Due Silfidi

di
genere
saffico

Le due donne erano fisicamente molto diverse tra loro. Una alta magra segaligna un seno minuto un culo a punta e due gambe lunghe, il volto arcigno di chi e' amareggiato un naso adunco e molto lungo il collo sottile e lungo da cigno e due labbra strette ed esangui mentre l'altra decisamemnte piu' bassa un seno florido due gambe corte ma proporzionate e ben disegnate come ben disegnato e rotondo era il culo, il viso dolce le labbra carnose da pompinara e due occhietti vispi ed allegri dentro cui si leggeva un eterna voglia di godere. Per il resto avevano molto in comune. Erano amiche da vecchia data erano entrambe sensuali e carnali e passionali amavano entrambe il sesso e piaceva loro godere e non perdevano occasione per sfogare i loro sensi praticamente sempre svegli ed in paese passavano per due puttane facili. Le due amiche se la ridevano delle critiche dei compaesani ben spendo quanta invidia muovesse le mogli dei loro amanti. Oddio, una essendo vedova di amanti ne aveva diversi mentre l'altra avendo un marito di amanti ne aveva solo uno ed al quale aveva sfornato un bambino col benestare dell'infingardo marito. Un radioso mattino le due amiche caricato un asino cogli indumenti e le lenzuola di casa si avviarono al fiume dove avrebbero fatto il bucato. Era una tradizione che si ripeteva ogni anno. Scelta la pietra adatta in mezzo alla corrente con indosso una vestaglia sdrucita da cui apparivano squarci del corpo nudo a culo all'aria attesero al loro lavoro intanto che si confidavano avventure e speranze. Di tanto in tanto faceva capolino un capezzolo o la tetta intera che la donna ridendo rimetteva a posto, dagli squarci si intravedeva il pelo della fica o il buco del culo e la sua raggiera e l'una derideva l'altra e l'accusava di esibirsi per attirare l'attenzione. La vedova aveva l'occhio lucido perche' aveva gia' avuto esperienze saffiche mentre l'altra era ancora vergine in questo senso. Col sole che si alzava i loro sensi si scaldavano, gli occhi si fecero lucidi, le labbra cominciarono a vibrare le lingue inumidivano le labbra secche il desiderio di godere si faceva impellente gli sguardi erano libidinosi le gole secche le fiche infiammate ed appena finirono di stendere il bucato sui rovi e sugli arbusti lungo il fiume si lasciarono cadere all'ombra di una betulla e le scintille del desiderio sprizzarono dai loro occhi di fuoco. Quella alta e secca all'inizio rifiuto' l'assalto della sua amica che volle succhiarle i piccoli seni mentre col palmo della mano le stringeva la fica depilata che ricordava una bambina. Un dito riusci' a penetrarla e le fece dimenticare di trovarsi sopra una donna e si accese. Ricambio' il bacio e solletico' le tonsille dell'amica colla sua lingua meravigliandosi di provare un piacere maggiore di quello che provava con un uomo. Era la prima volta che leccava una fica la prima che succhiava un grilletto e si rese conto di quanto il piacere fosse totale coinvolgente assoluto. E quella lingua che penetrava la sua vagina era di gran lunga preferibile al cazzo del suo amante. Infilo' il lungo naso nelle viscere dell'amica e la senti' gridare mentre le inondava il volto di umore bollente e profumato. Anche l'umore vaginale dell'amica era preferibile alla sborra cremosa del suo amico e lo spalmo' sul viso per goderne piu' a lungo il profumo ciprigno. Apri' le cosce e spinse in fuori la montagnella sulla quale appaiono i forellini per pisciare perche' l'amica le frugasse piu' dentro possibile ed arrivasse a sfiorare colla lingua l'utero mentre lei affondava nella fica dell'amica il viso quasi volesse penetrarla con quello. Due donne che consumano un sessantanove sono uno spettacolo impagabile, due corpi cosi' avvinti da non distinguere uno dall'altro le loro grida di piacere i loro sussulti durante gli orgasmi le bocche avide gli sguardi sognanti le gambe incrociate gridano il loro piacere alla Natura che le ha create. Non si poteva inventare nulla di piu' piacevole di piu' avvincente di piu' sensuale. Si rotolarono per ore mai sazie di bersi a vicenda. Incuranti di eventuali curiosi che avessero potuto scorgerle. Il piacere e' unico ed irripetibile. Carpe diem, diceva quel tale, perso l'attimo hai persa un'occasione. Mano nella mano supine sulla rena ripresero fiato, si guardarono, spiarono i corpi sudati, la voglia di prendersi le obbligo' a congiungersi fino allo sfinimento. Quelle lingue sinuose curiose avide che penetravano i corpi bollenti le viscere voraci gli umori che schizzavano copiosi fecero delle due sirene due silfidi dell'amore. Due Walchirie due Amazzoni e durante il tragitto di ritorno si appartarono almeno un paio di volte per prendersi quel piacere che era loro dovuto e che mai nessun maschio era riuscito a dar loro. Le lingue sostituivano benissimo il cazzo maschile al punto che le due amanti non ne sentivano la mancanza. E se proprio avevano bisogno di qualcosa di rigido che ravanesse loro le viscere le dita facevano benissimo quel lavoro. Il rapporto saffico per le donne e' naturale, loro amano la dolcezza e chi puo' capire meglio una donna se non un'altra donna? E chi conosce meglio il loro corpo se non una di loro? Quanti maschi conoscono bene il corpo della donna? In quanti sanno dove toccare come toccare quando toccare e con quale intensita? Non basta esibire un pezzo di carne rigido e frugare in mezzo alle cosce, il rapoprto sessuale e' un'arte, e' altruismo, quanti maschi lasciano godere la propria compagna? quante ragazze corrono in bagno a finire colle dita quello che il loro compagno aveva iniziato col cazzo? quanti sono i maschi che una volta sborrato non smettono di carezzare la compagna e voltate le spalle o fumano o dormono? e' quello il momento in cui si distingue il vero amante, i preliminari cominciano molto prima di una penetrazione e finiscono molto ma molto dopo la sborrata. Anzi, che un uomo sborri alla donna interessa poco a lei interessano le carezze i baci gli sfioramenti i toccamenti delicati. Per questo due donne che superano il tabu' dell'omosessualita' sono sempre piu' numerose e sempre piu' soddisfatte di aver preferito una femmina al maschio. Maschi riflettete: come mai parecchie mogli dopo aver messo alla luce dei figli piano piano si allontanano dai mariti ed arrivano persino a scacciarli dal loro talamo? Non credete che siano stanche della vostra violenza perpetrata ad ogni penetrazione? Provate per un periodo a farle godere colle sole carezze ed avrete delle mogli felici soddisfatte e riconoscenti. Provate a penetrarle colla sola lingua, a dimenticarvi di usare il cazzo per far loro solo del male. La penetrazione dopo un certo perdiodo e' una sofferenza per quanto vi amino. E se alcune di esse vi sottostanno e' solo per salvare il matrimonio e se le spiate appena uscite dal loro corpo vedrete che corrono spesso in bagno a darsi piacere da sole. Chidetevi il perche'.
di
scritto il
2011-04-13
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