La vicina Sara

di
genere
bisex


Mi chiamo Paolo, studente 18 enne e volevo condividere la mia prima scopata con la vicina di casa che credevo inavvicinabile.

Sara, così si chiama, secondo anche mia madre che sa sempre tutto, è una 38enne che lavora in part time, rientra alle 14.30 e convive con un compagno che esce alle 7.30 per rientrare alle 18.00.

Se mi capita di uscire sul balcone a studiare, capita che anche lei se ne esca x ritirare o stendere i panni, sempre con una sottoveste indosso sotto la quale il suo corpo curvosetto mi fa sempre eccitare al massimo.

Sempre gentile, ma peraltro cerco di non farmi vedere troppo ad osservare il suo corpo, anche se la voglia… è tanta!



Un giorno ritorno a casa con un mazzo di fiori per il Compleanno di mia madre, mi accorgo che sarebbe opportuno presentarli in un vaso, seppure ancora confezionati, e pertanto scendo in cantina dove un vaso grande in ceramica fa al caso mio.

Chiamo l’ascensore per risalire, quando dal corridoio delle altre cantine sopraggiunge Sara. La vedo arrivare in sandali infradito, con la sua consueta sottoveste e una felpa con zip sopra.

«Ciao Paolo, anche tu qui?»

«Si, mi serviva questo vaso, oggi Compleanno di mamma e ho i fiori da sistemare»

«Oh bene, Auguri anche da parte mia»

L’ascensore arriva, ma mentre risaliamo improvvisamente la corsa si blocca.

«Nooo, ho interrotto il riordino in cantina per salire in bagno, non possono farmi questo!»

«Ehm, bel problema… magari non ci mettono tanto a sbloccarlo» dico mentre pensavo esattamente il contrario.

«Ma io non ce la faccio, per giunta ho pure aspettato tanto prima di decidermi a risalire… non è che mi presteresti il tuo vaso per… poi te lo pulirò tutto?»



L’occasione è ghiotta e sento l’erezione in arrivo, per cui con due dita tocco il bordo della sua sottoveste e tento il tutto per tutto: «Ogni volta che ti vedo al balcone con questa mi ecciti assai, per cui sarei curioso di vedere cosa c’è sotto»

Arrossisce e sorride «Davvero? Beh sarà sempre meglio che allagare l’ascensore»



Il rumore della zip che scende, aprendo la felpa e scoprendo i suoi seni in trasparenza sotto la sottoveste, rende il pene in evidente erezione. Sfila le spalline e resta completamente nuda. Accovacciandosi prende il vaso e se lo pone in mezzo alle sue cosce divaricate, ed inizia ad urinare.

Lo spettacolo è unico ed intanto le mie mani palpeggiano i suoi seni, mentre le sue a sorpresa mi sfilano in un colpo solo pantaloni e mutande.

«Uao, un bel cazzone 18enne eccitato!! Anch’io ho la mia curiosità» le sue mani palpano il mio cazzo bagnato, mentre termina di urinare.

«non ho manco un fazzoletto per pulirmi!»

«non serve» e così dicendo l’eccitazione mi spinge per la prima volta ad avvicinare la bocca alla fica bagnata ed eccitata di una donna, che gradualmente inizio a leccare e risucchiare, mentre lei sorpresa lascia che il piacere del contatto con la mia lingua la invada mugolando. La produzione dei suoi umori aumenta fino a venire soddisfatta.



«mhhh, il mio compagno non mi fa tutte queste cose, grazie» mi bacia e prendendo il mio pene se lo infila nella fica, per cui la scopo fino a quando sono io a venire dentro di lei.

Poi quando esco me lo succhia tutto ancora bagnato di sperma. Alla fine ci riprendiamo entrambi soddisfatti e seduti nell’angusto spazio della cabina.

I suoi seni abbondanti e sodi sono un’attrazione che non smetto di apprezzare con le mani e con le labbra, risucchiandone i capezzoli.

«ma tu non indossi mai intimo sotto la sottoveste?»

«no, lo faccio per i 18enni che si eccitano sul balcone» ride «e comunque vedendo come cercavi di non guardarmi, alla fine ero sempre bagnata anch’io. ma dimmi, nessuno mi aveva mai leccato prima, ti è piaciuto?»

«si, una prima anche per me, ma la tua fica bagnata e calda di urina mi ha attratto senza pensarci»



abbiamo poi proseguito in silenzio ad esplorarci fisicamente, incluso l’ano di Sara nel quale ho infilato un dito, fino a quando rumori inequivocabili ci inducono a rivestirci: la squadra soccorsi sembra al lavoro.



Alle 16.30 finalmente liberi, sul pianerottolo faccio per aprire la porta di casa, ma Sara: «dove vai? Se ti ricordi avevo detto che te lo ripulivo io… e magari non solo il vaso» sorride ammiccando, e la seguo nel suo appartamento. Evidentemente vogliosi ci spogliamo per buttarci sul suo letto a scopare ancora, per poi in bagno sotto la doccia insieme ed ancora scopare insaponati, vista la mia ennesima erezione.



Rientro poi nel mio appartamento con il vaso lavato e la consapevolezza che i futuri pomeriggi saranno decisamente più… piacevoli!!!!

(a seguire “La giornata con Sara”)

scritto il
2017-05-15
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