Tutto o Niente

di
genere
comici

C’è stato un momento buio della vita, quando anche il freddo di fuori, e il cielo coperto invernale, erano poca cosa rispetto a quello che avevo dentro.
Lo guardavo, quel cielo e quell’assenza di luce, dalla finestra di casa dei miei, visto che non avevo più una casa mia.

E suonò il campanello della porta, io speravo da tempo di sentirlo quel suono, la fretta di aprire tradiva l’ansia. Ma non era la persona che speravo.

“ Eli ? “

“ Ciao. Mi hanno detto che non te la passi bene. Sono venuta a trovarti. “

Eliana, una ex di tempo fa, anzi no, la ex proprio.
Conosce questa casa, entra e si siede al divano alla stessa maniera di tanti anni prima, come se il tempo fosse tornato indietro.

“ Sei venuta a presentare il conto ? “

“ Forse. Vorrei sentire da te cosa è successo, prima. Perché hai lasciato casa. “

“ Per spiegarlo, dovrei farti male ancora. “

Lei non dice nulla e si accende una paglia, aspetta, io mi siedo dall’altra parte del divano, a distanza.
Non è tornato indietro il tempo, anche se adesso il mio corpo reagisce al suo per abitudine, non è la stessa persona. Lo sguardo non è lo stesso, il modo di parlare è più duro, quanto si può cambiare a volte.

“ Allora, visto che proprio lo chiedi, ricordi quel giorno, quando non ci eravamo ancora lasciati e abbiamo scopato al mattino, e poi la sera l’ho fatto anche con lei, anche se non eravamo ancora del tutto assieme. “

“ Il giorno in cui mi hai buttato nell’inferno. Credi che possa dimenticare ? “

“ Ecco, ho confessato anche a lei cosa era successo quel giorno, sai quelle robe che si fanno per far vedere che ci si fida del tutto. E lei sul momento ha riso, mi ero fatto anche tutto un viaggio sulla sintonia che avevamo raggiunto e che sarebbe durata per sempre. “

“ Cioè non avevi capito un ciufolo, come sempre. Pensa, io talmente fessa ero che mi piacevi, quann tu nun capiv na sfaccimma “

“ Esatto, non avevo capito una sega di cosa significasse quella risata.
Ci sono arrivato un paio di settimane dopo, quando è tornata più tardi del solito.
Già che lavorando al bar deve fare tardi ed è normale vederla tornare per le tre del mattino, a volte passa anche dal fornaio e mi porta i cornetti caldi. Ma questa volta è tornata alle quattro e mi ha portato un altro tipo di cornetti. “

“ Caldi caldi e appena fatti, diceva il Perozzi.. “

“ Vedo che hai già capito. Arriva, si stende, comincia a strusarmi il sedere contro, io per quelle cose sono operativo a qualunque orario, insomma va a finire che ci sono dentro.
E finisco a nuotare nello sburro di qualche subumano, PD !! S’era fatta scopare dal primo pitecoide che le è capitato, e ci teneva anche a farmelo sapere ! “

“ Maròòòòò ! L’avisse a to fa io stu ‘mpiccio ! Bbene facette ! “

“ Godi eh ? .. te lo dovevo.. ma poi sai benissimo come sono fatto, non ho realizzato subito, sono rimasto li col pesce a brodo, a chiedermi cosa stesse succedendo, mentre lei godeva a bestia senza dire nulla.
E anche lei ha fatto finta di niente, io ho finto di dormire mentre facevo mente locale. Insomma ho passato tutto il giorno dopo a pensarci fino a quando ho capito com’era.
Ho persino avuto la para che volesse spararmi come nell’ultimo tango a Parigi.. pensa.. “

“ Dai, non sei andato via per questo, eravate pari e palla al centro, no ? “

“ Si, mi sentivo di merda per quel che ha fatto della mia fiducia, ma riconoscevo che aveva pareggiato i conti. Per questo non sapevo cosa le avrei detto la notte dopo al suo ritorno, cosa avrebbe detto lei, le sarebbe bastato o non era finita li, insomma una giornata pessima. Interminabile anche, era già uscita quando sono tornato per pranzo e questo ha significato aspettare ancora le tre di notte coi dubbi.
Non mi passava più. “

Disagio.. la ex ascolta tranquilla con la paglia in bocca, io che rivivo tutta la scena pensando intanto a cosa feci soffrire a lei.

Come Bhishma posso falciare tutti i miei avversari, tranne te, Sikhandi, con te sono in debito di un cuore.
Ecco, lascio cadere lo scudo, trase ‘n pietto , e saremo pari di tutto.

Con questi pensieri continuavo a spiegare l’accaduto.

“ E’ arrivata alla fine, in orario, ancora non ha detto una parola, si è spogliata tutta, e mi si è stesa vicino di pancia, col sedere in su.. io sopra.. rarissimo ! Nel dubbio ho provato a toccarla tra le gambe e lei mi ha scostato la mano e finalmente spiccicato una frase: - No, ti voglio sentire! –
E insomma ho capito il messaggio, siamo pari e adesso prenditi un contentino, come un osso buttato a un cane. E io… “

“ Aspetta, Aspetta ! Questa la so ! Le hai risposto Tutto o Niente, come fai sempre. “

“ Indovinato. Ma non proprio risposto, è solo che le ho risparmiato il penoso sacrificio, mi sono alzato lasciandola a culo per aria, e sono andato a dormire sul divano del piano di sotto. “

“ E lei ? Ti ha seguito ? Ha provato tipo a comunicare a voce, come fanno di solito gli esseri umani ? No, vero ? Si esprime a gesti come te.. per questo vi siete trovati.. “

“ Non mi ha seguito e la mattina mi sono trasferito qua. E questo è tutto. Contenta ? “

“ No. Mi spiace anzi. Ma adesso allora cosa farai ? “

“ Non so, lei ha talmente pareggiato i conti che adesso siamo azzerati, ma potremmo ripartire da capo.
Domani andrò a chiederle se volesse essere una coppia seria, visto che fino a questo momento avevamo solo scherzato. Dipende da come risponderà.
Tu invece cosa fai adesso ? “

Eli si fa passare il portacenere e spegne la paglia. Si alza. Si vede che le scappa da ridere.

“ Io solite cose. Ma sai, quando sono venuta qui non sapevo se avrei voluto presentare il conto, come dici tu, o se volessi riprendermi quel che era mio. Invece ho capito che siete fatti uno per l’altra, parlate la stessa lingua, e allora sai cosa ? Auguri e goditi la tua donna. Ho visto che parlare ti ha fatto bene, abbiamo sistemato le cose anche tra noi, e adesso ti saluto. “

“ Oh, neanche il caffè ? “
“ No, guarda, devo proprio andare adesso. “

E se ne va ridacchiando in una maniera inquietante. Io la guardo mentre scende le scale e si consegna al passato, scrollo le spalle, chiudo la porta, domani è un altro giorno.

Ma il giorno non era ancora finito, me ne resi conto pochi minuti dopo, quando il campanello suonò di nuovo, in maniera decisa.
Le sarà caduto qualcosa dalla borsa ?

Apro, e mi trovo davanti non la ex, ma LEI.
Lei con i capelli dritti come Medusa e gli occhi fulminanti.. una parte della mia mente decise in quell’istante di fare sciopero e mi lasciò li come un pirla, mentre un’altra parte più profonda fece due calcoli sui tempi e concluse che non poteva non aver incrociato Eli, che stava uscendo.
Una parte di me riusciva persino a vedere il sorriso angelico che la ex le ha sicuramente rivolto nel passare.

PD.. siamo da capo..

Siamo da capo.



ferrus_manus@hotmail.com
scritto il
2018-11-29
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