Pausa pranzo tra le sue gambe

di
genere
etero

Ennesimo giorno nella filiale aziendale di Milano. L’astinenza comincia a farsi sentire, la lontananza da casa pure…Noto che per il mio collega Andrea la situazione è la stessa, ma gli impegni professionali ci tengono troppo impegnati, non abbiamo un attimo di tregua. Oggi però, complice il caldo afoso erotico e la noia, proviamo a fare qualcosa!
Notiamo che in pausa pranzo i milanesi escono tutti per mangiare nei vari locali intorno al grattacielo aziendale. Io e Andrea spesso rimaniamo soli su tutto il piano., così oggi aspetto paziente, nel frattempo per tutta la mattina mi struscio come una gattina in calore addosso al mio caro collega, e vedo che il suo pacco reagisce bene a tali sollecitazioni! Ho un abitino leggero scuro, scarpe col tacco 10, pochi monili, biancheria intima di pizzo nero, una lieve abbronzatura, un velo di profumo…Lui non mi stacca gli occhi di dosso. Scatta la pausa pranzo, tutti iniziano ad uscire, mi avvio verso la porta a vetri opacizzata dell’openspace dove lavoriamo, la chiudo a chiave, Andrea capisce subito e sorride sornione, rimane seduto dietro la scrivania e aspetta che la leonessa affamata si avvicini alla preda! Con pochi passi sinuosi mi avvicino al maschio, in completo silenzio scambiandoci solo sguardi affamati sono accanto a lui, gli accarezzo i capelli, gli stringo la testa al mio seno e sento che lui aspira il mio odore, le sue forti mani mi accarezzano il corpo, mi esplorano tutta…i nostri respiri si fanno ansimanti…il suo odore maschi mi inebria…ha lo stesso aftershave di mio marito…lo bacio…le nostre lingue si aggrovigliano, ma poi smettiamo subito…sarà solo sesso, niente effusioni! Scendo lentamente sotto di lui, tra le sue gambe, fissandolo negli occhi gli slaccio i pantaloni e raggiungo dentro le mutande il suo splendido membro, già duro e gonfio. Andrea è veramente dotato, ve l’ho già detto negli altri racconti? Lo tiro fuori con lentezza, lo impugno saldamente e inizio a masturbarlo con sapiente malizia. Tiro fuori il glande, meraviglioso, lucido e tondo…mi avvento come una troia affamata su quel cazzo svettante sul pantalone di fresco-lana grigio scuro, lo ingoio vorace e lo spompino senza troppi complimenti e romanticismi, la mia manina scorre veloce sull’asta, affiancando il lavoro della bocca…Andrea geme, si dimena lievemente sulla sedia ma non deve fare troppo rumore…lo guardo negli occhi, è eccitatissimo…mi prende la testa e mi preme sul pube, forzando l’ingoio innaturale…accetto la sfida, stringo le labbra intorno alla enorme cappella e lo masturbo con forza…la lingua dentro saetta sulla punta, sono brava…ma Andrea è bravo a resistere…la sfida continua! Gli tiro giù i pantaloni e i boxer alle caviglie, ho davanti il meraviglioso obelisco e due grossi testicoli, lecco avida entrambi, il profumo di maschio dominante mi inebria…mi infilo una mano dentro le mie mutandine solleticandomi la clitoride, penetro con due dita nella micetta e mi masturbo piacevolmente, mentre spompino il mio amante occasionale. Tiro fuori le dita, umide di me stessa, bagno il medio con la mia saliva e lo appoggio sull’orlo dell’ano di Andrea…o guardo sorridendo, lui ricambia, ha già capito…annuisce…lo penetro lentamente nel culo peloso, facendo attenzione alle mie unghie lunghe, laccate di rosso fuoco…procedo piano, so bene quanto agli uomini la pratica anale possa dare fastidio all'inizio, la loro virilità è minacciata, il culo è sacro, ecc…ma poi godono tutti come maiali! Il suo sfintere è stretto e caldo, entro ancora più a fondo mentre il suo cazzo mi vibra in bocca…lo guardo…ha gli occhi spalancati dallo stupore e dal piacere. La sua mogliettina virginale e pudica non gli fa questi lavoretti…una volta dentro, giro il dito, lo tiro avanti e indietro, praticamente scopandolo nel culo…e con la bocca e l’altra mano continuo a infliggergli piacere! Il suo bacino freme, si dimena sulla sedia, trattiene i gemiti per non farsi sentire…mi tiene la testa ferma e mi scopa in bocca…sento che sta per venire, lo sento…il dito nel culo è spinto in fondo, la mia lingua rotea sulla cappella come impazzita, un grugnito sordo precede un fiume di sborra che mi allaga all’improvviso la bocca…è calda, vischiosa, tanta! Cerco di prenderla dentro tutta, ingoio quello che posso, è abbondante Andrea…si dimena sempre più, l’orgasmo è prolungato…ancora sperma…le ultime gocce…ingoio tutto. Voi uomini ci donate il vostro seme con grande trasporto e entusiasmo…lo ricevo orgogliosa del mio lavoro! Gioco ancora con il dito nel culo, ancora lecco e pulisco il suo cazzo...ha gli ultimi spasmi…lo sego un po’, poi mi si ammoscia leggermente in mano. Conosco Andrea, tra poco sarà di nuovo in tiro, per la sua età ha tempi di recupero rapidi…mi alzo, mi tiro su il vestito e mi siedo di fronte a lui sulla scrivania, lo guardo invitante mentre mi tolgo le mutandina e apro le gambe, offrendo il mio tesoro! Il collega si getta sulla preda voglioso, e inizia una leccata incredibile…anche in questo, so bene che sua moglie è timida! Raggiungo rapidamente l’orgasmo, già eccitata, e esplodo in piccoli mugolii da troietta, la fica dilaga in rivoli di umori, che Andrea lecca avido…mi masturba sapiente, mi penetra con le sue forti e robuste mani, unisce mani e lingua in una catena di piacere…secondo orgasmo! Vedo la sua mano andare sul cazzo, si sega volenteroso…noto che il membro è già in ripresa. Ne approfitto, la pausa pranzo sta per terminare. Scendo dalla scrivania, mi inginocchio di nuovo succhiandolo e segandolo per renderlo ben duro…mi rialzo, stavolta mi siedo sopra di lui, sul suo cazzo dritto come un unicorno, fiero e invitante. Lui lo tiene fermo con la mano, sento la cappella farsi largo tra le mia labbra, espandendole e penetrandomi come una lama nel burro! Scendo piano, godendomi questo istante…mi impalo! E’ dentro di me, è rosso in viso, lo guardo estasiata da quei tanti centimetri di carne nella mia pancia…alla faccia delle dimensioni che non contano…noi donne ipocrite! Inizio subito a muovermi circolarmente col bacino, godo, mi faccio devastare dal palo nodoso e caldo…sento i suoi coglioni strisciare sulla sedia in pelle, le sue mani sulle mie tette mi torturano i capezzoli, godo, le mia mani dentro i suoi capelli…mi succhia le tette…spingo il mio bacino sul suo…un orgasmo mi arriva al cervello…lui freme, sgrana gli occhi, sento il cazzo vibrare…sta per venire. Accelero il movimento sul cazzo, lo abbraccio forte, gli trasmetto tutta la passione per la sua verga, lui mi sussurra dolce all’orecchio “Marynella, vengo, vengo…ti sborro dentro se non ti togli…ooohhhh sborrooo eccomi…!!” lo lascio fare, avverto bene la vampata dello sperma che mi allaga l’utero…ho un altro orgasmo…lo scopo ancora, lo voglio ancora…il sua cazzo è ancora duro…continuo…e ancora…qualcuno prova ad aprire la porta…mi fermo, stiamo in assoluto silenzio, va via. Decidiamo di smettere, purtroppo, mi alzo bagnata fradicia, dalle cosce scendono umori e sperma…lui è un lago degli stessi liquidi sul pube…prende dei kleenex ma mi inchino e gli lecco il pube, il cazzo, le palle…mi umilio così ringraziandolo della piacevole prestazione. Il suo uccello sta per tornare duro, ma ci rivestiamo. Con calma, apro la porta ed esco, andando subito nel vicino bagno…mi ricompongo, mi sciacquo la bocca dal suo sperma, mi aggiusto i capelli, e torno la perfetta manager di sempre. Torno e la stanza è già piena di colleghi…spero che abbiano mangiato bene, io sono sazia!
scritto il
2017-06-16
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