Airbnb
di
Hermann Morr
genere
trio
L'avventura sembra una cosa lontana da favole, eppure è li, tutta intorno, e ogni volta che usciamo di casa, anche per un breve giro, ci esponiamo a mille occasioni. Non sappiamo mai quando arriverà, o da dove.
Per esempio un giorno ebbi necessità di una camera per tre notti a Cremona, per seguire un corso di aggiornamento.
Potevo prendere una normale stanza d'albergo, ma avevo sentito dire che attraverso Airbnb fosse possibile risparmiare notevolmente, così decisi di provare. In effetti non ci volle molto a trovare una offerta a prezzo conveniente vicino alla sede del corso, anche prendere gli accordi per telefono fu una cosa semplice, e per il giorno fissato arrivai sul posto.
I padroni di casa erano una coppia avviata verso la sessantina o poco meno, ancora in gamba, gente normale, nella loro ospitalità mi offrirono anche la cena. Non era un servizio previsto, ma erano contenti di avere l'ospite anche a tavola, e davanti al Cappello da Prete con la mostarda e il purè, dire di no era impossibile. Andarono alcuni bicchieri di vino, e dopo cena il padrone di casa si mise anche ad aprire delle birre, mentre la moglie andava a fare le faccende.
Ci trovammo soli con le birre a chiacchierare davanti alla tele, chiaramente si parlò del corso, ma a un certo punto le domande si fecero più personali, anche un attimo imbarazzanti. Poi buttò sul tavolo il carico.
" Vedi, c'è una cosa, no ? Io sono senza prostata, me l'hanno dovuta levare l'anno scorso. "
" Ah cazzo, è dura.. "
" No, era dura prima ! Adesso non si può più alzare nemmeno col paranco, e non posso più dare a mia moglie quel che le spetta. "
" Ah.. "
" .. E però ancora la spoglio e ci baciamo come alle superiori. E insomma, noi non siamo gente che salta addosso agli ospiti, ma capita che io tenga sempre la porta accostata. Diciamo che se uno avesse la curiosità di vedere come è fatta, nessuno qui se la prenderebbe. Neanche se poi volesse proprio entrare. Ma è una cosa che dico così. Si senta libero di usare la sua camera come preferisce. "
Il ritorno della moglie mi impedì di replicare, ma in effetti non avrei saputo che dire, era una situazione imbarazzante proprio.
Ma comunque, si, originali, ma non sembrava che mordessero, e ad ogni modo non potevo procurarmi una stanza diversa così su due piedi.
E allora salutai come se nulla fosse successo e andai a letto.
La camera era stata del figlio, poi andato ad abitare in proprio, e stava di fianco al bagno, non c'era bisogno di passare davanti alla loro porta. Tutto sommato saremmo riusciti a non disturbarci.
Non lo avrei dovuto pensare, ma sapere che oltre il bagno c'era un'altra camera aperta e con una donna nuda dentro, cominciava a intostarmi.
Si, era poco sotto alla sessantina, aveva le rughe. Non avevo mai chiavato una con le rughe, sarebbe stata una novità.
Ci volle del tempo prima che riuscissi a dormire.
Il giorno dopo fu interamente occupato dal corso, pranzo veloce fuori, ancora corso, tornai solo per l'ora di cena.
Nuovamente a tavola con loro, tagliatelle e faraona arrosto, mica la pizza surgelata, ancora bevevo del vino e cominciavo a considerare la signora come una donna.
Viso ovale con mento a punta leggermente rialzato, compensato da una massa di capelli permanentati e tinti biondo. Occhi limpidi, forse leggermente lampadata, la carne sotto al mento iniziava a cadere, ma mi sorpresi a immaginare di mordere quella piega di pelle e stringerle intanto i seni, che sotto il vestito parevano ancora reggersi. Stava colpendo la mia fantasia.
La colpiva tanto, che sul tardi per davvero mi avvicinai alla loro camera, per sbirciare attraverso la porta accostata.
Erano nudi come annunciato, o meglio, il marito aveva dei pantaloncini, visto che non gli rimaneva nulla da tirar fuori, e provai per lui un profondo dispiacere.
Lei invece mi sorprendeva, non si notava da vestita, ma aveva un sedere liscio e tondo, due cosce da rodeo e poppe non ferme, ma comunque guardabili. Di colpo si stese e buttò le gambe sulle spalle del marito, che scese in picchiata a leccargliela, e io mi sentii esplodere la tega, dovetti tirarla fuori dal pigiama e afferrarla imbizzarrita, mentre con gli occhi rimanevo attaccato a loro due oltre la porta.
Infine mi decisi a tornare in camera, camminando all'indietro e sempre tentando di domare l'uccello furioso, e crollai sul mio letto.
Avrei dovuto tirarmi un manettone colossale.
Ma non ci riuscivo, non riuscivo a mettere fine alla mia voglia. Perchè qualcosa nel mio profondo mi diceva che avrei avuto bisogno di tutta quell'energia la notte dopo, avevo capito in un attimo di aver già preso la decisione.
Il terzo giorno la conclusione del corso richiese nuovamente tutta la mia concentrazione, ma si arrivò alla fine, e sapevo che quella notte non avrei avuto bisogno di dormire presto.
Al rientro in quella casa avevo già l’uccello che voleva uscire dai pantaloni, ma ciononostante, a tavola riuscii a rimanere cortese, tranquillo, pur sapendo cosa stava per accadere.
Anche dopo cena, di nuovo davanti alla televisione col marito e la birra, non dissi nulla della mia decisione, e anche lui non toccò l’argomento, tutto normale.
Quando si ritirarono in camera però, andai subito a spogliarmi. Ero così ingrifato che lo scorrere dei vestiti sulla pelle bastava da solo a mandarmi ai matti. Nudo e già in tiro andai a fare una doccia, è il minimo gesto di educazione prima di entrare nel letto di qualcun altro. Infine, ancora nudo, passai alla loro camera, un solo sguardo per verificare che fossero anche loro spogliati, poi entrai diretto e con tanto di minchia. L'uomo sorrise senza dire nulla, la signora si girò verso di me con appena un sussulto.
“ Buonasera, ho un pacco da consegnare. Firmi pure qua sopra ! “
Lei per tutta risposta prese la minchia in bocca e si mise a puppare come se non ne avesse mai vista una, i capelli e le poppe ballavano, gli occhi brillavano, le rughette sottolineavano i piccoli movimenti del suo viso, io godevo e basta.
Il marito intanto, beatamente, le maneggiava le chiappe e la leccava preparandola alla monta.
E io per non venire subito mi tirai indietro, lei capì e si girò porgendomi quelle chiappe stupende, l’odore di figa mi salì alla testa e lo schiaffai dentro afferrandola per i fianchi, notando intanto quelle due fossette che si formavano appena sopra i glutei. Quell’immagine però mi fece perdere ogni controllo e lo tirai fuori subito per venire e riempire quelle due tazzine.
Neppure un minuto ero durato. Figura dimmerda !
Lei, che era a quattro zampe, si stese del tutto senza protestare, paziente. Io la seguii rimanendole dentro e stringendole i seni, sentivo l’umido del mio sperma sul fondo del ventre, ora che le ero disteso del tutto sopra.
“ T’è piaciuta vedo. Te sé sciopè subit. “ – disse il marito senza rimprovero –
Avevo fatto bene allora le altre due notti a trattenermi, mi rimaneva forza da vendere, anche se mezzo molle continuavo piano a muovermi dentro, ci sarebbe voluto poco.
“ Scusatemi. Ma non c’è da preoccuparsi. Qua s’è appena cominciato. “
ferrus_manus@hotmail.com
Per esempio un giorno ebbi necessità di una camera per tre notti a Cremona, per seguire un corso di aggiornamento.
Potevo prendere una normale stanza d'albergo, ma avevo sentito dire che attraverso Airbnb fosse possibile risparmiare notevolmente, così decisi di provare. In effetti non ci volle molto a trovare una offerta a prezzo conveniente vicino alla sede del corso, anche prendere gli accordi per telefono fu una cosa semplice, e per il giorno fissato arrivai sul posto.
I padroni di casa erano una coppia avviata verso la sessantina o poco meno, ancora in gamba, gente normale, nella loro ospitalità mi offrirono anche la cena. Non era un servizio previsto, ma erano contenti di avere l'ospite anche a tavola, e davanti al Cappello da Prete con la mostarda e il purè, dire di no era impossibile. Andarono alcuni bicchieri di vino, e dopo cena il padrone di casa si mise anche ad aprire delle birre, mentre la moglie andava a fare le faccende.
Ci trovammo soli con le birre a chiacchierare davanti alla tele, chiaramente si parlò del corso, ma a un certo punto le domande si fecero più personali, anche un attimo imbarazzanti. Poi buttò sul tavolo il carico.
" Vedi, c'è una cosa, no ? Io sono senza prostata, me l'hanno dovuta levare l'anno scorso. "
" Ah cazzo, è dura.. "
" No, era dura prima ! Adesso non si può più alzare nemmeno col paranco, e non posso più dare a mia moglie quel che le spetta. "
" Ah.. "
" .. E però ancora la spoglio e ci baciamo come alle superiori. E insomma, noi non siamo gente che salta addosso agli ospiti, ma capita che io tenga sempre la porta accostata. Diciamo che se uno avesse la curiosità di vedere come è fatta, nessuno qui se la prenderebbe. Neanche se poi volesse proprio entrare. Ma è una cosa che dico così. Si senta libero di usare la sua camera come preferisce. "
Il ritorno della moglie mi impedì di replicare, ma in effetti non avrei saputo che dire, era una situazione imbarazzante proprio.
Ma comunque, si, originali, ma non sembrava che mordessero, e ad ogni modo non potevo procurarmi una stanza diversa così su due piedi.
E allora salutai come se nulla fosse successo e andai a letto.
La camera era stata del figlio, poi andato ad abitare in proprio, e stava di fianco al bagno, non c'era bisogno di passare davanti alla loro porta. Tutto sommato saremmo riusciti a non disturbarci.
Non lo avrei dovuto pensare, ma sapere che oltre il bagno c'era un'altra camera aperta e con una donna nuda dentro, cominciava a intostarmi.
Si, era poco sotto alla sessantina, aveva le rughe. Non avevo mai chiavato una con le rughe, sarebbe stata una novità.
Ci volle del tempo prima che riuscissi a dormire.
Il giorno dopo fu interamente occupato dal corso, pranzo veloce fuori, ancora corso, tornai solo per l'ora di cena.
Nuovamente a tavola con loro, tagliatelle e faraona arrosto, mica la pizza surgelata, ancora bevevo del vino e cominciavo a considerare la signora come una donna.
Viso ovale con mento a punta leggermente rialzato, compensato da una massa di capelli permanentati e tinti biondo. Occhi limpidi, forse leggermente lampadata, la carne sotto al mento iniziava a cadere, ma mi sorpresi a immaginare di mordere quella piega di pelle e stringerle intanto i seni, che sotto il vestito parevano ancora reggersi. Stava colpendo la mia fantasia.
La colpiva tanto, che sul tardi per davvero mi avvicinai alla loro camera, per sbirciare attraverso la porta accostata.
Erano nudi come annunciato, o meglio, il marito aveva dei pantaloncini, visto che non gli rimaneva nulla da tirar fuori, e provai per lui un profondo dispiacere.
Lei invece mi sorprendeva, non si notava da vestita, ma aveva un sedere liscio e tondo, due cosce da rodeo e poppe non ferme, ma comunque guardabili. Di colpo si stese e buttò le gambe sulle spalle del marito, che scese in picchiata a leccargliela, e io mi sentii esplodere la tega, dovetti tirarla fuori dal pigiama e afferrarla imbizzarrita, mentre con gli occhi rimanevo attaccato a loro due oltre la porta.
Infine mi decisi a tornare in camera, camminando all'indietro e sempre tentando di domare l'uccello furioso, e crollai sul mio letto.
Avrei dovuto tirarmi un manettone colossale.
Ma non ci riuscivo, non riuscivo a mettere fine alla mia voglia. Perchè qualcosa nel mio profondo mi diceva che avrei avuto bisogno di tutta quell'energia la notte dopo, avevo capito in un attimo di aver già preso la decisione.
Il terzo giorno la conclusione del corso richiese nuovamente tutta la mia concentrazione, ma si arrivò alla fine, e sapevo che quella notte non avrei avuto bisogno di dormire presto.
Al rientro in quella casa avevo già l’uccello che voleva uscire dai pantaloni, ma ciononostante, a tavola riuscii a rimanere cortese, tranquillo, pur sapendo cosa stava per accadere.
Anche dopo cena, di nuovo davanti alla televisione col marito e la birra, non dissi nulla della mia decisione, e anche lui non toccò l’argomento, tutto normale.
Quando si ritirarono in camera però, andai subito a spogliarmi. Ero così ingrifato che lo scorrere dei vestiti sulla pelle bastava da solo a mandarmi ai matti. Nudo e già in tiro andai a fare una doccia, è il minimo gesto di educazione prima di entrare nel letto di qualcun altro. Infine, ancora nudo, passai alla loro camera, un solo sguardo per verificare che fossero anche loro spogliati, poi entrai diretto e con tanto di minchia. L'uomo sorrise senza dire nulla, la signora si girò verso di me con appena un sussulto.
“ Buonasera, ho un pacco da consegnare. Firmi pure qua sopra ! “
Lei per tutta risposta prese la minchia in bocca e si mise a puppare come se non ne avesse mai vista una, i capelli e le poppe ballavano, gli occhi brillavano, le rughette sottolineavano i piccoli movimenti del suo viso, io godevo e basta.
Il marito intanto, beatamente, le maneggiava le chiappe e la leccava preparandola alla monta.
E io per non venire subito mi tirai indietro, lei capì e si girò porgendomi quelle chiappe stupende, l’odore di figa mi salì alla testa e lo schiaffai dentro afferrandola per i fianchi, notando intanto quelle due fossette che si formavano appena sopra i glutei. Quell’immagine però mi fece perdere ogni controllo e lo tirai fuori subito per venire e riempire quelle due tazzine.
Neppure un minuto ero durato. Figura dimmerda !
Lei, che era a quattro zampe, si stese del tutto senza protestare, paziente. Io la seguii rimanendole dentro e stringendole i seni, sentivo l’umido del mio sperma sul fondo del ventre, ora che le ero disteso del tutto sopra.
“ T’è piaciuta vedo. Te sé sciopè subit. “ – disse il marito senza rimprovero –
Avevo fatto bene allora le altre due notti a trattenermi, mi rimaneva forza da vendere, anche se mezzo molle continuavo piano a muovermi dentro, ci sarebbe voluto poco.
“ Scusatemi. Ma non c’è da preoccuparsi. Qua s’è appena cominciato. “
ferrus_manus@hotmail.com
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