Comanda lei! Pt.6

di
genere
dominazione

LUI
Trascorsi una notte infernale, oltre che per la posizione scomoda anche a causa del mio cazzo che non mi dava pace. Lei mi sorprese anche a strofinarmi sulle coperte a pancia in giù ma ne rimedia solo insulti e sonori schiaffi sul culo che non fecero altro che aggravare la mia eccitazione. Era stata davvero sadica e mi aveva punito alla grande. Mi aveva scopato il culo meravigliosamente e rimpiangevo quel bel tremolio che dal perineo mi stava salendo fino all’asta del cazzo per esplodere nel glande. E invece lei aveva fermato quella goduria nei miei testicoli che in un misto di piacere e dolore si erano stretti come una morsa per bloccare il mio godimento. Lei si era masturbata nella notte, l’avevo sentita e si era fatta sentire e non mi aveva degnato di un briciolo di considerazione. Ma vi sfido ad avere la vostra Padrona che si masturba accanto a voi dopo che vi ha bloccato uno degli orgasmi migliori della vostra vita. E’ una sensazione asfissiante. Avevo ancora indosso le mutandine bordeaux, ormai la sborra dello stallone si era solidificata e appariva come una solida macchia trasparente. I testicoli, carichi di seme, pendevano leggermente fuori dai bordi. Dovevo riprovarci, mi misi di nuovo a pancia in giù per stimolare un po’ il mio pene e sentirne qualche piacere seppur minimo. Ero completamente perso dalla voglia di venire quindi mi sarebbe bastato di tutto, anche quel formicolio che si prova quando il cazzo prende vigore. Mi ricordai della bellissima sensazione che avevo provato quando, il mio cazzo moscio per l’inculata della mia Padrona aveva ripreso piano piano le forze e irrigiditosi al massimo sforzo, combattendo contro il cazzo finto che mi allargava il culo impedendomi l’erezione, si gonfiava per prepararsi a farmi vedere le stelle. E invece no, subito dopo mi ricordavo solo del mio buco del culo vuoto e del sesso gonfio di lei che esplodeva sotto le sue mani dalla goduria. Il movimento del letto e del mio strofinarmi nelle lenzuola la svegliò…

LEI
Lo sentivo mugolare in silenzio, il Porco non aveva fatto altro tutta la notte. Mi toccai la fica, umida e piena degli umori della sera prima. Mi spostai verso di lui e gliela aprii in faccia. “Annusala Porco, senti quanto è buona la mattina”. Lo vidi avvicinarsi e odorarmi le labbra, accennò a una leccata e lo lasciai fare, poi con gli indici la aprii mostrandogli il laghetto di umori che era rimasto lì. “Dai puliscimi la fica, non vedi che va lavata? Ma devo sempre dirti tutto io? Non hai ancora imparato che la mattina il tuo compito è di lavarmi la fica!” Continuava e prelevare gli umori e ad annusare la mia fica usata. “Ti stanno ancora bene, riescono anche a contenere il tuo misero cazzo, da ieri sera sono quelle le tue mutandine, ne cambierai quando ne avrai una nuova e inamidata dal cazzo che ti farà cornuto, dimmi se ti piace Porco” e lui subito: ”Certo che mi piace ti ringrazio, e ringrazio anche lui…quand’è che mi porterai quella fresca da togliere dalla tua grossa fica?”. Gli dissi che era un ingordo e che doveva aspettare. “Adesso gli facciamo vedere come ti stanno bene le mutandine nuove”. Presi il cellullare e inviai a Federico la foto del Porco con il mio intimo sborrato e lui prontamente mi rispose facendomi una nuova richiesta. “E’ abbastanza pulita, ora aspetta qui” andai a riprendere lo strap-on e me lo rimisi, lui subito scattò mettendosi a novanta. Gli liberai i polsi e lo portai al bordo del letto, lo feci mettere sdraiato sulla schiena e gli intimai di mantenere in alto le gambe e di spostare la mutandina dal buco del culo e lui da brava troia obbedì. Dopo aver lubrificato lo strap-on col solito lubrificante nel comodino, sputai sul suo buco e puntai la cappella del fallo finto in quella direzione.
LUI
Mi stava per inculare per la seconda volta, ed inoltre qualcosa mi diceva che io e lei non saremmo stati gli unici a saperlo, credo che quell’ordine venisse dallo stallone. Annullò subito la mia erezione quando il fallo nerboruto iniziò ad entrarmi dentro, ormai la mia donna mi aveva sfondato il culo, di nuovo. Presi a masturbarmi, mentre lei mi scopava stringendomi le palle tra le sue palle. Erano belle gonfie, il cazzo invece piccolo e moscio perché non reggeva l’inculata. Ovviamente godevo eccome, e anzi quel cazzo più piccolo del solito mi faceva sentire ancora più sottomesso. Mi sputò sulle areole dei seni e mi comandò:” Voglio vederti che li solletichi come una troia che viene scopata, forza fai la troia per me” Presi a girare le dita intorno ai miei seni che piano acquistarono durezza, mi sentivo davvero come una donna. Mi aveva annullato e del tutto e quel martello che mi apriva il culo me lo ribadiva. Pensavo al cazzo di Federico, il cazzo della mia brava Padrona, mentre mi riempiva iniziavo a capire di quanto avesse bisogno di essere usata anche lei. “Dimmi cosa sono…godo tantissimo” e lei :” Sei un lurido porco sottomesso” e ancora io: ”Hai ragione lo sono, non sono degno di te” e il godimento aumentava. Lei aveva iniziato da poco a fare entrare ed uscire il fallo lasciandomi il culo aperto e poi violandolo con forza una volta richiuso. Quindi il mio cazzo non faceva in tempo ad acquistava vigore e per questo la mia eiaculazione rallentava. Mi scattò una foto e la inviò a Federico che mi umiliò ulteriormente dicendo che ero solo un povero frocio e che se la sarebbe scopata lui la mia donna. Le sue umiliazioni nei miei confronti furono accompagnate da un cambio di posizione, la Padrona mi prese a novanta e scattò altre foto per Federico: “ Porco, ormai sa tutto di te, di quanto sei verme a volere che la tua donna si scopi un altro, non so neanche definirti, non sei uomo, non sei nulla tu. Sei un frocio represso troppo porco per non volere il cazzo anche da una donna”. Prese a sculacciarmi e a tirarmi schiaffetti sulle palle che ritardavano ancora il mio orgasmo. Ero sfinito. Smise di scoparmi e a quattro zampe mi condusse fino alla vasca continuando a darmi calci nel culo. Mi fece stendere e lì :” Adesso ti lavo Porco, ti lavo con la mia fica” Iniziò a farsi una bella pisciata gialla su di me che continuai a segarmi, mi alzai e cercai di berne:” Grazie, grazie per essere così buona da lavare il tuo Porco” E fu lì che finalmente venni, copiosamente, sentendo il buco del culo che si apriva e chiudeva nell’orgasmo. Durò molto e lei impassibile smise poco dopo di inondare il mio corpo di urina restando in piedi con la sua bella fica gonfia gocciolante. Spontaneamente andai a pulire le ultime gocce dal suo organo.
LEI
Seduta sul bracciolo della vasca ora lo guardavo, il porco era bagnato della mia piscia e ne aveva anche bevuta. Il suo cazzo floscio e sborrato si adagiava mollemente alla destra dell’inguine. Un rivolo di sperma avanzava e scendeva. “Puliscimi i piedi, mi sono bagnata mentre ti pisciavo addosso”. Il Porco obbedì e subito dopo lo lasciai lì completamente zuppo di urina e sborrato, dovevo dirlo a Federico.


LEI&LUI di Semiramis


P.S. Graditi i vostri pareri come al solito. Grazie ai nostri lettori fissi che ci stimolano a portare avanti il progetto giorno per giorno.
scritto il
2018-05-24
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