Adolescenti che passione

di
genere
prime esperienze

Sono sempre io, quello fortunato che vive in un’isola bellissima. Questo mi è successo all’inizio o quasi della stagione.
Una mattina arriva una allegra famigliola, turisti suppongo a fare colazione da me. La madre molto avvenente, sui 38/40 anni, non molto coperta come vestiario ma lasciava intravvedere che tutto era al suo posto. Il figlio piccolo troppo piccolo anche solo pe runa descrizione. Il padre, classico figoniere da grande città, capelli con taglio all’ultima moda, abbigliamento ricercato ( dai pantaloncini alla maglietta fino agli infradito e i braccialini al polso), la figlia: ecco, lei merita una descrizione a parte. Sui 18 anni, non di più, anzi forse frazione in meno, un fisico da paura su 1.60 circa d’altezza, un culo che era tutto un programma, faccia scazzata da “anche quest’anno in ferie con i miei”, due tettine da mangiare, capelli biondi che scivolano sulle spalle. Vestita, o sarebbe meglio dire svestita da troietta: un costume a perizoma che non lasciava nulla alla fantasia e un vestito traforato sopra che arrivava sopra il livello del culo. Ordinano, famiglia normale in ferie. Rimangono una mezz’ora, con chiacchere tra padre e madre e atteggiamenti scazzati e insofferenti della figlia. Vengono alla cassa e mentre il padre paga, la figlia, attenta a non farsi scorgere, mi stampa un sorriso grandioso. Se ne vanno, con la figlia ultima della fila che si gira per guardarmi: cazzo è piccolina ma………….
Non ci penso più, passa la mattinata tranquilla. Al pomeriggio, in orario da spiaggia ecco ricomparire quell’angelo travestito da ragazza della figlia. Si siede, ordina e si attacca al telefonino, indaffarata a farsi mille foto in tante pose e a mandarle in qualche social. Poco dopo arriva il resto della famigliola e ordinano anche loro. Vado io a prendere l’ordine con il padre che dando un minimo di confidenza, mi dice che è la prima volta che vengono qui e che la figlia è scazzata non sapendo dove andare alla sera, informandosi su cosa poteva consigliarli di fare.
Io, tranquillo avendo dato questo tipo di informazioni mille volte, gli indico locali poco lontano che alla sera si riempiono e una discoteca, anche quella vicina, in cui la pargola sarebbe potuta andare a piedi e senza rischi. Anzi, mi scappa anche un: stasera ci vado anch’io, è un bel ambiente. Il padre, scherzando, mi dice: allora, se decidiamo di mandarcela, ce la puoi controllare” e fa l’occhietto alla moglie. La ragazzina ha un sussulto e si illumina gli occhi. Io rido e annuisco, ma la cosa non mi entusiasma per nulla, non sono una babysitter.
La famigliola se ne va e io torno al mio lavoro.
La sera, anzi, la notte, verso l’una, vedo una ragazzina arrivare. Cazzo, è la bella figliola. Indossa un paio di short a giro chiappa alto e vita bassa, un perizoma con gli estrogeni insomma, un corpetto bellissimo, e un paio di scarpe con il tacco che altro non fanno che mettere ancora più in risalto il culo fantastico che si ritrova. Si siede e ordina, accavallando le gambe in modo sensuale, con sorrisetti e ammiccamenti. Le do confidenza, la osservo meglio. Quella striscetta di stoffa che copre la figa è talmente piccola da far dubitare l’esistenza di mutandine sotto, il corpetto evidenzia due tettine di tutto rispetto. Ha due labbra carnose, da pensieri impuri, e due occhi verdi bellissimi. Si, osservandola meglio, è una gran fighetta.
“ allora, mi accompagni veramente in discoteca come ti ha chiesto mio padre?”
Domanda da un milione di dollari, da quella risposta dipendeva il risultato della serata.
“ se vuoi si, ma non perché me lo ha chiesto tuo padre. Lo farò solo se tu vorrai, altrimenti dirò semplicemente di averlo fatto e basta.”
La risposta le piace: “si, mi piace. Mi accompagni tu in discoteca bel brizzolato?”
Ok, ci siamo, la piccoletta è valida, giovane ma ci farò comunque una porca figura.
Verso le 2.00 lascio i ragazzi finire e mi avvio verso la disco tra le prese in giro dei ragazzi stessi. Sul marciapiede, percorrendo i pochi passi che ci dividono dal locale, tra le suonate di bip dei motorini all’indirizzo della ragazzina che camminava mezzo metro avanti a me, la guardo bene. Camminando ha un ancheggiare splendido e quelle due chiappe di culo, sode e ben tornite mi fanno pensare a come dovrebbe essere scoparla, anzi, incularla, ma la sua età mi toglie il pensiero. Arriviamo in discoteca, la cassiera ci fa passare strizzandomi l’occhio e mimando un ok con il dito.
Entriamo, prendo un tavolo. Mettono una canzone che gasa la ragazzina e va in pista a ballare, io bevendo la osservo, con quei capelli biondi lisci che ondeggiano sul tempo della musica e quel culo che si muove all’indietro alla…..Belen.
Le mimo se ha voglia di bere qualcosa, arriva saltellante e ordina un mojito. Torna a ballare per fare capolino al tavolo solo all’arrivo del drink e si abbassa a 90° per prenderlo, visione magnifica, vedo le gocce di sudore che iniziano a scenderle dal collo verso il seno. Solare e invitante. Torna a ballare per un po’ salvo rimettersi al tavolo chiedendo un altro mojito. Si siede accanto a me, sudata e felice, mi guarda, mi sorride mettendomi un braccio sul collo e stringendomi. Io ricambio sentendo quel seno acerbo sul mio petto e spontaneamente le bacio una guancia, il naso, la….bocca. lei ricambia e questo mi manda il cazzo in tiro. Sto limonando con una bellissima ragazzina. Le passo il dito lungo il filo della schiena scendendo, lo infilo negli short giusto per un controllo: non ho sbagliato, non porta le mutandine. La sua mano entra timida nella mia camicia accarezzandomi il petto, poi scende e da sopra i pantaloni mi sfiora il cazzo lievemente. Si ritrae e chiamato il cameriere ordina un altro mojito. Lo beve tutto d’un fiato e io, avvicinandomi al suo orecchio le dico:” voglio scoparti, ho voglia di te”. La ragazzina sorride, non risponde. La prendo per mano e usciamo dalla discoteca. Percorriamo i pochi metri che ci separano da casa mia quasi di corsa, salvo una fermata in un angolo in semi ombra in cui ci fermiamo e io, mettendola spalle a una recinzione la bacio, contraccambiato, e le apro il bottone e la cerniera degli short entrando con le dita per sentirle la figa. La sento bagnata, un po’ per sudore e molto per eccitazione, le passo il dito tra le grandi labbra e con suo stupore glielo passo sulle labbra ribaciandola. Arriviamo al terrazzino di casa mia, ultimo piano di una palazzina, unico ingresso di quel piano e con luci in assoluta penombra. La metto faccia alla porta d’ingresso prima di aprirla, le slaccio nuovamente gli short baciandole il collo e glieli faccio scendere alle caviglie, sento il suo culo libero finalmente. Slaccio i miei bermuda lasciandoli scendere e faccio scendere anche i boxer, appoggiando il cazzo tra quelle natiche sudate, faccio un po’ su e giù li in mezzo menandole la figa, la ragazzina ansima e si muove. Le metto un dito nella figa e lei, di riflesso sporge indietro il culo cosa che mi fa impazzire. La giro e le metto le mani sulle spalle per farla scendere. Mi guarda.
“ vorresti che ………..?!”
“ si piccola”
“ ma qui?”
“ si”
“ ma io l’ho fatto solo un’altra volta, non so farlo, mi vergogno”
“ tranquilla, ti dico io cosa fare”
E dicendolo le aumento la pressione portandola accucciata con il mio cazzo davanti alla bocca.
Ha le gambe chiuse, costrette dagli short che le impediscono di aprirle.
“ leccalo tesoro, come fosse un gelato”
Lo afferra timidamente con una mano e io la afferro e inizio a farle fare su e giù. Tira fuori la lingua e lascia andare un paio di leccate alla cappella, leggere, timide. La lecca ancora, un pochino più decisa, ma sempre la cappella. Le prendo i capelli dalla nuca e conduco i suoi movimenti, portandola con la lingua lungo l’asta, che lecca e poi nuovamente sulla cappella che stavolta lecca più spontanea. Ci prende gusto e io mettendole la mano sulla nuca inizio a farglielo entrare in bocca, cosa che accetta spontaneamente senza obbiettare, non tutto ma un po’ alla volta. Si fa intraprendente, adesso succhia, scoordinata ma succhia, però voglio anch’io fare qualcosa. Armeggio con le chiavi e apro il portone di casa la faccio entrare e la spingo sul letto pancia sotto, le sfilo nervoso gli short e le allargo le gambe. Mettendo le mani da sotto sulla sua figa mi tuffo e inizio a leccargliela. Lei si muove come impazzita, si passa le mani sui capelli, muove il culo su e giù, lo ruota, si gode il mio leccamento suppongo per la prima volta nella sua vita. Ha una figa piccolina, rosea, aspra e dolce, stretta. A ogni affondo del mio dito lei esclama un madonna, mamma mia, che bello. Sento con il naso il fragore del sul suo buco del culo, lo guardo, piccolo e depilato come la figa, stretto anche per il dito, si capisce benissimo, avrei voglia di profanarlo ma non voglio accelerare i tempi. La lecco rapido e lento, le allargo le grandi labbra, le mordo il clitoride finchè non la sento lanciare un urlo e venire tra mille spasmi e brividi. Lecco i suoi umori con lei che adesso apre le gambe per facilitarmi e che ricomincia a godere. Bene, è multi orgasmica. La giro pancia su e ricomincio a leccarle la figa, sollevando e allargando le sue gambe. Guardo quella figa mentre lecco, bellissima, lucida, con solo un filetto di peli da sopra, alla brasiliana, un clito che come toccato le fa lanciare urli, si dimena, si tira i capelli, si passa la lingua sulle labbra. Le infilo una, due dita, lei spinge per sentirli meglio.
“ vedi che sei una troietta fantastica?”
“ uhmmmmmm………nessuno me lo aveva……….ancora fatto……….è bellissimo……..continua ti prego………sto per…………..godoooooooooo”
Viene una seconda volta, bellissimo e sapore ancora migliore di prima, più dolce.
Mi tiro su verso il suo viso, le sfilo il corpetto e la bacio con ancora il suo sapore in bocca. Non si crea problemi, mi bacia leccandomi il viso. Mi tolgo la camicia, ultimo indumento tra di noi, la guardo:
“ adesso voglio………succhiartelo…..ti prego”
“vuoi farmi un pompino?”
“ siiiiii………..voglio fartelo, mi piace”
Mi metto pancia su e lei saltando sul letto come posseduta si abbassa e inizia a fare come prima: lo afferra, fa un po’ su e giù per poi baciare la cappella, leccarla, e infine ingurgitando tutto. La faccio togliere un attimo a allargo le gambe, lei si riabbassa e ricomincia a succhiare con la mia mano sulla nuca che la obbliga a prenderlo tutto in bocca sotto i colpi delle mie spinte.
Bellissima quella bocca inesperta e le occhiate eccitate che mi da quando solleva lo sguardo. Non voglio rimanere passino, mi giro e la faccio mettere su di un fianco iniziando un fantastico 69. Più le lecco la figa più si fa intenso il pompino. Le pizzico le chiappe, le sculaccio leggere, le apro e le chiudo, guardando quel buco del culo che mi fa impazzire. Provo a scivolare con la lingua sul culo mentre punto il mento sulla figa. Si irrigidisce per un attimo ma con qualche leccata inizia a rilassarsi e continua a farmi il pompino. Lecco il culo menandole la figa con il mento, passo un primo dito sopra, non reagisce.
Mi rimetto a leccare la figa con forza mentre il dito fa pressione sul culo. Lei accenna ad un timido no, ma poi sporge indietro. Spingo e sento il dito entrare piano in quel tunnel strettissimo e vergine.
Riesco a farglielo entrare completamente e a menargli il culo mentre le lecco la figa. Reagisce bene, urla e lecca come una convinta cagnetta. Viene per la terza volta, con spasmi indescrivibili. Voglio sborrare ma non so se le piacerebbe in bocca. Vedo veloce, spingo nella sua bocca ma al momento di venire li tiro fuori e me lo meno, sborrandole in faccia, tra i suoi gemiti non so se di schifo o cosa. Mi giro faccia a lei e guido con le dita qualche goccia di sperma sulle sue labbra. Non vorrebbe ma sono perentorio: “ assaggia, la prossima sborrata te la faccio in bocca”
Assaggia, ne porto altra, le lecca, sembra le piaccia la sborra.
Il mio cazzo struscia sulla sua figa, ho voglia di scoparla. Le sollevo la gamba e punto la cappella, spingendo piano. Facilitata dalla quantità di umori la penetro, baciandola, mi abbraccia forte, spingendo il suo ventre verso il mio e sentire cosi più cazzo. La scopo qualche minuto cosi con il suo corpo invaso dai brividi, mi stacco:
“mettiti a pecorina” ordino.
“non è che vuoi mettermelo………”
“no, o almeno non adesso! Mettiti a pecorina”
Ci si mette, inizio a sculacciarla, guardando le sue chiappe muoversi e diventare piano rosee, poi quasi rosse. Quando la sculaccio lei urla ma non fa niente per fermarmi. Le passo il cazzo tra le grandi labbra e poi tra le natiche puntando anche la cappella al culo. Lei non fa nulla, si muove e se la gode.
“ scopami paparino, mettimelo ti prego”
Glielo sbatto nella figa con tutta la forza che ho, quasi a spellarmelo da quanto è stretta e ne ricevo in cambio gemiti di compiacimento e in pochi colpi una cascata di umori, la puttanella continua a venire a fontana. La sculaccio, anche con forza, le accarezzo e graffio leggermente la schiena, Deborah geme, si contorce. Le passo un dito insalivato sul buco del culo, stavolta non protesta. Glielo infilo ad uncino scopandola forte e lei mi incita. Con l’altra mano la sculaccio e le tocco la figa. Le metto le dita intrise dei suoi umori nella bocca. Sento il suo culo diventare sempre più morbido e rilassato, ho una gran voglia di spaccarlo. La scopo con foga, il mio dito le scopa il culo all’unisono, lei viene ancora, la sto sfiancando. Sento che anche la mia sborra sta arrivando. Lo tolgo e mi porto nella sua bocca, con lei ancora a pecorina. Glielo metto dentro senza rispetto, con una mano sulla nuca. Lei non si fa pregare e pompa con piacere. Faccio pressione sulla sua nuca e sborro, vedendola indaffarata nel cercare di ingoiare ma con due lacrime sulle guance. Lo tiro fuori e finisco la sborrata sulla sua faccia, non senza farglielo pulire alla fine.
Ci lasciamo andare baciandoci, ma ben sapendo che non è finita. Lei è dolcissima, le chiedo se le è piaciuto lo sperma. Si passa la lingua sulle labbra, pronunciando un si paparino candido ed eccitante.
Vado in cucina, nel frigo ho una bottiglia di bollicine. La chiamo in terrazzo, è una notte bellissima e calda. Viene, ma si ferma sulla porta, dice che si vergogna nuda. La prendo per mano le la faccio stendere sul lettino, facendole spalancare le gambe. Lo fa e io ci verso delle bollicine, ricominciando a leccargliela. La troietta si riscalda veloce e cosi la metto a pecorina. Verso bollicine tra le sue natiche e lecco, la schiena prima e il buco del culo dopo, seguito dalla figa. Verso e lecco. Le infilo un dito nel culo, non fa obiezioni, eccitata dalla contemporanea leccata di figa.
“ voglio il tuo culo troietta, me lo devi per quanto ti ho fatto godere”
“maaaa…………mi farà male…………..me lo ha detto una mia amica”
“ No tesoro, e se senti dolore puoi sempre dirmi di smetterla, ma hai un culo troppo bello”
“va beeeenneeeeeee” mi dice non sufficientemente convinta. Senza togliere il dito dal culo la faccio girare, sempre a pecorina e la metto a succhiare ancora il mio cazzo. Allungato le masturbo il culo, mentre mi gusto la sua bocca, la sua lingua liscia, che mi pompano il cazzo. Arrivo anche a masturbarle la figa, con lei che risponde alle mie sollecitazioni. Sento il suo culo che è ben rilassato e pronto. La faccio alzare, mi stendo pancia su e la faccio mettere sopra puntandole il cazzo alla figa. Si abbassa piano e si prende il suo primo smorzacandela. La lascia pompare un po’, palpandole le chiappe e massaggiandole il buco del culo. Sento la sua figa sempre più bagnata e anche il mio cazzo è abbondantemente lubrificato. La faccio sollevare appena di più, il cazzo esce e lo punto al culo. Lei deglutisce, e io le metto una mano su di una spalla e faccio pressione. Il suo culo fa resistenza, mi metto saliva sulla mano e la porto tra cappella e culo. Faccio ancora pressione e lei cerca di scendere. Sento la sua carne cedere con estenuante lentezza ma lei non fa nulla per fermarmi. La cappella, con molta fatica, riesce a entrare, lei si ferma. Sento i brividi sulla sua pelle, o adesso o mai più, do una spinta e il mio cazzo entra per una buona metà. Lei urla ma continua a tenerselo dentro. La porto ad abbassarsi con il busto, la bacio, gli succhio i capezzoli e continuo a scoparle il culo, a ogni colpo sempre più dentro. “ mi fa male………..mi piace…………mamma………………..mi hai rotto il culo……………..continua……….smetti……bastardo…….amore………….”vado sempre più dentro, mi muovo sempre più veloce, il culo è strettissimo, a stritolare, era da un po’ che non ne scopavo uno nuovo. Solleva il busto lasciandosi andare all’indietro, adesso è lei che se lo infila tutto, fino alla radice. Si auto incula mentre le meno la figa, le pizzico le tette, i capezzoli. Si muove, sempre più decisa, le piace.
“mamma…….che bello……….godo……..fa male……….più in su………..ne voglio ancora………paparino bastardo………….dillo che sono la tua puttana…………smetti…..continua…….sculacciami………….”
Vorrei sborrare ma lo voglio fare in altra posizione. La abbraccio a mi alzo in piedi. Girandomi lo stendo sulla schiena senza togliere il cazzo dal suo culo e la bacio inculandola a fondo e forte. La sua figa contro il mio pube, il mio cazzo che sbatte, la puttanella viene ancora, graffiandomi la schiena. “ dove vuoi la sborra cagnetta, culo o bocca?”
“ devo scegliere per forza paparino?”
Gli schizzo in culo, lo tiro fuori e un po sulla pancia finendo nella sua bocca, della quale stavolta lei è padrona.
Mando un msg al padre, dicendogli che si ferma a dormire a casa mia. Dormiamo nudi, la mattina dopo svegliandoci a baci, è lei che mi stampa un pompino con ingoio. Bella settimana.



scritto il
2018-11-29
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