Marisa 2
di
Bastino9
genere
etero
Andrea non si presentò più al lavoro ed io non lo vidi più. Ma la voglia di cercare un mandingo mi era restata e appena si fosse presentata l’avrai colta. Alcuni mesi dopo l’avventura di Andrea me ne capitò un'altra molto più interessante. Ero stata distaccata per un mese in un altro punto vendita della catena a circa 250 Km. da casa mia e per non lasciare la famiglia tornavo a casa il sabato e ripartivo il lunedì. La trasferta era ormai finita e quella sera tornavo definitamente a casa: ero contenta. Guidavo tranquillamente quando all’improvviso l’auto sbandò facendo un testa coda; lo spavento fu enorme ed ebbi una specie di svenimento e quando mi ripresi capii che dopo il testa coda, fortunatamente, l’auto si era bloccata all’interno della corsia di emergenza.
Scesi dall’auto e constatai che la gomma anteriore sinistra si era squarciata. Mi feci coraggio per il pericolo scampato e per il danno, secondo me, non particolarmente grave; la prima cosa che pensai fu di chiamare il soccorso stradale ma poi valutai la possibilità di raggiungere la più vicina stazione di servizio. Sempre fortunatamente la stazione di servizio distava solo un paio di chilometri e quando arrivaI all’officina tirai un sospiro di sollievo. Lo pneumatico era da sostituire e forse anche il cerchione cosa che sarebbe stata fatta appena il cambio del turno di lavoro si fosse completato. Nell’attesa rimasi a parlare con il capofficina raccontandogli l’accaduto e lui vedendomi ancora sotto choc e stanca mi fece entrare nel suo ufficio e mi diede una poltroncina dove ci crollai sopra. Il capofficina poco dopo ritornò portandomi una bottiglia d’acqua e un caffè doppio; era un omone con baffi curati sale e pepe, con due occhi buoni da manzo, poggiò l’acqua ed il caffè sul tavolo, attese che finissi di bere il caffè poi andò ad un quadro elettrico, toccò un tasto e si abbassarono le tende veneziane, mi informò che il gommista stava facendo la sostituzione; parlando si avvicinava sempre di più fino ad essere a contatto fisico con me ancora seduta e solo allora vidi che aveva aperto la patta della tuta ed aveva cacciato fuori il cazzo moscio, corto e largo. Si rilassi signora, si prenda 15 minuti di pausa divertendosi con me; mi prese la mano e la portò sul suo uccello e la fece andare avanti e indietro per l’inizio di una masturbazione. Ero troppo sconvolta e stanca per reagire e lo assecondai. Il suo cazzo divenne subito duro, era corto ma molto largo con una cappella violacea grossa, non era esteticamente un cazzo perfetto ma aveva qualche cosa attraente. Mi poggiò una mano sulla testa e l’attrasse delicatamente verso il suo cazzo e cominciai a succhiarlo; eccitato dal fatto che io l’avevo assecondato senza reagire mi mise anche l’altra mano sulla testa e spingeva pompando tutto dentro quel pezzo di carne che tenevo in bocca con difficoltà.
Sentii che il suo respiro si era fatto sempre più rapido e corto, i suoi colpi più frequenti e m’aspettavo, quindi, la sua esplosione che avvenne poco dopo. Il suo sperma mi riempì la bocca, parte colò fuori e l’ultimo schizzò mi colpì in faccia. Io andai per prima in bagno mi ripulii per bene e mi ritoccai il viso poi entrò lui che si rimise a posto rapidamente e quando il gommista bussò alla porta eravamo l’uno di fronte all’altra come se non fosse successo niente. Entrò l’operaio per dire la mia auto era pronta, era stato sostituito uno pneumatico ed il cerchione, erano stai fatti tutti i controlli e la convergenza. Il capofficina mi diede un foglio di carta intestata piegato in quattro e mi disse che se mi fossi trovata ancora di passaggio da quelle parti avrei trovato sempre un'ottima ospitalità e delle salamelle di prima qualità. Buon Viaggio. Qualche giorno dopo ritrovai nel cruscotto dell’auto quel foglio lo aprii e vidi che era bianco. Non era certamente il mandingo che cercavo ma era stato a modo suo un gentiluomo e, in verità, a me quel pompino era anche piaciuto.
Scesi dall’auto e constatai che la gomma anteriore sinistra si era squarciata. Mi feci coraggio per il pericolo scampato e per il danno, secondo me, non particolarmente grave; la prima cosa che pensai fu di chiamare il soccorso stradale ma poi valutai la possibilità di raggiungere la più vicina stazione di servizio. Sempre fortunatamente la stazione di servizio distava solo un paio di chilometri e quando arrivaI all’officina tirai un sospiro di sollievo. Lo pneumatico era da sostituire e forse anche il cerchione cosa che sarebbe stata fatta appena il cambio del turno di lavoro si fosse completato. Nell’attesa rimasi a parlare con il capofficina raccontandogli l’accaduto e lui vedendomi ancora sotto choc e stanca mi fece entrare nel suo ufficio e mi diede una poltroncina dove ci crollai sopra. Il capofficina poco dopo ritornò portandomi una bottiglia d’acqua e un caffè doppio; era un omone con baffi curati sale e pepe, con due occhi buoni da manzo, poggiò l’acqua ed il caffè sul tavolo, attese che finissi di bere il caffè poi andò ad un quadro elettrico, toccò un tasto e si abbassarono le tende veneziane, mi informò che il gommista stava facendo la sostituzione; parlando si avvicinava sempre di più fino ad essere a contatto fisico con me ancora seduta e solo allora vidi che aveva aperto la patta della tuta ed aveva cacciato fuori il cazzo moscio, corto e largo. Si rilassi signora, si prenda 15 minuti di pausa divertendosi con me; mi prese la mano e la portò sul suo uccello e la fece andare avanti e indietro per l’inizio di una masturbazione. Ero troppo sconvolta e stanca per reagire e lo assecondai. Il suo cazzo divenne subito duro, era corto ma molto largo con una cappella violacea grossa, non era esteticamente un cazzo perfetto ma aveva qualche cosa attraente. Mi poggiò una mano sulla testa e l’attrasse delicatamente verso il suo cazzo e cominciai a succhiarlo; eccitato dal fatto che io l’avevo assecondato senza reagire mi mise anche l’altra mano sulla testa e spingeva pompando tutto dentro quel pezzo di carne che tenevo in bocca con difficoltà.
Sentii che il suo respiro si era fatto sempre più rapido e corto, i suoi colpi più frequenti e m’aspettavo, quindi, la sua esplosione che avvenne poco dopo. Il suo sperma mi riempì la bocca, parte colò fuori e l’ultimo schizzò mi colpì in faccia. Io andai per prima in bagno mi ripulii per bene e mi ritoccai il viso poi entrò lui che si rimise a posto rapidamente e quando il gommista bussò alla porta eravamo l’uno di fronte all’altra come se non fosse successo niente. Entrò l’operaio per dire la mia auto era pronta, era stato sostituito uno pneumatico ed il cerchione, erano stai fatti tutti i controlli e la convergenza. Il capofficina mi diede un foglio di carta intestata piegato in quattro e mi disse che se mi fossi trovata ancora di passaggio da quelle parti avrei trovato sempre un'ottima ospitalità e delle salamelle di prima qualità. Buon Viaggio. Qualche giorno dopo ritrovai nel cruscotto dell’auto quel foglio lo aprii e vidi che era bianco. Non era certamente il mandingo che cercavo ma era stato a modo suo un gentiluomo e, in verità, a me quel pompino era anche piaciuto.
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