Antonio -- l'inizio --

di
genere
etero

Antonio e' un bel morettino, baffi neri capelli neri occhi scuri e languidi. Gli piace la fica, e per soddisfare questo suo istinto mai sopito ha sposato una baffuta brunetta di un paese vicino che sei anni fa gli ha dato un figlio e dopo essersi sgravata ha chiuso le gambe e gliela fa vedere una volta al mese. Ad Antonio sembra di impazzire col cazzo sempre in tiro e l'unico sfogo lo trova colle puttane o nei cessi dove qualche checca gli regala un pompino. A lui va bene qualsiasi cosa basta che sia un buco umido, se peloso e' meglio. Da qualche tempo e' venuto ad abitare vicino casa sua una coppia giovane sposata da tre anni e senza figli. Lui e' un ragazzo insignificante con modi gentili che ricordano una femminella, un mezzo ricchione insomma, e lei che ha compiuto da poco i diciott'anni gli pare sia una zoccola sempre colle cosce aperte e le zizze di fuori. Anzi, e' stata proprio sua moglie baffuta a fargli notare i modi da puttana della signora. E' stato inevitabile che le due coppie si conoscessero visto che i maschi lavorano nello stesso stabilimento. Antonio comincia cosi a frequentare la casa degli sposini. La signora e' una superba brunetta ma non pelosa come sua moglie, ha due occhi azzurri e luminosi, un paio di seni sodi e prosperosi di cui pare che la ragazza sia fiera visto come li esibisce appena il marito volge lo sguardo, un culo rotondo e pieno che sculetta appena si muove le gambe affusolate e spesso scoperte fino all'inguine ed una bocca, dio mio la bocca lo fa impazzire. Mai bocca e' stata disegnata cosi bene, le labbra carnose e rosse sono sensuali la fila di denti bianchissimi in evidenza quando vi passa sopra la punta di una lingua voluttuosa, il povero Antonio ha il cazzo duro per tutto il tempo che passa in quella casa e quando ne esce gli urge una pugnetta liberatoria. La signora si e'accorta di interessare il nuovo amico baffuto e non fa nulla per dissuaderlo. Inoltre pare che anche il marito si sia accorto che l'amico e' attratto da sua moglie e sembra che ne goda. Un giorno che conversa in salotto coll'amico vede la signora uscire dal bagno con un accappatoio che la copre per intero e mentre gli passa davanti lo aggiusta mostrandole un fugace triangolo peloso in cima alle cosce. E' stato un attimo e la visione lo fa star male. Un triangolo peloso e riccio che la signora gli ha regalato e che fosse un regalo lo denuncia il sorriso e la luce negli occhi azzurri della padrona di casa mentre il marito sorride felice e cornuto. Non sente piu' la voce del marito che gli parla, ma vede il fantasma di questa silfide che gli si inginocchia davanti e gli succhia il cazzo che spinge con vigore e tanto e' reale il sogno che si sborra addosso. Si desta colle mutande attaccaticce e con sommo imbarazzo si congeda. Non dorme la notte e la vicinanza della moglie gli da fastidio. Potesse la farebbe sparire col marito della bonazza. Il sabato ha preso l'abitudine di andare col nuovo amico a giocare a carte in un paesino vicino frequentato da ragazzi giovani. Quel sabato ci va ma dopo un po', lasciato l'amico con altri amici, torna indietro e va a trovare la signora. La signora, incuriosita di vederlo solo, lo fa entrare ed una volta dentro Antonio cava di tasca un filo elettrico lo avvolge ad un polso si avvicina ad una presa e dice convinto: - Se non mi dai un bacio lo infilo e mi ammazzo. La ragazza e' spaventata e non riesce a parlare. Allunga la mano per allontanare l'amico dalla presa ma Antonio gliela afferra e la stringe a se impossessandosi letteralmente di quella bocca carnosa e sensuale che sente dischiudersi sotto la spinta delle sue labbra. Le lingue s'incontrano si uniscono si attorcigliano ed il bacio e' focoso passionale avvolgente e quando Antonio sente il corpo morbido contro il suo si sborra ancora una volta addosso. La signora se ne accorge e si allontana per vedere i pantaloni bagnati e lo rimprovera. Il desiderio e' tanto che Antonio non riesce a controllarsi ed appena si accorge che la signora e' ben disposta la solleva di peso la stende sul divano e con gesti inconsulti nervosi senza controllo con lei che lo prega di calmarsi e fare piano le straccia le mutande e la possiede. Dio che bello fottere questa donna cosi ricettiva aperta accogliente e calda. Il coito li coinvolge e li porta all'estasi. Antonio sborra dentro quella fica bollente e continua a stantuffarla fino a schizzare l'ultima goccia. Quando fa per ritrarsi la signora in piena tempesta ormonale lo trattiene e si agita fino ad avere un altro orgasmo. Si sono incontrati due esseri desiderosi di godere, mai chiavata fu piu' assatanata e coinvolgente. Il giorno dopo, domenica, decisero di stare in casa a vedere la partita alla televisione. L'amico seduto sulla poltrona guardava la partita ma Antonio non aveva occhi che per quella giovane amante che seduta sul divano scopriva le cosce atteggiava le labbra ad un bacio o mostrava le zinne quando si abbassava. Il cazzo gli gonfiava la patta dei pantaloni e lui cercava inutilmente di coprirlo colla mano. Piu' vi poggiava sopra la mano piu' il cazzo gli doleva. Gli sembrava di impazzire. Per tutto il pomeriggio una sofferenza insopportabile tanto piu' acuita dalla signora che aveva notato il suo disagio e faceva di tutto per eccitarlo ancora di piu'. Il sole ormai aveva ceduto il posto alla luna che illuminava la strada ed il giardino sottostante quando gli venne un'idea. Sul tavolo del salotto c'era una piccola sfera di cristallo che il marito della signora aveva preso in prestito nell'ufficio del padrone di casa. La finestra era aperta ed il marito quando lo vide giocare colla sfera gli raccomando' di non rovinarla perche' non era sua. Antonio guardo' per un attimo gli occhi della sua amica vi lesse il desiderio pari al suo e con uno scatto improvviso lancio' fuori la sfera. Il marito con un grido si precipito' giu' per le scale maledicendolo e mentre la signora affacciata alla finestra guidava la ricerca della sfera tra rovi e cespugli le sollevo' la gonna le abbasso' le mutamdine e la fece sua alla pecorina. Penetro' la donna come mai ne aveva penetrata una finallora. Una chiavata mai cosi arrapante e soddisfacente. Rimase a lungo affondato in quel corpo che ardeva mentre lei continuva a guidare l'ignaro marito. Puli' il cazzo gocciolante nel canale delle chiappe e si sedette sulla poltrona appena in tempo. Gli sorse un dubbio, pero'. Il marito appena entrato gli sorrise come per ringraziarlo di qualcosa di cui non sapeva. L'amico rimise la sfera al suo posto e torno' a sedersi mentre gli fissava la patta non piu' gonfia. Anche lo sguardo tra la moglie e marito lo mise sul chivala' perche' pareva il sorriso di due che avessero commesso una marachella. Ma no, non era possibile che lui sapesse della chiavata, era impossibile, mai un marito permetterebbe alla propria moglie di farsi fottere da un amico. Pero' una pulce gli ronzava nell'orecchio. Saluto' gli amici sicuro che qualcosa di strano c'era e si ripromise di verificare. Il seguito a quanto prima.
di
scritto il
2011-04-20
5 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Vittorio

racconto sucessivo

Antonio -- il seguito --
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.