L'amore della vita

di
genere
gay

Il mio amore della vita l'ho conosciuto alle medie, eravamo compagni di classe e vicini di casa, e tutte le mattine passava a prendermi, e insieme si andava a scuola.
Col tempo diventammo amici, anzi di più, eravamo inseparabili, giocavamo e studiavamo sempre insieme, eravamo due giovani maschi, alla scoperta del mondo, poi, con naturalezza le cose cambiarono.
Io e Gianni, un bel giorno, ci trovammo come al solito, in piscina, da mè, e dopo aver fatto il bagno, ci siamo messi al sole, ad asciugarci, e ad un tratto, Gianni si sfila il costume, e così, posso ammirare un cazzo che non sia il mio, e noto subito una differenza pazzesca, il io, è piccolissimo, e 14 anni, ancora nessun movimento, lui, stessa età, aveva il cazzo a riposo, già bello grosso, lo osservo, e lui una volta accortosi, mi disse che cosa avessi, e con naturalezza gli spiegai.
Un attimo dopo, mi fece togliere il costume, e si accertò di quanto dicevo, e si, mi disse, è proprio piccolo, e un attimo dopo, eccitato, il suo cazzo si indurì, era stupendo, duro e dritto.
Nei giorni successivi, ci incontrammo da mè, e facemmo il bagno nudi, tanto ormai eravamo come fratelli, ma qualcosa stava cambiando, troppo spesso ci toccavamo entrambi, e poi un bel giorno, eravamo in camera mia, e Gianni mi chiese se poteva masturbarsi, aveva il cazzo dolorante e durissimo, e in un attimo, si spogliò, e iniziò a segarlo, io lo osservavo ammirata, il mio era lì, molle, morto, mai una volta si era indurito, e dopo pochi minuti, ha sborrato, un getto di liquido biancastro.
Il giorno dopo sempre da mè, fui io a chiedere a Gianni di masturbarsi, e appena fù nudo, gli afferrai il cazzo, e lo segai, lui socchiuse gli occhi, e iniziò ad ansimare, era la prima volta che qualcuno lo masturbava, e così lo feci venire.
La cosa si ripetè per giorni, e ogni volta si aggiungevano novità, iniziai da subito a essere nudo anche io, e poi piano piano, sotto sua regia, iniziai a leccarlo, e poi visto che aveva visto sua madre succhiarlo al padre, me lo insegnò, e così, in pochi mesi, divenni un'abile pompinara.
Passavano i giorni, e per mè era naturale prendere le parti della femmina, vuoi perché il mio pene era dormiente, vuoi perché, sono sempre stata remissiva, e così, iniziai a indossare slip di sua sorella, e poi le calze di mia madre, un poco di rossetto, e a quasi sedici anni, ero la sua bambolina.
E inevitabilmente, non gli bastò èiù ricevere i miei pompini, volle qualcosa di definitivo.
Accadde un pomeriggio poco prima di Natale, eravamo da mè, i miei sono via sempre per lavoro, e così, dopo i soliti giochini, iniziò a baciarmi con vigore, mi mandò in estasi, e poi mi girò, iniziò a leccarmi per bene il buchetto, e poi mi sussurò se ero pronta, mi rilassai, e gli dissi, si amore fammi tua, e Gianni fece di mè, la donna più felice del mondo.
Con un po' di fatica, vista la nostra inesperienza, riuscì a sverginarmi, facendomi un poco male, ma iniziandomi così, alla mia nuova vita.
Dopo le prime volte, un poco impacciate, e dolorose, le cose cambiarono, io mi abituai al suo cazzo, e iniziai a goderne, tanto che non passava giorno che Gianni non mi scopasse, e nel frattempo, ci eravamo organizzati, e trovammo intimo, e vestitini per mè, che poi nascondevo in camera mia.
Poi un bel giorno successe una cosa, che cambiò la mia vita per sempre, e che dico, per fortuna accadde.
Eravamo in camera da mè, e come sempre, ero sul mio letto, a pecorina, indossavo reggiseno e reggicalze nero, calze velatissime, un paio di sandali rossi, e Gianni, era intento a scoparmi con vigore, io godevo come una cagnetta in calore, e lo incitavo a sfondarmi, era stupendo sentirlo dentro, mi sentivo aperta, il suo cazzo diventava ogni giorno più grosso e tosto, e il mio ogni tanto faceva capolino, iniziava a mostrarsi un pochino, e mentre mi montava, sborracchiavo in continuazione, provavo un doppio godimento, di culetto e di pisellina,e così, mentre stava per venirmi dentro, alzo la testa per un attimo, e vedo mia madre sulla porta, in braccia conserte, appoggiata con la spalla, intenta a gustarsi lo spettacolo, il suo viso non era però acceso di rabbia, anzi, quasi fiero di quanto stava osservando, io per un attimo mi sentii persa, ma era il momebto del godimento del mio uomo, e non potevo perderlo, la fissai, e Gianni iniziò a urlare, sborro amore sborro, ti riempio, e io sii riempimi, e lui sborrò, ma dopo il primo spruzzo, si accorse di mia madrem e spaventato, si sfilò per coprirsi, lo sentii uscire, quasi mi fece male, e poi il ridicolo, continuò a sborrare innondandomi di sperma, a getti pazzeschi, la scena era pazzesca, un idrante di sborra, mi colpì anche sul volto, e poi corse in bagno.
Io rimasi lì, ormai era fatta, lei si avvicinò, mi accarezzò, ripulisciti troietta e venite di là, forza, andai da lui in bagno, mi lavai il viso, e poi mano nella mano, con naturalezza andammo da mamma.
io ero in reggiseno reggicalze, calze e tacchi, mi infilai solo gli slip, lui si infilò i pantaloni, e ci sedemmo davanti a lei.
Bene, mi disse raccontami, e io raccontai tutto dall'inizio ad oggi, e mentre parlavo, Gianni annuiva e mi teneva stretta la mano, e alla fine mia madre chiese a lui cosa stava succedendo, Gianni, mi strinse a sé, e le disse che mi amava, che ero la sua donna, e che era intenzionato a stare con mè.
Ormai tutto sembrava essere stato deciso dalla natura, e mia madre, non si mise di traverso, ne parlò con mio padre, e si accordarono per non forzarmi, mi mandarono però per un periodo da uno psicologo, che poi alla fine disse ai miei che si ero così, una femmina.
Nel frattempo, mia madre mi fece trovare col tempo intimo femminile nei cassetti, insieme comprammo dei vestiti, e mi aiutò, nella mia completa trasformazione.
Spesso Giani dormiva da mè, in camera mia, e facevamo all'amore con i miei per casa, era fantastico.
Poi passano gli anni, io e Gianni dopo gli studi siamo andati a vivere insieme, con la benedizione delle nostre famiglie, e la nostra vita sessuale è maturata, e si è evoluta, io sono sempre stata passiva, anche se poi il mio cazzo ha iniziato a funzionare a meraviglia, col tempo nel nostro letto ci sono finite sia donne che coppie che maschi, Gianni, ha chiaramente provato le donne, è stato tutto naturale, anzi per dei periodi, ha avuto relazioni con loro, ma è sempre stato con mè, poi verso i trenta, Gianni ha avuto seri problemi col lavoro, e di denaro, e così, dopo vari aiuti dalle famiglie, si è deciso insieme, che per un certo periodo, io lavorassi, ma il lavoro che scelsi era parecchio particolare, visto che ci servivano molti soldi, e così, per due anni mi prostituii, trovai inizialmente un alberghetto vicino alla stazione centrale di Milano, epoi un appartamentino zona Monumentale, e lì, venerdì sabato e domenica lavoravo.
E' stato stupendo, oltre ai soldi, ho potuto scopare con centinaia di maschi, giovani vecchi coppie, negri, sono stata fermata parecchie volte, e schedata come prostituta, ma la cosa non mi è mai interessata, mi è capitato di scopare con conoscenti, che sbalorditi dal fatto che battevo, divennero clienti abituali.
Poi rimessa in sesto la situazione di Gianni, smisi, e continuai la vita normale con lui, e poi circa sette anni fa Gianni mancò, e rimasi sola, senza quasi nulla, e così ripresi il mio vecchio lavoro, ora ho 58 anni, batto in casa, i miei clienti, sono giovani arrapati, o vecchi porcellini, e spesso extra, nordafricani, o rumeni.
Da alcuni mesi frequento Ivan, un giovane Rumeno, di 25 anni, a volte dorme da mè, e chiaramente non paga, e credo, che accetterò la sua proposta, lavorare per lui, lo so che non è innamorato di mè, ma io ormai alla mia età, bruttina, cicciotta, sfondata, ormai non sento più il cazzo che mi sbatte, non mi interessa nulla, credo appunto che accetterò di lavorare nel bordello che ha un suo amico al porto di Tangeri.
di
scritto il
2018-10-07
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