Le voglie di una settantenne (parte prima)

di
genere
etero

Sandra aveva quasi settant’anni ed era piena di ricordi. Spesso, nella sua testa, rivedeva tutta a sua vita come un film che non finiva mai. Non è che avesse avuto una vita “spericolata”, no, la sua vita era stata quella di una donna della sua generazione. Una giovinezza spensierata, qualche flirt, l’incontro con un ragazzo della sua età e del suo quartiere, un po’ di petting di nascosto dai genitori, unico divertimento il ballo liscio ed il classico matrimonio con l’abito bianco. Poi dopo qualche anno una gravidanza, poi un’altra e la vita continuò su questi binari. Sandra era vedova da cinque anni, la solitudine le pesava, aveva provato a frequentare dei gruppi della terza età o altre associazioni di pensionati, ma lei li trovava solo dei club di curiosi dediti al pettegolezzo, cose che lei odiava più di tutto. Sandra amava la discrezione, sapeva tenere un segreto e detestava che si impicciava dei suo affari. Purtroppo l’età non più giovane le facevano vedere un futuro angosciante. La paura della solitudine e la paura di perdere la sua autonomia ed indipendenza la disturbavano. Il pensiero ormai le girava nella testa da diverso tempo. Aveva pochi rapporti con i suoi vicini. Anche per lavori da uomo, aveva provato a chiedere dei favori al marito della vicina di casa, successe solo una volta ma, avere a che fare con quell’uomo e non le era piaciuto. Si era presentato come maschio conquistatore, vedendo in Sandra una facile preda, le sue battutine allusive e gli occhi che la spogliavano le avevano fatto venire un brivido di disgusto, dopo quella volta si ripromise di non chiedergli più favori e non lo fece mai più entrare in casa sua. Si è vero, malgrado la sua età Sandra era ancora piacente, era ancora una bella donna, gli anni e la menopausa erano stati clementi con lei, dimostrava meno anni della sua età. Naturalmente aveva qualche ruga, i capelli grigi che nascondeva con una tinta bionda, un fisico formoso nei punti giusti che lei curava come quando era giovane, sempre truccata in modo discreto, nell’abbigliamento non mortificava il suo corpo, anzi sapeva mettere in risalto le sue curve, ovvio che molti uomini ancora la desideravano. Per questo motivo prima esposto, aveva pensato di prendere una persona che le potesse darle una mano in casa, ormai anche rassettare e tenere in ordine la sua piccola villetta le pesava. Parlando con il proprio medico durante una visita, questi, vedendo in lei una donna stanca ed un po’ depressa, le consigliò di prendere una donna di servizio che durante il giorno le facesse anche compagnia. Sandra, che amava la sua indipendenza e non voleva persone fisse in casa, rispose che non aveva bisogno di una badante ma di una persona che le desse una mano in caso di bisogno per i lavori più pesanti. Il suo medico, amico di famiglia, allora le consigliò di rivolgersi a qualche cooperativa di lavoro, lì avrebbe trovato cosa cercava. Tornata a casa, felice di aver trovato l’approccio giusto al suo problema prese le pagine gialle e cercò tra gli annunci. Trovò una cooperativa che pensava facesse al caso suo anche perché era poco distante da casa sua. Prese il telefono e chiamò. La sua interlocutrice ascoltò pazientemente la richiesta di Sandra, disse che potavano risolvere il suo problema, e che già al pomeriggio avrebbero potuto mandare una persona per capire meglio le sue esigenze. Questo primo contatto rassicurò Sandra che fissò l’appuntamento. Al pomeriggio una donna non più giovane ed un po’ cicciottella, si presentò a casa di Sandra, era accompagnata da un ragazzo, sulla trentina, alto, moro, occhi scuri e barba di tre giorni, come si usa adesso. Al momento Sandra fu un po’ sospettosa ma la giovialità della donna la aiutò a prendere la decisione di affidarsi a loro. In breve tutti e tre iniziarono in giro della casa elencando i lavori che avrebbero dovuto fare. La donna annotava tutto scrupolosamente seguita dal giovane, al quale di volta in volta chiedeva un parere. Sandra a poco a poco si rassicurò. Alla fine della visita si accordarono, il giovane sarebbe venuto il giorno seguente per dipingere le persiane. Dopo che se ne furono andati, Sandra si ritrovò di nuovo sola, ma contenta di aver trovato la formula più adatta alle sue esigenze. Anche il ragazzo le era piaciuto, molto discreto ed educato come piaceva a lei, così aspettò con fiducia che arrivasse l’indomani. Il ragazzo si presentò all’ora stabilita e, senza aspettare, si mise a lavorare. Sandra, in un primo tempo, lo lasciò fare temendo di dare fastidio, vide che era anche un ottimo lavoratore. Alla fine della mattinata però lo andò a trovare per vedere e giudicare il lavoro fatto. Sandra era felice, il lavoro era stato fatto presto e bene, le persiane avevano cambiato faccia nella mani del ragazzo. Verso metà del pomeriggio Sandra chiese al ragazzo se volesse un caffè o del the. Il ragazzo accettò di buon grado, e Sandra fu felice di servirgli in caffè sul tavolo in cucina e berlo insieme a lui. Mentre bevevano il caffè, lei lo esaminò meglio, e si accorse che oltre tutto era anche un bel ragazzo. Lui le spiegò che aveva perso il lavoro quando, l’impresa edile dove lavorava, aveva chiuso per la crisi. Sandra ne fu molto spiaciuta, soprattutto quando le disse di essere divorziato con un figlio, tuttavia, aggiunse sorridendo, di essere ottimista, ed era contento di questa sua nuova attività in proprio. Quando alla sera se ne andò, Sandra ripensò a lui, lo aveva trovato carino, gentile e soprattutto bravo nel suo lavoro, le persiane erano tornate come nuove e, considerando che non aveva finito, era contenta di vederlo tornare l’indomani. Il giorno seguente fu come il precedente, due parole tra una cosa e l’altra,Sandra si informò meglio della sua situazione familiare poi, nel pomeriggio, pausa caffè chiacchierando come due vecchi amici. Alla sera, prima di partire, Sandra frugò nel portafoglio ed estrasse 20 euro da dare di mancia figli del giovane ragazzo. Il sorriso de ragazzo illuminò la casa, quindi si diedero appuntamento per il giorno dopo. Alla mattina presto, il giovane era già al lavoro, sembrava ora si trovasse più a suo agio anche con Sandra per casa. Fischiava mentre stava dipingendo le persiane, e sorrideva ogni volta che Sandra di soppiatto lo guardava. L’uno e l’altra sembravano essere diventati più in confidenza. Quando ebbe finito il lavoro, gli presentò la fattura, a Sandra sembrò un prezzo onesto, pagò in contanti quindi il giovane se ne andò. Sandra non si rese conto subito che il giorno seguente non sarebbe più ritornato, ma la mattina dopo, al risveglio, provò un senso di malinconia sapendo si essere di nuovo sola. Fu triste tutto il giorno, girava per casa senza sapere cosa fare. Cercò e naturalmente trovò, qualche altro lavoro da poter far fare al ragazzo. Pensò che fosse ora di cambiare la tappezzeria della sua camera. Detto fatto prese il telefono, chiamò la signora grassoccia e le disse che necessitava ancora dell’opera de giovane operaio, ed era urgente. Tanto pregò la signora che, al mattino seguente di buon ora, il ragazzo suonò alla sua porta. Dalla felicità di rivederlo, Sandra quasi le saltò al collo, ma si trattenne, si avvicinò però alla distanza di dargli un bacio sulla guancia mentre lo salutava. Sandra ebbe un fremito al contatto della sua guancia ruvida, lo trovò molto virile. Lei gli spiegò velocemente cosa volesse fare, lui si offrì per accompagnarla a scegliere la carta da parati. Sandra, felice, si vestì elegante, si trucco un po’ più de solito e, in auto con i giovanotto, andarono al Brico per l‘acquisto. Ci volle del tempo per scegliere la carta adatta, Sandra si fece consigliare dal giovanotto, le sembrava di rivivere i primi tempi del suo matrimonio quando, con suo marito, stavano arredando la casa. Quando tornarono lei era molto felice, lo si vedeva dal sorriso che segnava gli angoli delle sue labbra e dalla luce che sprizzava dai suoi occhi. Jerry, si chiamava Giacomo ma per tutti era Jerry, si mise subito al lavoro. Questa volta organizzare il “cantiere” in casa fu più complicato. Si dovevano spostare mobili ed armadio e, per favorire l’operazione, si cercò di svuotarli e togliere i cassetti. Sandra gli diede una mano, soprattutto per spostare i suoi effetti personali. Questo non impedì a Jerry di vedere quale genere di abbigliamento intimo indossasse solitamente Sandra. Arrossendo la vide raccogliere le sue mutandine ed i suoi reggiseno. Jerry ebbe il tempo di vedere i coordinati di seta bordati di pizzo, le guepiere, i reggicalze ed i body solitamente indossati dalla signora. Così facendo, iniziò a vedere Sandra sotto un’altra luce. Fino ad ora lui ci aveva visto una matura signora, si è vero, una signora curata ed attenta alla propria persona ma una sempre una signora matura e sessualmente inoffensiva. Ora guardandola meglio vedeva una signora dalle forme sexy e desiderabili vestita con l’intimo che aveva appena visto. Un po’ confuso riprese a lavorare, ma non poteva fare a meno di pensare a Sandra e all’immagine che ormai girava nella sua testa. Cercò di controllarsi, ma il suo pensiero era sempre rivolto a lei, sentiva che si stava eccitando. A sua scusante c’era in fatto che il divorzio lo aveva lasciato in una situazione di leggera depressione togliendogli anche la voglia di “divertirsi”, lasciandogli il pensiero della sua famiglia. In quanto a Sandra, la presenza e l’aiuto di Jerry, le avevano dato la forza ed il coraggio di rimettere in ordine tutto quello che negligentemente aveva lasciato perdere egli ultimi cinque anni, dal giorno della sua vedovanza. A mezzogiorno Sandra invitò Jerry ad unirsi a lei per il pranzo, lui accettò di cuore, sempre turbato però dalle forme del morbido corpo di Sandra. Mentre era impegnata ai fornelli, lui la guardava e sentiva nei pantaloni, il suo cazzo alzarsi e diventare duro al punto da fargli quasi male. Era preoccupato soprattutto dal fatto che lei avrebbe potuto accorgersene. A tavola Jerry si mostrò un po’ agitato ed imbarazzato, diede la colpa di ciò al fatto che era piuttosto timido. Lei lo guardava come un figlio, pensando al proprio figlio ora lontano sia fisicamente che nella mente. Ebbe un attimo di commozione che per un poco le prese la gola e le fece inumidire gli occhi, quindi si riprese e ritornò a ridere e chiacchierare con Jerry. Al pomeriggio Sandra gli disse che lei doveva andare in farmacia e a fare delle altre commissioni, Jerry annuì dicendo che per il momento non aveva bisogno di lei. Rimasto solo, le sue fantasie erotiche tornarono a solleticarlo. Gli ritornava in testa l’intimo di Sandra, tanche avrebbe voluto rivederlo e toccarlo. Per correttezza verso la matura signora, cerco di resistere alla tentazione di profanare le sue cose personali, ma alla fine, senza rendersene conto si ritrovò davanti all’armadio dove erano conservato il tesoro. Nel silenzio della casa vuota, aveva la bocca secca ed il cuore gli batteva forte mentre era davanti all’anta dell’armadio di Sandra. Lentamente girò la chiave, il rumore della serratura lo fece sobbalzare, si fermò. Gli sembrò che tutto il rione avesse sentito quel rumore, restò immobile come un ladro, in attesa di sentire qualche rumore sospetto quindi, tirò la maniglia e aprì l’anta. Davanti ai suoi occhi apparve tutta l’intimità di Sandra. Guardò toccando ed eccitato le mutande e le guepiere della matura signora, quindi i suoi reggiseno domandandosi che taglia avesse. Sandra indossava una quinta misura. Guardò ancora e accarezzò i coordinati di seta e pizzo, poi la sua attenzione si fermò sulle sue guepiere. Una era bianca, alta fino al seno, poi altre due, una color carne, e l’altra nera, anche lei alta. Per completare trovò altre due guepiere coordinate con gli slip, una bianca ed una color carne, poi dentro ad un cassetto trovò le sue calze. Soddisfatto e appagato dalle sue scoperte stava ritornando al suo lavoro quando, passando davanti alla lavanderia, vide il cesto della biancheria sporca. Un’insana voglia lo prese. Entro , aprì il cesto e cercò se ci fosse l’intimo. Trovò delle calze e degli slip. Li prese ed i religioso silenzio iniziò a farle girare tra le sue dita apprezzando il rumore e la sensazione che facevano al tatto, quindi le avvicinò al naso. Trovo il loro odore particolarmente gradevole ed eccitante tanto che il cazzo gli divenne duro e la cappella gli si inumidì. Jerry pensava che tutto questo non era normale, Sandra sarebbe rientrata a breve, doveva lasciar perdere questa malsana contemplazione, rimise tutto a posto e ritornò al suo lavoro cercando di calmare la sua eccitazione. Quando Sandra ritornò, Jerry stava lavorando. Lei gli chiese se non era stata assente per troppo tempo, Jerry rispose di no e continuò il suo lavoro fino a fine giornata. Prima di andarsene, Sandra lo salutò baciandolo ed abbracciandolo, il contatto con la matura signora lo turbò facendolo di nuovo eccitare. Sandra sospirò dopo la partenza di Jerry, ed un vago sorriso rimase sulla sua bocca per tutta la serata. Quando ritornò il giorno dopo, un caldo e fumante caffè aspettava Jerry prima che iniziasse il lavoro. Lui apprezzo e bevve di gusto, si rese anche conto che il suo stato d’animo nei confronti della matura signora non era cambiato rispetto il giorno prima, era sempre eccitato da Sandra. Cerco di farsene una ragione, si diceva che era anziana e che poteva essere sua madre e niente più, ma niente, la cosa non funzionò. Era sempre attratto da lei. Sandra entrava e usciva dalla casa sorridente, canticchiando sempre la stessa canzone. Ogni volta che incrociava Jerry, Sandra gli faceva un grosso sorriso che lo metteva in ulteriore difficoltà. Alla mattina lei gli aveva dato due grossi baci ben appioppati agli angoli delle labbra, che gli aveva provocato una prima “emozione” nei pantaloni, ora lui era infastidito da questa sua reazione. Avrebbe preferito dimenticare, svuotare la testa da questi pensieri , ma a mezzogiorno, Sandra gli domandò se avrebbe avuto piacere pranzare con lei. Ovviamente accettò. Ormai Jerry era affascinato dalla matura signora, pensava al giorno prima, alla sua intrusione nella sua lingerie, alle sue mutandine, ai suoi reggiseno dalle coppe capienti. Ora attraverso i suoi vestiti immaginava quale intimo indossasse, era ammalato di desiderio. Dopo pranzo riprese il suo dovere. Stava lavorando da circa mezzora quando Sandra lo chiamò dalla cucina. Lui rispose alla sua chiamata e la trovò che le dava la schiena, affacciata alla finestra del giardino. Illuminata dalla luce del pomeriggio, Jerry intravedeva la sua siluette stagliata contro il profilo rettangolare della finestra. “Mi domando se non è il caso di spostare quell’albero.” Le disse Sandra mentre lui si stava avvicinando. Una volta raggiunta si fermo dietro di lei a guardare il giardino. Guardò anche i suoi capelli, il suo collo e le sue spalle segnate da una camicetta bianca. La sua gola era secca, era molto vicino a lei, sentiva il suo profumo, normale ma eccitante per lui, guardandola da sopra le spalle vide i suoi seni sporgere davanti a lei, seguendo il suo respiro regolare che li sollevava dolcemente . Lui le rispose qualcosa senza sapere cose dicesse. Lei continuò chiedendogli se potesse prendersene cura. Si avvicinò fino quasi a toccarla, controllò a malapena le sue mani, voleva appoggiarle sui suoi fianchi. Ad un certo punto, non si sa se fu lui ad avanzare troppo o lei a retrocedere, i due corpi si toccarono. Il cazzo duro nei pantaloni di Jerry si appoggiarono sulle chiappe rotonde di Sandra. Lui ebbe un brivido, si sforzò di non muoversi ma sentì chiaramente il suo cazzo sfregarsi contro e chiappe di Sandra. Lei non si spostò, rimase li ferma con il suo culo contro il cazzo duro di Jerry. Lui le era dietro, avrebbe avuto voglia di prendere in mano i suoi seni e massaggiarglieli vigorosamente, resistette alla tentazione mettendosi le mani intasca. Non si sa quanto tempo restò in quella situazione, Sandra parlava, lui non capiva, parlava del giardino, ogni tanto lui annuiva, il tempo passava ed il suo uccello era sempre a contatto con contro il culo di Sandra. “Non è possibile, non se ne rende conto ma è lei che si sfrega contro il mio cazzo!” Pensava Jerry. Tolse la mani dalle tasche e tutto tremante le appoggiò sulle spalle di Sandra, sentì subito il calore della sua pelle attraverso il tessuto della camicetta. Lei ebbe solo un attimo di esitazione, poi continuò a parlare, con qualche incertezza, un po’ più veloce, a scatti. Durante questo tempo lui continuava ad accarezzarle le spalle morbide, le sue mani correvano dalle braccia al collo, le sue dita premevano sulla pelle di Sandra, lei si appoggiò ulteriormente a lui, ora poteva sentire molto bene il suo cazzo duro appoggiato alle sue chiappe rotonde. Lei continuava a parlare per evitare l’imbarazzo, gli diceva che poteva fare il lavoro durante l’inverno, che l’albero non era grosso, aveva solo tre anni, che l’avevano piantato i vicini ma che avevano scelto un brutto posto dove metterlo ecc. ecc. Jerry aveva chiuso gli occhi, era praticamente incollato a Sandra, il suo cazzo era stampato tra le chiappe abbondanti della matura signora, le sue mani scese lungo le braccia ora, salendo dal ventre, avevano afferrato i voluminosi seni di Sandra ottimamente sostenuti dal un reggiseno a balconcino. Ora Jerry stava accarezzando i morbidi seni della donna, erano mesi che non accarezzava più una donna, trovò questo contatto sublime, le sue dita erano a contatto con la sua pelle morbida. Stava massaggiando i seni di Sandra e pensava ai reggiseno che aveva toccato il giorno precedente. Si incollò a lei, sfregando il suo sesso infuocato contro il suo culo , contenuto da una guaina. Ormai non ascoltava più, la sua fantasia era già avanti, immaginava le sue mani che spogliavano ed accarezzavano le morbide forme, Sandra aveva lasciato che il suo corpo si appoggiasse completamente a Jerry, aspettata da tempo questo momento anche se non ci sperava, si considerava troppo vecchia, troppo insignificante, troppo brutta per piacere a quel ragazzo che le stava massaggiando ed accarezzando i suoi seni, risvegliando in lei emozioni che credeva ormai morte. Nessuno ormai diceva più niente, Jerry accarezzava Sandra, Sandra lo lasciava fare tenendo gli occhi chiusi per assaporare meglio quelle mani che febbrilmente esploravano il sul suo corpo in uno stato di completo abbandono. Improvvisamente lui appoggiò le labbra sul suo collo e le diede un bacio appassionato e prolungato. Sandra ebbe un brivido, sentendo le sue labbra infuocate provocargli delle onde di piacere sul collo. La barba incolta di Jerry era molto virile, Sandra senti il brivido scendergli per tutto il corpo. Senti un calore nel profondo del suo ventre, quel calore che ormai non conosceva più da anni, forse lustri, subito la sua vagina reagì a questo calore, a poco a poco cominciò a bagnarsi. Jerry con le labbra indugiava sulla morbida pelle del collo di Sandra, le sue dita erano impegnate sui bottoni della camicetta, voleva spogliarla per baciarla su tutto il corpo. Riuscì a scoprirle le spalle scendendo con la bocca sulle stesse mordicchiandole la pelle. Sandra si lasciò scappare un gridolino di piacere. Slacciò completamente la camicetta, facendola scivolare dalle braccia la lasciò cadere a terra. Scoperto il reggiseno dalle capienti coppe, impugnò i suo seni e cominciò a massaggiarglieli provocando dei mugolii che erano un chiaro segno del piacere di Sandra. Senza dire una parola, Sandra si girò, lo prese per una mano e lo accompagno verso i letto preparato nella camera degli ospiti in previsione dei lavori nella sua camera. Si lasciarono cadere sul letto vicini e finalmente si baciarono sulla bocca abbracciandosi appassionatamente. Jerry sentì la dolcezza sbiadita di quel corpo ormai ammorbidito dall’età provando un’emozione improvvisa. Sentì crescere dentro di se un istinto protettivo verso quel corpo maturo, non lo strinse troppo forte per paura di fargli del male o ferirlo, lei invece lo abbracciava più forte che poteva in modo frenetico. Le mani di Jerry correvano dappertutto lungo il corpo di Sandra, dalla schiena ai glutei per poi arrivare alle cosce. In questo tourbillon di movimenti, trovo finalmente la zip che fermava la gonna, l’aprì e fece scivolare via il capo già tutto stropicciato, mentre Sandra si dimenava per aiutarlo nell’operazione. Tolta la gonna iniziò ad accarezzarla di nuovo. La pelle dolce gli sembrava di velluto, le cosce generose con un po’ di cellulite aumentavano l’erotismo del momento, accarezzò il suo ventre rotondo contenuto in una guepiere bianca. Le sue mani osarono entrare tra le cosce di Sandra ma un suo grido gli bloccò i gesto. Lui la guardò, lei aveva gli occhi chiusi, e vide qualche lacrima le bagnarle le ciglia. Lui rispettosamente tolse la mano, ma fu lei che gli prese il polso e indirizzò le dita verso il suo sesso. Si guardarono un attimo negli occhi, poi Sandra gli disse quasi scusandosi: “Non lo faccio più da tempo, ho perso l’abitudine, mi devi perdonare.!” Per tutta risposta lui la baciò appassionatamente mentre con le mani la accarezzava tra sopra gli slip. Fu sorpreso di costatare che la matura signora era già tutta bagnata. Lei gli sorrise, aveva gli occhi umidi, gemeva sotto le carezze delle sue mani. Le sue dita si infilarono sotto l’elastico, e Sandra aprì le cosce per facilitargli l’operazione, iniziò ad accarezzargli le labbra della fica trovando il sesso ormai rorido degli umori della donna. Questa reazione spontanea e naturale della donna lo sorprese e lo eccitò così iniziò a baciarla focosamente. Con la mano libera cerco di spogliarsi. Prima la cintura e i jeans, gli slip, poi la T-shirt quindi le calze, poi passò una gamba sopra il corpo di Sandra per poi ritrovarsi completamente disteso sul corpo di lei. Lei fece un po’ fatica a respirare, non era più abituata ad avere un corpo giovane e muscoloso disteso su di lei. Poco a poco trovarono una posizione comoda per entrambi. Jerry continuava a baciarla, le stava mangiando letteralmente la bocca. Era incollato al suo corpo per meglio sentire la morbidezza dei suoi seni stretti nel reggiseno, mentre il suo ventre sfregava contro la guepiere ed il suo cazzo contro gli slip. Jerry disteso sul suo corpo, leggeva sul volto della donna l’emozione che le stava provocando, dopo anni, forse lustri di castità ed astinenza ora stava provando le gioie del sesso selvaggio. Lui era sopra di lei, la stava sottomettendo ai suo voleri e dominava il suo corpo, sentiva che lei gli avrebbe dato quello che lui voleva senza porre nessuna resistenza. In Jerry il desiderio cresceva, il suo cazzo ormai duro al massimo, spingeva sulle mutande della donna,. La cappella ormai gonfia era pronta a cercare la sua strada. Sandra ansimava sotto di lui schiacciata dal peso del suo corpo. Eccitata ma preoccupata di non essere fisicamente all’altezza di questa avventura offriva il suo corpo senza nessuna difesa, Jerry era ormai posizionato tra le sue gambe, la matura signora attraverso il tessuto delle sue mutandine poteva sentire il suo cazzo spingere. Lei aprì le cosce ancora di più. Lui si sfregava contro il suo corpo ed i cazzo andava e veniva sulle mutandine di lei come se stesse facendo l’amore. Sandra si mise a gemere come se fosse veramente dentro di lei. Ad un certo punto lui si staccò un attimo, voleva togliergli gli slip. “Così non ce la fai, ho indossato gli slip sotto la guepiere e sotto le calze.” Gli disse Sandra. “Allora te le strappo!” Gli disse lui con un tono tra il serio ed il faceto, quindi infilò una mano tra i due corpi e tirò gli slip. Resistettero, tirò ancora e finalmente si stracciarono mettendo a nudo la fica vogliosa di Sandra, quindi guidò il suo cazzo verso la fessura della donna, e la penetrò. Sandra con una smorfia in viso e i muscoli tesi, si aggrappò a lui, stava aspettando da tempo quel momento. Quando le sue labbra intime cedettero sotto la spinta di Jerry, lei ebbe un brusco movimento ed emise un grido. Jerry sempre attento alle sue reazioni sentì la sua cappella entrare in lei, allora si fermò ed aspettò. Sandra aveva il respiro corto ed irregolare intervallato da piccoli lamenti. Jerry vedendo le reazioni di quel corpo non più giovane ed affaticato , non voleva fargli del male, attese che Sandra si riprese. Quando la sentì ormai calma e rilassata, ricominciò a spingere lentamente e regolarmente mettendo nuovamente in tensione il corpo di Sandra, sentiva il suo cazzo che la penetrava profondamente. Sandra emanò un lungo mugolio sentendo la sua fica attraversata dalla cappella di Jerry. Rimase stordita, aveva dimenticato la sensazione unica che dava il proprio sesso quando era penetrato da un uomo, la sensazione di sentire la propria fica riempita da della carne calda e viva. Sentiva il cazzo di Jerry penetrare sempre più nel suo ventre, sembrava che non finisse più di affondare in esso, alla fine sentì che e toccò il fondo del ventre, era arrivato fino all’utero. Jerry guardava il suo viso per cogliere segni di dolore, i suoi reni spingevano il suo sesso fino in fondo. Lei inarco la schiena sotto i colpi di reni di Jerry, il suo utero rispose ai colpi della cappella con una sensazione di dolore che le causò un leggero cedimento fisico, ma poi la carne di Jerry che la stava riempiendo il suo sesso la recuperò al piacere. Sandra non si ricordava di aver mai provato tali sensazioni nella sua vita. Lei era stata sposata una volta, ma mai e poi mai suo marito le aveva provocato queste emozioni. In quegli anni il sesso era tabù, si faceva furtivamente il sabato sera senza neanche spogliarsi, più come un dovere coniugale che per piacere. Oggi stava scoprendo veramente cosa voleva dire fare sesso con un uomo. Lei gemeva sotto Jerry che se la stava lavorando lentamente e con attenzione, come se fosse un pezzo cristallo e avesse paura di romperla. Attento alle sue reazioni, temeva le smorfie di dolore ma era eccitato dalle sue grida di piacere. Sentiva il suo cazzo rigido scorrere in quel corpo morbido ed affamato di sesso. Lui andava e veniva in lei, aumentava il suo ritmo, sempre più veloce e sempre più profondo. Sandra gemeva sotto si lui, gli sembrava lei stesse raggiungendo il paradiso. Ad un certo punto Jerry lasciò libero sfogo a suo piacere ed iniziò a dare dei furiosi colpi con il cazzo ai quali Sandra rispondeva con delle grida continue che avevano il dono di eccitarlo ancora di più. Sentiva la sua cappella perforare il fondo del suo ventre, spingere contro l’utero della matura signora. Al massimo dell’eccitazione si irrigidì, abbracciò la donna ancora più forte, emise un grugnito incontrollato mente sentiva gli spasmi dell’orgasmo crescergli nella pancia. Il suo cazzo vibrò nella fica umida e calda inondando di sborra bollente il ventre di Sandra. La donna trasalì sentendo il cazzo del’uomo pulsare così forte preannunciando l’arrivo del seme che le avrebbe scaldato il ventre. Con piacere ricevette le onde di sperma che inondarono la sua fica, chiuse gli occhi per assaporare appieno la felicità di ricevere in lei lo sperma dell’uomo che la stava abbracciando. Jerry, svuotò completamente il suo cazzo nel profondo del ventre di Sandra, ebbe ancora qualche spasmo poi si fermò, senza fiato, sudato e distrutto dalla furia di quell’abbraccio. Sandra si sentiva soffocare sotto il suo peso, lo spinse un poco indietro e scivolò al suo fianco. Lui era ancora perso nelle sue emozioni, non si era ancora ripreso completamente. Con gli occhi al soffitto riprese lentamente conoscenza. Al suo fianco Sandra, era ancora ansimante per la forte emozione che l’aveva praticamente paralizzata sul suo letto. Jerry si girò verso di lei, guardava questa signora àgèe che indossava un abbigliamento intimo di un’altra epoca. Il reggiseno di pizzo che abbracciava il suo formoso seno, la guepiere che conteneva il suo ventre e teneva su le calze con il reggicalze allungato sulle sue formose cosce, tutto questo sul letto in una posa di estremo abbandono. Guardandola così, Jerry sentì rinnovare in se l’eccitazione. Scoprì qualcosa di nuovo, l’attrazione che poteva avere un corpo modellato dall’età. Un’immagine furtiva attraversò la sua mente. L’immagine di sua madre, tra l’altro più giovane di Sandra, e i suoi sguardi furtivi quando spiava il suo corpo nudo come era ora quello di Sandra. L’aveva spiata dal mentre si vestiva e l’aveva vista in intimo, queste immagini gli ritornavano in mente e cominciarono a turbarlo. Il suo cazzo era di nuovo in tiro. Si girò verso Sandra , la prese di nuovo nelle sue braccia e la baciò con passione. Tutte queste scene si mescolavano nella sua testa, il corpo offerto di Sandra, le immagini di sua madre con coordinati intimi di seta e anche reggiseno simili a quelli di Sandra, che aveva a volte tenuto nelle mani quale aiuto per eccitarsi mentre si masturbava. Sandra rispondeva ai suoi baci intrecciando la lingua alla sua come una vera amante, Jerry non poté non immaginare sua madre in questa situazione con un uomo molto più giovane di lei. Ora l’eccitazione era ancora al massimo. Si girò verso di lei e la “prese” di nuovo, ma questa volta in modo più selvaggio, il suo cazzo duro si infilò senza problemi nel profondo del suo ventre ancora scivoloso per gli umori e per la sborra. Lei emise un gemito , si lasciò andare e aprì le cosce offrendosi quasi passivamente all’uomo che la stava scopando e prendendo così, senza tanti preliminari. Questa volta il rapporto fu molto più lungo, e Sandra assaporò ogni secondo di questi momenti. Quando Jerry sentiva che il suo sesso cominciava ad avere dei “rallentamenti”, ripensava alle immagini rubate di sua madre in mutande e reggiseno ed il suo cazzo ridiventava duro e ricominciava a scoparla più profondamente. Sotto di lui Sandra gemeva, non lottava più, lasciava che questo torrente di emozioni la portasse fino all’orgasmo. La coppia di amanti arrivò contemporaneamente al piacere, i loro corpi sobbalzarono, lui spinse il suo cazzo dentro di lei più profondamente, mentre lei si offriva ancora di più a lui. Un fiume di succo caldo inondo ancora il ventre di Sandra, mentre lui la strinse ancora più forte rischiando di soffocarla. Lui rimase sopra di lei, il suo viso perso tra il collo ed i capelli. Una serie di immagini incestuose passavano per la sua testa, andavano e ritornavano in un loop continuo. Chiuse gli occhi come per scacciare questi demoni, ma questi demoni ritornavano più numerosi e lussuriosi, l’immagine che non voleva vedere, soprattutto quella di sua madre ritrovata in Sandra. Eppure sua madre era molto più giovane di Sandra, aveva una decina di anni meno, ancora una bella donna. Questo era quello che pensava Jerry ancora steso sul corpo di Sandra che aveva cominciato ad ansimare forte sotto di lui. Abbandonò i pensieri e ritornò in se, scivolò il parte e rimase disteso al fianco di Sandra. Per un attimo, un moto di vergogna lo fece fremere dentro, sentì di aver fatto una cosa deplorevole, aveva approfittato della debolezza di una donna matura come Sandra, ma fu rassicurato quando lei girò la testa verso di lui con sorriso così toccante che lo prese al cuore. “Sei stato molto carino con me , Jerry, mi hai ridato la mia giovinezza!” Le disse la donna accarezzandogli una guancia. Jerry rispose al sorriso e la baciò teneramente sulle labbra prima di saltare giù dal letto. “Devo continuare il lavoro.” Le disse Jerry, “Altrimenti il capo si accorge che ho perso del tempo.” Sandra approvò, ma gli chiese se poteva ritornare a di fuori delle ore di lavoro. Lui le promise di si e stabilirono un programma per la loro relazione futura. Jerry si rimise al lavoro e Sandra decise di non importunarlo fino alla fine della giornata. Quando alla sera se ne andò, si salutarono baciandosi con passione abbracciati nell’angolo più buio e silenzioso della casa di Sandra. Più silenziosa ancora fu la casa quando Sandra chiuse la porta dietro le spalle di Jerry. Rimase a guardarlo appoggiata allo stipite mentre si allontanava chiedendosi: “Mio dio, cosa mi sta succedendo?”
scritto il
2016-10-11
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