Frutta dolce e
di
Feelrouge
genere
orge
Uffa che palle. Sono mesi che sono chiusa in casa. Ho voglia di fare qualcosa, questa monotonia mi sta distruggendo. Anche un piccolo lavoretto giusto per fare qualcosa, non che i soldi mi mancano, giusto qualcosa per togliermi qualche desiderio. Chi suona ora? Ah ecco la mia amica Giulia, chissà mi porta qualche bella notizia. “Ciao Giulia, qual buon vento ti porta?” “Veronikaaaaa, ti porto una buona notizia. Mi dicesti che volevi fare qualcosa? Ti ho trovato un lavoro che ti piacerà tantissimo. E’ stasera. Guadagnerai in un solo giorno lo stipendio medio di un mese, ma devi essere pronta a tutto. Ci stai?”. “Beh Giulia detto così mi attira un bel po’ anche se mi spaventa anche”. “Veronika ti sei sempre fidata di me, e non ti ho mai dato fregature, fidati anche questa volta e vedrai che mi ringrazierai”. “Va bene ci sto, ci vediamo stasera”. Non mi ha voluto dire di che si tratta, non so neanche come vestirmi, uffa che mi metto? So solo che è un ristorante, ma che sarà? Lavapiatti? Cameriera? Con la cucina ci mastico poco, magari sono una ragazza immagine in un ristorante, anche perché se si guadagna così tanto….. Mah vedremo, provo ad essere elegante e al massimo mi porto un cambio o due…. Chiamo un taxi e sono li puntuale come un orologio. Sono anche un po’ eccitata, Giulia in genere non mi ha mai dato brutti consigli e furbetta e porcella com’è c’è da aspettarsi di tutto. Poi lei è bellissima come faccio a dirgli di no. Il posto è un po’ fuori mano, non l’avevo mai sentito eppure io di ristoranti ne conosco ma questo mi giunge nuovo. Suono… “Lei è?” “Sono Veronika, mi manda Giulia per il lavoro”. “Ah benissimo si accomodi di la in fondo la seconda porta a sinistra”. Proseguo il mio cammino seconda porta a sinistra apro e mi ritrovo le cucine piene di gente fra camerieri, cuochi e lavapiatti. Dove sono capitata….. “Ehm buona sera sono l’amica di Giulia sono qui per il lavoro” Mi salutano e mi guardano tutti, sembra che mi stiano spogliando con gli occhi, io poi tutta elegante nelle cucine…. “Scusate ma non vado bene vestita così? Altrimenti mi cambio!” Risata generale, “Ma Giulia non ti ha detto niente del lavoro?” Eccola Giulia, quella peste, arriva a passo elevato ancora col sorriso in faccia per la mia domanda…. “Vieni Veronika andiamo di la. Ora devi spogliarti, farti una doccia e restare solo con un accappatoio”. “Giulia ma sei pazza? Comincio a capire il cachet così alto, ma non sono una prostituta”. “Dai Veronika che ne abbiamo fatte di peggio, non puoi lasciarmi così, e poi sono sicurissima che ti piacerà”. “Ok ci sto ma solo perché te lo avevo promesso. Questa è la prima ed ultima volta che mi vedi qui”. Effettivamente non volevo andar via, anzi ero molto eccitata dall’idea di fare qualcosa di trasgressivo pur non sapendo ancora cosa mi aspettava. Vado a farmi la doccia e torno nelle cucine con il solo accappatoio addosso. Si avvicina lo Chef “Vedi che alla fine non serviva cambiarti….” Altra risata generale… mi sa che sono io quella da prendere in giro oggi, però l’ambiente sembra sereno, si lavora, si scherza, c’è una bella armonia, speriamo bene…… “Dunque hai detto che ti chiami Veronika giusto? Io sono Antony e sono lo Chef del ristorante. Loro sono lavapiatti e camerieri, i loro nomi li scoprirai man mano che lavorerai qui”…. lo interrompo ….. “Sempre che ci ritorni… per me è il primo giorno e non so ancora se continuerò”…… “Cara Veronika vedrai che la prossima volta tu sarai qui e verrai anche prima degli altri…. Per chiudere il discorso di prima io sono sempre Antony, mentre il tuo capo ed anche il Metre si chiama Ron”. “Ora lo vedi quel vassoio gigante? Spogliati completamente e sdraiati sul vassoio” Mi spoglio, salgo su quel vassoio, piuttosto freddo, anche se l’ambiente è molto caldo, mi sdraio, testa in alto con le mani lungo il corpo e le gambe leggermente aperte. Si avvicinano in quattro. Antony comincia a cospargere il mio corpo di panna montata. Dalle ginocchia al collo, eccetto le braccia, sono tutta bianca. Non devo muovermi. Arrivano delle ciotole, le aprono, sono piene di piccole palline di frutta, palline di angurie rosse, melone giallo, kiwy, fragole, ciliegie snocciolate….. mi decorano alla perfezione lungo tutto il mio busto. “Ora Veronika dobbiamo coprirti. Starai al buio un paio di minuti circa poi ti ritroverai da un'altra parte e li ti scopriranno e comincerà il tuo lavoro”. Mi coprono, sento che mi spostano, porte che si aprono e chiudono, mi portano in giro finchè sento che finalmente mi fermo. Vocio di gente ed ecco che mi tolgono quell’enorme coperchio che mi nascondeva….. Cavolo sono in una piccola saletta su di un tavolo accerchiata da 6 uomini in giacca e cravatta…. Arriva il Metre, il grande capo che esordisce così: “Buona sera, ecco a voi la specialità della casa. Alcuni di voi sanno già come funziona, spiego ai due nuovi come va gustato questo piatto” Caspita sono la specialità della casa…… nuda e circondata da sei fusti che non staccano gli occhi dalla mia panna…. Mi sento piuttosto eccitata all’idea di essere “mangiata”, spero solo che sappiano gustarmi bene. Intanto Ron prosegue: ”Per i primi dieci minuti questo piatto va gustato usando solo la bocca; poi per altri dieci minuti si potranno usare anche le mani al termine dei quali la portata sarà pronta a tutto”. Pronta a tutto?????? Ma che dice? Cosa intende per pronta a tutto? Certo però chissà come sarà avere 6 bocche sul mio corpo, il pensiero mi eccita, mi intriga, comincio ad avere la sensazione che la serata sarà piuttosto piacevole. Ron saluta ringrazia e si allontana, cominciano i primi dieci minuti. Chiudo gli occhi, sento sfiorare il mio corpo, all’inizio come solletico, poi comincio a sentire la lingua sulla pelle, sulle labbra. Primi ad essere scoperti sono i miei seni, le loro lingue girovagano lungo i miei capezzoli, mi eccitano da impazzire, sul collo, le labbra, le gambe, i fianchi, il ventre, il bacino, qualcuno ogni tanto si pulisce il viso e ricomincia. Uno si diverte con il lobo sinistro ed un altro raggiunge la mia figa, la lecca, anche se con qualche difficoltà si infila per raggiungere il clitoride, lo aiuto allargando leggermente le gambe, lui ne approfitta e spinge più a fondo quella lingua dentro di me. Ho brividi dappertutto, il corpo ancora sporco di panna, la frutta è finita. Terminano i primi dieci minuti e Ron annuncia che ora si possono usare anche le mani. Neanche il tempo di finire la frase che sento dodici mani, al completo, su di me……. Mi toccano, mi accarezzano, mi baciano, mi puliscono, le lingue comunque non finiscono il loro lavoro, c’è chi ancora continua a mordermi i capezzoli chi a leccarmi sul collo, soffiarmi nelle orecchie. Ed Eccola, la mano che si infila nella mia figa, la sente tutta bagnata e comincia a masturbarmi. Io cerco di trattenermi, difficile con tutte quelle mani riuscire a non godere. Cerco di star ferma ma continuo ad emettere piccole ed eccitanti urla, non resisto comincio a godere, raggiungo più volte l’orgasmo. Provo a chiudere le gambe ma le mani sono più forti di me. Urlo di piacere…. Ma… mi manca qualcosa…. Ho voglia…. Ho tanta voglia di un cazzo. Si chiudono gli altri dieci minuti, Ron conferma “Ragazzi ora è pronta, buon appetito” Mi spalancano le gambe e subito vengo penetrata, mentre le mani e le bocche continuano a toccarmi a baciarmi. Ora l’indiscutibile protagonista è la mia figa che viene finalmente scopata da tutti quei cazzi li che non vedevano l’ora di farlo. Non so quante volte ho goduto, sento l’ultimo venirmi addosso e sedersi al suo posto sfinito. Io resto sdraiata, sfinita, soddisfatta. Tornano i camerieri che mi riportano in cucina. Prendo il mio accappatoio e vado a farmi una doccia. Mi rivesto e vado in cucina. Entro e parte un applauso da parte di tutti. Wow sono una star ora, qualcuno mi dice che ho fatto colpo e mi rivogliono la prossima volta. Arriva Ron, sorridente, mi chiama in ufficio: “Brava Veronika, grazie di essere stata dei nostri, questo il tuo compenso e spero che possiamo riaverti con noi”. Mamma quanti soldi in così poco tempo, e mi sono pure divertita, ma per ora me la tiro un po’ lo faccio stare sulle spine. Mi alzo lo ringrazio saluto tutti e vado alla ricerca di Giulia. “Ehi Veronika eccoti qua. Com’è andata?” Sorriso furbetto e domanda ironica la sua, sa già che mi sono divertita un mondo. “Giulia sei proprio una stronza. Una grande amica ma pur sempre stronza”. Ci abbracciamo, un bacio grande e la saluto. “Ci vediamo molto presto Giulia” chiudo la porta prendo un taxi e torno a casa. E’ tardi sono stanca ma con la soddisfazione di aver passato una delle più belle serate della mia vita.
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