. Mia madre era una brava estetista, vendette il suo salone di bellezza e non fece fatica a trovare una nuova attività vicina alla nostra nuova casa, in una cittadina lontana una cinquantina di km da dove avevamo abitato prima. Il suo lavoro la teneva fuori da casa molte ore ed io ero sempre a casa da solo, ma nonostante questo, crebbi fino ai sedici anni senza problemi. Quando nacqui io, mia madre avrebbe voluto una femmina, per questo motivo mi chiamò Andrea, un nome che poteva andare bene sia per un maschio che per una femmina. da piccolo e anche oltre, mi faceva crescere i capelli come una bambina e a volte mi vestiva con abiti unisex tanto che a volte mi scambiavano proprio per una ragazzina. Proprio per questo motivo purtroppo, a scuola, fui vittima di atti di bullismo. Ora, finalmente, porto i capelli corti e mi vesto come dovrebbe vestirsi un ragazzo di 18 anni. Mia mamma mi partorì quando aveva 17 anni, ora ne ha 35, è una donna molto sexy, le piace mantenersi in forma, va in palestra 2 volte alla settimana, fa una dieta sana e, grazie alla sua attività, ha sempre usato anche per lei, molti prodotti di bellezza, tanto che potrebbe essere scambiata per una ragazza di poco più di vent’anni. È alta 1,68, un bel culo tonico a mandolino, vita stretta e un bel seno sodo di una terza misura abbondante, capelli biondi a caschetto la fanno sembrare ancora più giovane, ovviamente ha sempre ricevuto un sacco di attenzioni dagli uomini e anche da molte donne. Io invece sono alto 1,75, ho un viso con lineamenti morbidi, non molto mascolino, anzi, con un fisico minuto ma tonico, capelli chiari e lisci.
Il giorno del nostro trasloco dopo aver imballato tutta la nostra roba , eravamo pronti a partire, i facchini dell’impresa d arrivarono la mattina presto e cominciarono a caricare le nostre cose. Furono molto celeri, alle nove della sera eravamo nella nostra casa. Gli scatoloni erano tutti in giro sul pavimento, mia madre correva a destra e sinistra cercando di mettere ordine, anche io le davo una mano. Avevo appena finito di sistemare delle cose in bagno quando mi diede una scatola di medie dimensioni dicendomi di portarla nella sua stanza, era abbastanza pesante ma non ci feci caso. Salii le scale e giunto sul pianerottolo la appoggiai sul pavimento. Nell’appoggiarla, forse un po’ bruscamente il nastro che chiudeva la scatola si aprì parzialmente in modo da permettermi di vedere cosa ci fosse dentro. La scatola era piena di lingerie sexy, ma non quella che usava tutti i giorni, quella che vedevo solitamente stesa ad asciugare, era lingerie di alta qualità molto sexy, volevo vedere di più, volevo staccare il nastro per curiosare a fondo, la lingerie sola non giustificava il peso di quella scatola. Mentre mi accingevo all’ispezione, sentii la mamma che mi chiamava, allora mi fermai, feci un segno alla scatola rimandando al giorno successivo l’ispezione e corsi dalla mamma. Il giorno dopo, la mamma, mi chiese di andarla ad aiutare a mettere a posto il nuovo salone di bellezza, dopo qualche ora, vedendo che mi stavo annoiando, mi dispensò dal servizio e mi disse di tornare a casa a togliere dalle scatole un po’ delle mie cose. Io pensavo che rimanesse tutto il resto della giornata, così avevo il tempo di curiosare in quella famosa scatola. Appena arrivato chiusi la porta alle mie spalle e corsi subito in camera sua. Cercai subito la scatola che avevo segnato il giorno prima, ma niente. Dopo diversi minuti di ricerche la trovai sul retro tra la spazzatura svuotata del suo contenuto. Tornai in camera sua di corsa e comincia a rovistare nei cassetti e armadi in cerca del tesoro, ma tutto quello che trovai era la sua biancheria intima regolare. Non trovando nulla, sconfortato mi sdraia per terra sul tappeto, e guardando il soffitto. Mi accorsi della presenza di una valigia nascosta nella parte superiore dell’armadio, mi alzai di scatto, la presi e la misi sul letto la aprii e feci bingo. La valigia non solo era piena della lingerie vista il giorno prima ma anche di giocattoli erotici, tipo manette con il pelo, plugin, strap-on , vibratori ed anche una parrucca con lunghi capelli bruni. Cominciai subito a rovistare annusando la lingerie alla ricerca di qualche segno che fosse indossata da lei, purtroppo era tutto pulito, nessuna traccia del suo profumo. Ero molto eccitato, ero solo ed avevo tutto il tempo che volevo, decisi per gioco, di indossare alcuni di quei capi estremamente sexy, scelsi delle culotte nere di pizzo ed il suo reggiseno coordinato, poi misi la parrucca. Mi guardavo allo specchio, mi mancava qualcosa per riempire il reggiseno, frugai nei cassetti e ne estrassi dei calzini, me li infilai come imbottitura, ora avevo un seno gonfio, anche se non perfetto ma faceva la sua scena. Feci qualche passo avanti e indietro, mi aggiustai alzandolo, il reggiseno, mi misi a posto le culotte, erano un po’ stette, ma, a parte il rigonfiamento davanti, potevo sembrare una ragazza. Rimasi solo a guardarmi nello specchio, mi atteggiavo in pose hard e con la mano nelle mutante mi masturbavo il cazzo. Ero talmente eccitato che non mi accorgevo di cosa succedeva intorno a me. Mi riportò alla realtà un colpo di tosse proveniente dall’esterno, vidi la maniglia abbassarsi e la porta aprirsi e mia madre entrare. Alla sua vista rimasi impietrito, il cuore mi batteva nel petto, i secondi passarono lunghi come ore, io non riuscivo a parlare mentre mia mamma mi osservava. Provai a dire qualcosa: “ Mi spiace mamma..” balbettai. “ Così non sembri una signorina….” mi disse. “Cosa? “ Dissi io confuso. “ Finalmente hai fatto outing, , ma non puoi assomigliare a d una donna con delle gambe pelose come le tue..” “ Cosa? “ Ripetei spaventato. Lei mi si avvicinò, e mi baciò teneramente sulla guancia. “ Va tutto bene Andrea, la mamma ti truccherà e ti darà un look da donna in un attimo” Mi disse. Io non avevo idea di cosa stesse succedendo, mentre mi sedevo sul letto e lei accanto a me. ” Da ora, quando saremo in casa questo sarà il tuo abbigliamento, sarai la mia bellissima figlia Andrea” mi disse. Io ero nello shock più totale. “ Ora vai in bagno e spogliati, vediamo cosa possiamo fare per il problema dei peli.” Io non so perché ma segui le istruzioni alla lettera, e nelle seguenti tre ore mia madre mi fece un make over completo, dalla testa ai piedi. Mi fece la ceretta su tutte le parti del corpo, petto , gambe, braccia ed anche nella zona pubica lasciandomi una piccola strisci di peli ben regolati, le sopracciglia, le unghie, poi mi truccò. Mi fece indossare anche uno dei suoi abiti per darmi un look ancora più femminile. “ Ho intenzione di comprarti qualche vestito sexy domani, amore, che ne pensi?” Intanto fece qualche passo indietro per farmi guardare meglio nello specchio, ero strabiliato, ora ero una donna con un look molto sexy. “Wow” disse la mamma.. “ Lo sapevo che la mia bambina fosse così bella,ora gli uomini faranno la fila per te..” “ “ Ma mamma, io non sono gay, io non sono interessato agli uomini, a me piacciono le donne!” “Cosa vuol dire < Mi piacciono le donne>, tu sei ora una ragazza e le ragazze sono interessate agli uomini!” “ Mamma, ma io sono un ragazzo, ho il cazzo!” Allora lei toccandomelo disse “ Questo non è più il tuo cazzo, ora è il tuo clito, ed il buchino del culetto ora sarà la tua fichetta” Non seppi rispondere, non riuscivo neanche a pensare, mi scusai con la mamma e confuso andai a letto. I giorni successivi, furono ancora più complicati per me, la mamma mi comprò dei vestiti, un intimo femminile e sexy tutto mio, trucchi, profumi trasformando la mia cameretta nella cameretta di una ragazza, quindi mi insegnò a truccarmi. Questa era diventata la mia vita in casa. Fuori casa andavo a scuola vestito normalmente ma indossavo sempre i pantaloni lunghi perché, avendo le gambe depilate non volevo che gli altri le vedessero. Avevo fatto alcuni amici, ma non li portai mai a casa perché non volevo che vedessero che avevo una stanza da ragazza. Avevo una vita strana, nel mondo normale ero un ragazzo di sedici anni chiamato Andrea, in casa ero la sexy teen ager Andrea. Ora però, io e mia madre, eravamo vicini più di quanto lo fossimo mai stato, io l’aiutavo nelle faccende di casa, lei mi faceva le unghie, ma si arrabbiava perché me le mangiavo, tanto che voleva mettermi le unghie finte ma io non volli, lei teneramente mi chiamava il suo piccolo Toy Boy. Feci anche una fidanzata, ma non glielo dissi non volevo farla arrabbiare. Un sabato sera tornò a casa, io ero seduto sul divano con solo una T-Shirt ed i calzoni del pigiama. “ Ciao piccola, sono stata a fare shopping, vieni a vedere cosa ti ho comprato” Mi porto in camera, posò i vestiti sul letto e mi mostro il tutto. Mi aveva comprato un intimo di seta nero, un miniabito aderente nero e delle décolleté sempre nere con tacco 12. Anche per lei aveva comprato delle cose nuove. “Dai provali ..” Io subito mi levai il pigiama ed indossai ciò che mi aveva comprato. “ O mio dio, questi abiti stanno benissimo su di te, tutti ti guarderanno quando andremo fuori il prossimo sabato sera” mi disse. “ Cosa? Io non posso andare in giro per locali vestito in questo modo!” Le urlai.. “ Non ti preoccupare, ho programmato di andare fuori per il week end” Mi disse “ E dove” risposi io “ Non ti preoccupare, è una sorpresa, ora spogliati, ripongo gli abiti per settimana prossima, ora provo i miei” Detto questo cominciai a spogliarmi e ben presto fummo entrambi nudi, lei aveva comprato delle calze nere con il reggicalze e lingerie rosse con finiture nere ed un vestito rosso molto sexy. Era la prima volta che vedevo nuda mia mamma, aveva un culetto in fuori piccolo e formoso, due tette sode con capezzoli grandi, una pelle di seta tutta abbronzata, in poche parole era favolosa. Cominciò a provare i suoi vestiti indossando una calza, srotolandola sulle sue gambe sexy fino sopra la coscia, poi lo fece lo stesso con l’altra gamba, lei mi guardava e sorrideva, poi guardandomi il cazzo si accorse che era diventato duro. “ Ma che cos’è questo” Disse indicando il mio cazzo duro “ E’ il mio clitoride mamma..” le risposi. “ E perché è duro? Sei eccitato?” Mi disse… “ Si mamma, sei molto bella, non posso farci niente?” risposi.. “ Ma tu sei una ragazza, non devi essere attratto della altre donne” “ No mamma, mi spiace, ma io sono attratto dalle ragazze” risposi.. “ Si lo so cosa ti succede, tu sei ancora vergine, hai bisogno di un cazzo che ti tolga dalla testa tutte queste idee sulle ragazze..” Mi disse, poi velocemente sfrecciando verso l’armadio con quel suo culo sexy mi fece l’occhiolino passandomi davanti, prese la valigia, l’aprì e guardandomi mi disse. “ Farlo per farlo, meglio farlo con uni grande..” quindi prese un oggetto dalla valigia e subito mi trovai di fronte ad un grosso strap-on. Era circa 20 cm e molto grosso, quindi si avvicinò a me e disse: “ Ora prenderò la tua verginità , così da farti superare l’idea di volere delle donne.” “Cosa? “ Dissi io ancora incredulo , mentre lei guardandomi lo indossava e se lo teneva come fosso il suo cazzo. “ Ora ti insegno come si succhia un cazzo stando in ginocchio”, e venendo verso di me, mi fece inginocchiare e mi trovai con quel cazzo davanti alla faccia. “ Tira fuori la lingua..” Mi disse quindi mi mise il cazzo sulla lingua. “ Bene, ora usa la tua lingua per far scivolare il mio cazzo in bocca..” I feci come mi chiese, il cazzo era più grande di quello che pensavo, quindi lei mi prese per i capelli e cominciò a guidare la testa avanti ed indietro. “ Ora fai un sacco con lingua, labbra e gola per accoglierlo in bocca, attento a non usare i denti, e comincia a succhiare.” Io avevo visto dei porno dove le donne succhiavano dei cazzi, ma era più difficile di quello che pensassi. Dopo poco, lei comincio a darmi delle grandi spinte in bocca ed in gola. “ Molto bene, così sei proprio naturale..” Mi disse, “ Ora proviamo anche l’effetto Gola Profonda” Mi afferrò la testa e mi spinse il cazzo in fondo alla gola, stavo per vomitare ma alla fine mi entrò tutto in gola. “ Ora alzati e mettiti in ginocchio sul letto” Detto questo andò ancora a cercare nella valigia e prese un tubo di gel lubrificante. Ne spremette un po’ su tutta la lunghezza del suo dildo e lo massaggiò delicatamente come se fosse un cazzo vero, quindi si mise dietro di me e, ancora con le dita sporche di lubrificante, cominciò a massaggiarmi il buco del culo. “ Wwaaoo… guarda che bella fichetta stretta, sarai la puttanella più richiesta da tutti ragazzi, ti piace?” Io non dissi nulla, avevo chiuso gli occhi e cominciavo a godere per le attenzioni che il mio buchino riceveva, sentivo le sue dita che mi massaggiavano e facevano sempre più pressione sul buchino fino a quando uno entrò. Sentì il mio sfintere chiudersi intorno al suo dito che mi penetrava in modo più profondo, poi lo tirò fuori lentamente, lo lubrificò ancora e me lo infilò di nuovo più profondamente che poteva. Istintivamente, dal piacere che provai, comincia ad assecondarla nei movimenti, lei con una mano allora cominciò ad accarezzarmi delicatamente il cazzo mentre con l’altra continuava a scoparmi il culo. Il mio cazzo divenne subito duro, mi piaceva la sensazione che stavo provando. Quindi senti il mio sfintere stirarsi e con un piccolo dolore, senti un secondo dito entrare, in pochi minuti anche il terzo era dentro, poco dopo tutte le dita scorrevano dentro me con facilità. Subito dopo me lo allargò ancora di più infilandoci due dita per mano e aprendolo il più possibile, mi fece male ma la cosa mi piaceva molto. Dopo poco tolse le dita e sentii qualcosa di freddo bagnarmi il buchino, mi girai e vidi che mi stava spruzzando direttamente il lubrificante nel culo quindi la vidi posizionare lo strap-on all’ingresso del mio culetto e subito lo sentii entrare nel mio buchino umido e bagnato lentamente allargandolo. Mi faceva male ma lei comincio a scoparmi delicatamente avanti ed indietro. Dopo poco mi disse. “ Ecco, piccola mia, non sei più vergine, come ci si sente? ” “Bene..” Risposi, ma mentivo, mi faceva male, ma col passare del tempo il dolore cominciava a sparire. Lei mi afferrò i fianchi e mi tirò a se per assecondare i suoi colpi, e ben presto mi stava scopando penetrandomi con tutta la lunghezza dello strap-on. Il suono dei nostri corpi quando sbattevano tra di loro avevano riempito la stanza ed io sentivo ogni centimetro del suo cazzo scivolare dentro di me, e questa sensazione cominciava a piacermi. Poi lei si fermò e lo tolse, io mi alzai. Vidi una grossa macchia bagnata dove ero posizionato prima, quindi mi sdraia sul letto mi distesi sulla schiena ed aprii le gambe. “ Vedo che stai imparando piccola..” Mi disse mentre mi infilava di nuovo il cazzo nel culo. Lei si chinò verso di me e strinse il mio reggiseno come se stesse afferrando i miei seni. Io alzai lo sguardo e la vidi sopra di me con i suoi seni che si muovevano ad ogni sua spinta, il suo volto era pieno di gioia, quindi prese il mio cazzo e cominciò ad accarezzarlo . “ Ti piace come ti accarezzo il clito?” mi disse.. “ Si..” Risposi con un filo di voce. Ero in paradiso, il mio corpo riceveva sollecitazioni da più parti, il mio buchino si stringeva attorno al suo cazzo e le sue mani mi masturbavano in modo divino, volevo trattenermi per godere il più possibile di quel momento ma non resistetti più e mi lasciai andare con un grande gemito di piacere. Riuscivo a malapena a respirare, il mio cazzo esplose in un orgasmo tanto che sborrai al di sopra delle mie spalle, mentre la mamma continuava a scoparmi alla grande, il mio corpo si contorceva, il mio orgasmo sembrò lungo un’eternità, quindi quando si placò, la mamma tolse il cazzo dal mio buchino martoriato, si chinò su di me e raccolse nella sua bocca tutto il mio sperma, fino all’ultima goccia, quindi avvicinandosi al mio viso mi disse: “ Apri la bocca..” Io feci quello che mi disse, lei passò dalla sua bocca alla mia tutto lo sperma che aveva raccolto. “ Ingoialo ora e fammi vedere la bocca vuota” Io feci come mi disse lei, ingoiai il mio sperma e poi le mostrai la bocca vuota. “ Mmmmm… proprio brava la mia Andrea, la mia bambina ha tutto il potenziale per essere una bella puttanella, ti è piaciuto piccola mia? “ Mi disse… “ Si..” le risposi. “ Vedrai in seguito che con un cazzo vero è ancora meglio..” mi disse di nuovo, io non ero molto entusiasta della cosa, volevo solo rimanere con lei per sempre, ma a quel punto avrei fatto qualsiasi cosa per renderla felice.
La notte era passata tra mille domande, questa mia nuova doppia vita aveva azzerato tutte le mie certezze e generato solo dubbi. Non sapevo più quali erano i mie gusti sessuali, mi piaceva molto e mi eccitava ammirarmi allo specchio con intimo e abiti femminili, ma allo stesso tempo ero attratto dalle donne in modo particolare ero attratto dalla mamma, soprattutto il ricordo di lei che, sopra di me che mi scopava con lo strap-on e mi masturbava mi faceva diventare il cazzo duro in un attimo. La settimana iniziò normalmente ( si fa per dire…), di giorno ero Andrea, un ragazzo 16enne come molti, ma alla sera al rientro a casa, con l’aiuto di mamma, mi trasformavo nell’altra Andrea, la teen-ager sexy e porcellina, indossando intimo sexy e abiti femminili. Una sera la mamma rientrando mi disse che aveva di nuovo fatto spese per me: “ Ciao piccola, tutto bene? Ho fatto qualche acquisto per te, il tempo di mettermi in libertà e ti raggiungo...” In casa la mamma si vestiva in modo sobrio, T-Shirt e pantaloncini di felpa, il tutto senza intimo, a differenza di come volesse mi vestissi io. Ritornando nel soggiorno mi disse: “Piccola mia, guarda cosa ti ho comprato..” e da una borsa estrasse due protesi di silicone simili a due tette, con tanto di capezzolo. “ Amore ti piacciono? Penso siano una misura adatta a te..” “ Mamma, cosa sono? “ “ Amore, mica vorrai uscire con i calzini nel reggiseno? “ “ Ma io non voglio uscire vestito da donna..” Risposi… Lei senza neanche ascoltarmi continuò. “ Con queste protesi avrai un seno splendido, su dai provale..” Come sempre non riuscivo a dire “no” alla mamma in questi frangenti, poi tutto sommato ero curioso anche io di vedermi con un seno simile al vero. Andammo in camera, la mamma estrasse dalla borsa anche un nuovo reggiseno e disse: “ Con questo reggiseno staranno benissimo…. Ahh… dimenticavo, ti ho preso anche questa, ma d’ora in avanti ti farai crescere i capelli” Così dicendo mi allungo una bellissima parrucca con capelli veri neri tagliati corti a caschetto, come i suoi. Mi tolsi la veste da camera trasparente che la mamma mi faceva indossare solitamente alla sera e rimasi con solo un perizoma nero di pizzo, lei mi passò il reggiseno e mi aiutò ad indossarlo, quindi mi sistemò le protesi di silicone. “Wwaaoo… che bel seno che ti fanno, quasi come il mio..” Dicendolo si alzò la T-shirt, si prese le tette e le strinse alzandole. “ Scommetto che faresti girare tutti gli uomini per strada, che ne dici di provare? Ho un’idea, domani sera andremo a fare shopping insieme al centro commerciale, così ti compro qualcosa da portarti via per il week-end, hai solo il miniabito che ho comprato settimana scorsa, così vediamo..” Io non capivo cosa stava dicendo, la mia attenzione ed il mio sguardo erano concentrati sul suo seno, la rivedevo sopra di me mentre mi scopava e le sue tette che ballonzolavano davanti alla faccia. Detto fatto ebbi una violenta erezione che non potei nascondere, il cazzo mi usci prepotentemente dai minuscoli slip per presentarsi scappellato alla vista di mamma. “ Andrea!! Ma cosa ti succede? “ Mi disse mamma quasi arrabbiata per la mia reazione. “ Te l’ho già detto, tu sei una ragazza ora, devi interessarti solo agli uomini, non devono piacerti le donne!” “ Lo so mamma, ma a me non piacciono le ragazze, piaci solo tu.” le risposi con una mezza bugia. La mamma mi guardo con dolcezza, mi tirò a se e mi baciò delicatamente sulla bocca. “ Amore, allora la tua mamma ti eccita?” Mi disse con voce sexy e suadente. “ Si.. Si.. scusami ma è più forte di me” “ E magari mi spii quando sono in bagno…” “ Un pochino…” Risposi molto imbarazzato. “ E poi cosa fai? Scommetto che ti masturbi il clito…” Non sapevo più che dire, potevo solo annuire, ormai ero talmente eccitato che, incosciamente, cominciai ad accarezzarmi il cazzo da solo davanti a lei. Mi accorsi che anche lei era eccitata, apprezzava che io fossi attratto da lei. Allora si spogliò completamente e, in piedi nuda davanti a me mi disse: “Porcellina mia, guardami…” Così dicendo cominciò ad accarezzarsi, le sue mani correvano su tutto il suo corpo, vedevo la sua fichettina tutta depilata già umida ed i suoi capezzoli ergersi e diventare duri come due nocciole. “ Inginocchiati sul letto, la mamma ti mostra come sa occuparsi della tua fichettina e del tuo clito….” Mi inginocchiai e lei da dietro spostandomi il minuscolo perizoma, cominciò a leccarmi il buchino, sentivo la sua saliva inumidirmelo abbondantemente e quindi sentii le sue dita penetrarmi. Ormai non avevo più dolore, anzi provavo solo piacere da quella sollecitazione. “ Ora sdraiati sulla schiena..” Ubbidii senza batter ciglio, ormai ero preso dal vortice del piacere, in quella posizione il mio cazzo svettava nel massimo della sua erezione. Le si inginocchiò al mio fianco con un cuscino tra le gambe, mi sfilò il perizoma e mi disse: “Guarda, apprezza ed impara per quando sarai tu a farlo a qualche maschietto…” Così dicendo afferrò il mio cazzo e cominciò a lavorarselo con la lingua e la bocca. Iniziò leccandolo dalla base del cazzo, poi salendo piano piano arrivo al triangolino dove c’era l’attaccatura del filetto, da lì poi passò al bordo della cappella. La sua lingua era bollente, ad ogni leccata un brivido mi percorreva il cazzo e si propagava nella pancia. Si staccò per un attimo dalla cappella e riprese a leccarmi il buco del culo, e dopo avermelo di nuovo insalivato bene cominciò a scoparmelo con le dita, quindi con l’altra mano mi prese il cazzo e se lo infilò avidamente e profondamente in bocca tanto che lo vidi sparire tutto in gola. Cominciò cosi a massaggiarmi tutto il cazzo con la bocca e la mano con il classico movimento, in sincrono con le dita che mi si scopavano il culo. Il mio corpo stimolato da questa doppia sollecitazione si contorceva senza che io potessi farci niente. La mamma anche lei eccitata da questo gioco, mentre mi spompinava, sfregava la sua fichetta sul cuscino masturbandosi a sua volta. Il silenzio della stanza era rotto solo dal nostro ansimare fino quando non la sentii gemere di piacere, l’orgasmo di mamma fu per me un detonatore ed in pochi secondi anche io raggiunsi l’orgasmo con delle contrazioni che mi percorsero tutto il corpo ed un’abbondante sborrata che la mamma raccolse tutta in bocca. Come la volta precedente mi si avvicinò con la bocca piena e baciandomi in modo profondo trasferì la sborra nella mia bocca che io deglutii gustandone il sapore. Rimanemmo qualche minuto abbracciati uno all’altra, poi lei con un bacio mi sussurrò: “ Ti è piaciuto porcellina mia? Se seguirai i consigli di mamma diventerai una vera puttanella” Annui e baciandola a mia volta la salutai e mi ritirai nella mia camera. Il giorno dopo passò velocemente, il mio pensiero era per quello che avremmo dovuto fare alla sera, la mia prima uscita “en femme” con mamma. Lei torno un po’ prima dal lavoro, dopo una doccia veloce ci preparammo. Cominciò con me, mi truccò, un trucco leggero ma molto sexy, mi aggiustò la parrucca nera con il taglio a caschetto, perizoma nero in pizzo e reggiseno coordinato che conteneva le famose protesi che mi facevano un seno da urlo, miniabito nero e autoreggenti 15 den color daino e décolleté nere tacco 10. Lei era bellissima e sexy, aveva scelto un tailleur grigio con gonna tubo aderente che le metteva in evidenza il suo culo a mandolino, giacca corta senza niente sotto, solo un push-up rosso che si intravedeva dalla scollatura e che le esaltava il suo splendido seno e perizoma rosso, autoreggenti color fumo con la riga dietro e décolleté rosse con tacco 12. Ci guardammo nello specchio uno a fianco dell’altra, non sembravamo madre e figlio, bensì due sorelle, nessuno avrebbe detto di me che ero un maschietto, anche la mia voce era sottile, forse i mie ormoni maschili ancora non avevano avuto il tempo di cambiarla. Dopo una serie di complimenti reciproci, salimmo in macchina e partimmo alla volta del centro commerciale. La mia paura di mostrarmi vestito da donna aveva lasciato il posto alla voglia di mostrarmi in tutta la mia femminilità. Appena giunti al centro commerciale iniziammo a passeggiare su e giù per i lunghi corridoi facendo finta di guardare le vetrine ma la nostra attenzione era rivolta alla gente intorno per cercare di carpire le loro impressioni. Gli sguardi di uomini e donne si sprecavano. Facemmo delle compere come ci avevamo programmato, poi la mamma mi disse: “ Ora è il momento di iniziare a divertirci. Vedemmo un negozio con un commesso molto sexy e palestrato, entrammo, e lui subito si propose per servirci, si vedeva che il suo interesse non era solo commerciale e soprattutto pensava fossimo due ragazze. Ci pensò subito la mamma a chiarire le cose dicendo: “ Vorremmo vedere qualcosa per la mia sorellina…” Ora in pubblico ero la sua sorella minore. “ Magari qualcosa di sexy, abbiamo visto un bell’abito in vetrina, ti piace Andrea?” Disse la mamma con fare ammaliante. “ Si Chicca, ( la mamma si chiama Federica, confidenzialmente Chicca), mi piace moltissimo …) Subito il commesso si presentò con un abito della mia presunta taglia e mi invitò a provarlo. Entrai nel camerino per la prova con mamma, mi spogliai mostrando sempre le spalle all’entrata dello stesso, la mamma appositamente aveva lasciata aperta la tenda che chiudeva il camerino i modo tale che si potesse ammirare il mio lato B. La mamma poi per rendere ancora più erotica la scena mi accarezzava e si strusciava su di me. Il commesso non perdeva un attimo di tutto questo gioco, mi rivestii, la mamma mi disse. “ Ora mi devi far vedere quanto sei puttanella”. Io non capii, quindi lei rivolgendosi al commesso disse: “Questi abiti non ci soddisfano molto, non ha qualche cosa in magazzino di diverso? Magari per non farle fare avanti e indietro la seguiamo noi.” Disse strizzando l’occhio al ragazzo. Questo rimase un attimo senza parlare, poi disse: “ Non potrei ma visto che ormai è l’ora di chiusura e non c’è più nessuno… ok seguitemi” Appena giunti nel retro la mamma non perse tempo: “ Senti, ho visto come ci scrutavi ed ho visto anche il bozzo dei pantaloni quando spiavi il culo di mia sorella, sei un bel porco!! Ti piacerebbe scoparci vero?” Il ragazzo molto timidamente accennò un si… “ Scordatelo, io e mia sorella siamo merce troppo cara per te, al massimo un pompino.” Ciò detto si inginocchiò davanti a lui, le aprì la cintura e la patta e ne fece scaturire un bel cazzo già in tiro, senza perdere tempo la mamma cominciò a spompinarlo. Lo leccava, lo inghiottiva, leccava e succhiava anche le palle del giovane commesso, io nel vedere la mamma all’opera mi stavo eccitando, avevo paura di avere un’erezione tanto che si potesse “capire” visto il minuscolo perizoma che indossavo ed il miniabito. Dopo poco la mamma si stacco e rivolta a me disse: “ Adesso tocca a te… fai vedere quanto sei puttanella, fammi vedere se gli insegnamenti della sorellona sono andati a buon fine..” Io rimasi senza parole, una strana paura mi prese, ma allo stesso tempo ero curioso di provare a succhiare un cazzo vero dopo aver succhiato lo strap-on di mamma. Senza parlare presi il posto di mamma, timidamente glielo presi in mano e cominciai a menarglielo. “ Dai ora comincia a leccarglielo..” Ricordando come aveva fatto mamma il giorno prima cominciai a leccargli le palle, quindi salii con la lingua lungo il cazzo, il ragazzo gemeva dal piacere, poi mi dedicai alla sua cappella. Aveva un cazzo di discrete dimensioni, la cappella rossa e calda cominciava a gocciolare. “ Ora prendilo in bocca..” mi disse la mamma con un tono perentorio che non ammetteva repliche. Aprii la bocca e facendolo scivolare sulla lingua lo inghiotti in modo maldestro fino alla gola tanto che ebbi un conato di vomito, poi piano piano, mettendo in pratica le istruzioni di mamma comincia a spampinarlo come una esperta puttana. La sensazione di quel cazzo caldo e morbido in bocca era molto piacevole, soprattutto mi eccitava il fatto che stavo dando piacere ad un’altra persona, il ragazzo era alla mia mercé , ero io a condurre il gioco, avevo su di lui un potere assoluto. Le mie labbra e la mia lingua gli massaggiavano la cappella che diventava sempre più tesa e gonfia. La mia mano accompagna il movimento scorrendo lungo il cazzo. “ Allora, hai visto che puttanella di lusso è la mia sorellina? Quanto vale secondo te? Come minimo il vestito che abbiamo provato…” Accidenti, allora la mamma mi considerava una puttanella nel vero senso della parola! “ Dai, massaggiagli anche i coglioni e buchino...” Allora con l’altra mano cominciai ad accarezzargli i coglioni spingendo la mie dita fino al suo buchino, il ragazzo ebbe un brivido e dopo qualche toccatina arrivò all’orgasmo scaricandomi in bocca tutto il suo caldo sperma. “ Dai puttanella, tutto in bocca non ne devi perdere neanche una goccia..” Mi ordinò la mamma.. “ …e ora inghiottila tutta e, con la bocca sporca bacialo.” Era la prima volta che baciavo un uomo, rimasi un attimo smarrito, poi guardando la mamma mi feci forza e lo baciai trasferendo nella sua bocca il sapore del suo sesso. Si era fatto tardi, ci ricomponemmo e mentre stavamo uscendo il ragazzo ci chiamò. “ Signorine, avete dimenticato questo..” Ci allungò una borsa, dentro c’era il vestito che avevo provato, gentile omaggio della ditta. Io e la mamma ci guardammo, poi scoppiammo a ridere: “Siamo proprio due zoccole...” Esclamò, “ ... e nessuno si è accorto di niente, sei stata proprio una brava bambina.” Alludendo al mio travestimento. Durate il viaggio di ritorno la mamma era felice, ridevamo, sembravamo davvero due sorelle poi ad un certo punto mi disse: “ Ora la tua < iniziazione femminile> è quasi finita, manca ancora un piccolo tassello che provvederemo a completare in questo week-end, ti ricordi che ti ho detto che lo passavamo fuori?” Io preoccupato la guardai, lei intuendo cosa stavo per chiederle anticipandomi disse: “ Non avere fretta di sapere, sarà una sorpresa ....” Finalmente arrivò sabato, io ero curioso di sapere che programma aveva in mente la mamma, alle 18.00 ero da lei al negozio, lei caricò le valige per il viaggio preparate il giorno prima e partimmo. “ Adesso mi dici dove andiamo mamma, spero..” “ Si, nessun segreto, andiamo dalla zia Giulia al mare, ci aspetta per cena e ci ospiterà per qualche giorno” La zia Giulia era la sorella maggiore di mamma, aveva una quarantina d’anni, bel viso come la mamma, ma con qualche chilo i più che comunque la facevano più morbida e desiderabile, insomma una bella milf, come si usa dire adesso, il marito, lo zio Giorgio un tipo normale, buona posizione lavorativa ma niente di speciale, non ho mai capito cosa avesse trovato la zia in lui. Durante il viaggio la mamma mi aveva permesso di stare con i miei vestiti da maschietto anche se parlando continuava ad usare termini ed aggettivi femminili quando doveva riferirsi a me. Io pensavo cosa avrebbero potuto centrare gli zii, con l’ultimo tassello della mia iniziazione femminile. Dopo un paio d’ore di macchina arrivammo a destinazione. La zia ci aspettava con già la cena pronta, un pasto veloce poi la mamma disse: “ Giulia ci dai una mezzoretta per metterci in ordine, poi ho una sorpresa per voi” “ Certo, fai pure, faccio io i piatti.” Disse la zia. Ci ritirammo, una doccia veloce per ritemprarci poi appena giunti in camera la mamma aprì una delle borse e disse: “ Questi sono per te..” Mi presentò una guepiere in pizzo nero con nastrini rossi, delle calze di seta nere 7 den, un perizomino modello “filo interdentale”che neppure riusciva a contenere la mia “dote”, scarpe décolleté nere tacco 10 e la parrucca nera con i capelli lunghi. “ Su indossali, stasera devi essere più figa e zoccola che mai …” “ Ma mamma, con gli zii? Mi vergogno..” Tentai di dire. “ Non preoccuparti, ci sono qui io per qualsiasi cosa”, mi disse cercando di rincuorarmi. Detto questo cominciò la mia vestizione, la mamma mi aiutò ad indossare la guepiere allacciandomi i numerosi gancini sul retro, io indossai le calze e lei mia aiutò a fermarle con i ganci del reggicalze, quindi indossai il perizoma e alla fine la parrucca e sistemai al loro posto le protesi di silicone. Unghie e trucco ed il giovane Andrea si era trasformato in una sexy e desiderabile puttanella. La mamma guardandomi si compiacque del lavoro fatto dicendo: “ Sei una gran fica, fossi un maschio ti farei la corte …” E rise strizzandomi l’occhio quindi apri la porta della camera e rivolgendosi agli zii disse con tono solenne: “ Giulia, Giorgio, vi presento la mia nuova figlia Andrea”. Gli zii al momento non capivano, solo dopo un po’ si resero conto chi avevano davanti poi realizzando uscirono con “Wwaaoo…” di stupore mentre ammiravano il mio corpo seminudo fasciato dalla guepiere. “Allora è questa la sorpresa di cui ci hai parlato..” Disse la zia. “ Soprattutto la sorpresa è per Giorgio, conoscendo i suo gusti sessuali, tu permetti Giulia, vero? ”. “Certo Chicca, e sono molto curiosa di vedere cosa hai in serbo per noi, tu hai sempre avuto molta fantasia in certe cose....” Io seguivo la conversazione ma non riuscivo a capire dove volesse arrivare la mamma, come al solito ero nelle sue mani. “ Dai piccola mia, fai vedere allo zio come sei brava con la bocca..” Allora mi avvicinai allo zio, era in piedi, mi inginocchia davanti a lui gli abbassai i pantaloni e slip e subito capii cosa aveva trovato in lui la zia, era dotato di un cazzo di misura extralarge! “ Dai, inghiottilo subito, prova come è bello sentirlo indurire in bocca..” Subito allora iniziai a succhiarlo, ad ogni pompata diventava sempre più grosso, alla fine era diventato tanto grande che quasi non mi ci stava più in bocca. Ormai mi piaceva succhiare il cazzo, ero diventato proprio una puttanella come voleva mamma, glielo leccavo glielo massaggiavo, gli accarezzavo le palle, lo zio era in estasi, mi prese la testa e cominciò a spingermi il cazzo sempre più in fondo tanto da farmi venire dei conati di vomito, la mamma allora intervenne: “ Per ora basta così andiamo tutti in camera..” Come sempre era lei che conduceva il gioco. Giunti in camera disse: “ Giorgio sdraiati e tu piccola continua il lavoro..” Lo zio si sdraiò ed io inginocchiato tra le sue gambe continuai a spompinarlo. Dietro di me la zia e la mamma mi guardavano eccitate dalla scena, la zia era già nuda e si stava masturbando, poi mi si avvicinò e spostato il perizoma,cominciò a leccarmi il culetto. “ Ti piace il suo culetto?” Disse la mamma rivolta alla zia. “ Mmmmm… si… “ Rispose la zia tra una leccata e l’altra. “ Hai voglia di farglielo, vero? “ “ Siii…” replicò la zia. “ Allora fallo!” Disse mamma. “ Davvero posso Chicca?” “ Si non preoccuparti, glielo già aperto io..” Detto questo la zia si staccò aprì un cassettone dell’armadio ed estrasse del lubrificante ed uno strano strap-on con anche un cazzo all’interno. La zia lubrifico bene il cazzo all’interno quindi indosso lo strap-on infilandosi il cazzo nella su fichetta. Io intanto continuavo a godermi il cazzone dello zio, era un piacere giocarci, mentre lo zio in relax con gli occhi chiusi godeva del mio lavoro. Dopo un poco sentii la zia tornare all’attacco del mio buchino, lo stava lubrificando e preparando per la penetrazione. Mentre lo lubrificava ci infilò prima un dito, poi due quindi avvicinò lo strap-on al culetto e mi penetrò. Ebbi un sussulto di piacere, il mio culetto si chiuse intorno al cazzo e lo fece suo, la zia cominciò a pomparmi penetrandomi sempre di più fino a scoparmi per tutta la lunghezza del cazzo. Ad ogni colpo emetteva dei mugolii di piacere, anche il suo cazzo la stava scopando. I suoi colpi erano sempre più violenti, mi staccai dal cazzo dello zio e mi donai tutto a lei. L’odore del lubrificante e dei nostri sessi riempivano la stanza, non ci volle molto per la zia arrivare all’orgasmo, un urlo e delle contrazioni violente del corpo furano il segnale del suo godimento. Appena si stacco da me, la mamma rivolgendosi allo zio disse: “ Giorgio ora è il tuo turno, e tu puttanella mia, finalmente potrai aggiungere l’ultimo tassello della tua iniziazione femminile, prendere un cazzo vero” Il mio buchino ancora non si era richiuso, pulsava ancora dopo i colpi della zia che già si preparava ad essere violato dal cazzone dello zio. Lo zio non se lo fece ripetere due volte, prese posizione dietro di me, lubrifico un poco il cazzo e subito mi penetrò. Nonostante la misura over-size, mi entro senza problemi, il cazzo vero mi eccitava, tanto che abbi subito un’erezione facendo uscire il mio pisello dal microscopico perizoma. La mamma alla vista di quel ben di dio, si spogliò si infilò sotto di me in posizione 69 e disse: “ Mentre lo zio ti scopa io ti lecco il clito…” Io ero al settimo cielo, lo zio mi stimolava culo e prostata con il suo cazzone e la mamma si occupava del mio “clito”. Sentivo l’eccitazione dello zio crescere insieme alla violenza dei suoi colpi, io gemevo di piacere e di dolore, il mio ventre era preda di sussulti e contrazioni che davano sensazioni di piacere profonde. Ad un certo punto sentii le mani dello zio prendermi i fianchi, tirarmi verso di lui con vigore per alcune volte e quindi un caldo fiotto di sborra innaffiarmi le viscere. Rimase qualche secondo dentro di me, poi si stacco lasciando uscire dal mio culetto la sua calda crema. Rimasi qualche minuto sul letto disteso sulla pancia, la mamma allora rivolgendosi a me disse: “ Amore se stata bravissima, ora tocca a te godere, girati che ci penso io..” Mi girai e la mamma si impossessò del mio “clito” cominciando a succhiarlo e leccarlo. “ No mamma, non così..” “ Cosa c’è che non va amore?” “ Mamma voglio fare l’amore con te!” La mamma rimase un attimo in silenzio, poi con voce dolce e suadente disse: “Wwaaoo.. la mia porcellina vuole lesbicare con la mamma?” “ Si mamma..” Risposi. Mi si avvicinò e cominciò a baciarmi sul collo, quindi mi infilò la lingua in bocca facendomi provare il bacio più dolce della mia vita. Approfittando della mia posizione mi vene a cavalcioni e si infilò il mio cazzo nella sua fichetta. Per me fu un momento sublime. Quello che avevo agognato e sperato per mesi si era avverato, stavo facendo l’amore con mamma. Il suo culo si muoveva a ritmo, allungai le mani e le presi le tette, erano sode e morbide allo stesso tempo. Lei aveva gli occhi chiusi, ansimava dal piacere, sentivo i suoi umori scendere lungo le sue cosce fino al mio pube. Io la guardavo, ero perso nel suo viso, i pensieri affollavano la mia mente, pur di vivere questi momenti avrei fatto qualsiasi cosa mi avesse chiesto. Le mie riflessioni furono interrotte dalle parole della mamma: “ Oddio… vengo, vengo… ahhhh…”, accompagnate da violente contrazioni del suo ventre. Sentendo la mamma godere, esplosi anche io in un vigoroso orgasmo con un’abbondante sborrata nella fichetta della mamma. Rimanemmo abbracciati senza parlare per qualche minuto, poi lei ruppe il ghiaccio dicendomi: “ Amore sei stata straordinaria, sei veramente la puttanella che tutte la mamme vorrebbero avere. Ti voglio bene..” “ Anche io…” Risposi. Era un momento indimenticabile, qualsiasi cosa mi avesse chiesto d’ora in avanti la mamma avrei acconsentito pur di rimanerle vicino e di essere la sola ed unica sua puttanella.
scritto il
2016-10-10
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