La mia bimba, la mia ossessione-3
di
Satiro
genere
incesti
---- Leggete dal primo capitolo -
== Era troppo invitante quella bocchina adorata, non potevo staccarmene; Gliela cercai ancora e ancora e lì nella penombra, baciai e ribaciai mia figlia incurante di mia madre che continuava a spiarci, anzi mi spostai di proposito dandogli modo di vedere bene che la stavo baciando in bocca; La baciavo tenendola per un braccio e la morbidezza delle sue carnine fece vacillare ancor più il mio istinto che mi spinse quasi a tastarle te tettine; Riuscii a resistere, temevo di strafare; Con una naturalezza che non avevo, l'invitai ad andare a nanna.
--Lauretta, vai a letto cara, vai...anche se non devi studiare, dagli una ripassatina...-
== Sorridendo, la mia bambina mi dette il bacino della buonanotte e sparì.
== Rimasi lì frastornato dalle campane a festa che mi rintonavano nel cuore e nella mente; Ripensando con caotiche immagini i magici momenti appena vissuti, riassaporavo i languidi baci di quelle tenere labbra, i contatti con la vergine linguetta li rigodevo perdendomi in un oceano di speranze e di sogni proibiti
;Mi riscosse mia madre che raggiungendomi nel poggiolo,
con un colpetto sulla spalla, chiese a mezza voce.
--Allora?...hai niente da dirmi?
--Non fare la furba mamma...ti ho vista che spiavi -
--L'hai baciata vero?
--Certo che l'ho baciata - risposi con fare altezzoso.
--Ti è piaciuto?
--E' stato bellissimo, bellissimo -
--Caro mio, hai una brava mamma...è merito mio sai -
--Scuami, ma le hai detto di baciarmi e di lasciarsi baciare?
--Non proprio così apertamente ma le ho fatto capire che se ti voleva bene davvero e volesse farti felice...
--Mamma sei un amore - dissi esultante e schiocchiandole un bel baciotto sulla bocca -
--Non è che l'hai baciata così spero - disse riferendosi al mio bacio -
--No, no...la cosa stupenda e stato che...-
--Con la lingua!
--Sì, proprio così -
--E lei? - chiese senza darmi respiro -
--Lei, la nostra Lauretta ha risposto a meraviglia, muovendo la sua linguetta sulla mia...sì - conclusi - la credevo meno smaliziata anche se era chiarissima la sua inesperienza...credo sia stato uno dei suoi primi baci -
--Beh...fra ragazze si parlano, si confidano...Lauretta queste cose di certo lei le conosce solo in teoria -
--La pratica sarò io ad insegnargliela - risposi gioiosamente - oohh mamma, sono felice felice, felice-
--Ed io lo sono per te - concluse avviandosi a dormire.
== Anche il giorno dopo e dopo pranzo, ho coccolato la mia piccolina, tenendo a stento frenato il animo.
== Mia madre, sfacciatamente ci lasciava soli, al di fuore della normale routine; Lì seduto nella siesta pomeridiana, mi son tenuto, abbracciato a Laura paternalmente, soffocando il forte desiderio di baciarla ancora; Laura, quando si alzò, fu lei che mi dette un bacio su una guancia fermandomi il viso con la sua vellutata manina e il mio cuore, alla soave carezza accelerò a dismisura i suoi battiti.
== La sera stessa, dovetti scappare subito dopo cena per una riunione dei soci del club di pescatoti "L'amo D'oro" era un incontro che non potevo esimermi, però mi dette l'idea di invitare mia figlia ad accompagnarmi a pescare il mattino dopo dato che era domenica; La piccola accettò entusiasta per la novità, le dissi che poteva unire l'utile al dilettevole portandosi qualche libro, studiare e respirare l'aria salubre del mattino, io l'avevo fatto con altri intendimenti.
== Avevo preparato tutto, canne, mulinelli, stivali e ceste, stivando il tutto sulla mai StationWagon.
== Alle prime luci dell'alba, partimmo, Laura, che credevo insonnolita, era invece carica di vivacità, la novità e io speravo, anche qualche altro pensiero, la
faceva ciarliera come poche altre volte.
== L'ansa del fiume dove avevo il mio posticino di pesca, era fuori mano, lo sterrato si fermava ad un centinaia di metri; Lauretta m'aiutò, portammo tutto, ma ancor prima di prepararci, m'incantai nell'ammirare
il rosseggiare dell'alba che indorava il visetto della mia bambina rendendola, se fosse ancora possibile, più splendida.
== Avevo previsto di rubarle qualche bacio e credo che il clima del momento abbia agito anche sulla mia piccola, fu lei infatti che mi abbracciò dolcemente, lentamente avvicinai il viso al suo, lei ebbe un attimo d'incertezza, poi fissandomi la bocca, si lasciò baciare; Pochi secondi e le labbra della mia bambina si schiusero accogliendo la lingua del suo papà, che timida e incerta si spingeva in quel Limbo.
== Ci baciammo ad occhi chiusi, dico ci baciammo perchè sentii che mi stringeva a sè con le sue esili braccine. Nell'oblio di quel momento, dimenticai tutto,
lo splendore dell'alba, la cattura del pesce, tutto, tutto, era solo il sapore della bocca inesperta della mia piccola che occupava ogni meandro del mio cuore.
== Dieci minuti la tenni incollata alla mia bocca; Il rosseggiare del cielo mimetizzava il rossore del visino del mio angelo; Cercando di calmare il fervore di cui ero pervaso, schiarendomi la voce le dissi -
--Lauretta, amore sei tutta rossa, sei emozionata vero?
Non ti vergognerai mica di baciare il tuo papà...-
--E...invece mi vergogno - rispose nascondendo il viso nel mio petto, aggiunse - Dai papà...ora devi pescare -
== A malincuore mi apprestai a farlo e mai fu malavoglia più grande.
== Per una mezzoretta ripetei i lanci, beccando sette bei pesci che non mi davano però il piacere di sempre.
== Intanto mia figlia aveva steso il plaid e svogliatamente s'era messa a leggere un libro gettando
ogni tanto un'occhiata al mio operato.
== Era troppo accogliente e allettante quella nicchia lì sulla riva del fiume. La folta vegetazione e il suo profumo la rendevano ideale per l'amore; Le sedetti vicino, la guardai, ci guardammo, l'amorevole carezza che le diedi le fece chiudere gli occhi e coricandosi mi fece capire il suo desiderio di coccole; Mi riappropriai delle sue labbra risvegliando la linguetta che bacio dopo bacio stava imparando e, imparando bene.
== Quante cose le avevo insegnato si da piccina, da quel momento stava imparando a baciare benchè nel mio programma ci fosse ben altro.
== Poco dopo infatti, anche se si era tutti infagottati per la frescura del mattino, scesi con la mano, dalla mano al piccolo seno; La tenevo guancia a guancia; La sentii irrigidirsi, forse era giunto il momento che temeva e che desiderava, aveva sentito la mano del suo papà che le palpava una tettina, lei però non reagì come paventavo; Incoraggiato dalla sua inerzia, osai; Il piacere psicofisico che provai, era ben maggiore del concreto palpeggiamento, purtroppo lo spessore del tessuto mi impediva di godere pienamente quell'acerba mammella, ma quel poco fu sufficente a farmi indurire ugualmente l'uccello già in tiro.
--Ma cosa mi fai papà...no, no...dai smettila -
--Lasciati fare tesoruccio...sapessi da quanto tempo non tocco una donna...-
--Sono tua figlia, papà.-
--Si...è vero, è vero ma sei anche una donna - smentendo quello che da sempre le dicevo ossia che era sempre la mia bambina.
== Laura protestò cercando di allontanarmi la mano ma con poca, pochissima convinzione; Riincollandomi alla sua bocchina, continuavo a palpare quel piccolo e meraviglioso globo di carne; Qella tettina l'avevo vista al nudo, ora viaggiavo nel mondo del peccato più proibito, l'incesto.
--Lauretta cara - le biascicai nell'orecchio - so che mi vuoi bene anche tu, ma non vorrei che mi baciassi solo per non vedermi triste...devi farlo per il tuo piacere, capito amore, per te, per imparare bene - e dopo un altro lungo bacio, continuai - Ti piace baciare...intendo ti piace il bacio in sè -
== Beh... sì - rispose sottovoce prendendomi poi il viso fra le manine con frenesia, accostando le labbra alle mia e poi, per la primissima volta in vita sua, osò spingere la lingua dentro di me.
== Dopo un attimo di gioiosa sorpresa, la succhiai inebriandomi nel gustare quel giuzzante serpentello e felice d'averle sbloccato il cuore.
== Per oltre mezzora ci baciammo e io passavo dai bacetti dolci e leggeri a baci frenetici, famelici.
== Le nostre lingue si intrecciavano nell'eterna danza d'amore, mi pareva di morire tanta passione mi travolse
Una mano scese su una coscia, credo che se Lauretta avesse indossato la gonna, mi avrebbe allontanato la mano, ma i jeans con il loro tessuto spesso e grezzo attenuarono il brusco contatto dell'ardita carezza, cosicchè risalendo su, su, ho cominciato a massaggiare premendo proprio sulla sua adorabile fichettina; Lei si lamentava diceno "no...no" ma si lasciava fare, e lì, mentre il cielo si rischiarava nel nuovo giorno, Laura, la mia figlioletta, provò il suo primo orgasmo, anche lei risvegliandosi a nuova vita; Ero arrivato allo stremo della sopportazione,
il mio uccello nel sapere d'avere lì a pochi centimetri una passerina stupenda e vergine, scalpitava
== Senza parlare le condussi una manina sulla gobba della patta; Tirava indietro la mia bimba ignara della sofferenza fisica a cui ero sottoposto, ma poi credo d'aver avuto un'espressione così implorante da farla desistere; Il cuore mi resitette anche quando sentii che con i ditini cercava di conoscere la forma del mio sesso; Le tenni premuto la mano ma credo che se lavessi
lasciata libera, la mia bimbetta avrebbe continuato ugualmente, credo anche che a miofavore abbia giocato la naturale curiosità femminile.
== Me lo pastrugnò per qualche minuto, ma dovetti toglierle la manina Santa, stavo sborrando nelle mutande tanta era la mia eccitazione.
== Conoscevo bene l'animo femminile, la stragrande maggioranza delle donne sono nel cuore puttane, ma guai a dirglielo, loro vogliono cedere "solo" per accontentare l'uomo.
== Mentre mettevo a nudo il mio cazzo,con la faccia,
le nascosi la manovra, le tolsi poi la mano dalla mia spalla e la ricondussi laggiù; La mia Lauretta non appena toccò il mio attrezzo bollente, la ritrasse di scatto, come quasi si fosse scottata.
--Gioia mia su dai...non aver vergogna, su toccalo, toccalo, fammi contento amore.
== Le detti ancora un paio di baci, poi si lasciò condurre verso il più meraviglioso dei peccati; La sentii sussultare, imitato da me che al tocco delle dita sulla nuda carne, feci un guizzo di piacere.
--Muovi la mano amore...siii così, su e giù, su e giù-
mormorai guidandola, Laura inesperta ma mossa dalla curiosità, appena la lasciavo, libera si limitava a tastarlo forse per conoscere come sono fatti i maschi.
== Dopo le confidenze con le amiche, ora mia figlia stava avendo la diretta esperienza col sesso maschile e quel cazzo era del suo papino che tanto l'amava.
== L'alta eccitazione non mi fece gustare a lungo quell'ineguagliabile "sega" e poco dopo sentendo arrivare l'uragano, Presi il telo che doveva servire per coprire il cesto dei pesci e coprii il membro; Appena in tempo per bloccare il primo schizzo.
== La guardai divertito mentre lei, si osservava seria i suoi ditini imperlati del mio succo.
== Rinfoderata la mia arma e risistemati un pochino, ripresi a baciarmela.
== Portammo a casa solo quei sette pesciolini, perchè il resto del tempo lo impiegammo in un mare di coccole con la mia ragazzina sempre più partecipe, tanto che ad un certo punto riuscii a denudarli una tettina, restando ipnotizzato davanti a quella carnina morbida e vellutata; Solo due ciucciotti ebbi il tempo di darle, alcune barche nel passare ruppero quell'idillio.
== Mia madre, a casa al nostro arrivo ci scutava come un segugio, aveva gli occhi che parlavano; La tenni sulle corde per più ore, poi appena soli.
--Raccontami Robertino, racconta alla mammina cosa hai preso oltre al pesce - chiedeva questo sbacciucchiandomi.
== Ingrato, io ridevo di lei ed era lei invece che dovevo ringraziare del successo con la mia Lauretta; Con una puntina di cattiveria non risposi e solo dopo quando sulla soglia stavo per uscire, dissi accompagnato con un gesto eloquente.
--Cara mammina io e Laura...stamattina...-
== I suoi occhi pallati fissavano il mio impertinente sorrisino.-
( continua )
== Era troppo invitante quella bocchina adorata, non potevo staccarmene; Gliela cercai ancora e ancora e lì nella penombra, baciai e ribaciai mia figlia incurante di mia madre che continuava a spiarci, anzi mi spostai di proposito dandogli modo di vedere bene che la stavo baciando in bocca; La baciavo tenendola per un braccio e la morbidezza delle sue carnine fece vacillare ancor più il mio istinto che mi spinse quasi a tastarle te tettine; Riuscii a resistere, temevo di strafare; Con una naturalezza che non avevo, l'invitai ad andare a nanna.
--Lauretta, vai a letto cara, vai...anche se non devi studiare, dagli una ripassatina...-
== Sorridendo, la mia bambina mi dette il bacino della buonanotte e sparì.
== Rimasi lì frastornato dalle campane a festa che mi rintonavano nel cuore e nella mente; Ripensando con caotiche immagini i magici momenti appena vissuti, riassaporavo i languidi baci di quelle tenere labbra, i contatti con la vergine linguetta li rigodevo perdendomi in un oceano di speranze e di sogni proibiti
;Mi riscosse mia madre che raggiungendomi nel poggiolo,
con un colpetto sulla spalla, chiese a mezza voce.
--Allora?...hai niente da dirmi?
--Non fare la furba mamma...ti ho vista che spiavi -
--L'hai baciata vero?
--Certo che l'ho baciata - risposi con fare altezzoso.
--Ti è piaciuto?
--E' stato bellissimo, bellissimo -
--Caro mio, hai una brava mamma...è merito mio sai -
--Scuami, ma le hai detto di baciarmi e di lasciarsi baciare?
--Non proprio così apertamente ma le ho fatto capire che se ti voleva bene davvero e volesse farti felice...
--Mamma sei un amore - dissi esultante e schiocchiandole un bel baciotto sulla bocca -
--Non è che l'hai baciata così spero - disse riferendosi al mio bacio -
--No, no...la cosa stupenda e stato che...-
--Con la lingua!
--Sì, proprio così -
--E lei? - chiese senza darmi respiro -
--Lei, la nostra Lauretta ha risposto a meraviglia, muovendo la sua linguetta sulla mia...sì - conclusi - la credevo meno smaliziata anche se era chiarissima la sua inesperienza...credo sia stato uno dei suoi primi baci -
--Beh...fra ragazze si parlano, si confidano...Lauretta queste cose di certo lei le conosce solo in teoria -
--La pratica sarò io ad insegnargliela - risposi gioiosamente - oohh mamma, sono felice felice, felice-
--Ed io lo sono per te - concluse avviandosi a dormire.
== Anche il giorno dopo e dopo pranzo, ho coccolato la mia piccolina, tenendo a stento frenato il animo.
== Mia madre, sfacciatamente ci lasciava soli, al di fuore della normale routine; Lì seduto nella siesta pomeridiana, mi son tenuto, abbracciato a Laura paternalmente, soffocando il forte desiderio di baciarla ancora; Laura, quando si alzò, fu lei che mi dette un bacio su una guancia fermandomi il viso con la sua vellutata manina e il mio cuore, alla soave carezza accelerò a dismisura i suoi battiti.
== La sera stessa, dovetti scappare subito dopo cena per una riunione dei soci del club di pescatoti "L'amo D'oro" era un incontro che non potevo esimermi, però mi dette l'idea di invitare mia figlia ad accompagnarmi a pescare il mattino dopo dato che era domenica; La piccola accettò entusiasta per la novità, le dissi che poteva unire l'utile al dilettevole portandosi qualche libro, studiare e respirare l'aria salubre del mattino, io l'avevo fatto con altri intendimenti.
== Avevo preparato tutto, canne, mulinelli, stivali e ceste, stivando il tutto sulla mai StationWagon.
== Alle prime luci dell'alba, partimmo, Laura, che credevo insonnolita, era invece carica di vivacità, la novità e io speravo, anche qualche altro pensiero, la
faceva ciarliera come poche altre volte.
== L'ansa del fiume dove avevo il mio posticino di pesca, era fuori mano, lo sterrato si fermava ad un centinaia di metri; Lauretta m'aiutò, portammo tutto, ma ancor prima di prepararci, m'incantai nell'ammirare
il rosseggiare dell'alba che indorava il visetto della mia bambina rendendola, se fosse ancora possibile, più splendida.
== Avevo previsto di rubarle qualche bacio e credo che il clima del momento abbia agito anche sulla mia piccola, fu lei infatti che mi abbracciò dolcemente, lentamente avvicinai il viso al suo, lei ebbe un attimo d'incertezza, poi fissandomi la bocca, si lasciò baciare; Pochi secondi e le labbra della mia bambina si schiusero accogliendo la lingua del suo papà, che timida e incerta si spingeva in quel Limbo.
== Ci baciammo ad occhi chiusi, dico ci baciammo perchè sentii che mi stringeva a sè con le sue esili braccine. Nell'oblio di quel momento, dimenticai tutto,
lo splendore dell'alba, la cattura del pesce, tutto, tutto, era solo il sapore della bocca inesperta della mia piccola che occupava ogni meandro del mio cuore.
== Dieci minuti la tenni incollata alla mia bocca; Il rosseggiare del cielo mimetizzava il rossore del visino del mio angelo; Cercando di calmare il fervore di cui ero pervaso, schiarendomi la voce le dissi -
--Lauretta, amore sei tutta rossa, sei emozionata vero?
Non ti vergognerai mica di baciare il tuo papà...-
--E...invece mi vergogno - rispose nascondendo il viso nel mio petto, aggiunse - Dai papà...ora devi pescare -
== A malincuore mi apprestai a farlo e mai fu malavoglia più grande.
== Per una mezzoretta ripetei i lanci, beccando sette bei pesci che non mi davano però il piacere di sempre.
== Intanto mia figlia aveva steso il plaid e svogliatamente s'era messa a leggere un libro gettando
ogni tanto un'occhiata al mio operato.
== Era troppo accogliente e allettante quella nicchia lì sulla riva del fiume. La folta vegetazione e il suo profumo la rendevano ideale per l'amore; Le sedetti vicino, la guardai, ci guardammo, l'amorevole carezza che le diedi le fece chiudere gli occhi e coricandosi mi fece capire il suo desiderio di coccole; Mi riappropriai delle sue labbra risvegliando la linguetta che bacio dopo bacio stava imparando e, imparando bene.
== Quante cose le avevo insegnato si da piccina, da quel momento stava imparando a baciare benchè nel mio programma ci fosse ben altro.
== Poco dopo infatti, anche se si era tutti infagottati per la frescura del mattino, scesi con la mano, dalla mano al piccolo seno; La tenevo guancia a guancia; La sentii irrigidirsi, forse era giunto il momento che temeva e che desiderava, aveva sentito la mano del suo papà che le palpava una tettina, lei però non reagì come paventavo; Incoraggiato dalla sua inerzia, osai; Il piacere psicofisico che provai, era ben maggiore del concreto palpeggiamento, purtroppo lo spessore del tessuto mi impediva di godere pienamente quell'acerba mammella, ma quel poco fu sufficente a farmi indurire ugualmente l'uccello già in tiro.
--Ma cosa mi fai papà...no, no...dai smettila -
--Lasciati fare tesoruccio...sapessi da quanto tempo non tocco una donna...-
--Sono tua figlia, papà.-
--Si...è vero, è vero ma sei anche una donna - smentendo quello che da sempre le dicevo ossia che era sempre la mia bambina.
== Laura protestò cercando di allontanarmi la mano ma con poca, pochissima convinzione; Riincollandomi alla sua bocchina, continuavo a palpare quel piccolo e meraviglioso globo di carne; Qella tettina l'avevo vista al nudo, ora viaggiavo nel mondo del peccato più proibito, l'incesto.
--Lauretta cara - le biascicai nell'orecchio - so che mi vuoi bene anche tu, ma non vorrei che mi baciassi solo per non vedermi triste...devi farlo per il tuo piacere, capito amore, per te, per imparare bene - e dopo un altro lungo bacio, continuai - Ti piace baciare...intendo ti piace il bacio in sè -
== Beh... sì - rispose sottovoce prendendomi poi il viso fra le manine con frenesia, accostando le labbra alle mia e poi, per la primissima volta in vita sua, osò spingere la lingua dentro di me.
== Dopo un attimo di gioiosa sorpresa, la succhiai inebriandomi nel gustare quel giuzzante serpentello e felice d'averle sbloccato il cuore.
== Per oltre mezzora ci baciammo e io passavo dai bacetti dolci e leggeri a baci frenetici, famelici.
== Le nostre lingue si intrecciavano nell'eterna danza d'amore, mi pareva di morire tanta passione mi travolse
Una mano scese su una coscia, credo che se Lauretta avesse indossato la gonna, mi avrebbe allontanato la mano, ma i jeans con il loro tessuto spesso e grezzo attenuarono il brusco contatto dell'ardita carezza, cosicchè risalendo su, su, ho cominciato a massaggiare premendo proprio sulla sua adorabile fichettina; Lei si lamentava diceno "no...no" ma si lasciava fare, e lì, mentre il cielo si rischiarava nel nuovo giorno, Laura, la mia figlioletta, provò il suo primo orgasmo, anche lei risvegliandosi a nuova vita; Ero arrivato allo stremo della sopportazione,
il mio uccello nel sapere d'avere lì a pochi centimetri una passerina stupenda e vergine, scalpitava
== Senza parlare le condussi una manina sulla gobba della patta; Tirava indietro la mia bimba ignara della sofferenza fisica a cui ero sottoposto, ma poi credo d'aver avuto un'espressione così implorante da farla desistere; Il cuore mi resitette anche quando sentii che con i ditini cercava di conoscere la forma del mio sesso; Le tenni premuto la mano ma credo che se lavessi
lasciata libera, la mia bimbetta avrebbe continuato ugualmente, credo anche che a miofavore abbia giocato la naturale curiosità femminile.
== Me lo pastrugnò per qualche minuto, ma dovetti toglierle la manina Santa, stavo sborrando nelle mutande tanta era la mia eccitazione.
== Conoscevo bene l'animo femminile, la stragrande maggioranza delle donne sono nel cuore puttane, ma guai a dirglielo, loro vogliono cedere "solo" per accontentare l'uomo.
== Mentre mettevo a nudo il mio cazzo,con la faccia,
le nascosi la manovra, le tolsi poi la mano dalla mia spalla e la ricondussi laggiù; La mia Lauretta non appena toccò il mio attrezzo bollente, la ritrasse di scatto, come quasi si fosse scottata.
--Gioia mia su dai...non aver vergogna, su toccalo, toccalo, fammi contento amore.
== Le detti ancora un paio di baci, poi si lasciò condurre verso il più meraviglioso dei peccati; La sentii sussultare, imitato da me che al tocco delle dita sulla nuda carne, feci un guizzo di piacere.
--Muovi la mano amore...siii così, su e giù, su e giù-
mormorai guidandola, Laura inesperta ma mossa dalla curiosità, appena la lasciavo, libera si limitava a tastarlo forse per conoscere come sono fatti i maschi.
== Dopo le confidenze con le amiche, ora mia figlia stava avendo la diretta esperienza col sesso maschile e quel cazzo era del suo papino che tanto l'amava.
== L'alta eccitazione non mi fece gustare a lungo quell'ineguagliabile "sega" e poco dopo sentendo arrivare l'uragano, Presi il telo che doveva servire per coprire il cesto dei pesci e coprii il membro; Appena in tempo per bloccare il primo schizzo.
== La guardai divertito mentre lei, si osservava seria i suoi ditini imperlati del mio succo.
== Rinfoderata la mia arma e risistemati un pochino, ripresi a baciarmela.
== Portammo a casa solo quei sette pesciolini, perchè il resto del tempo lo impiegammo in un mare di coccole con la mia ragazzina sempre più partecipe, tanto che ad un certo punto riuscii a denudarli una tettina, restando ipnotizzato davanti a quella carnina morbida e vellutata; Solo due ciucciotti ebbi il tempo di darle, alcune barche nel passare ruppero quell'idillio.
== Mia madre, a casa al nostro arrivo ci scutava come un segugio, aveva gli occhi che parlavano; La tenni sulle corde per più ore, poi appena soli.
--Raccontami Robertino, racconta alla mammina cosa hai preso oltre al pesce - chiedeva questo sbacciucchiandomi.
== Ingrato, io ridevo di lei ed era lei invece che dovevo ringraziare del successo con la mia Lauretta; Con una puntina di cattiveria non risposi e solo dopo quando sulla soglia stavo per uscire, dissi accompagnato con un gesto eloquente.
--Cara mammina io e Laura...stamattina...-
== I suoi occhi pallati fissavano il mio impertinente sorrisino.-
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